IL CINEMA DEI GIUSTI - “COME TI SPACCIO LA FAMIGLIA”, LA COMMEDIA SELVAGGIA E TRASH SNOBBATA DALLA CRITICA E ADORATA DAL PUBBLICO (MORE SOLITO)

Marco Giusti per Dagospia

Come ti spaccio la famiglia di Rawson Marshall Thurber.

Segnalato piu' dal pubblico che dalla critica, che lo ha preferito ai film di Venezia 70 e lo ha letto come la risposta americana "sana" alle troppe commedie italiane che si spacciano come originali e sono, ahime', solo dei remake o dei sequel piu' o meno riusciti, questo divertente "We're the Millers" diretto da Rawson Marshall Thurber, tradotto da noi col piu' fantasioso "Come ti spaccio la famiglia", che gioca sulla doppia chiave famiglia e spaccio, e' una di quelle commedie americane che basa la sua riuscita su:

1) un soggetto originale 2) il politicamente scorretto di dialoghi e personaggi 3) una buona costruzione di sceneggiatura che tiene fino alla fine con pochi cedimenti 4) un cast che, a parte Jennifer Aniston, e' per noi totalmente nuovo, a cominciare dal protagonista Jason Sudeikis.

Bastano questi quattro punti? Da noi e' difficile trovarne uno di questi quattro punti riuscito, figurarsi tutti e quattro. Ovvio che il successo italiano del film e' in massima parte dovuto al terribile confronto con le nostre commedie, ma anche a una forza trasversale di scrittura da sitcom o da serie animata selvaggia che non puo' che trovarci piu' che ben disposti.

E, francamente, non avevamo visto nessuno dei quattro film precedenti del regista, tutte commedie a eccezione di "The Mysteries of Pittsburgh" tratto da un romanzo di Michael Chabon. L'originalita' della storia, ideata da Steve Faber e Bob Fisher, responsabili gia' del buffo "The Wedding Crashers", e' presto detta. Un piccolo spacciatore di Denver, David Clark, interpetato da Jason Sudeikis, comico televisivo del "Saturday Night Show" e di varie serie ("30 Rock", voce di "The Cleveland Show"), deve 43.000 dollari al suo boss ebreo, Brad Gurdlinger, cioe' Ed Helms.

Glieli rendera', con un extra di 100.000 dollari, se accettera' una missione di "piccolo" contrabbando di droga col Messico. Dovra' solo guidare un camper e farselo riempire in loco con la frase "Mi manda Pablo Chacon". Per rendersi trasparente alla frontiera assolda due ragazzi, Kenny, un verginello che abita nel suo palazzo, interpetato da Will Poulter, e Casey, una senza tetto molto piu' scafata, la bellissima Emma Roberts gia' vista in "Palo Alto", e una simil moglie, Rose, Jennifer Aniston, che e' in realta' una spogliarellista un po' sfigata che ha appena rifiutato l'upgrading da ballerina di lapdance a mignotta.

L'idea che sostiene il film e' quindi quella della famiglia americana finta, i Miller, cosi' simile alle famiglie delle serie animate americane, costretta a convivere assieme ma assolutamente scorretta, in giro con un impressionante carico di droga, rincorsa dai trafficanti messicani, cioe' il vero Pablo Chacon e il suo uomo piu' cattivo, il gigantesco Matthew Willig. Mettiamoci anche un vero agente dell'antidroga e sua moglie in vacanza su un camper che vedono i Miller, cioe' la famiglia di David, come simpatici e normalissimi vicini di viaggio. C'e' di tutto.

Un testicolo di Kenny morso da una tarantola che si gonfia come un pallone, una sequenza di scambio di coppie comica, un rozzo agente messicano corrotto, il grande Luis Guzman, che vuole farsi fare un pompino da un maschio dei Miller, e David cerca di convincere il povero Kenny a sacrificarsi.

Fisher e Faber spingono la commedia oltre i limiti del corretto, un po' alla Soliti idioti, e fanno bene, visto che in sala si ride senza vergogna. Budget da 37 milioni di dollari, ne ha gia' fatti 222 in patria e 2 milioni e mezzo di euro da noi in sole due settimane. Terzo incasso di questo weekend con 869 mila euro, dietro a "I Puffi 2" e "Rush".

 

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