sibilia tavecchio

NO TAV-ECCHIO – DIETRO LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DELLA FEDERCALCIO IL CAMBIO DI LINEA DEL SENATORE DI FI COSIMO SIBILIA, NUMERO UNO DELLA LEGA NAZIONALE DILETTANTI E GRANDE ALLEATO DEL CAPO DELLA FIGC – SI PARLA ANCHE DI UNA TELEFONATA DI GIANNI LETTA...

sibilia tavecchio

Giacomo Amadori per la Verità

 

«Le pressioni che sono state fatte sulla Lega nazionale dilettanti sono inimmaginabili».

È questa la lettura complottista dell' ex presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio: secondo lui a far rotolare la sua testa sarebbe stato il pressing esercitato da politica e opinione pubblica sulla sua riserva di voti, la Lnd guidata dal senatore Cosimo Sibilia.

 

In effetti ieri mattina verso le 9, in piazzale Flaminio, sede romana della Lega, qualcosa è successo. Sibilia, nel marzo scorso grande elettore di Tavecchio, si è presentato al direttivo con una linea chiara e, per certi versi, sorprendente.

 

Una rotta che il senatore ha descritto in una prolusione di 20 minuti. Di fronte a lui i 20 presidenti dei comitati regionali, i quattro vicepresidenti della Lega, compreso quello vicario, e i tre rappresentanti in Consiglio federale. Il succo del discorso è stato questo: dopo lo tsunami della mancata qualificazione al Mondiale non possiamo sostenere con una maggioranza risicata la presidenza di Tavecchio, che sarebbe troppo debole per fare le riforme necessarie.

sibilia tavecchio

 

Sibilia ha spiegato ai colleghi di ritenere indispensabile un allargamento della maggioranza, puntando sulla Lega Pro del presidente Gabriele Gravina, e ha aggiunto che, nel caso questa strada si fosse rivelata impercorribile, avrebbe proposto il ritiro del sostegno a Tavecchio. Il senatore, nell' accorato intervento, ha anche svelato di aver chiesto all' ex capo della Federcalcio di rimandare il Consiglio federale di ieri a dopo le nomine dei vertici della Lega di A e B, per cercare di allargare il sostegno a favore di Tavecchio.

 

Ma quest' ultimo avrebbe risposto che ciò non era possibile visto che la Lega Pro aveva chiesto un anticipo del Consiglio. Evidentemente l' ex capo della Figc sperava, accontentando Gravina, di conquistare un nuovo alleato. Un clamoroso errore di calcolo che lo stesso Tavecchio ha ammesso ieri in conferenza stampa. In realtà pochi giorni fa Gravina aveva annunciato:

 

«Il Consiglio federale deve dimettersi, lo chiedono le nostre società, e l' ho comunicato al presidente». E con La Verità il presidente della Lega Pro si prende parte dei meriti della defenestrazione di Tavecchio: «Siccome la carne è debole io sapevo che una mia presa di posizione ferma avrebbe creato una spaccatura. L' ho fatto per dare a tutti 48-72 ore per riflettere».

 

tavecchio

Comunque Tavecchio ha capito di avere davanti i titoli di coda quando ha realizzato di aver perso l' appoggio della Lnd: «Quando ho avuto la sensazione () che non promettevano sostegno, non ci ho pensato un istante e mi sono dimesso», ha dichiarato.

 

La riunione del direttivo della Lnd è durata due ore e mezza ed è stata molto sofferta. Diversi partecipanti hanno un legame anche personale con Tavecchio e consideravano la proposta di Sibilia un tradimento del loro vecchio presidente. C' è anche chi all' inizio ha provato a perorare la linea del sostegno a oltranza. Gli interventi dei presidenti dei comitati di Sicilia, Liguria e Molise sono andati in quella direzione. Qualcuno si è pure commosso nel proporre le barricate pro Tavecchio. Durante l' assemblea è girata persino la strana voce che l' ex presidente della Figc, Giancarlo Abete, vicino a Gravina, fosse pronto a sostenere Tavecchio in consiglio federale. Ma la voce si è poi rivelata del tutto infondata. Alle 11.30 Sibilia ha lasciato la sede della Lnd con un mandato pieno, votato all' unanimità, di supporto a Tavecchio solo in conseguenza di un ampliamento della maggioranza.

tavecchio

Un' ipotesi rivelatasi irrealizzabile.

 

Le nostre fonti dentro al direttivo della Lnd ci hanno confidato che nelle teste dei membri che, di fatto, hanno votato la sfiducia all' ex presidente della Figc erano ben presenti le inchieste della Verità sugli affari di Tavecchio. Articoli che hanno girato per settimane nelle loro chat e che raccontavano il clamoroso conflitto d' interessi nell' assegnazione delle gare per le polizze di Lnd e Figc. Tanto che qualcuno, quando Sibilia ha pronunciato il suo discorso, ha tirato un sospiro di sollievo.

 

Qualcun altro, invece, ha contattato Tavecchio per informarlo del putsch che si stava consumando ai suoi danni. In questo modo il presidente della Figc è venuto a conoscenza della decisione dei dilettanti prima che gli fosse ufficialmente comunicata da Sibilia.

 

tavecchio

In realtà l' avviso di sfratto per Tavecchio era arrivato in diretta televisiva già domenica sera nel salotto televisivo di Fabio Fazio, da dove il presidente del Coni, Giovanni Malagò, aveva spedito questo messaggio in bottiglia: «Mi auguro, e lo penso anche per quelle che sono le mie informazioni, che domani Tavecchio si presenterà dimissionario in Consiglio federale () io penso che domani lui si dimetterà può essere che mi sbaglio staremo a vedere».

 

Le sue informazioni riguardavano probabilmente la linea di Sibilia e della sua Lnd, che, sono sempre parole di Malagò, «onestamente non può sostenere da solo tutto questo peso ()», di appoggiare Tavecchio. Ma se Malagò si è espresso così, lo ha fatto probabilmente su input del ministro dello Sport, Luca Lotti.

Come ha lasciato intendere Tavecchio, in conferenza stampa, dopo le dimissioni: «Scelta dettata dalla politica?

tavecchio

Le dichiarazioni virgolettate si prendono in considerazione e il ministro si è speso quotidianamente». Contro di lui.

 

Alla fine, quando Tavecchio ha compreso quanto stesse per accadere, si è infilato nella sala del Consiglio federale e con un foglietto in mano ha denunciato «ambizioni e sciacallaggi politici» che «hanno impedito di confrontarci sulle ragioni di questo risultato (l' eliminazione dell' Italia dai Mondiali, ndr)». A Sibilia sono fischiate le orecchie: «Tavecchio ha parlato di sciacallaggio politico? Non so a cosa si riferisse» ha dichiarato, prima di tumulare Tavecchio con un epitaffio definitivo: «C' è stata una componente autorevole che ha pensato di non fare più parte della maggioranza e noi ne abbiamo preso atto».

TAVECCHIO

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…