
IL DIVANO DEI GIUSTI - "TU SEI MOLTO STRESSATO…VUOI POMPINO?". PRONTI? IN SECONDA SERATA C'E' "COM'È BELLO FAR L'AMORE", COMMEDIOLA IN CUI C'E' UN PERSONAGGIO DAL NOME ESPLICATIVO: "MAX 25", CHE SONO I CENTIMETRI DELL'ATTREZZO - IRIS PASSA UNO DEI MIGLIORI FILM DI CLINT EASTWOOD ORAMAI VECCHIO, "GRAN TORINO" - SE VOLETE UN'ALTRA COMMEDIA SEXY C'E' "TUTTA DA SCOPRIRE..."
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? In realtà stasera si dovrebbe andare al cinema, visti i tanti film che sono stati inseriti questa settimana. Avete davvero una bella scelta, da “The Like of Chuck” di Mike Flanagan a “Sotto le nuvole” di Gianfranco Rosi, da “Honey Don’t” di Ethan Coen con Margaret Qualley a “Duse” di Pietro Marcello all’horror “La valle dei sorrisi” di Paolo Strippoli. Chi sta a Roma può anche andare a vedere i film della rassegna Venezia a Roma, cioè i film presentati a Venezia portati a Roma.
Vedo che al Nuovo Olimpia passa “A House of Dynamite” di Kathryn Bigelow con Rebecca Ferguson, Idris Elba e Jared Harris alle 20, 30. Al Farnese alle 21 “Toni, mio padre”, il documentario di Anna Negri sul padre Toni, con tanto di incontro con la regista. Chi sta a Grosseto può seguire l’omaggio dedicato al cinema di Umberto Lenzi, tra i rari registi nati in Maremma, dove interverrò stasera assieme allo storico Paolo Spagnuolo.
In chiaro cosa abbiamo? Cine 34 alle 21 propone “Poveri ma ricchissimi” diretto da Fausto Brizzi, ormai diventato il compagno di Silvia Salis, la potente sindaca di Genova, con Christian De Sica, Enrico Brignano, Lucia Ocone, Lodovica Comello, Anna Mazzamauro. Vi giro quel che ne scrissi. “Babbo Natale non esiste!” urla Christian De Sica truccato da Babbo Natale mentre si toglie la barba bianca e il berretto rosso per spaventare un bambino.
E inutilmente Enrico Brignano, truccato da elfo, cerca di rimettere le cose a posto. E’ la gag più violenta di questo Poveri ma ricchissimi diretto da Fausto Brizzi, sequel del più riuscito Poveri ma ricchi, diretto sempre da Brizzi nel 2016, che era niente di più che il remake burinizzato all’italiana del successo comico francese Les Tuches di Olivier Baroux. Mentre Les Tuches 2 portava la famiglia burina francese in America, come accadeva al Tassinaro di Alberto Sordi, Poveri ma ricchissimi si inventa tutta un’altra situazione, portando un po’ d’America e di politica a Torresecca, visto che il capofamiglia Danilo Tucci, cioè Christian De Sica, si liscia il capello riccio roscio e si fa una zazzerona bionda alla Donald Trump, anche se un po’ riletto alla Roberto D’Antonio, parrucchiere storico di Christian (e anche di Paolo Sorrentino, Sabrina Ferilli, Roberto Benigni, Lucia Borgonzoni, ecc.).
Non solo. Riuscendo a recuperare i soldi della vincita dello scorso film, i Tucci decidono di trasformare Torresecca in una sorta di principato alla Montecarlo, gestendolo loro stessi come sovrani. Scontrandosi così con il presidente del Consiglio italiano, Dario Cassini, più un Renzi che un Gentiloni. Con tanti personaggi a disposizione, si moltiplicano le situazioni. Intanto compare una figlia illegittima, Tess Masazza, a turbare la coppia dei Tucci.
Così la First Lady, che si autodefinisce arditamente “Fister” Lady, cioè Lucia Ocone, bravissima, pensa di tradire il marito con un bel tomo, Massimo Ciavarro, dedito a pratiche sessuali eccentriche sul sadomaso (anche se prima di praticarle ti fa firmare un contratto che ti ripara da cause legali…). Poi compare uno stralunato Paolo Rossi come padre ladro appena uscito dal carcere di Valentina, Lodovica Comello, moglie di Marcello, Enrico Brignano, il cognato di Danilo.
