film babylon damien chazelle

IL DIVANO DEI GIUSTI - "DO' STA LA MAIALA?" E "A FURIA DI SUCCHIARMELO ME L’HA ALLUNGATO!" SONO DUE DELLE BATTUTE IN "NATALE DA CHEF", ADATTO AI PALATI MENO SOTTILI (ALTRE PERLE: "NON C’È COSA PIÙ DIVINA CHE CIULARSI LA NONNINA!", "CHE TROMBATA CHE MI FECI CO STA VECCHIAZZA!") - IO MI RIVEDREI “BABYLON”: COME PUÒ NON PIACERE QUESTO COLOSSALE FLOP DA 100 MILIONI DI DOLLARI, CHE INIZIA COL PRIMO PIANO DI UN ELEFANTE IN VIAGGIO DALLE COLLINE DI BEL AIR DIRETTO A UNA FESTA ORGIASTICA IN UNA VILLA DI HOLLYWOOD...

 

Marco Giusti per Dagospia

MARGOT ROBBIE - BABYLON

 

Che ci vediamo stasera in chiaro? Scusate, ma io mi rivedrei “Babylon” di Damien Chazelle con Margot Robbie, Diego Calva, Brad Pitt, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun Li, Tobey Maguire, Iris alle 21, 15, ricostruzione ricchissima della Hollywood Babilonia al passaggio tra muto e sonoro ingiustamente massacrata dalla critica. Come può non piacermi questo colossale e clamoroso flop da 100 milioni di dollari, che inizia col primo piano di un elefante in viaggio dalle colline di Bel Air diretto a una festa orgiastica in una villa di Hollywood che spara merda o dove una simil Anna May Wong, una della più belle star del tempo liquidata perché troppo cinese, la Lady Fay Zhu di Li Jun Li, con tanto di smoking alla Marlene Dietrich in “Morocco”, canta la deliziosa e pesantissima “My Girl’s Pussy”, vera canzone incisa nel 1931 da tal Harry Roy.

 

mario carotenuto in febbre da cavallo

O dove la simil Clara Bow, la Nellie LaRoy di Margot Robbie, si lancia nella festa dove tutti scopano con tutti in un mare di alcol e di coca con un vestitino rosso al grido di “io non diventerò una star, io sono una star”, o dove il quasi John Gilbert di Brad Pitt ragiona sul cinema del tempo rispetto alla Bauhaus o all’arte moderna, e la giornalista prezzolata della MGM Elinore di Jean Smart ricorda l’Europa (“Io ho incontrato Proust”) e un regista tedesco alla Stroheim/Sternberg consuma dieci macchine da presa per girare una grande scena di battaglia e spedisce il fattorino messicano Manuel, il nostro protagonista, Diego Calva, a cercarne una prima che il sole tramonti per la scena finale del bacio del suo film, visto che il fattorino ufficiale è rimasto ucciso nella battaglia.

 

IL CULO DI MARGOT ROBBIE IN BABYLON

Preso dal fascino dei suoi personaggi, a cominciare da quelli di Margot Robbie (meravigliosa, dice di mettersi la coca sulla pussy) a quello di Brad Pitt (con tutta la sua tristezza di amori senza senso e di un glamour senza futuro nel sonoro), da quello dei nati perdenti, il Manuel di Diego Calva che si americanizza in Manny e dice di essere spagnolo non messicano, la Fay Zhu di Li Jun Li che non nasconde la propria omosessualità e ci offre le grandi scene di sesso nel film e sa come salvare una donna morsa da un serpente, al trombettista Sidney di Jovan Adepo, troppo poco nero per Hollywood, e quindi obbligato a farsi più nero per non offendere il pubblico degli stati del sud (scena di black-faced mai vista in tutta la storia del cinema), sì, perdono tutto o quasi tutto a “Babylon” di Damien Chazelle.

