corona film moric

1. CORONA È ARRIVATO IN RITARDO DI CIRCA 1 ORA. SAPEVA DI DOVER ASSOLVERE SUBITO AD UN COMPITO PRECISO: FARSI FOTOGRAFARE DAVANTI AL CARTELLO CON I LOGHI DEGLI SPONSOR 2. IMPERDIBILE IL GADGET DONATO AGLI OSPITI ASSATANATI: UN LUCIDALABBRA GLITTERATO INTENSO FIRMATO “CORONA” E PRODOTTO DA UNA AZIENDA COSMETICA DEL CENTRO SUD

1. PARA-GURI ALLA VACCINARA

Alberto Dandolo per Dagospia

 

fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' e62c4c57fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' e62c4c57

Fabrizio Corona dovrebbe baciare i piedi come un feticista al magistrato di sorveglianza, dottoressa Giovanna De Rosa, per aver avuto ieri sera il permesso (che secondo indiscrezioni attendibili sarà il primo di una lunga serie) di partecipare “fisicamente” al cinema Odeon di Milano alla proiezione del suo “docu-film” (girato 3 anni fa e che con buona pace del produttore mai uscirà nelle sale) dedicato alla sua “riabilitazione”.

 

O come dice il titolo dell'imperdibile capolavoro: alla sua “METAMORFOSI”. Ma ad osservare la messa in scena di ieri sera, più che di “riabilitazione” e “metamorfosi” sarebbe più giusto forse parlare di una “riabilitazione” ad usare le proprie “sventure“ ai noti, cafonalissimi fini commerciali.

 

Come una Brithney Spears qualunque e con un “gonfiore alle gote” d'ordinanza (ma questa volta non era colpa del suo intimo amico, il chirurgo Giacomo Urtis ... presente, peraltro, in sala), infatti Corona è arrivato in ritardo di circa 1 ora. Sapeva di dover assolvere subito ad un compito preciso: farsi fotografare davanti al cartello con i loghi degli sponsor.

fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 84af5c85fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 84af5c85

 

Era scortato da numerose guardie giudiziarie e almeno da un paio di uffici stampa infojati che lo hanno letteralmente “schiacciato” sui marchi in bella vista e a favore di flash e telecamere. Imperdibile il gadget che è stato donato agli ospiti assatanati: un lucidalabbra glitterato intenso firmato “Corona” e prodotto da una azienda cosmetica del Centro-Sud.

 

Ovviamente Fabrizio era accompagnato da suo figlio Carlos ed era impeccabile nel ruolo del padre redento. Raggiunta da Dagospia l'ex moglie Nina Moric ha commentato: “Una scena indegna e patetica. Non sapevo che andare in prigione per un paio d'anni potesse poi portare tanto lavoro e denaro. Se è cosi' voglio anche io farmi un annetto a San Vittore!”.

fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 581f3879fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 581f3879

 

Certo è che Corona per tutta la serata non ha voluto rispondere ad alcuna domanda della stampa. Solo una ripetuta e noiosa litania: “Ringrazio sommamente il magistrato di sorveglianza Giovanna De Rosa per avermi dato questo permesso....”

 

PS: tra qualche giorno collegatevi sui social di Corona e avrete nel dettaglio le date degli appuntamenti pubblici prossimi venturi (centri commerciali, discoteche e convegni...) Oppure compratevi "CHI"..

 

PS2: Qualcuno avverta Barbara D'Urso che il suo Corona tra qualche ora firmera' l'esclusiva con "Verissimo" della Toffanin per la sua prima intervista post-detenzione...

 

2. LA CELLA, LA RINASCITA E I FAN - CORONA NUOVO SIDDHARTA

Nanni Delbecchi per il “Fatto Quotidiano”

 

fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 8659ef19fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 8659ef19

L’Italia è il Paese dei pentiti e delle metamorfosi; dopo Paolo Brosio e Rocco Siffredi non poteva mancare quella di Fabrizio Corona. Se avessimo dubbi sulla sua volontà di rinascere dopo avere toccato il fondo, è pronto a fugarceli la visione di Metamorfosi, il documentario di Jacopo Giacomini e Roberto Gentile da domani in sala, proiettato ieri sera in anteprima alla presenza del diretto interessato.

