la mafia uccide a la7 - vignetta by macondo massimo giletti urbano cairo mentana la7 baiardo

COME DAGO-DIXIT, CAIRO IERI È STATO SENTITO PER BEN QUATTRO ORE DALLA PROCURA ANTIMAFIA DI FIRENZE – I PM VOLEVANO SAPERE DA URBANETTO LE RAGIONI PER CUI HA DECISO DI CHIUDERE ANTICIPATAMENTE (A METÀ APRILE) LA TRASMISSIONE DI GILETTI, “NON È L’ARENA”. E SOPRATTUTTO SAPERE SE ERA A CONOSCENZA DELLA PRESUNTA FOTO DI BERLUSCONI CON GRAVIANO E IL GENERALE DELFINO…

Articoli correlati

FLASH - URBANETTO CAIRO OGGI E\' STATO ASCOLTATO PER BEN QUATTRO ORE DALLA PROCURA DI FIRENZE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. CAIRO QUATTRO ORE DAI PM PER PARLARE DEL CASO BAIARDO

Estratto dell'articolo di Elisa Calessi per “Libero quotidiano”

 

massimo giletti urbano cairo

[…] Quattro ore. Tanto è durato l’interrogatorio, ieri, di Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di Rcs Media Group e presidente di Cairo Communications (società di cui fa parte La7), davanti alla procura di Firenze. […]

 

I pm di Firenze hanno innanzitutto voluto capire da Cairo le ragioni che lo hanno portato, a metà aprile, cioè due mesi prima di quando doveva terminare, a cancellare in tutta fretta dal palinsesto di La7, dopo sei anni di programmazione, la trasmissione di Giletti. Una scelta che, allora, fu accompagnata da uno scarno comunicato di poche righe in cui ci si limitava a ringraziare il conduttore, assicurando che sarebbe rimasto “a disposizione” della rete.

 

salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 6

In quei giorni in molti ipotizzarono che la decisione dell’editore avesse a che fare con gli accertamenti che in quei giorni erano in atto da parte della Direzione investigativa antimafia a proposito dei rapporti tra il conduttore, Giletti, e Baiardo, uomo di fiducia dei boss mafiosi Graviano. […]

 

L’altro filone su cui Cairo è stato ascoltato riguarda le rivelazioni fatte da Baiardo a Giletti. Considerato “uomo di fiducia” dei fratelli Graviano, boss del mandamento palermitano di Brancaccio, Baiardo avrebbe promesso a Giletti di consegnargli una fotografia nella quale compariva Silvio Berlusconi insieme agli stessi Graviano.

 

SALVATORE BAIARDO E BERLUSCONI - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO

Uno scoop, se esistesse. L’uomo ne avrebbe parlato con il conduttore di “Non è l’arena” in un bar, conversazione che, però, è stata intercettata dagli agenti, per ordine della procura di Firenze. […]  Al momento dell’interrogatorio, Baiardo, però, avrebbe negato di possedere quella foto. […]

 

La domanda che resta sospesa è se l’uomo di fiducia dei Gravina sia un millantatore o un uomo che tuttora agisce per conto della mafia. Se si muova in modo autonomo o per conto di persone più potenti. E quali siano stati, in quei mesi, i rapporti con Giletti. E si ritorna al principio: perché Cairo ha sospeso “Non è l'Arena”? Cosa sapeva? Cosa lo ha convinto a una scelta così drastica? Aveva avuto informazioni su qualcosa che lo preoccupava e, nel caso, cosa? O semplicemente non era d’accordo con la linea intrapresa dalla trasmissione e, dunque, ha esercitato la libertà propria di un editore? Queste le domande su cui i pm, ieri, hanno cercato una risposta.

 

SILVIO BERLUSCONI FILIPPO GRAVIANO FRANCESCO DELFINO - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO

2. CAIRO SENTITO DAI PM QUATTRO ORE SULLA FOTO DI BERLUSCONI CON IL BOSS

Estratto dell’articolo di Luca Serranò per "la Repubblica"

 

Per quattro ore, mercoledì pomeriggio, l’editore Urbano Cairo ha risposto alle domande dei magistrati della procura antimafia di Firenze che lo hanno convocato come testimone.