 

 

 

MARGOT ROBBIE - BABYLON 1

Perdono le tre ore di lunghezze, il girare un po’ a vuoto nella descrizione dei personaggi, il sapere sempre cosa faranno e come si comporteranno, le moralette sul futuro del cinema (è già morto da anni, ragazzi), la nostalgia del 35 mm, perfino la scena del protagonista che entra al cinema di Los Angeles nel 1952 e piange rivedendo il dramma della fine del muto con l’inizio del sonoro in “Singing in the Rain”. Già tutto visto e rivisto. Ma che ci importa? Dopo che hai cacato su Hollywood e hai vomitato sul tappeto buono di Hearst, dopo che mi hai trascinato al terzo piano sotto terra mostrandomi tutte le mostruosità di Los Angeles con una pistola puntata alla testa addirittura da Spiderman/Tobey Maguire, devi andare fino in fondo… Alternative valide? Beh.

 

La7Cinema alle 21, 15 spara “Febbre di cavallo” di Steno con Gigi Proietti Mandrake, Enrico Montesano Pomata, Catherine Spaak ancora bellissima, Mario Carotenuto, Francesco De Rosa e Ennio Antonelli come Manzotin. Rai Storia alle 21, 10 passa “Rapito” di Marco Bellocchio con Paolo Pierobon, Barbara Ronchi, Fausto Russo Alesi, Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, dove sono messi in scena in scena il rapimento di un bambino ebreo di sei anni, Edgardo Mortara, nel cuore dell’800 a Bologna da parte della Chiesa, e la sua detenzione dorata nella Roma di Pio IX, che diventano occasione di un attacco al potere cattolico seguendo un vento di rivolta che porterà all’Unità di Italia. Il bambino, cresciuto alla corte del Papa, un grande Paolo Pierobon chiamato a dare volto al potere, come nel suo Berlusconi di “1992”, sarà come schiacciato, annullato dal peso della sua storia, così forte e complessa da farne un caso anche da vecchio. si.

febbre da cavallo

 

“Rapito” è costruito come un tableaux ottocentesco, grazie alla fotografia di Francesco Di Giacomo, che riprende i colori e la costruzione della vicenda Mortara descritta nel quadro di Moritz Oppenheim nel 1862, quasi un’istantanea dell’accaduto. Un’opera che trova il suo crescendo quasi matarazziano nella incredibile scena dell’incontro a Roma tra Edgardo e la madre, una intensa Barbara Ronchi, e con la successiva umanizzazione del Cristo ligneo in croce che, liberato dai chiodi alle mani e ai piedi, riesce a scendere tra di noi.

film babylon 8

 

Come a farci capire che quello che il film sta descrivendo non è tanto il rapimento del bambino e la sua possibile scarcerazione, quanto la fine del dominio del potere cattolico su un intero popolo. Un sogno di liberazione che ci riporta naturalmente al sogno di liberazione del Moro di “Buongiorno, notte” girato da Bellocchio ormai vent’anni fa. Spingendo il melodramma fino a quel punto, e fino a lì trovo il film meraviglioso, e per Bellocchio non è semplice poter andare avanti verso un terzo atto con una storia altrettanto forte e simbolica.

 

febbre da cavallo

Anche perché se l’Edgardo Mortara bambino, interpretato dal piccolo Andrea Gherpelli, era una sorta di angelo pieno di cuore rapito dalle braccia del padre, Fausto Maria Alesi, e trascinato alla corte di Pio IX, l’Edgardo giovane prete, interpretato da Leonardo Maltese, non si sa più chi sia, cattolico ma anche ebreo, attaccato al Papa, ma pronto anche a rinnegarlo. Diventa così un personaggio di giovane alla Bellocchio, un Lou Castel, un rivoluzionario rinnegato. Anche se ha modo di mostrare il suo volto peggiore nel cercare inutilmente di convertire la madre sul letto di morte, perché così è stato rimodellato da Pio IX.

 

film babylon 10

“Sono nata ebrea, morirò ebrea”. Non sappiamo in cosa possa essere dissimile il film di Bellocchio dall’analogo progetto di Steven Spielberg di solo pochi anni fa, intitolato “The Kidnapping of Edgardo Mortara”, tratto dall’omonimo libro del dotto professore americano David Kretzer, con sceneggiatura pronta del celebrato Tony Kushner e interpretato da Marc Rylance come Pio IX e Oscar Isaac, un progetto non accantonato, attenzione, ma solo rinviato.

