IL DIVANO DEI GIUSTI - E IN CHIARO CHE VEDIAMO? DOPO UNA SERIE DI RIDICOLI RITARDI, RAI3 TRASMETTE “NO OTHER LAND”, DOCUMENTARIO PREMIO OSCAR, DIRETTO DA UN COLLETTIVO DI ISRAELIANI E PALESTINESI, SULLA SITUAZIONE IN CISGIORDANIA - DECISAMENTE PIÙ LEGGERO "LA MOGLIE IN VACANZA… L’AMANTE IN CITTÀ" - RAI TRE PASSA L’OTTIMO "STILE ALBERTO", DOCUMENTARIO DIRETTO DA MICHELE MASNERI E ANTONGIULIO PANIZZI SU ALBERTO ARBASINO - NEL CUORE DELLA NOTTE C'E' "ALL'ONOREVOLE PIACCIONO LE DONNE", SATIRA DELLA POLITICA DELLA DC...
Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro che vediamo? La notizia è che su Rai Tre alle 21, 25 finalmente va in onda (almeno si spera), dopo una serie di ridicoli ritardi, “No Other Land” , documentario Premio Oscar sulla situazione in Cisgiordania diretto da un collettivo formato da israeliani e palestinesi, Yuval Abraham, Basel Adra, Hamdan Ballal, Rachel Szor.
E’ un commovente film pacifista che testimonia la tragica situazione degli abitanti della Cisgiordania al di là del disastro di Gaza. E se fa paura a Telemeloni un film di questo tipo, capite che non siamo messi benissimo. Alternative per i vecchi cinefili? Beh. Se non lo avete mai visto o se ve lo ricordate poco penso che sarebbe giusto vedersi “Il bidone” di Federico Fellini con Broderick Crawford, Giulietta Masina, Richard Basehart, Franco Fabrizi, grande film di truffe nell’Italia povera del Dopoguerra non ancora toccata dal boom.
Leggo nel libro che ha dedicato al suo amico Fellini Moraldo Rossi, che nel ruolo del protagonista cercò prima di metterci Peppino, che intanto aveva fatto coppia con Totò, poi Aldo Bufi Landi, poi Mario Carotenuto, “che stava in quei giorni spopolando fra il cinema comico, la tv nascente e Brecht e Strehler. Mariolone considerò per tutta la vita la perdita di quel ruolo uno scherzo ben più che da prete. Fellini per farsi perdonare, negli anni sessanta, gli rifilò un altro paio di bidoni pazzeschi”. Così arrivarono a Broderick Crawford (“Era un armadio. Spostava l’aria con il corpo”). Quello che non sapeva Fellini era quanto alcolizzato fosse il suo protagonista.
“Trascinare un alcolizzato al penultimo stadio in un paese dei castelli romani, patria di un bianco vendutissimo, il bianco di Marino, vinello di gradazione modesta e di colore innocuo, non fu una semplice toppata”, scrive Rossi, “Fu una grandissima fregnaccia”. Infatti “Brod era appena arrivato che partì subito. ‘Dottò, me pare che quello sta già in seconda…’ Bastava un niente a farlo partire ed era bello che arivato. Aveva marciato tutta la vita a whisky e ne aveva sempre delle scorte da qualche parte in una borsa.
Furono il bicchiere di bianco e e il goccio di whisky, le due cose insieme a produrre un mix letale. Fellini era incazzato come una jena, ma non lo dava a vedere: e poi restò calmo perché il materiale in proiezione, quando finalmente ci giungeva, era sempre buono”. Leggo ancora che Fellini lo trattava come una bestia del circo, facendogli fare dei camminamenti obbligati. Di suo Brod era sempre ciucco. A volte triste, a volte allegro, a volte incazzato, pronto a uccidere il regista. Un inferno, che toglie a Fellini il piacere di girare. Ma il film ha delle scene sublimi. Guardate la festa. Con Riccardo Garrone che chiede alla banda dei bidonisti “Chi avete fatto piagne?”.
moglie in vacanza amante in citta 5
Sarà un giovane Pier Paolo Pasolini, appena conosciuto, invece a portare i bidonisti all’Acquedotto Felice. Insomma, assolutamente da rivedere. Non vi va? Su Rai Movie alle 21, 10 avete “Tutta un’altra vita” di Alessandro Pondi con Enrico Brignano, Ilaria Spada, Paola Minaccioni, Giorgio Colangeli, Maurizio Lombardi.
