CHIAMATELA LADY ROWLING: IL LANCIO DI “THE CASUAL VACANCY” SOMIGLIA PIU’ ALL’USCITA DEL NUOVO DISCO DI MADONNA, AL TOUR DI LADY GAGA O ALLA PRESENTAZIONE DELL’ULTIMO 007 - UN FENOMENO POP GLOBAL CHE NON HA NIENTE A CHE VEDERE CON LA LETTERATURA. CHE IL LIBRO SIA BELLO O BRUTTO È ININFLUENTE - SONO DECINE LE PERSONE CHE HANNO LAVORATO AL LANCIO DEL “PRODOTTO”…

Caterina Soffici per Il Fatto Quotidiano

Che il libro sia bello o brutto è ininfluente. Se la incenseranno o la criticheranno semplicemente insignificante. Un personaggio come J.K. Rowling è di quelli che si stroncano o si glorificano a prescindere, per principio. La scrittrice più pagata del mondo, più ricca della regina, oltre 450 milioni di copie vendute, è una che divide. Non esiste il grigio, con una tipa come la Rowling. Solo il bianco e il nero.

Del nuovo libro, The Casual Vacancy, si sa già la trama e non c'è molto altro da dire. Le lotte di potere tra i notabili di un paesino rurale inglese per la successione di un consigliere comunale morto di botto causa aneurisma. "Un libro che dovevo scrivere" ha detto l'autrice alla Bbc. Sbeffeggia la borghesia, avida e arrogante e parteggia per i poveri, i derelitti della provincia inglese (molto derelitti, tra droga, ragazze madri, alcol, violenza).

Quindi vedrete anche chi ci leggerà un messaggio politico, contro la politica di austerity di Cameron e del governo conservatore britannico. E questo, sul libro, può bastare. Chi è interessato lo legga appena la Salani avrà finito di tradurlo. Non è peggio di tanti altri libri che scalano la vetta delle classifiche. Uscita prevista il 6 dicembre.

La parte più interessante è il mondo che sta dietro al "Fenomeno Rowling". Che i giornali si ostinano a chiamare editoriale, ma solo perché il prodotto in vendita è un libro. In verità il lancio di The Casual Vacancy somiglia più all'uscita del nuovo disco di Madonna, al tour di Lady Gaga o alla presentazione dell'ultimo 007. Un fenomeno pop global che non ha niente a che vedere con la letteratura.

Non c'è da stupirsi che la potentissima critica letteraria del New York Times Michico Kakutami abbia già stroncato il libro. "Banale", pieno di "stereotipi", con pugnalata finale: "Non solo è deludente ma noioso". Nei panni della Rowling ci sarebbe da gioire e stappare bottiglie di champagne solo per il fatto che la Kakutami, dea inarrivabile della critica letteraria mondiale, abbia osato abbassare i suoi pregiati occhi su questo libro.

Come quando Harold Bloom, l'altro scorbutico e indiscusso dio dei critici, scrisse: "In una pagina di Harry Potter, scelta aprendo a caso il libro, sono riuscito a trovare ben sette luoghi comuni". E allora? Chi legge la Rowling se ne fa un baffo dei luoghi comuni. Sarebbe come dire che lo stile di Cinquanta sfumature di grigio è sciatto e non ha niente di aulico. Ci stupiremmo se fosse il contrario. Se ne parla come Caso, non come Letteratura.
E un caso di questa portata si crea con grande dispiego di forze. Sono decine le persone che hanno lavorato al lancio di The Casual Vacancy.

Se ci fossero i titoli di coda, come nei film, vedremmo sfilare una serie di nomi lunghissima. In testa l'avvocato Neil Blair, il vero deus ex machina dell'impero della Rowling. Si sono incontrati quando lui si occupava dell'ufficio legale di Christopher Little, l'agente che ha scoperto la Rowling. Laurea a Oxford, è stato anche capo della divisione europea della Time Warner (la divisione che aveva prodotto tutti i film del maghetto), vero squalo del diritto d'autore, nel 2011 si è messo in proprio nella The Blair Partnership.

Un ex dipendente lo ha descritto così: "È il suo rottweiler, prontissimo a azzannare chiunque provi a infrangere il copyright". Sul sito della sua agenzia si legge che ama fare lunghe passeggiate a Hampstead Heath con la moglie, i due figli e il loro cagnolino Jigsaw. Come dire, anche se non sembra, pure lui ha un'anima. Poi ci sono i mastini in seconda, i suoi addetti stampa.

Oltre al team interno della casa editrice Little Brown, i suoi publicist sono Mark Hutchinson (che ha solo altri due clienti, la regina della cucina Nigella Lawson e Andrea Levy) e la StonehillSalt Pr di Edimburgo (la Rowling vive in Scozia), nelle persone di Rebecca Salt e di Nicky Stonehill.

Si deve a loro l'orchestrazione delle uscite, la fuoriuscita ad arte di indiscrezioni sul web, la selezione delle interviste tra le centinaia in arrivo da tutto il mondo. Hanno scelto il Guardian per la prima sul suolo britannico (Decca Aitkenhead per l'esclusiva ha dovuto firmare più carte che per il mutuo ) e al New Yorker per quella americana. Embargo strettissimo, secondo lo schema già sperimentato con Harry Potter. Segretezza da codice rosso.

Nessun impiegato della casa editrice aveva accesso al manoscritto. Alla Little Brown solo gli editor hanno potuto mettere le mani sul testo. Il capo della fiction d'azione David Shelley, 35 anni, ex ragazzo prodigio è stato affiancato da un pool di esperti in noir e thriller: Dennis Lehane, Mark Billingham e Val Mc Dermid. Per la copertina si è scomodato Mario J Pulice in persona, direttore creativo della Little Brown a New York. Genietto della grafica, con laurea alla School of Visual Arts di New York, ha disegnato anche le copertine per David Foster Wallace e Nelson Mandela.

La scritta a mano è stata vergata da Joel Holland, un famoso illustratore che ha lavorato per Time magazine. Tanto lavoro per nulla? I librai inglesi lamentano che le vendite sono meno galattiche del previsto. Comunque era già in testa alle classifiche su Amazon prima di uscire. Al Guardian la Rowling ha detto: "Non voglio essere presuntuosa, ma mi sento molto distaccata da questo tipo di aspettative". Non vincerà il Pulitzer. E neppure il Nobel per la letteratura. Comunque vada sarà l'evento editoriale dell'anno. E questo era l'obiettivo del Team Rowling.

 

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