 

natale da chef

Spettatori meno sottili gradiranno su Cine 34 alle 21 “Natale da chef”, cinepanettone non originale diretto da Neri Parenti con Massimo Boldi, Dario Bandiera, Rocio Muñoz, Paolo Conticini, Francesca Chillemi. Vi giro le battute più calde. “Do sta la maiala?”. “Lo vuoi vedere il pasticciotto?”. “Ma lei ha proprio un bel curriculum!”. 

 

“A furia di succhiarmelo me l’ha allungato!”. “Non c’è cosa più divina che ciularsi la nonnina!”. “Che trombata che mi feci co sta vecchiazza!”. Per non parlare di Biagio Izzo che mangia le cacche delle capre pensando che siano olive o di un finale che vede in una specie di G7 fetente in quel di Trento addirittura un simil Trump che vomita le delizie cucinate da Boldi chef, un simil Gentiloni sulla tazza del cesso che non fa entrare la May e la Merkel (“Vai via culona”) che stanno per esplodere fuori dalla porta del bagno.

 

 

 

film babylon 11

 

Per Neri Parenti è il primo cinepanettone “apocrifo” con Massimo Boldi protagonista. Lo trovai  decisamente superiore a tutti i precedenti cinepanettoni di Boldi post Filmauro. Parenti tiene ben fermo Massimo Boldi assieme a Biagio Izzo al centro della storia, lo chef incapace e il suo socio che non sente più i gusti, mentre riesce a far muovere le altre storie.

 

E ha l’accortezza di affidare l’episodio più divertente già sulla carta, ma molto scorretto, quello cioè del sommelier astemio che cerca di concupire una “vecchia” per ottenerne il voto pensando che sia un giudice in incognito della gara degli chef, a una divina Milena Vukotic nel ruolo della “vecchia”, a un Dario Bandiera in gran forma e alla fresca e notevolissima Francesca Chillemi, che è il vero giudice che ha ordito lo scherzo.

IL GIOCO DELLE TRE CARTE NEL FILM FEBBRE DA CAVALLO

 

Al grido di “Fimminazza”, Bandiera si getta nella scontro amoroso con la stupita Vukotic che sfodera con grazia magistrale via via tutto il vecchio repertorio della signora Pina che riscopre la passione. Più Bandiera esplode in espressioni sicule pesantissime, “bella sticchiottella”, coinvolgendo soprattutto Enzo Salvi, che giustamente non capisce, “ma se per toccarla devi chiedere il permesso ai Beni Culturali?”, più la Vukotic cambia atteggiamento nei confronti del giovanotto, aiutata da un Neri Parenti che sembra riprendere le pagine migliori di Fracchia la belva umana e dei suoi Fantozzi.

 

Canale 20 alle 21, 10 propone “Transformers 3” di Michael Bay con Shia LaBeouf, Rosie Huntington-Whiteley, Josh Duhamel, Hugo Weaving, John Malkovich. Su Rai Movie ritrovate, ma è passato troppe volte, “Omicidio in diretta” un capolavoro a metà, nel senso che funziona solo la prima incredibile partge in piano sequenza dell’omicidio, di Brian De Palma con Nicolas Cage, Gary Sinise, John Heard, Carla Gugino, Stan Shaw.

natale da chef 2

 

Da recuperare magari, La7 alle 21, 15, anche se ha pessime critiche, “Destini incrociati” di Sydney Pollack con Harrison Ford, Kristin Scott Thomas, Bonnie Hunt, Charles S. Dutton, Dennis Haysbert. Su tutto domina un incidente aereo dove trovano la morte due amanti clandestini assolutamente insospettabili.

