vespa marino casamonica

DOPO AVER INCASSATO RAMPOGNE E VELENI, PER AVER OSPITATO I CASAMONICA A ‘PORTA A PORTA’, BRU-NEO VESPA PASSA AL CONTRATTACCO E UCCELLA MARINO: "FACCIA UN SONDAGGIO TRA I ROMANI..."

1. MALAVITA

Jena per “la Stampa” - Però nessuno protestava quando nel salotto di Vespa c’era Berlusconi.

 

PORTA A PORTA - PUNTATA SUI CASAMONICAPORTA A PORTA - PUNTATA SUI CASAMONICA

2. “MARINO CHIEDE LA MIA TESTA PERCHÉ TEME PER LA SUA”

Mattia Feltri per “la Stampa”

 

Bruno Vespa, Ignazio Marino si sente offeso, da sindaco di Roma, per la spettacolarizzazione della mafia che addebita a Porta a porta.
«Rispetto i sentimenti del sindaco. Sarebbe tuttavia interessante fare un sondaggio tra i romani: si sentono più offesi dalla trasmissione di Porta a Porta o dalle condizioni in cui si trova la città? O dal fatto che i vigili urbani sono intervenuti in forza al funerale di Vittorio Casamonica non per staccare i manifesti blasfemi o provocatori, ma per regolare il traffico in tilt?».

PORTA A PORTA - PUNTATA SUI CASAMONICA PORTA A PORTA - PUNTATA SUI CASAMONICA

 

Certo ma l’idea che la mafia sia stata spettacolarizzata, o banalizzata, non è soltanto sua. L’assessore alla legalità, Alfonso Sabella, parla di folklore patinato.
«Uno dei favori maggiori che si possano fare alla mafia è buttarla in caciara: la mafia è dappertutto, Vespa – magari non volendo – ha fatto un favore alla mafia. Dimenticando che i miei due ospiti sono incensurati e che al loro Padrino non è mai arrivato nemmeno un avviso di garanzia per concorso esterno, un reato che non si nega a nessuno. I magistrati facciano un bel processo per mafia ai Casamonica e noi facciamo un’altra trasmissione». 
 

VERA CASAMONICA  VERA CASAMONICA

L’accusa di Marino è senza rimedio: dice che guardare la sua trasmissione per un cattolico dovrebbe essere peccato.

«Dal Vangelo di Luca (18, 10-14): “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: o Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri e neppure come questo pubblicano…”. Il resto della storia è noto. Io non sono così presuntuoso da sentirmi pubblicano, ma i farisei – e non mi riferisco a Marino - dovrebbero essere più prudenti».

Il sindaco ricorda un episodio, in cui lei mostrò dei malati non in stato vegetativo spacciandoli come tali, e ingenerando false speranze. Dice che questi sono i suoi metodi.
«Questa è un’accusa grave e diffamatoria. Marino mi accusa di aver truccato le carte per portare avanti una tesi contraria alla verità. L’altra sera, per caso, a una cena di matrimonio ero accanto al direttore di Avvenire, Marco Tarquinio e abbiamo parlato proprio di quelle trasmissioni. Il sindaco cattolico chieda a lui se c’erano dei falsi e quale elemento di riflessione quelle trasmissioni hanno rappresentato per il pubblico». 

VITTORIO CASAMONICAVITTORIO CASAMONICA

 

Intanto Marino spera che lei sia sostituito da uno più giovane.
«Auspicare la rottamazione degli altri per esorcizzare la propria può essere un buon esercizio di training autogeno. Negli Stati Uniti, Marino avrà visto celebri anchorman (e woman) durare decenni e anche da noi ci sono esempi luminosi. In vent’anni Porta a Porta ha sempre battuto i concorrenti che non erano gente di serie B. Il pubblico sceglie, ma è l’editore che decide». 

 

VERA CASAMONICA VERA CASAMONICA

Spiega di averne parlato col presidente della Vigilanza e suppone che Renzi sia d’accordo.
«Invece di supporre, Marino faccia una telefonata a Renzi. E’ sicuro di trovarlo d’accordo con lui almeno su questo? La Vigilanza deciderà e io la rispetto. Ieri un parlamentare mi ha scritto: sono stato 19 anni in Vigilanza e non ho mai visto un caso del genere. Personalmente non ricevevo tanti attestati di solidarietà da quando nel ’93 mi dimisi da direttore del Tg1. Se in tempi non lontani qualche mio collega autore di programmi ben più hard avesse subito il linciaggio di questi giorni sarebbe caduto il mondo. Mi tornano in mente tempi brutti. Spero di sbagliarmi, ma gli anni e l’esperienza sono un buon antidoto». 
 