Come se non bastasse i Tucci, oltre a uscire dall’Italia e tornare alla lira, si comprano un castello un po’ da Famiglia Addams, dove faranno una grande festa natalizia con Valentina truccata come Malefica. In generale le cose migliori vengono stavolta dal cast secondario, Giobbe Covatta come prete burino, Pablo, di Pablo&Pedro, come sindaco cafone che esplode di rabbia quando per colpa dei Tucci il simil-Renzi/Gentiloni toglie a Torresecca Sky Calcio, una grandiosa Federica Cifola come bruttona infoiata di Brignano. Anna Mazzamauro, nonna Tucci, malgrado un grande trucco da Regina Madre, non è forte come nel film precedente, Christian e Brignano solo nella seconda parte hanno dei buoni momenti di comicità assieme.
Paolo Rossi non basta a illuminare un film un po’ spampanato, soprattutto rispetto al riuscitissimo primo Poveri ma ricchi. Magari il brutto caso Brizzi, con le tante ragazze che accusano il regista e produttore di molestie, che ha già provocato la fuoriuscita di Brizzi dalla Wildside e la cancellazione del suo nome dai manifesti e dai trailer prima, poi dai titoli di testa del film, per finire relegato in quelli di coda (un po’ truppo a ripensarci oggi), getta su tutta l’operazione Tucci 2, un’ombra di desolazione che non è il massimo per godersi una commedia natalizia. Magari Christian si è un po’ appensantito e il trucco alla Trump non dona, mentre Brignano si è esposto alle ire di Asia Argento prendendosi in risposta un notevole «Sei un gaggio buzzicone, se te vedo t’acciacco».
Su Canale 20 alle 21, 05 passa invece il terribile “Fortress: Sniper's Eye” di Josh Sternfeld con Bruce Willis, Chad Michael Murray, Jesse Metcalfe, Natalie Burn, Ser'Darius Blain. Su Tv2000 il buon film indiano “Sir – Cenerentola a Mumbai” di Rohena Gera con Tillotama Shome, Vivek Gomber, Rahul Vohra, Geetanjali Kulkarni, Ahmareen Anjum, dove scatta l’amore tra il figlio dei padroni di casa, Ashwin, abituato a New York, e la bella domestica, Ratna, in quel di Mumbai. Occhio che la regista, Rohena Gera, ha studiato e lavorato in America alla Paraount prima di girare questo film.
Su Rai Movie alle 21, 10 trovate “El Cid” diretto da Anthoni Mann in Spagna per le produzioni di Samuel Bronston con Charlton Heston e Sophia Loren, 7 Gold. Per Martin Scorsese “uno dei più grandi film epici mai fatti”. Sono d’accordo. L’ho amato fin da ragazzino, con Charlton Heston sul cavallo bianco Babieca, la grande musica di Miklos Rozsa, che si incazzò quando scoprì che gran parte era stata tagliata, i bellissimi set spagnoli. Eppure Charlton Heston aveva da ridire su Anthony Mann.
Non gli andava giù. Avrebbe voluto come regista William Wyler, che lo aveva diretto su “Ben-Hur” l’anno prima, e poi aveva da ridire sul fatto che Mann girava lui le scene d’azione e di battaglia, mentre Wyler le avrebbe affidato all’esperto Yakima Canutt, king delle seconde unitè. Mettiamoci anche l’odio che aveva Heston contro la co-star Sophia Loren, perché era più pagata di lui, un milione di dollari per dieci settimane di lavorazione più duecento dollari a settimana al suo. Un odio che si vedeva nelle scene d’amore, freddissime, con Heston che guarda dall’altra parte.
Poi accadde che nei manifesti giganti del film il nome di Sophia venisse dopo quello di Charlton Heston e partirono i casini. Ma rimane un grande film, scritto da Philip Yordan e segretamente dal blacklisted Ben Barzman e da Basilio Franchina, legatissimo a Sophia. Su questo film iniziò a lavorare in produzione Valerio De Paolis, allora giovanissimo, che diventerà poi produttore e distributore. Andrebbe proiettato in 70 mm.
Mediaset Italia 2 alle 21, 15 propone “Cappuccetto rosso sangue”, rilettura horror della celebre favola diretta da Catherine Hardwicke, prodotto, ma anche segretamente scritto e ideato da Leonardo Di Caprio con Amanda Seyfried come Cappuccetto Rosso, Gary Oldman, Lukas Haas, Virginia Madsen e la mitica Julie Christie come la nonna. Iris alle 21, 15 passa il primo e più strano e misterioso western tra quelli diretti e interpretati da Clint Eastwood, “Lo straniero senza nome” con Clint Eastwood, Verna Bloom, Marianna Hill, Mitch Ryan, Jack Ging, Anthony James, Walter Barnes e Geoffrey Lewis, dove non solo torna a essere lo straniero senza nome che arriva in un villaggio portandolo alla distruzione, ma ha qualcosa di luciferino da subito.