 

Su Canale 27 alle 21, 15 è il momento di “Flipper”, avventure col delfino dirette da Alan Shapiro con Paul Hogan, Elijah Wood, Isaac Hayes, Chelsea Field. Tratto da un racconto di Ricou Browning, che fu il protagonista de “Il mostro della laguna nera”, nel ruolo del Mostro, ovviamente. Per interpretare Flipper ci vollero ben tre delfini, Jake, Fat Man, e McGuyver, oltre a uno costruito in animatics. Tutto perché il vero Flipper che recitava nella serie tv degli anni ’60 so era suicidato qualche tempo prima. Sembra che sia il solo caso di delfino suicida della storia dei delfini…

 

massimo boldi natale da chef

Rai4 alle 21, 20 propone il fantascientifico “Io, Robot” di Alex Proyas con Will Smith, Bridget Moynahan, Alan Tudyk, James Cromwell, Bruce Greenwood. Cielo alle 21, 20 punta sul sicuro com “Men in Black”, il primo, quello diretto da Barry Sonnenfeld con Tommy Lee Jones, Will Smith, Linda Fiorentino, Vincent D'Onofrio. Su Tv2000 alle 21, 40 passa la commedia “Jack & Sarah”, opera prima di Tim Sullivan con Richard E. Grant, Samantha Mathis, Judi Dench, Ian McKellen, Eileen Atkins, storia di un avvocato che ha perso la moglie di parto e si ritrova a crescere la sua bambina da solo. Passiamo alla seconda serata con il polar “L’immortale” di Richard Berry, figlio del regista americano John Berry, con Jean Reno che, come da titolo, viene imbottito di confetti ma risorge sempre, Kad Merad, Claude Gensac, Venantino Venantini, Richard Berry, Marina Foïs, Rai Movie alle 22, 55.

 

MEN IN BLACK

La7Cinema alle 23, 05 cala un buon drammone sul potere e sui ricchi americani che hanno i soldi malamente, “La frode” diretto da Nicholas Jarecki con un Richard Gere sessantenne, Tim Roth, Brit Marling, Susan Sarandon, Monica Raymund, William Friedkin. Su Rai4 alle 23, 10 trovate il fantascientifico spagnolo “Autómata” di Gabe Ibáñez con Antonio Banderas, Birgitte Hjort Sørensen, Melanie Griffith, Dylan McDermott.

 

Su Cine 34 alle 23, 10 avete il buffo rsa-movie coi vecchi comici “Fuga da Reuma Park” diretto da Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti e Morgan Bertacca con i tre, Aldo, Giovanni e Giacomo. E’ il più sconclusionato dei loro film, quasi una cornice per un best of, ma il solo che possa vantare l’intromissione nel trio di Ficarra e Picone. Andò malissimo.

 

 

FEBBRE DA CAVALLO STENO

Italia 1 alle 0, 15 passa “Tutto molto bello”, opera seconda di Paolo Ruffini che si ripresentava a un anno di distanza dal successo (sei milioni di euro) del suo film precedente, “Fuga di cervelli”, sbertucciato da critica e blogger, e una manciata di mesi dopo il clamoroso “topa meravigliosa” detto ai David a Sophia Loren (“Non capisco questo idioma” fu la risposta).

 

Assieme a Paolo Ruffini c’è la superstella Frank Matano, già sfruttata l’anno prima, varie celebrità di “Colorado”, Gianluca Fubelli detto Scintilla, Angelo Pintus e Chiara Francini, brava presentatrice e anche qui primadonna. E c’è Guido Chiesa, un tempo regista impegnato e ora co-sceneggiatore e angelo custode di Paolino. La struttura qui è simile a quella di “Un giorno da leoni”, coi personaggi che non ricordano quel che è successo la notte prima, e si perde un po’ di freschezza e di follia dell’opera prima, che fece successo perché era riuscito a intercettare un pubblico giovanissimo che si era formato su Internet e You Tube. Impossibile per un pubblico maggiore di 18 anni.

richard gere la frode

 

Anche in questo caso Paolino, Matano e Scintilla hanno la missione di riprendere quel pubblico, e lo fanno con maggior convinzione se vogliamo, ma c’è anche un tentativo di costruire qualcosa di più cinematografico. Giuseppe e Anna, cioè Paolino e Chiara Francini, bravissima, aspettano un bambino e sono già all’ospedale con i genitori di lei, il coattissimo Marcello di Paolo Calabresi pieno di forfora (“A stronzo! Te sdrumo!”) ruba la scena a tutti ovviamente (“lo chiameremo Gervinho”), quando, complice un altro padre in attesa, Antonio, cioè Frank Matano, i due padri escono dall’ospedale e saranno risucchiati in un vertice di follia che li farà tornare solo la mattina dopo vestiti rispettivamente da Beep Beep e da Heidi.