Su Cine 34 alle 21 “La moglie in vacanza… l’amante in città” di Sergio Martino con Edwige Fenech, Lino Banfi, Renzo Montagnani, Barbara Bouchet. Il solo film che vede assieme Fenech e Bouchet, dove si mettono assieme ben sei sceneggiatori per una pochadina facile con dialoghi rivisitati da Ottavio Jemma. Banfi e Montagnani sono lanciati come comici maggiori.
E Banfi ruba la scena a tutti con un ruolo minore. Si innestano bene Marisa Merlini, un fresco Tullio Solenghi in un ruolo pensato per Christian De Sica, che però aveva un contratto teatrale da rispettare, un Jacques Stany con un personaggio meno generico del solito, un notevole Renzo Ozzano come violinista russo pansessuale ribattezzato la “checca siberiana”.
Luciano Martino lo amava molto. Anche se i vecchi Alvaro’s movie erano più scatenati. «Nel fare le scene piccanti Barbara è la più disinibita delle attrici con cui ho lavorato. E le fa con una grazia incredibile, senza farle pesare al partner. Avevo il ruolo del maggiordomo che si fingeva dell’altra parrocchia. A un certo punto le rovesciavo del caffè bollente sul fondo schiena e doveva massaggiarla per toglierle il bruciore, dicendo con la esse sibilata: Cara ssignora, ecc… Be’, era come se fosse la cosa più normale.
moglie in vacanza amante in citta 2
Se avesse attaccato con la solita solfa comune a tante sue colleghe del ‘non voglio che i macchinisti stiano in teatro!’ mi avrebbe messo in difficoltà» (Lino Banfi in Fofi-Faldini). La Bouchet ne ha un ricordo diverso, anche perché essendo al tempo Edwige Fenech la fidanzata del produttore, il rapporto fra le due protagoniste non era buonissimo. Raccogliamo il suo sfogo dal libro di Olga Bisera su Luciano Martino:
«Nel corso delle riprese del film, in cui io e lei eravamo insieme, toccava a me svegliarmi assonnata all’alba e fare prima il trucco, l’acconciatura, indossare i costumi. Lei si prendeva a priori questi ed altri privilegi, anche se le regole di una produzione oltre alla deontologia professionale avrebbero dovuto imporre la parità. Io ci rimanevo male. Non potevo neanche andare a cena fuori con loro; uscivano a divertirsi senza di me e rimanevo sola a mangiare nel triste ristorante dell’albergo». Sergio Martino, invece, minimizza gli scontri tra le due star:
«Il rapporto fu ottimo e non credo solo di facciata. Mio fratello, che allora era il compagno della Fenech, era amico del marito di Barbara, ci sono state anche delle cene in cui ci siamo ritrovati tutti insieme». Più recentemente Sergio Martino ha ricordato la parte più volgare del film:
«C’era Banfi, un cameriere che faceva finta di esser frocio, un personaggio delizioso e c’era Montagnani. Renzo assumeva pillole rigeneranti per non fallire con l’amante e invece di quella specie di Viagra trangugiava per errore il Guttalax. La casa esplodeva al ritmo dei peti di Montagnani. Ma non si vede niente». Su Canale 27 alle 21, 15 trovate “Miss Detective” di Donald Petrie con Sandra Bullock, William Shatner, Ernie Hudson, Benjamin Bratt.