Appena finito il film, Clint scrisse a John Wayne per fare un film assieme. Ma Wayne trovò il film di Clint troppo violento per i suoi gusti. La città di Lago venne interamente costruita a 300 miglia da Hollywood per volere di Clint. Leggo che la storia è ispirata al caso di una barista di New York uccisa nel 1964. Il film è un continuo omaggio al cinema di Don Siegel e Sergio Leone.
amanda seyfried cappuccetto rosso sangue
Cielo alle 21, 15 propone un filmone femminista militante come “Ritratto della giovane in fiamme” di Cèline Sciamma con Adèle Haenel, Noémie Merlant, Luàna Bajrami, Valeria Golino, premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura. E’ la appassionante storia d’amore fra due ragazze in abiti settecenteschi, ma più che una calda storia lesbo, ovviamente lo è con tanto di esibizioni feticiste di gran peli ascellari di Adéle Haenel, mi sembrò anche un dotto e riuscito tentativo di ragionare sulla liberazione della creatività femminile, nel passato come oggi.
Il pensiero dominante che assilla la giovane pittrice protagonista del film della Sciamma, Noémie Merlant, che trovate anche in “Duse”, non è tanto come sviluppare la sua storia d’amore con il soggetto del suo ritratto, la bella e triste Héloise, interpretata da Adele Haenel, quanto come far esplodere al femminile la creatività sua e della amata uscendo dalle regole maschili imposte all’arte.
A cominciare proprio dalla pittura, anzi dalla ritrattistica, che la costringe a dipinti tutti simili che non devono uscire da rigidi codici patriarcali. Alle donne non è permesso riprendere nemmeno i maschi nudi, solo femmine vestite e in posa. L’idea quindi del ritratto, anzi del ritratto di giovane ragazza, e di farlo esplodere con un fuoco che bruci ogni sterotipo maschile in una sorta di delirio impressionistico è così al centro della ricerca della Sciamma e delle sue protagoniste.
Su Canale 27 alle 21, 15 il divertente ma modesto “R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà” di Robert Schwentke con Ryan Reynolds, Kevin Bacon, Jeff Bridges, Mary-Louise Parker, Stephanie Szostak. Rai Due alle 21, 20 passa in prima visione “Race for Glory – Audi vs Lancia” di Stefano Mordini con Daniel Brühl, Riccardo Scamarcio, Volker Bruch, Katie Clarkson-Hill, Kai Portman, dove Scamarcio interpreta Cesare Fiorio, allora team manager della Lancia, che sfida i tedeschi dell’Audi. Lapo Elkann interpreta il nonno, cioè l’avvocato Gianni Agnelli. Mi sembrò un film terribile…
Warner tv alle 21, 30 propone il giallo “Strike - Il baco da seta” di Kieron Hawkes con Tom Burke, Holliday Grainger, Monica Dolan, Tamsin Topolski, Natasha O'Keeffe. Passiamo alla seconda serata con l’action cinese “Wolf Warrior” di Jacky Wu con Jacky Wu, Scott Adkins, Kevin Lee, Kyle Shapiro, Christopher Collins, Ziyi Deng, Rai4 alle 23, 05.
Su Cine 34 alle 23, 10 un altro film di Fausto Brizzi, “Com’è bello far l’amore” con Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Filippo Timi, Giorgia Wurth, Alessandro Sperduti. Nata come “Sesso in 3D”, è diventata una tranquilla commediola con Filippo Timi come re dell’hard dal nome esplicativo di Max TwentyFive, e 25 sono proprio i centimetri dell’attrezzo, dove, per aggirare divieti e censure, le mutande non se le toglie nessuno. Per fortuna qualche battuta buona c’è. Come un “Tu sei molto stressato… Vuoi pompino?”, detta dalla pornostar Vanessa, cioè Giorgia Wurth, a Fabio De Luigi, sposato da vent’anni con la Gerini, che ha avuto la sciagurata idea di invitare a casa sua il vecchio amico di lei, cioè Max-Timi senza sapere della sua professione di artista dell’hard.
