lucio battisti

COME PUO’ UNO 007 PEDINARE LUCIO – ECCO PERCHE' NEGLI ANNI ’70 I SERVIZI MISERO SOTTO SORVEGLIANZA BATTISTI - PERSINO LE AUTORITÀ STATUNITENSI VOLLERO VERIFICARE IL “LIVELLO DI PERICOLOSITÀ” DEL CANTAUTORE. FRANCO MIGLIACCI VENNE ADDIRITTURA CONVOCATO DAI FUNZIONARI DELL’AMBASCIATA AMERICANA... - UN DOCUMENTARIO SUL CANTANTE PREVISTO SU RAITRE È STATO CANCELLATO IMPROVVISAMENTE. MICHELE BOVI RACCONTA DI COSA PARLAVA...

Michele Bovi Per Sorrisi.com

 

battisti e la moglie

Raitre aveva annunciato per il prossimo 5 marzo, il giorno in cui Lucio Battisti avrebbe compiuto 77 anni, un docufilm intitolato “Insolito Battisti”. Il programma è stato cancellato dai palinsesti per motivi che non sono stati resi noti. Ma noi di Sorrisi siamo in grado di raccontarvi in esclusiva il contenuto di questo “programma fantasma” grazie a Michele Bovi, già autore Rai e autorevole storico della musica leggera italiana.

 

Esiste un album inedito di Lucio Battisti che la famiglia dell’artista scomparso il 9 settembre del 1998 custodisce gelosamente? «Esistono le canzoni, i provini realizzati nello studio professionale che Lucio aveva nella sua casa di Molteno. Lui però era un perfezionista, non volle neanche farci ascoltare quelle tracce musicali. Ci lasciammo a luglio con l’accordo che avrebbe realizzato il lavoro come al solito a Londra. Poco più di un mese dopo se ne andò per sempre».

lucio battisti

 

È la testimonianza che Roberto Gasparini, all’epoca direttore artistico della casa discografica Bmg, aveva affidato a “Insolito Battisti”, il docufilm che Raitre doveva trasmettere giovedì 5 marzo (esattamente a 77 anni dalla nascita dell’artista) e poi ha cancellato, un programma che avrebbe raccontato l’intero percorso artistico del più innovativo dei cantautori italiani (con Sonia Bergamasco in veste di volto e voce narrante).

 

Non solo Mogol, dunque. Da “Balla Linda” a “Una giornata uggiosa”, il docufilm (chissà se lo vedremo mai su Raitre) parla dei brani di maggior successo composti assieme al collaudatissimo partner, passando poi all’incantevole “E già”, il primo album dopo il divorzio da Mogol.

 

LUCIO BATTISTI

A scrivere le parole di quelle nuove canzoni fu Grazia Letizia Veronese (in arte Velezia, moglie del cantante). Poi ci sono i successivi cinque lavori, da “Don Giovanni” a “Hegel”, con i testi del poeta Pasquale Panella. Ma in “Insolito Battisti” c’è anche un’incursione tra i pezzi di esordio dell’artista, quando a confezionare i motivi dai titoli e dalle parole improbabili come “Non chiederò la carità” (che nessuno volle pubblicare) era l’amico e primo sostenitore Roby Matano.

 

«Il rapporto con noi discografici era tempestoso» racconta Franco Reali, già amministratore delegato della Bmg. «Lucio contestò persino il passaggio dal vecchio disco in vinile al cd. Capisco le battaglie di sua moglie, contraria a diffondere il repertorio tramite le moderne piattaforme digitali. Giusto o sbagliato, è quello che avrebbe voluto il marito».

 

I suoi colleghi lo copiavano

lucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 4

«Anche perché nei vari passaggi di supporti (vinile, cd, digitale) sono stati sempre e soltanto gli artisti a rimetterci» commenta il direttore d’orchestra Vince Tempera che collaborò con Battisti e ricorda: «All’epoca accusavamo alcuni esecutori di ispirarsi eccessivamente allo stile di Lucio. Eravamo degli ipocriti: tutti noi musicisti aspettavamo l’uscita del suo nuovo album perché conteneva puntualmente qualcosa di inconsueto, di originale da copiare».

 

Era quindi per evitare spiate di colleghi che Battisti decise di registrare in Inghilterra tutti i suoi ultimi lavori? «No. Lucio preferiva Londra perché riteneva gli inglesi più precisi» spiega l’editore Claudio Buja che produsse nel 1990 l’album “La sposa occidentale”, il terzo dei cinque realizzati con Panella. «Diceva: là se si rompe una manopola dopo dieci minuti la sostituiscono. In Italia stai fermo un giorno. E lui era di una puntualità maniacale: quando s’impegnava a consegnare l’opera per una certa data, non sgarrava di un’ora».

 

Seguito dai servizi segreti

battisti acqua azzurra acqua chiara

Non erano soltanto i musicisti a spiare Battisti. Il docufilm raccoglie testimonianze sensazionali, come quelle di due tra i principali esperti italiani in materia di servizi segreti: il giornalista Roberto Di Nunzio, che si occupa delle strategie di comunicazione dello Stato maggiore dell’Esercito, e lo scrittore Aldo Giannuli. Secondo gli intervistati, quando a metà degli Anni 70 cominciò a circolare la voce che Lucio era un sostenitore di gruppi di estrema destra, gli apparati di sicurezza lo misero sotto sorveglianza.

 

lucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 2

Persino le autorità statunitensi vollero verificare il “livello di pericolosità” del cantautore che proprio in quel periodo aveva deciso di trasferirsi a Los Angeles. Franco Migliacci, il nostro paroliere più stimato dagli americani per aver creato con Modugno “Nel blu dipinto di blu”, venne addirittura convocato dai funzionari dell’ambasciata americana per garantire l’estraneità di Battisti a presunte trame eversive. Le indagini portarono a stabilire che l’esclusivo impegno di quell’artista arrivato dalla provincia di Rieti era la musica.

lucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 1

 

LUCIO BATTISTI

“Insolito Battisti”, dunque, racconta tutta la storia del grande musicista, compresi i periodi degli album con le canzoni scritte con Velezia e Panella che non hanno tuttavia raggiunto i livelli di popolarità della produzione con Mogol. «È vero. Ma si tratta di un repertorio che i giovani stanno scoprendo ora, molto più vicino alle sonorità odierne» sostiene il maestro Vince Tempera. «Canzoni meno orecchiabili ma decisamente rappresentative di quanto Battisti fosse avanti coi tempi. L’ultimo Lucio è la musica di domani».

lucio battisti dori ghezzi

 

mogol lucio battistilucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 5lucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 6lucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 7grazia letizia veroneselucio battisti

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…