Iris alle 21, 15 passa il bellissimo “Frantic” di Roman Polanski con Harrison Ford, Betty Buckley, Emmanuelle Seigner, John Mahoney. Quante volte lo abbiamo visto? Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 trovate “Halloween III. Il signore della notte” di Tommy Lee Wallace con Tom Atkins, Stacy Nelkin, Dan O'Herlihy, Michael Currie. Carpenter, da produttore e supervisore, decise di eliminare dal terzo film il personaggio di Michael Myers. E tolse anche quello interpretato da Jamie Lee Curtis.
Fin dal primo film non voleva che il cattivo tornasse all’infinito. Per questo il pubblico non lo seguì. In un primo tempo il regista scelto da Carpenter per il terzo episodio della saga era Joe Dante, che chiamò a scrivere la sceneggiatura l’inglese Nigel Kneale, arrivato a Hollywood per scrivere il remake, che non si farà mai, de “Il mostro della laguna nera” diretto da John Landis. Dante chiese a Kneale una storia ambientata a Halloween, ma non un sequel dei due film precedenti.
L’idea rimase quando Dante uscì dal film e subentrò l’assistente di Carpenter, Tommy Lee Jones. Kneale non apprezzò i cambiamenti di sceneggiatura che aveva fatto lo stesso Tommy Lee Wallace spingendo verso una inutile violenza la saga, e chiese di togliere il nome dai titoli di testa.
La7Cinema alle 21, 15 torna su 007 con “Agente 007 – Una cascata di diamanti” di Guy Hamilton con Sean Connery, Jill St. John, Charles Gray, Lana Wood, Bruce Cabot, Jimmy Dean. Per tornare a interpretare James Bond, Sean Connery si fece dare 1 milione 250 mila dollari. Mica noccioline. Ma non fu una scelta immediata. Prima rifiutò George Lazemby. Poi Burt Reynolds, che sarebbe stata la scelta naturale. John Gavin aveva già firmato il contratto, quando si scoprì che aveva fatto un OSS 117, il Bond francese. Rifiutò anche Adam West, già Batman in tv.
A Las Vegas Sean se la spassò, giocava o girava di notte e giocava a golf il giorno. Alla fine collassò. Leggo che aveva una storia sia con Jill St John che con Lana Wood. Nel copione originale appariva il fratello gemello di Goldfinger, ovviamente interpretato sempre da Gert Froebe.
Su Rai4 alle 21, 20 lo stracultissimo “Sisu – L’immortale”, tarantinata lappone diretta da Jalmari Helander, al suo terzo film, segnalatissimo dalla critica internazionale (94% di gradimento su Rotten Tomatoes) con il torvo e barbuto Jorma Tommila nella parte di un cercatore d’oro che in Lapponia nel 1944, dopo aver trovato l’oro, si scontra con un esercito di cattivissimi nazisti invasori che glielo vogliono portare via e stecchirlo secco in mezzo alla strada. Capirai.
agente 007. una cascata di diamanti
Non sanno che il barbuto cercatore d’oro non solo è una sorta di super Rambo che ha già ucciso 300 soldati russi che gli avevano trucidato la moglie e i figli, e infatti lo chiamano Kashoi, l’immortale, come Ciro Di Marzio, ma possiede quel non so che chiamato in lapponese Sisu, da cui il titolo, che è la rabbia che viene a uno quando proprio je rode je rode je rode.
agente 007 una cascata di diamanti 1
Siccome i nazisti, oltre a bruciare le città finlandese, a impiccare la gente per strada, a rapire le donne, cercano non solo di rubare l’oro al nostro eroe ma, soprattutto, di uccidergli il cagnolino (non si fa, su), riceveranno pan per focaccia. Al barbuto eroe gli fanno di tutto, gli sparano una marea di colpi che si toglie uno alla volta con il coltellaccio, cercano di farlo esplodere in un campo minato, lo impiccano a un palo, ma ovviamente resiste agganciandosi a un chiodone punzuto che si conficca nel piede.
