
IL DIVANO DEI GIUSTI/ 2 - E IN CHIARO CHE VEDIAMO? PER FORTUNA CHE PASSA “FANTOZZI”, IL PRIMO, LA SERATA È ASSICURATA – AVETE ANCHE “DOLOR Y GLORIA” DI ALMODOVAR, QUALCHE VECCHIO SPETTATORE CON GLI STESSI ACCIACCHI DI CORPO E DI CUORE SI COMMUOVERÀ, PENSERÀ ALLE PROPRIE SCIATICHE, IO UN PAIO DI VOLTE MI ERO PROPRIO ADDORMENTATO – IN SECONDA SERATA PASSA UN ALTRO FILM DI ALMODOVAR, L’HORROR DI MEDICIN-FICTION “LA PELLE CHE ABITO”, MA TROVATE ANCHE UN FILMONE COME “ROLLERBALL” E “CHIAVI IN MANO”… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro che vediamo? Per fortuna su Cine 34 alle 21, passa “Fantozzi”, il primo, quello diretto da Luciano Salce con Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Liù Bosisio, Plinio Fernando, Gigi Reder. La serata è assicurata.
Rai Movie alle 21, 10 propone un poco visto “La bestia nel cuore”, melodramma borghese dove i segreti di famiglia non possono che torturarti l’esistenza, diretto da Cristina Comencini con Giovanna Mezzogiorno, che grazie a questa interpretazione vinse la Coppa Volpi come miglior attrice, Luigi Lo Cascio, Alessio Boni, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro. Non piacque a tutti, ma allora osava affrontare un problema reale che nelle famiglie borghese si tendeva a nascondere.
Canale 27 alle 21, 15 passa “Pagemaster – L’avventura meravigliosa”, fantasy metà dal vero e metà cartone animato, diretto da Joe Johnston e Maurice Hunt, per la parte animata, con Macaulay Culkin, Christopher Lloyd, Ed Begley jr., Mel Harris. Ricordo vagamente che non funzionava, malgrado i tanti soldi spesi e non piaceva ai bambini. Canale 20 alle 21, propone “L’ultima discesa” di Scott Waugh con Josh Hartnett, Mira Sorvino, Sarah Dumont, Kale Culley, Jason Cottle, Austin R. Grant, dove un aitante snowboarder si perde nelle montagne innevate della Sierra Nevada. Riuscirà a sopravvivere?
Tv2000 alle 21, 05 passa una versione poco nota di “Heidi”, “La montagna del coraggio” di Christopher Leitch con Juliette Caton, Leslie Caron, Charlie Sheen, Laura Betti (sì, proprio lei), Urbano Barberini. Iris alle 21, 15 presenta “Dolor y gloria” il primo dei film “finali” di Pedro Almodóvar con Antonio Banderas, Penélope Cruz, Asier Etxeandia, Leonardo Sbaraglia, Julieta Serrano.
Gran regia, attori perfetti, musica di Alberto Iglesias e omaggi alle dive del passato, ma alla fine il film si riduce nel lamento di un vecchio regista pieno di acciacchi e ansie di ogni tipo che non ha più tanto da raccontare e si butta nei ricordo della sua infanzia al paesello con la mamma, sia in versione Penelope Cruz che in versione, meno giovane, Julieta Serrano, e che non trova di meglio che lenire ogni dolore con l’eroina, o con una doppietta di vecchi maschi, il protagonista di un suo film molto amato, Sabor, Asier Etxeanda, e il suo vecchio amore, Leonardo Sbaraglia, ormai emigrato in Argentina.
Il cocktail dolore+eroina lo porta a sognare, al ritmo di “Come una sinfonia” di Pino Donaggio cantata da Mina, il passato, il bianco della grotta- casetta dove viveva con la mamma a Partana, vicino a Valencia, la visione di un muratore nudo che gli ha fatto scoprire il desiderio sessuale, ma anche il rapporto complesso con una mamma ultracattolica che non è del tutto contenta del figlio.
Qualche vecchio spettatore con gli stessi acciacchi di corpo e di cuore si commuoverà, penserà alle proprie sciatiche, io un paio di volte mi ero proprio addormentato, anche se Banderas e la Cruz sono bravissimi, ma forse non era materiale da farci proprio un film. Certo, il continuo incastro di cinema e vita, di rimandi di personaggi dentro altri personaggi ci riporta ai grandi film di Almodóvar, ma è un po’ un funzionamento minimo del suo cinema. Come l’uso di Mina o della Natalie Wood di Splendore nell’erba.
Ci viene voglia di parlare con Pedro dei nostri acciacchi, magari più interessanti dei suoi. Ma chiamare un buon medico, no? La7D propone “L’amore secondo Dan”, commedia diretta da Peter Hedges con Steve Carell, Juliette Binoche, Dane Cook, Emily Blunt, Alison Pill, Britt Robertson. Canale 5 alle 21, 20 passa un altro film sentimentale turco che piace alla mamma di Pier Silvio, “Un amore come te” diretto da A. Taner Elhan con Burak Özçivit, Fahriye Evcen Özçivit, Selim Bayraktar, Yavuz Bingöl.