VAURO CASAMONICA CASA VESPAVAURO CASAMONICA CASA VESPA

L’intervista del sindaco alla Stampa era molto dura. Ritiene ci siano motivi che vanno oltre la questione dei Casamonica?

«La storia ci insegna che quando un leader è in difficoltà cerca di dirottare l’attenzione del pubblico su un bersaglio alternativo. E poi io vivo a Roma. Qualche mese fa, in un intervallo della trasmissione, Renzi chiese al pubblico in studio, selezionato come è noto in modo casuale, un giudizio su Roma. Tutti, tranne tre, bocciarono Marino». 
 

Le critiche continuano a stupirla o, potendo, cambierebbe qualcosa della puntata? Per Gramellini sarebbe stato almeno il caso di fare un’intervista fuori studio.

ELICOTTERO PETALI ROSA FUNERALE CASAMONICA 1ELICOTTERO PETALI ROSA FUNERALE CASAMONICA 1

«Ogni trasmissione può essere rifatta in altro modo. Professionalmente ho la coscienza a posto. Sarebbe stato meglio tenere i Casamonica in collegamento invece che in studio? Forse sì, forse no. Meglio incinta o un po’ incinta? Le nostre contestazioni sarebbero state meno efficaci. Un programma ha la sua fisicità». 

 

3. MARINO: IO IN AMERICA PER GIRARE SENZA SCORTA

Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera”

 

VITTORINO VICTOR CASAMONICAVITTORINO VICTOR CASAMONICA

Le vacanze ai Caraibi? «Io e la mia famiglia siamo stati minacciati di morte, con buste e proiettili. Volevo 14 giorni con mia moglie e mia figlia senza girare con la scorta». Il mancato rientro a Roma per il Consiglio dei ministri il 27 agosto? «Non sono pentito. Non volevo interferire. E comunque non c’era nessuna emergenza». I rapporti con Renzi? «Ottimi». Il funerale dei Casamonica? «Nulla da rimproverarmi. Non controllo io lo spazio aereo». 


Ignazio Marino, incalzato da Lilli Gruber e Massimo Franco a 8 e mezzo , non arretra di un centimetro. Nessuna ammissione di responsabilità o presa di coscienza. Solo qualche moto di stizza, che stavolta il sindaco — dietro al sorriso di circostanza — non riesce a trattenere. Quando Gruber gli chiede quand’è l’ultima volta che ha sentito il premier, secondo Marino la domanda «è poco intelligente».

 

il sindaco di roma ignazio marinoil sindaco di roma ignazio marino

E quando Franco gli chiede dei suoi proverbiali quaderni, nei quali Marino appunta tutto, il sindaco sibila: «Ho anche il suo curriculum...». Anche a telecamere spente, lui e il suo staff non riescono a contenere il malumore: «Non si può dire che sia stata una trasmissione in ginocchio...», dice il primo cittadino. 


Marino ribatte, replica, rivendica. Dice, a rispondere a chi lo accusa di non essersi accorto di quanto accadesse a Roma fino a che non c’è stata l’inchiesta della Procura, che aveva «denunciato la presenza della mafia già il 14 luglio 2013, 32 giorni dopo il mio insediamento. E il prefetto dell’epoca (Giuseppe Pecoraro, ndr ) negava». Per la precisione: in quei giorni Marino citò Ostia dopo un’indagine della magistratura. 

ignazio marino alla manifestazione antimafiaignazio marino alla manifestazione antimafia


E insiste: «Sul lungomare i varchi li ho aperti io». Sul funerale show, nulla da dire: «Ma venite da Brisbane? Né Boris Johnson a Londra, né Bill de Blasio a New York controllano lo spazio aereo». Invitare la figlia di «zio Vittorio» a Porta a Porta «è stato un errore. Se questo è il servizio pubblico, perché pagare il canone?».

 

Se l’elicottero lanciava petali di rose, la «responsabilità è della Prefettura, come ha detto Gabrielli». E la battuta del prefetto («ci sentiamo tra un’immersione e l’altra»)? «Ha risposto da pisano...». Si sente commissariato? «Assolutamente no». 

bruno vespa e efe balbruno vespa e efe bal


E non pensa a dimettersi? «Tradirei il voto del 64% dei romani (con un’affluenza del 44%, ndr ). Sono molto popolare con la gente, poco nei salotti». E ancora meno nel Pd: «Con quello romano ho avuto problemi. Fosse stato per loro avrei messo due arrestati a vicesindaco e capo dei vigili...». 
 

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