 

fuga da reuma park

La prima parte del film, più lenta, serve a introdurre i personaggi e a lanciare tutta la parte centrale delle feste, prima nella bisca clandestina, con un Pupo strepitoso al suo esordio nel cinema, poi nella festa agitata da personaggi stracultistici, come Salvatore Misticone e Antonio Fiorillo come Asterix e Obelix, Lallo Circosta come rissoso Wile E. Coyote, Nic Di Gioia come Darth Vader, Claudia Capolongo come Pippi Calzelunghe. Ovviamente alla visione per soli critici non si sentiva ridere nessuno e il film è rimasto un oggetto indecifrabile per i più. Rispetto ai 6 milioni di incasso del primo film, è un insuccesso, visto che guadagnò solo 1 milione e mezzo.

 

elisabetta canalis la seconda volta non si scorda mai

Rai Movie alle 0, 55 passa il secondo film da protagonista di Alessandro Siani, “La seconda volta non si scorda mai” diretto da Francesco Ranieri Martinotti che lo aveva lanciato un paio d’anni prima in “Ti lascio perché ti amo troppo”. Con lui ci sono Elisabetta Canalis, Paolo Ruffini, Marco Messeri, Fiorenza Marchegiani, Sergio Solli, Miriam Candurro e Daria D’Antonio, oggi direttore della fotografia dei film di Paolo Sorrentino. Fece un milione e settecento mila euro, malgrado una distribuzione poco più che regionale.

 

Rete 4 all’1 ci propone “L’esercito delle 12 scimmie”, forse il capolavoro di Terry Gilliam con Bruce Willis, Brad Pitt, Madeleine Stowe, Christopher Plummer, David Morse. La7Cinema all’1, 05 passa il non bellissimo film a episodi “Le coppie” che pure vanta le firme di Mario Monicelli, Alberto Sordi, Vittorio De Sica come registi e i nomi di Monica Vitti, Alberto Sordi, Enzo Jannacci, Rossana Di Lorenzo come attori. L’episodio migliore è quello che vede protagonisti Giacinto e Erminia, cioè Sordi e la moglie buzzicona di Rossana Di Lorenzo, sorella di Maurizio Arena, in vacanza in Sardegna in mezzo ai ricchi.

FUGA DA REUMA PARK

 

Nella notte occhio all’horror spagnolo “Venus” diretto dal geniale Jaume Balagueró con Ester Expósito, Ángela Cremonte, Fernando Valdivielso, Federico Aguado, Magüi Mira, Rai4 alle 2, 40, al divertente “I due vigili” diretto Giuseppe Orlandini, ma iniziato da Giorgio Bianchi con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Umberto D'Orsi, Luciana Scalise, Isabella Biagini, Cine 34 alle 2, 50.

 

Iris alle 2, 55 passa “Il cardellino” di John Crowley con Ansel Elgort, Nicole Kidman, Oakes Fegley, Aneurin Barnard, Finn Wolfhard, Sarah Paulson, tratto dal best seller omonimo di Donna Tartt. Da recuperare “Quattro pazzi in libertà” giallo-thriller di Howard Zieff con Michael Keaton, Christopher Lloyd, Peter Boyle, Stephen Furst, dove quattro malati di mente sono i testimoni di un omicidio, ma nessuno crede alla loro versione.

 

elisabetta canalis la seconda volta non si scorda mai

Ovviamente si metteranno nei guai. Lo trovate su Rete 4 alle 3, 35. Chiudo con “Noi tre”, diretto da Christian De Sica con Christian De Sica, Leo Gullotta, Anna Galiena, Paolo Conticini, Rete 4 alle 5, 25, dove De Sica mette in scena un triangolo amoroso tra due uomini e una donna, lui+lei che amano un lui che si occupa di tutti e due. Scordavo che su Rai Movie alle 5 passa ancora una volta “Corri, uomo, corri”, grande western di Sergio Sollima con Tomas Milian nel ruolo del peone Cuchillo, Donald O'Brien, Chelo Alonso, John Ireland, Rick Boyd alias Federico Boido.

tutto molto bellopaolo ruffini chiara francini tutto molto bello

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