 

Il giudice di sorveglianza Giovanna Di Rosa ha permesso a Corona di abbandonare la comunità “Exodus ” di don Antonio Mazzi cui è stato affidato in virtù di un “percorso di risocializzazione”. Gran folla di groupies e “Corona Boys” davanti al cinema Odeon (multisala principe del gruppo Mediaset), microfoni e telecamere sguainate, ingresso a proiezione iniziata con guarnigione di bodyguard al seguito e applauso a scena aperta della platea, abbraccio liberatorio con l’avvocato e amici in coda per toccarlo anche solo un istante come si fa con le reliquie del santo.

fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 4d1da50fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 4d1da50

 

A fine proiezione, applausi scroscianti e una piccola doccia fredda per i giornalisti in agguato. Una sola dichiarazione pubblica, visto che gli era stato vietato di rilasciare interviste: “Non posso rispondere alle vostre domande. Voglio solo ringraziare il giudice che mi ha concesso di venire qui con questo provvedimento funzionale alla mia riabilitazione”.

 

METAMORFOSI racconta l’ultimo periodo della vita di Corona subito prima dei due anni e mezzo di carcere, a partire dalla consapevolezza di voler diventare un uomo migliore. Non che ci volesse molto, potrebbe insinuare qualche malevolo; e invece no, errore clamoroso. Le vere rinascite sono complesse, faticose e ognuno deve trovare la sua. C’è chi ricomincia da zero, chi da Medjugore e chi dalla New Age.

 

Come un Siddharta dei nostri tempi, all’inizio vediamo Corona nell’agenzia fotografica milanese, immerso nella sua vita di vincente; eppure, in fondo al cuore, sente che qualcosa non va. Il tarlo della malinconia lo rode. Poi l’incontro con Giacomini, e si parte con le rivelazioni: “Più sereno rimani, e più puoi trovare una via di fuga. L’unico modo di trovare un equilibrio è costruire sulla nostra Essenza... Il successo, il denaro, il potere, il prestigio, tutti scadenti valori imperanti nella nostra società, fonti di nutrimento per il nostro falso sé...”.

corona con la sua ufficio stampa carlottacorona con la sua ufficio stampa carlotta7 moda 36 moric corona7 moda 36 moric corona

 

Belle parole, alcune delle quali prese di peso da Osho (“La vera libertà la trovi solo dentro di te”) seppure con qualche decennio di ritardo. Fabrizio tentenna, ma per superare questi falsi valori è pronto un piano di rinascita globale: rebirthing, integrazione posturale, orientamento transpersonale, destrutturazione dell’ego, lavoro sulle emozioni. Spenti i telefonini e spiaggiate le modelle, il paparazzo dei Vip lo vediamo fare esercizi di respirazione steso sul lettino, abbandonarsi a urla belluine in mezzo a un prato, fare le bolle di sapone travestito da artista di strada, interrogarsi sulla presenza del Tao.

 

marcus fabrizio corona nina moricmarcus fabrizio corona nina moric

E riscoprire così il ragazzo qualunque, ma per bene, che in fondo è sempre stato. Per dovere di cronaca avvertiamo che il percorso di rinascita è duro anche per gli spettatori, invitati a propria volta ad avventurarsi “in un viaggio nell’immensità del loro sé autentico”.

 

Nei 90 minuti di Metamorfosi azione ce n’è poca, Herman Hesse ha già raccontato la stessa storia (un po’ meglio), di immenso c’è solo la noia, visto che per ammissione degli stessi autori certi processi interiori sono piuttosto difficili da rendere sullo schermo.

 

Da Lele Mora a Osho la strada è lunghetta, soprattutto con videocamere al seguito, ma Fabrizio sa di essere solo all’inizio. Sono passati sei anni da Videocracy di Erik Gandini, il documentario in cui il Corona pre rinascita teorizzava l’essenza della videocrazia berlusconiana più nudo sotto la doccia di quanto non lo fosse Gloria Guida ai tempi di Alvaro Vitali. “Basta apparire”. Ma, appunto, l’Italia è il Paese delle metamorfosi. Tutto deve cambiare perché nulla cambi, e per non smettere di apparire.

fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 08c8ee2fabrizio corona al suo arrivo nel cinema del centro di milano per la proiezione del film documentario 'metamorfosi' 08c8ee2

 

 

metamorfosi documentario su fabrizio corona  2metamorfosi documentario su fabrizio corona 2fabrizio corona in comunita da don mazzifabrizio corona in comunita da don mazzifabrizio corona metamorfosi filmfabrizio corona metamorfosi filmfabrizio corona con il figlio carlos da instagramfabrizio corona con il figlio carlos da instagramfabrizio corona a milano foto oggifabrizio corona a milano foto oggimetamorfosi documentario su fabrizio corona  1metamorfosi documentario su fabrizio corona 1corona cambi moriccorona cambi moricfabrizio corona nina moric lapfabrizio corona nina moric lapMORIC coronaMORIC coronametamorfosi documentario su fabrizio corona  4metamorfosi documentario su fabrizio corona 4

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)