gabriele d annunzio instagram

D'ANNUNZIO MEGLIO DI FEDEZ – IN UN DOC GIORDANO BRUNO GUERRI PARLA DEL VATE COME DEL PRIMO INFLUENCER DELLA STORIA - "NON SI LASCIAVA MAI FOTOGRAFARE; SCEGLIEVA LUI IL FOTOGRAFO E, PERSONALMENTE, L'IMMAGINE DA SERVIRE AL PUBBLICO. AVEVA LA CAPACITÀ DI INCIDERE SULLE MODE: TUTTI GLI UOMINI NEI GIORNI DI FESTA SI FACEVANO CRESCERE IL PIZZO COME LUI…- LA CANCEL CULTURE? LA RITERREBBE ORRENDA OLTRE CHE ANTIESTETICA" - FU SOSTENITORE DEL DIRITTO AL SALARIO MINIMO, DEL RISARCIMENTO IN CASO DI ERRORE GIUDIZIARIO E… - VIDEO

 

Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

D'ANNUNZIO

«Tanto è l'ardore che il sogno eguagliò l'atto #primovolo». «Conservare intiera la libertà fin nell'ebrezza #freedom». «Io modesto? È il solo difetto che mi onoro di non avere #modesto». C'è più di un esperimento sociale, c'è quasi l'eco del contemporaneo che risuona tra Twitter e il multiverso, nella ridda di pensieri dannunziani che invade i social.

 

 

Una ridda di tuono che è pure la traccia su cui viene costruito, fotogramma dopo fotogramma, domani su Rai Tre D'Annunzio, l'uomo che inventò sé stesso documentario (prodotto da Ince Media e Filippo Cellini con Rai Documentari e Luce Cinecittà, per la regia di Francesca Pirani e Stefano Viali) che Giordano Bruno Guerri consegna alla Generazione Z. L'assunto è pura trasgressione: il Vate fu il primo influencer della storia e sarebbe amato dai giovani.

 

Gabriele D'Annunzio

«Non si lasciava mai fotografare; sceglieva lui il fotografo e, personalmente, la posa giusta, l'immagine da servire al pubblico: pensoso, audace, sensuale. Ha anticipato pure gli influencer, anche se per lui sarebbe più adatto il termine opinion maker. Aveva, soprattutto a cavallo del '900, la capacità di incidere sulle mode: tutti gli uomini lo imitavano nei giorni di festa, si facevano crescere il pizzo come lui», dice Guerri dall'alto della sua magnifica Presidenza del Vittoriale degl'Italiani.

 

SICURO DI SÉ «Ricorda un po' Fedez, anche se gli influencer sono il ritratto dell'insicurezza, D'Annunzio era l'esatto opposto», aggiunge una studentessa. Ed è vera l'una e l'altra affermazione. Il documentario è inedito e ricco di filmati d'epoca, di estratti dall'Istituto Luce, di brani teatrali che variano dall'epico all'erotico: da qui ecco emergere la figura di D'Annunzio maneggiata dai ventenni d'oggi.

Gabriele D'Annunzio

 

I quali ventenni, tutti rigorosamente in mascherina antiCovid e instagrammati, accostano il poeta ora a Sandro Pertini per «l'idea che aveva del paese unito»; ora ai Maneskin mentre esportano l'italianità nel mondo verso un pubblico che «ha bisogno di emozioni estetiche e sentimenti eccessivi», afferma sempre Guerri. E ora evoca, perfino, la Thumberg perché D'Annunzio «ha cercato di smuovere le masse come farebbe oggi Greta»; e qui ecco l'immagine del futuro Vate che esce ignudo dalle acque pescaresi.

 

E, nel suo storico "contatto panico con la natura" si rivela lo slancio ecologista, molto più incisivo di mille manifestazioni di Greenpeace. Il film si arrampica tra modernità antiche e presenti. E del Vate proietta colpi di genio che lo renderebbero, oggi, un attualissimo spin doctor e un mago della comunicazione, facendolo passare - direbbe Arbasino- direttamente dalla fase della "giovane promessa" a quella del "Venerato Maestro", saltando quella del "solito stronzo".

 

Chiedo a Guerri come si comporterebbe il nostro idolo, "insofferente a qualunque giogo", di fronte alla cancel culture che sta avvolgendo nelle sue spire una generazione di giovani inermi. Risponde: «Questa cosa del politicamente corretto e della cancel culture la riterrebbe orrenda oltre che antiestetica. Se pensi all'idea di cancellare il Natale, ti torna in mente che D'Annunzio che non festeggiava né il Natale né altre feste, ma aveva nella Prioria al Vittoriale una collezione di oggetti - cristiani, induisti, buddistiche gli davano il senso del sacro.

d'annunzio fiume

 

Se gli avessero detto di non festeggiare il Natale avrebbe agghindato con palle di vetro tutti i cipressi del Vittoriale. E, bada bene, sono 217». Bado bene. Il Vate è stato il progenitore di Bezos e Elon Musk. Fu copywriter prima dei copywriters inventando slogan perla Rinascente, Saiwa, Unicum; definì, su richiesta del senatore Agnelli il sesso dell'"automobile" che è "femminile perché ha la grazia di una seduttrice. Ha inoltre una virtù ignota alle donne, una perfetta obbedienza».

gabriele d'annunzio

 

Fu precursore dei diritti civili a Fiume trasformata da «città olocausto a città di vita» dove l'omosessualità è pratica "quasi normale" e dove in una perenne stagione di festa si attende che il Comandante dia istruzioni su come conquistare l'Italia. Lì inventò la Lega dei popoli oppressi e anticipò il terzomondismo e il concetto di "paese non allineato.

 

Giordano Bruno Guerri

Fu sostenitore del diritto al salario minimo, del risarcimento in caso di errore giudiziario (cosa avrebbe fatto per i referendum sulla giustizia?), del diritto alla pensione di vecchiaia, della «proprietà privata ammessa a condizione che sia condizionata alle necessità del bene comune». Il documentario finisce col Vate che si allontana sul Garda in motoscafo, a ritmo di rock. Osservandone la velocità - tipica del web e del futurismo- ti accorgi che il tempo e la vita hanno sempre fame...

gabriele d'annunzio 5fiume - gabriele d'annunziod'annunziogabriele d'annunzio 1d'annunziogabriele d'annunziod'annunziogabriele d'annunzio 6

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...