chiara caselli

“IL SET DI ‘OCCHIOPINOCCHIO’ CON FRANCESCO NUTI FU DEVASTANTE, OGGI LUI SAREBBE STATO DENUNCIATO” – CHIARA CASELLI APRE LE VALVOLE: "WEINSTEIN? LO INCONTRAI A NEW YORK E... NON CI PROVÒ” – IL PROVINO PER “PULP FICTION” E LE SCENE DI NUDO CON KEANU REEVES (“LUI BELLO, SICURO DI SÉ, CON UN RISPETTO TOTALE DEL MIO CORPO") - "ANTONIONI? CON LUI FUI IN FORTE IMBARAZZO, VEDEVO UN UOMO, IN QUELLE CONDIZIONI FISICHE COSÌ PRECARIE, ATTACCATO ALLE ATTRICI, FILMAVA I NOSTRI CORPI CON UNA CERTA MORBOSITÀ"

Valerio Cappelli per corriere.it - Estratti

 

chiara caselli 9

Passa per essere inquieta e ombrosa, a me è sembrata, malgrado le ferite che in tanti hanno come tatuaggi dell’anima, solare, piena di luce. Forse è una conquista dell’età. Chiara Caselli, da ragazzina, nella sua Bologna, era una di quelle gatte silenziose con l’istinto di libertà che ti sfiorano senza toccarti, ti passano accanto e non te ne accorgi, ma è sempre stata lì a guardare.

 

Ora siamo noi a guardarla nella sua maturità. Ha deciso di non nascondersi più, e di raccontarsi. In un flash, mentre prepara una tazza di té nella sua casa a Trastevere, la ripensiamo ragazza. Nei suoi primi passi d’attrice, il suo volto aveva assunto le sembianze di un misto di porcellana e acciaio.

 

Che infanzia ha avuto?

«Molto protetta. I miei hanno avuto tre figli, uno dopo l’altro. Origini umili. Ricordo che da ragazzina ereditavo i pullover dei miei due fratelli, allora si portavano con delle strisce colorate che nel tempo si sbiadivano».

 

 

(…)

 

Che educazione le avevano dato?

francesco nuti chiara caselli

«Rigida. Era una famiglia cattocomunista dell’Emilia-Romagna. Da bambina mi negarono l’abbonamento a Topolino perché ai loro occhi era un simbolo del consumismo. Lo stesso per gli spot di Carosello in tv. Mai visti. Alla Befana avevo la calza piena di libri. Il mio preferito era Il cavaliere inesistente di Italo Calvino. Quando lo lessi a mio figlio Teo, che oggi ha 20 anni, capii delle cose che mi riguardavano da vicino. Avevo un’immagine mentale di me, una condottiera bianca alla conoscenza del mondo, un senso di avventura».

 

Certo suo padre è una figura potente.

«Amava la musica classica, anche quella impervia. Ascoltava Stockhausen a tutto volume. Gli dissi: o me o lui. E, a 19 anni, andai via di casa».

 

Più o meno è l’età in cui, molto presto, cominciò a recitare.

chiara caselli francesco nuti

«All’ultimo anno di liceo frequentai una scuola di teatro. Capii che recitare mi permetteva di dare forma al mio violento mondo interiore, che non aveva avuto modo di esprimersi. La recitazione è un alibi perfetto: sei tu, ma con un altro nome e un’altra storia. Debuttai a Bolzano con un collage di poesie. Lì una troupe tedesca cercava un’attrice per una serie tv, Il nido, su persone che convivono senza nessun legame di parentela. Girammo a Wiesbaden, piccola, noiosissima cittadina termale».

 

Cosa ricorda del suo esordio?

«Mi ritrovai nella stanza d’hotel dove andava la nobiltà e dove Dostoevskij aveva scritto Il giocatore, délabré, il tappeto inchiodato, la poltrona sfondata. Tornata in Italia, Citto Maselli mi propose un piccolo ruolo in Il segreto. Fu il mio esordio. Avevo 22 anni. La protagonista è Nastassja Kinski. Era bellissima, e piena di insicurezze».

 

Dice spesso che Bernardo Bertolucci è stato così importante per lei, però non ci ha mai lavorato.

«È importante perché mi impose al produttore Amedeo Pagani il quale per La domenica specialmente di Marco Tullio Giordana voleva Monica Bellucci. Tirò giù il grande schermo che aveva in casa, e mostrò al produttore il mio provino sul monologo finale, molto complesso. Si riaccesero le luci e Bernardo disse: non ci sono dubbi, la tua protagonista è Chiara».

michelangelo antonioni

 

(...)

 

Ha sempre avuto voglia di fare l’attrice?

«La fiducia la riacquistai dopo l’incontro con Liliana Cavani. L’avevo persa durante OcchioPinocchio di Francesco Nuti. Un’esperienza devastante. Dico solo che, oggi, in un mondo in cui la mentalità rispetto agli abusi è profondamente diversa, Nuti avrebbe avuto una denuncia. Avevo 26 anni, ero giovane. Lui non c’è più e non voglio aggiungere altro».

