diva futura

IL CINEMA DEI GIUSTI - “DIVA FUTURA”, RITRATTO DELL’AGENZIA DI RICCARDO SCHICCHI E DELLE SUE PRINCIPALI PORNO-STAR, NON È UNA SORTA DI SPIN OFF DI “SUPERSEX”, COME SI POTEVA PENSARE - GRAZIE ALLA PRESENZA DI PERSONAGGI DI DONNE ESUBERANTI E ALLA TOTALE ASSENZA DI HARD E DI UN EROTISMO “MASCHILE”, CAPIAMO CHE QUELLA CHE STIAMO PER SENTIRE È  UNA STORIA DI FEMMINE FOLLI – ALL’UNICO MASCHIO DEL GRUPPO, IL RICCARDO SCHICCHI FENOMENALE DI PIETRO CASTELLITTO, RESTA PIÙ IL RUOLO DA “FOOL” CHE DA “KING” DI “DIVA FUTURA”… - VIDEO

diva futura

Marco Giusti per Dagospia

 

Inizia con la morte di Tinta, uno dei pitoni di Ilona Staller, ma il più celebre era PIto Pitò, che morì ucciso dalla folla impaurita durante una incredibile edizione della Sei giorni ciclistica a Milano con Ilona-Cicciolina che cantava e si spogliava sul palco del velodromo Vigorelli, “Diva Futura”, ritratto dell’agenzia di Riccardo Schicchi e delle sue principali porno-star, scritto e diretto da Giulia Louise Steigerwalt, prodotto da Matteo Rovere, fotografato da Vladan Radovic, presentato in concorso a Venezia lo scorso settembre.

diva futura

 

Tratto dal romanzo uscito qualche anno fa "Non dite alla mamma che faccio la segretaria" di Debora Attanasio, vera segretaria di Schicchi a Diva Futura, il film non è una sorta di spin off, come si poteva pensare, di “Supersex”, la serie su Rocco Siffredi, prodotta da Lorenzo Mieli e Matteo Rovere e diretta da Francesca Mazzoleni e Rovere, anche se pure in questo caso domina una scrittura femminile della storia.

 

E non si capisce bene (o forse, sì, si capisce…) questo appropriarsi da parte di sceneggiatrici e registe di quella che poteva sembrare una storia esclusivamente maschile per un pubblico di maschi arrapati. Che perde fin da subito la carica erotico-eversiva che avevano i porno italiani degli inizi, per diventare qualcosa di completamente diverso.

 

diva futura

Fin da subito qui, grazie alla presenza di personaggi di donne così forti e esuberanti come Moana, interpretata da Denise Capezza, la Ilona Staller di Lidija Kordic, la Eva Henger di Tesa Litvan, e la narratrice, la Debora di Barbara Ronchi, con la totale assenza non solo di hard o di sesso spinto, ma in fondo di un erotismo “maschile”, capiamo che quella che stiamo per sentire, e quello che evidentemente interessa alla regista, è soprattutto una storia di femmine folli. E all’unico maschio del gruppo, il Riccardo Schicchi, fenomenale, di Pietro Castellitto resta più il ruolo da fool che da king di Diva Futura, l’agenzia che dispensava belle ragazze da mettere negli spettacoli in tv, nei film, negli show teatrali di sesso dal vivo.

 

diva futura

Come in gran parte, però, era nella realtà. Perché Riccardo Schicchi non ha mai fatto il padrone delle sue ragazze. Anche se le aveva tutte costruite e indirizzate verso certi ruoli adattandole alle loro stesse follie. Una storia che nella prima metà del film ha toni allegri, divertenti, pronta quasi a diventare una sorta di versione porno della francese “Chiami il mio agente”, e nella seconda, con la morte di Moana, e l’ultimo film girato mentre scende in campo Berlusconi (bella trovata), il pesante divorzio Ilona-Jeff Koons, la malattia di Schicchi diventa inevitabilmente qualcosa di più cupo e di tragico.

 

Devo dire che, malgrado non credo conoscesse personalmente i personaggi né nel momento del loro successo né nella caduta, Giulia Louise Steigerwalt, riesce a cogliere bene i personaggi, anche se spesso rischia il bozzettismo. Non avendo le sue nuove Moana, Ilona, Eva, la stessa forza delle originali, è obbligata a puntare tutto o quasi sulla coppia Castellitto-Ronchi, i suoi attori più giusti, i personaggi meno impegnativi, per trasformare in commedia e far girare narrativamente una storia così vasta e con tante ambiguità mai davvero chiarite.

 

il film diva futura 4

C’è nella prima parte, oltre al bozzettismo, inevitabile, un eccesso di riassuntino della vita delle star. Certo, sono passati anni, chi se li ricorda più. Quello che per un pubblico di una certa età è ovvio, per i ragazzi non esiste. La storia parte davvero quando entra in campo la segretaria Debora e inizia la commedia con Schicchi-Castellitto. Magari avremmo preferito qualcosa di più originale o di più forte, anche rispetto al porno reale del tempo, quello legato a Diva Futura e a Schicchi.

 

Anche se era proprio Schicchi, nella realtà, a buttarla nel cinema spesso in commedia, in parodia caciarona. Il sesso secondo Schicchi non era mai tragico o pesante. Se avete visto “Fantastica Moana”, sapete bene che faceva in gran parte e volutamente ridere, per non pensare a “Telefono rosso” coi suoi doppiatori professionisti che ripetevano le telefonate folli a Cicciolina (“Ciao, sono il camionista pipparolo!”).

 

il film diva futura 1

Era come se Schicchi, che è stato un vero intellettuale e un vero politico alla Pannella, con un piano preciso in testa, anche se non sempre lucido, pensasse di usare la commedia all’italiana mischiata al porno per renderlo più digeribile, più familiare. Un porno all’italiana. Tanti anni fa, il 2002?, portai Schicchi, Eva, il suo autista tuttofare, Canio, e un bel gruppo di stalker che lei si portava dietro a Venezia per girare due episodi diretti dai Manetti per Stracult ambientati proprio durante il Festival.

 

diva futura

Ci fu anche un vero tappeto rosso di Eva e Schicchi con G-Max e Chef Ragoo. Devo dire che mi divertivo molto con Schicchi. Al punto che feci molti programmi con lui, Eva e qualche sua star per Rai Due. E Castellitto, come già prima Fausto Paravidino, nella modesta serie su “Moana” di Sky, riesce a prenderlo perfettamente, con la giusta ironia. Ironia che Schicchi mantenne anche quando la sua malattia peggiorò inesorabilmente. E tutti sapevamo che lo avrebbe ucciso. Eva, dopo la sua morte, mi chiese se volevo scrivere una sceneggiatura per un film su di lui. In sala da giovedì.

diva futura diva futura diva futura diva futuradiva futura

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…