Su Cielo alle 21, 20 avete “Passione senza regole”, thriller con triangolo infernale diretto da Elizabeth Allen con Isabel Lucas, Dermot Mulroney, Nick Jonas, Graham Rogers, Paul Sorvino, Marc Macaulay. Critiche pessime.
Passiamo alla seconda serata con il divertente fantasy “Salto nel buio” di Joe Dante, Canale 27 alle 22, 55, con Dennis Quaid, miniaturizzato, che finisce dentro il corpo (esatto!) di un commesso, Martin Short, inseguiti da pericolosi criminali. Ci sono anche Meg Ryan, Kevin McCarthy, il glorioso Robert Picardo nel ruolo del cowboy, vecchie conoscenze come Kathleen Freeman, Dick Miller e perfino il cartoonist Chuck Jones. Oscar per gli effetti speciali nel 1988. All’epoca fu un fiasco.
LA7 alle 23 propone uno strepitoso documentario sulla storia e la politica americana, “The Fog of War: Eleven Lessons from the Life of Robert S. McNamara”, tradotto da noi “La guerra secondo Robert S. McNamara”, diretto da Errol Morris e musicato da Philip Glass. McNamara era il segretario alla Difesa nelle amministrazioni Kennedy e Johnson e poi presidente della Banca Mondiale. Diciamo che di segreti americani ne sapeva parecchio.
amori che non sanno stare al mondo 1
Rai Movie alle 23, 20 passa l’ottima commedia sentimentale “Amori che non sanno stare al mondo”, diretto da Francesca Comencini con Lucia Mascino, Thomas Trabacchi, Carlotta Natoli, Iaia Forte, Valentina Bellè. “Mi hai detto cose incredibili in situazioni improbabili…!”. “Fai una cazzo di valigia, è umiliante essere lasciati da un uomo con lo zainetto!”. “L’uomo con la tisana non scopa”.
amori che non sanno stare al mondo
Per non parlare dell’estenuante caccia al pelo singolo in posti improbabile del corpo. No. Vabbé. Ricordo che ero pazzo del film della Comencini, che lo aveva scritto con Francesca Manieri e Laura Paolucci, e lo aveva diretto tra un episodio di Gomorra e l’altro. E ero pazzo della sua protagonista, Lucia Mascino. Assolutamente imperdibile per le ragazze sopra i trent’anni.
Perché ci mostra, scrivevo, con una generosità e una libertà sconosciute nel nostro cinema un ritratto di una donna sopra i 40 ultra radical-chic, interpretata appunto da Lucia Mascino, che passa dal nevrotico al romantico, dal delirante al femminismo militante, dalla dipendenza assoluta dal maschio (“sarei morta senza di te”), rappresentato da Thomas Trabacchi, al lesbismo, con l’esplosiva Valentina Bellé, in mezzo a discussioni di ore con le amiche, soprattutto con una notevolissima Carlotta Natoli, che usa per sfogarsi in continuazione.
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Ma per la sua strada incontriamo anche una simil-Mara Venier interpretata da Iaia Forte in grande spolvero, che capisce subito la situazione e dice la sua (“in cinque anni di matrimonio nemmeno un orgasmo”). E’ evidente che siamo in mezzo a una vera e propria guerra tra i sessi, dove il maschio, e il poro Trabacchi deve proprio rappresentare tutta una categoria di stronzi, infami, impauriti, ha poche possibilità per salvarsi.
Visto che non vuole cedere a un rapporto adulto con figli e matrimonio, o accetta lo scontro continuo col genere femminile della sua età o scappa, rifugiandosi in una vita più facile con qualche ventenne che ci casca. Quanti ne abbiamo visti in fuga con la ventenne… Ma per la donna non più giovane, che non vuole soccombere alla prepotenza maschile, si apre uno scenario diverso.
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Perché, come spiega nel film una sequenza assolutamente di culto, i 44 anni femminili, magari con figli, senza rifacimenti, sul mercato etero, vengono percepiti dal maschio come ben più alti. Salvo passare all’”economia lesbica parallela”, come ci viene spiegato. Lì, ma solo lì, i tuoi 44 anni sono solo 44 anni. E’ quello che fa anche la protagonista, che ha una sbandata per una ragazza più giovane, appunto la Bellé, in una serie di scene di sesso costruite con grazia ma piuttosto ardite.
L’importante, è evidente, è recuperare se stessi, il proprio corpo, una identità azzerata dallo scontro fra i sessi dove l’idea dell’amore nasconde in realtà la coscienza della perdita della giovinezza. “Perché piangete tutte dalle 3 alle 5?”, si chiede estenuato Trabacchi di fronte a una scenata della protagonista. Gli uomini non vogliono capire, hanno paura e si chiudono dietro le barbe hipster da professori della Sapienza. Cazzi loro. Le donne affrontano la realtà, si scottano di più, ma ne possono uscire fortificate.