E’ notevole anche il record dichiarato da Timi di orgasmi in auto sulla Roma-Firenze: “Tre orgasmi casello casello. Orte, Arezzo e Figline Valdarno!”. C’è anche una bella dichiarazione d’intenti per rivitalizzare l’industria del porno nazionale: “Basta con i soliti porno italiani due camere e cucina!”.
Iris alle 23, 30 passa uno dei migliori film di Clint Eastwood ormai vecchio, “Gran Torino”, diretto e interpretato da Clint Eastwood con Bee Vang, Ahney Her, Cory Hardrict, Geraldine Hughes, Dreama Walker. Rai Movie alle 9, 20 ci fa sognare con “Il selvaggio” di Laszlo Benedek con Marlon Brando, Mary Murphy, Lee Marvin, Robert Keith, Jay C. Flippen. Film di culto totale da subito. Chi non avrebbe voluto far parte della banda di motociclisti col giubbotto di pelle di Brando e Lee Marvin?
Cine 34 alle 0, 55 ci riporta sulla terra con la commedia sexy “Tutta da scoprire” diretta da Giuliano Carnimeo con Nadia Cassini, Yorgo Voyagis, Renzo Montagnani, Bombolo, Enzo Cannavale. Anche prodotto da Nadia Cassini col suo fidanzato di allora, Yorgo Voyagis.
Su 7Gold all’1 passa il thrilelr di Guy Ritchie “Revolver” con Jason Statham, Ray Liotta, Vincent Pastore, André Benjamin. Mai visto. Iris all’1, 55 passa la versione cinematografica di un libro che ebbe una grande notorietà quando uscì, cioè “La versione di Barney” di Mordecai Richler, e ci vollero dodici anni di gestazione, e bem 21 adattamenti, per portarlo a termine. Lo diresse alla fine, in Canada dove Richler lavorava, Richard J. Lewis e gli attori erano Paul Giamatti, Rosamund Pike, Dustin Hoffman, Minnie Driver, Bruce Greenwood.
Purtroppo il film non aveva alcun fascino. Fu un disastro, incassò un terzo del suo budget. Francamente era invedibile. Occhio però ai cammei di Atom Egoyan, Ted Kotcheff, David Cronenberg e Denys Arcand. Potete rifarvi col capolavoro di Alfred Hitchcock “Nodo ala gola” con James Stewart, Farley Granger, John Dall, Constance Collier, Cedric Hardwicke. Era il primo film a colori, tutto girato, o almeno programmato, in piano sequenza. In realtà sono dieci piani sequenza uniti al montaggio. Li girò ognuno in un giorno. Poi ne rigirò cinque perché non gli erano piaciuti.
E’ l’unico film di quelli girati con Hitchcock che non piace va James Stewart. Non si trovava giusto nel personaggio. Ma era la scelta giusta per poter digerire una storia di omosessualità e omicidio senza senso. Come era la scelta giusta puntare sulla scelta tecnica del piano sequenza per coprire la storia, che per il tempo era una bomba. Nella commedia originale, il personaggio di Cadell, cioè James Stwart, aveva avuto una storia con uno dei due protagonisti all’università.
Cine 34 alle 4, 15 passa “Carnalità morbosa” di Mario Siciliano un tempo hard mascherato da comico con Marina Hedman Frajese, Sonia Bennett, Nadine Roussial, tutte professioniste dell’hard italiano, Adriano Bonfanti, Enzo Andronico e Bruno Romagnoli. Rete 4 alle 4, 20 propone il rarissimo western “Ancora dollari per i MacGregor” cioè “La muerte busca un hombre” di José Luis Merino con Peter Lee Lawrence, Carlos Quiney, Stan Cooper alias Stelvio Rosi C’è anche Malisa Longo che fa l’india innamorata di Peter Lee Lawrence, e un attore di Olmi, Renato Paracchi. Malisa Longo ricorda che “Peter Lee Lawrence era una persona amabile, ma un po’ schiva, ombrosa. Stelvio Rosi, invece, era carinissimo. Con Carlos Quiney avevo girato già uno Zorro.
L’altra attrice, Maria Mahor era brava ma molto impostata. Lo abbiamo girato tutto in Spagna. Vicino a Madrid, sia in interni che in esterni. Il produttore, Enrico Colombo, era un milanese, proprietario della Telecolor. Titolo di lavorazione folle, “Uno sciacallo all’ombra di Sartana”. Chiudo con la versione anni 40 di “Dagli Appennini alle Ande”, diretta da Flavio Calzavara con Cesare Barbetti, Leda Gloria, Nino Pavese, Cesco Baseggio, Iris alle 5, 10. Voglio proprio sapere chi lo vedrà…