Da parte sua si dà fuoco e poi entra in acqua per non ricomparire per non so quanto tempo e lì fa fuori altre tre nazisti in versione subacquea. Il meglio è quando col piccone da cercatore d’oro si attacca a un aereo in volo e poi entra aprendolo come fosse una scatola di tonno. Il film è di grande divertimento, puro Grindhouse show, perché è da subito proprio quello che volevamo vedere, cioè un delirio di azione e ironia per lo spettatore più smaliziato. Aspetto il sequel da mesi.
Su Italia 1 alle 21, 25 passa “Biancaneve e il cacciatore” di Rupert Sanders con Kristen Stewart, Chris Hemsworth, Charlize Theron, Ian McShane, Sam Claflin. Ora. Kristen Stewart con quella scucchia e i dentoni non è credibile come la più bella del reame che oscura il primo posto in classifica della matrigna Charlize Theron, chiamata qui Ravenna (da Raven, corvo), grande miscuglio di Simona Ventura e Patti Pravo sulla via del Santo Botox. Ben due spasimanti, il Cacciatore interpretato da “Thor” Chris Hensworth, in uno scozzese spiazzante, e il Principe Azzurro, Sam Claflin, sono troppi. E i nani, che come sempre salvano il film, interpretati da magistrali attori inglesi come Bob Hoskins, Ian McShane, Ray Winstone, Brian Gleesen, Nick Frost, arrivano un po’ troppo tardi.
CHARLIZE THERON NUDA IN BIANCANEVE E IL CACCIATORE
Inoltre ben due film di rilettura giovanilistica di Biancaneve, l’altro era “Mirror, Mirror” di Tarsem Singh con Julia Roberts e Lily Collins, sono un eccesso. Eppure questo “Biancaneve e il Cacciatore”, firmato da un giovane maghetto della pubblicità, Rupert Sanders, che si sente un po’ Terry Gilliam un po’ Tim Burton, riccamente prodotto da Joe Roth, 170 milioni di dollari di budget, è un esordio visivamente molto interessante e, a parte la voglia di metterci dentro troppi ingredienti col rischio del fritto misto indigesto, è abbastanza divertente.
Ovvio, ti spari la Bella di “Twilight” con il faccione pulito e i denti ben esposti e il Thor di “Avengers” e gli incassi sono presto fatti. Ma non è banale la matrigna di Charlize Theron nella sua cattiveria che nasce da un’infanzia povera e dagli abusi maschili, un po’ vampirella un po’ dark lady televisiva in cerca di un rimedio allo strapotere delle rughe, e poi ha degli abiti incredibili costruiti da Colleen Atwood, la costumista di Tim Burton (“Alice”, “Dark Shadows”, “Planet of Apes”), che la rendono una specie di Grace Jones-Amanda Lear di “Stryx” (lo ricordate?), una regina-insetto con una serie di armature da coleottero. Ma l’immagine della sua schiena nuda con le ossa in evidenza è notevole.
sean connery con trina parks prima bond girl nera in 007 una cascata di diamanti
Su Canale 20 alle 21, 30 è il momento di “Sfida tra i ghiacci” di Steven Seagal con Steven Seagal, Michael Caine, Joan Chen, John C. McGinley. Ci sarebbe anche, Rete 4 alle 21, 35, “Midway” di Roland Emmerich con Ed Skrein, Patrick Wilson, Woody Harrelson, Luke Evans, Aaron Eckhart, Dennis Quaid. Passiamo alla seconda serata con un altrio film di Roland Emmerich, “Sotto assedio – White House Down” con Channing Tatum, Jamie Foxx, Maggie Gyllenhaal, Jason Clarke, James Woods, Rai4 alle 22, 50, dove ancora una volta c’è un presidente americano nero e buono da proteggere. Bei tempi.