Passano dal dramma alla commedia alla caccia al pelo singolo senza smettere di parlare. E parlano, parlano… Rai4 alle 23, 20 propone l’horror finlandese “The Twin” di Taneli Mustonen con Teresa Palmer, Steven Cree, Barbara Marten, Tristan Ruggeri, Andres Dvinjaninov. Così così. Leggo, ma non l’ho visto. Iris alle 23, 35 passa “La pelle che abito”, ottimo horror di medicin-fiction diretto da Pedro Almodóvar con Antonio Banderas, Elena Anaya, Marisa Paredes, Blanca Suárez, Eduard Fernández.
Stroncato da Paolo Mereghetti al tempo ("Non fosse di Almodovar ma di un esordiente qualunque, si sarebbe tentati di liquidarlo in due parole..."), ma adorato da tanta critica inglese ("Posso solo dire che sono rimasto attaccato alla sedia dall'inizio alla fine", scrive Peter Bradshaw del ‘Guardian'. "Non per tutti, ma di gran livello. L'horror dell'anno", scrive Kim Newman di ‘Empire') e francese, è una specie di rilettura dei grandi classici di medicin-fiction del cinema, da "Gli occhi senza viso" di Georges Franju a "Gli inseparabili" di Cronenberg con un grande colpo di scena centrale, che non vi dirò, che per me funziona perfettamente.
O, almeno, io c'ero caduto in pieno. Tratto da un romanzo noir-horror di Thierry Jonquet (da noi si chiama "Tarantula"), è più o meno un mischione tra una grande storia d'amore per una morte, la moglie di Banderas, e la sua follia da chirurgo plastico. Ma è anche un ‘revenge movie', un piccolo noir alla Joseph H. Lewis di gran perfezione.
Preso per quello che è, e quindi fuori dall'idea che Almodovar debba trattare solo grandi temi come la pedofilia nella Spagna di Franco, "La pelle che abito" è un bellissimo noir con attori magistrali. Erano anni che non vedevamo Banderas senza piacionismi hollywoodiani, il capello lisciato, e quell'aria da Zorro del 2000. Meglio invecchiato, preciso, quasi non bello. Marisa Paredes è perfetta come madre-domestica che accudisce Banderas nella sua follia.
la notte di san lorenzo taviani
E Elena Anaya, già spaventata a morte nell'horror spagnolo "Fragile", già nuda e lesbica in "Room in Roma" di Julio Medem, è l'eroina di questo film trans-testuale, come lo definì "Les Inrock". Rai Movie all’1, 15 propone “La notte di San Lorenzo” di Paolo e Vittorio Taviani con Omero Antonutti, Margarita Lozano, Claudio Bigagli, Dario Cantarelli, Massimo Bonetti, il massimo del cinema dei Taviani per molti (non sono tra quelli).
Rai Tre alle 2, 05 ci presenta invece “Anno Uno”, grande film per il cinema di Roberto Rossellini con Luigi Vannucchi nel ruolo di Alcide De Gasperi negli anni della ricostruzione di un paese che usciva poverissimo da una guerra persa, Dominique Darel, Rita Calderoni. Ma non è solo un biopic democristiano. Ai tempi de “Il Falcone Maltese”, la rivista che fondammo a Genova con Enrico Ghezzi, Teo Mora e Carlo Bocci, “Anno uno” era un film chiave per noi giovani critici militanti. Confesso che non lo rivedo da allora.
martufello angela cavagna chiavi in mano
Rai Movie schiaffa alle 2, 55 un filmone come “Rollerball” di Norman Jewison con James Caan, John Houseman, Maud Adams, John Beck, un film che anticipa molto cinema violento e action che seguirà. Cine 34 alle 3, 15 passa invece “Chiavi in mano”, stanco tentativo di rivitalizzare la commedia sexy, diretto da Mariano Laurenti con Martufello, Angela Cavagna, Sergio Vastano, Cinzia Roccaforte, Ramona Badescu. Ma quel mondo era finito per sempre. Grandi nudi della Cavagna, della Badescu e della Roccaforte.
ramona badescu chiavi in mano 1
Chiudo con i 620 minuti su Rai Tre alle 5, 05 di “La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza” diretto da Renzo Rossellini, supervisionato da Roberto Rossellini con Massimo Sarchielli, Pino Caruso, Pino Locchi, Franco Aloisi, Sandro Dori, Consalvo Dell’Arti. Ricordo non solo di averlo visto tutto in tv quando uscì (lo giuro), ma di essermi segnato sulle mie schede gli attori che riconoscevo, come Sandro Dori o Luciano Rossi. La parte migliore è la preistoria con gli uomini dell’età della pietra…
fantozzi
la notte di san lorenzo taviani
chiavi in mano
martufello angela cavagna chiavi in mano
ramona badescu martufello chiavi in mano
chiavi in mano 2
rollerball
la notte di san lorenzo dei fratelli taviani
la notte di san lorenzo dei fratelli taviani
fantozzi
liù bosisio paolo villaggio fantozzi
liù bosisio paolo villaggio fantozzi
giovanna mezzogiorno la bestia nel cuore
l ultima discesa1
l ultima discesa2
the twin 5
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the twin 4
giuseppe anatrelli e gigi reder in fantozzi