 

Incontrò Harvey Weinstein, l’orco di Hollywood.

«Lo incontrai a New York e... non ci provò, se è quello che volete sapere. Dopo avermi vista nel film corale di Marco Tullio Giordana mi chiamò per Pulp Fiction. Nel provino le battute me le diede Quentin Tarantino, il regista, secondo una modalità che in Italia non c’è. Al provino non presero me ma (come moglie di Bruce Willis), Maria de Medeiros. A Weinstein in seguito mandai il mio primo cortometraggio come regista, Per sempre, che racconta la fuga d’amore di due bambini, mi disse che provava a mandarlo a Hollywood per un’eventuale candidatura agli Oscar ma non c’era tempo».

 

Lei da tanto vorrebbe fare anche la regista.

chiara caselli 2

«Il film è scritto, è la storia di una donna in tre diverse età della sua vita guardata attraverso la cosmologia, che è una mia passione. Si intitola L’isola. Avevo il cast, Geraldine Chaplin, Emmanuelle Devos, Riccardo Scamarcio prima che esplodesse, Elisa la cantante, con l’intesa che lei mi avrebbe insegnato a cantare e io a recitare».

 

Perché il progetto saltò?

«Il produttore, Marco Muller, fu nominato direttore alla Mostra di Venezia, non aveva più tempo e questo complicò le cose. Ricordo le riunioni con i coproduttori che volevano impormi cambiamenti alla storia. Avevano un’aria di sufficienza, come a dirmi: sei una bella donna, fai l’attrice e ora vuoi pure fare la regista?».

 

Ora in che fase della vita è?

«Sto bene, da qualche anno sono “mediosola”, cioè non single al 100 per cento, ho un figlio che amo, studia psicologia, ha una fidanzata fantastica, l’ho cresciuto da sola che aveva 3 anni, un impegno duro anche fisicamente. Ho avuto per tanti anni un compagno, Jacopo Quadri, che non era giusto come secondo padre».

 

Film in uscita?

chiara caselli 14

«Due, quello di Elisabetta Sgarbi, L’isola degli idealisti, alla Festa del cinema, ed è curioso che abbia interpretato lei nel film sui suoi genitori realizzato da Pupi Avati, con cui ho appena girato un terzo film, L’orto americano. Pupi è unico».

 

Lui scrive benissimo, da umanista beffardo.

«Interpreto una vedova allegra nel dopoguerra, la didascalia di una scena dice: sale le scale muovendo il sedere come una che la dà facilmente. Solo che tutto questo non c’è, lui pensava all’ambiguità di quella donna. E nel Signor diavolo, dove sono una donna aristocratica con un’ombra cattiva e piena di dolore, avevo un monologo di sei minuti. Mi disse: Caselli (chiama sempre per cognome), come siamo messi con la memoria? Motore. Buona la prima. Passiamo alla prossima scena».

 

I registi le chiedevano sempre di spogliarsi.

chiara caselli 12

«Il mio corpo è un personaggio, se c’era necessità, nessun problema. Ricordo Belli e dannati di Gus Van Sant, eravamo nudi, io e Keanu Reeves, lui bello, sicuro di sé, con un rispetto totale del mio corpo. Io, una pischella di 23 anni. Tutto naturale. Invece fui in forte imbarazzo, mi spiace dirlo ma è così, con Michelangelo Antonioni, in Al di là delle nuvole».

 

Era il suo ultimo film.

«Vedevo un uomo, in quelle condizioni fisiche così precarie, attaccato alle attrici, filmava i nostri corpi con una certa morbosità. Per fortuna sua moglie Enrica e Wim Wenders, che collaborava, ebbero cura di me».

 

Ha un’amica attrice?

«Amanda Sandrelli, che è più di un’amica, è una sorella. L’ho conosciuta 30 anni fa, appena arrivata a Roma. Ricordo anche una lontana estate, bella e divertente, con Paola Cortellesi e suo marito Riccardo Milani. Mio figlio aveva due anni, poi entrai nel vortice orrendo della mia separazione e i contatti tra noi si persero, ma sono felice del suo successo meraviglioso».

chiara caselli foto di bacco (1)

 

Lei è anche una brava fotografa, espone dalle Gallerie fino alla Biennale Arte di Venezia. Ma una immagine cristallizza un istante nell’eternità. Lei invece è sempre in fuga da qualcosa.

«Ora non più, non sono più in fuga, e vorrei lasciare il mistero su questo tema, che mi entra dentro, dell’immagine cristallizzata in contrasto con le mie corse. Penso di essere una strana fotografa. 

 

chiara caselli 11chiara caselli francesco nuti occhiopinocchio 1chiara caselli foto di bacco (2)chiara caselli photo andrea arrigaantonio monda chiara caselli foto di baccovaleria golino e chiara casellichiara casellichiara caselli francesco nuti occhiopinocchio

(...)

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…