L’inchiesta per la quale è stato convocato riguarda la foto che Salvatore Baiardo, il tuttofare dei boss Graviano, avrebbe mostrato al giornalista Massimo Giletti, e in cui ci sarebbero stati Silvio Berlusconi, il mafioso Giuseppe Graviano e il generale Francesco Delfino.

 

mentana cairo giletti 2

Il conduttore de La7 […] ha detto di aver riconosciuto Berlusconi […]. La coincidenza vuole che mentre Giletti provava ad ottenere la foto dal favoreggiatore del boss e nel frattempo avviare una trasmissione proprio su questi temi di mafia, Cairo ha chiuso il programma televisivo.

 

Il procuratore facente funzioni Luca Turco, e l’aggiunto Luca Tescaroli, si sono soffermati in particolare su questi punti, per capire da Cairo se era a conoscenza dell’esistenza di quella foto. E il motivo per il quale avrebbe chiesto a Giletti di andare a parlare con Berlusconi, richiesta che il giornalista non avrebbe però assecondato. Più in generale, le domande si sono concentrate sulla catena di eventi che ha portato all’improvvisa sospensione del programma televisivo.

 

SALVATORE BAIARDO SU TIKTOK

Cairo, presidente e ad di Rcs Media Group e presidente di Cairo Communications (società di cui fa parte La7), era già stato convocato nelle scorse settimane, ma aveva opposto un impegno improcrastinabile […].

 

Mercoledì si è presentato negli uffici della procura fiorentina accompagnato da due avvocati, ai quali però non è stato consentito di assistere alla deposizione perché l’editore, in questo momento, è un testimone e le sue dichiarazioni sono state raccolte in un verbale a sommarie informazioni. Massimo il riserbo sulle risposte date da Cairo, cui seguiranno ora gli accertamenti del caso.

 

Sul caso Baiardo, intanto, continuano le indagini. Gli inquirenti, che ne avevano chiesto (ma non ottenuto) l’arresto per calunnia e favoreggiamento, hanno presentato opposizione rinnovando la richiesta di misura cautelare […]

 

Secondo la ricostruzione dei pm fiorentini, […] il fiancheggiatore dei Graviano si sarebbe speso in favore di Berlusconi e Dell’Utri, arrivando a screditare i collaboratori di giustizia che nell’inchiesta sulle stragi avevano fatto riferimento ai due politici.

 

URBANO CAIRO E MASSIMO GILETTI

Tra le altre cose sarebbe stato creato un alibi — falso secondo le accuse — che colloca Graviano il 19 luglio 1992 ad Omegna: Baiardo avrebbe inoltre fornito false indicazioni sui veri motivi dell’incontro avuto il 14 febbraio 2011 con Paolo Berlusconi, fratello del Cavaliere.

 

 A verbale aveva detto: «Dopo aver cercato di contattare Silvio Berlusconi, mi sono rivolto a Paolo Berlusconi, l’incontro è avvenuto il giorno di San Valentino». Per poi aggiungere: «Conoscevo già Paolo Berlusconi, perché lo avevo incontrato all’Hotel Quark a Milano dove avevo accompagnato una o due volte nel 1992 Giuseppe Graviano; compresi dal primo incontro cui ho assistito, che i due Berlusconi e Giuseppe Graviano già si conoscevano, e ricordo che Graviano si è presentato con il proprio nome». La condotta di Baiardo, sintetizzano i pm, «non risulta permeata da una finalità truffaldina nei confronti di Berlusconi e Dell’Utri», indicati invece nella ricostruzione come «i soggetti agevolati».

salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 1

 

 

 

salvatore baiardo a report 6

 

salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 2salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 5salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 3IL LIBRO DI SALVATORE BAIARDO

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...