Rai Movie alle 22, 55 ripropone “Il sesto giorno” di Roger Spottiswoode con Arnold Schwarzenegger che incontra il suo clone, Tony Goldwyn, Michael Rapaport, Sarah Wynter. Su Rai Tre alle 23, 05 passa l’ottimo “Stile Alberto”, documentario diretto da Michele Masneri e Antongiulio Panizzi su Alberto Arbasino e il suo culto.
Perdono tutto a Masneri per avermi fatto conoscere un personaggio come Giovanni Agosti, studioso di Arbasino e non solo, ma anche per essere andato a Voghere sulla tomba del maestro e del suo fidanzato. E aver scoperto molte cose che non sapevo. E poi era giusto dedicare un documentario a un personaggio per nulla comodo e facile come Arbasino. Sì, qualche scivolata sul cafonal romano c’è, m sono piccoli peccati.
moglie in vacanza amante in citta 3
L’amore per Arbasino e la rivelazione della sua storia più intima sono decisamente momenti che la tv pubblica non ci fa più vedere da anni. Onore a Masneri. La7Cinema alle 23, 30 propone una delle prime commedie gay, “In&Out” di Frank Oz con Kevin Kline, Tom Selleck, Joan Cusack, Debbie Reynolds, Glenn Close. La storia vede un attore che mentre riceve l’Oscar ringrazia il suo professore, apertamente omosessuale. Solo che il docente, che abita in un paesino del Midwest, sta per sposarsi con una donna e questa rivelazione turba tutto gli abitanti della cittadina nel giorno delle sue nozze. Molto divertente. E so che non ve lo ricordate.
Su Italia 1 alle 23, 55 passa “Cappuccetto rosso sangue” di Catherine Hardwicke prodotto da Leonardo Di Caprio con Amanda Seyfried come Cappuccetto Rosso, Gary Oldman, Lukas Haas, Virginia Madsen e la mitica Julie Christie come la nonna. Da vedere. Rete 4 alle 0, 20 passa un discreto “Colpevole d’omicidio”, legal drama di Michael Caton-Jones con Robert De Niro, Frances McDormand, James Franco, William Forsythe, Patti Lupone.
Rai Tre/Fuori orario alle 0, 50 presenta, e per me è un bel regalo, il favoloso “Il manoscritto trovato a Saragoza” di Wojciech J. Has con il leggendario attore polacco Zbigniew Cybulski, Iga Cembrznynska, Joanna Jedryka, Kazimierz Opalinski, bella e rara trasposizione cinematografica del celebre romanzo del conte polacco Jan Potocki scritto in francese nel 1805, che divenne presto un classico della letteratura fantasy di ben due secoli.
amanda seyfried cappuccetto rosso sangue
Ogni tanto sogno di ritrovarmi al punto di partenza della storia, un groviglio totale, sotto l’albero degli impiccati. Lo segue, Rai Tre alle 3, 45, “La telenovela errante” di Raúl Ruiz, Valeria Sarmiento con Luis Alarcon, Maricarmen Arrigorriaga, Fernando Bordeu, Consuelo Castillo. Mai visto. Iris alle 3, 50 passa un bel film di Agnieszka Holland, “Il terzo miracolo” con Ed Harris, Anne Heche, Armin Müller-Stahl, Sofia Polanska, Michael Rispoli. C’è una statua di marno che piange sangue! Chiudo con “All’onorevole piacciono le donne”, satira della politica della DC di Lucio Fulci con Lando Buzzanca, Lionel Stander, una divina Laura Antonelli, Corrado Gaipa, Eva Czemerys, Rete 4 alle 4, 15. Non lo vedremo mai integrale, ahimé.
moglie in vacanza amante in citta 4
all onorevole piacciono le donne 7
all onorevole piacciono le donne 5
all onorevole piacciono le donne 4
michele masneri stile alberto
sandra bullock miss detective
il bidone 2










