CHI È LA CONDUTTRICE TV CHE S’È FATTA TATUARE LA FARFALLINA COME BELEN? - SPROFONDO DANDINI: SOPPRESSI I SUOI PRESERALI DEL WEEKEND - LE TRE SOLUZIONI DI MONTI PER LA RAI: O CAMBIA LA LEGGE GASPARRI, O RINNOVA IL CONSIGLIO O PROROGA IL MANDATO AL CDA - IL TG4 VERSO LA FUSIONE CON LA REDAZIONE DI ‘STUDIO APERTO’ - SALVO SOTTILE E IL SUO “QUARTO GRADO” MUTO - MA QUANTI MAESTRI HA AVUTO NELLA SUA CARRIERA GENNARO SANGIULIANO? OGNI LIBRO È UNA DEDICA…

Marco Castoro per "Italia Oggi"

1 - DG RAI, SCOGLIO UDC PER LEI E CAPPON. CRESCONO LE AZIONI DI LEONE
Mario Monti metterà o no le mani sulla Rai? A questo interrogativo neanche le persone più vicine al diretto interessato sanno rispondere. Il cda Rai scade a fine marzo e ora il governo si trova davanti a tre soluzioni:

1) se vuole cambiare la legge Gasparri per nominare un amministratore unico deve fare un disegno di legge oppure un decreto, con il rischio che in parlamento vada tutto a carte quarantotto. I parlamentari infatti difficilmente rinuncerebbero al loro piccolo o grande orticello di potere;

2) Rinnovare il consiglio con la legge Gasparri;

3) prorogare il mandato all'attuale cda. La soluzione numero 2 sembra la più plausibile. In fondo Monti potrebbe controllare la Rai senza spaccare il parlamento, visto che spetta a lui nominare il consigliere del tesoro, indicare il presidente e il direttore generale. Poi sugli altri sette saranno i membri della vigilanza a darsi battaglia. Oltre a Lorenza Lei per la carica di direttore si fanno i nomi di Claudio Cappon, Giancarlo Leone (le cui quotazioni sono in crescita), Giulio Anselmi.

Ma non è da escludere un tecnico scelto direttamente dal premier. Le ultime voci danno una clamorosa presa di distanza da parte dell'Udc nei confronti della Lei e di Cappon, quest'ultimo non gradito neanche da Silvio Berlusconi e dal partito Rai. Tra i consiglieri l'unico certo è Antonio Verro. Un altro uscirà dal braccio di ferro tra Guglielmo Rositani e Guido Paglia. Un terzo dovrebbe essere Rodolfo De Laurentiis. Rischiano fortemente di non essere riconfermati Alessio Gorla e Giorgio van Straten. Sicuro l'addio di Giovanna Bianchi Clerici, Nino Rizzo Nervo e Angelo Maria Petroni per aver ultimato i mandati a disposizione.

2 - FUSIONE TG4-STUDIO APERTO...
Per il dopo Emilio Fede a Cologno Monzese prende corpo l'idea di fondere le redazioni del Tg4 e di Studio Aperto. La fusione diventerebbe un toccasana per far sì che le necessità diventino virtù. A Mediaset è tempo di vacche magre, bisogna fare i conti con i tagli, con gli organici ridotti al midollo, con le risorse da spremere. Dunque vige l'ottica delle sinergie a tutto vapore. In questo contesto la soluzione più gettonata a oggi sembra proprio quella della fusione tra i due corpi redazionali, che separati fanno l'effetto della coperta corta, con Giovanni Toti favorito come il direttore della nuova struttura.

3 - UN PESCE DI NOME SOTTILE...
Venerdì scorso chi ha visto Quarto Grado, il programma in onda su Retequattro condotto da Salvo Sottile, ha assistito al primo esperimento di tv muta. Dopo il cinema ecco il piccolo schermo alle prese con conduttori e inviati trasformati in pesci e con un fruscio al limite della sopportabilità umana. Per un momento i telespettatori davanti al video hanno pure pensato che fosse una trovata per pubblicizzare qualche apparecchio per migliorare l'udito, in molti hanno aspettato l'arrivo di Lino Banfi che però non c'è stato.

Nessuna trovata pubblicitaria e nessuno sponsor occulto: il problema è stato dovuto al fatto che il segnale audio sia rimbalzato male tra le tratte di Milano e Roma e nessun fonico è riuscito a risolvere l'inconveniente nel tempo della trasmissione. Il fatto che alla fine gli ascolti siano andati più che bene (quasi 3 milioni di teste con l'11,69% di share) fa riflettere: o al telespettatori importa soltanto quello che vedono oppure questi dati degli ascolti lasciano un po' il tempo che trovano.

Sta di fatto che nell'era di The Artist anche Salvo Sottile meriterebbe un Oscar. Inutile descrivere come la trasmissione senza audio abbia fatto saltare dalla sedia sia il direttore dell'informazione di Mediaset Mauro Crippa, sia la curatrice del programma Siria Magri.

4 - I MAESTRI DI SANGIULIANO...
Ma quanti maestri ha avuto nella sua carriera Gennaro Sangiuliano? Se lo chiedono in molti tra direttori delle reti e delle testate giornalistiche. Ogni copia del libro Lenin a Capri, scritto dal vicedirettore del Tg1, porta una dedica personalizzata al destinatario. E la parola maestro risulta la più gettonata.

5 - CONDUTTRICE TV CON LA FARFALLA TATUATA...
Gira la voce che in ambienti televisivi Rai ci sia una conduttrice tv che si è fatta tatuare la farfallina alla Belen. Un modo per farsi notare oppure un segnale importante di fedeltà aziendale (la farfalla in questione sarebbe quella del logo Rai) in questi momenti così travagliati per l'azienda di viale Mazzini?

6 - IL GLADIATORE DI RETEQUATTRO...
Chi lo dice che i film sui canali generalisti non riescano a ottenere buoni ascolti? Se la pellicola è di qualità fa audience anche all'ennesimo passaggio. Lunedì sera il Gladiatore è stato visto su Retequattro da 2.642.000 telespettatori per uno share dell'11,26%.

7 - LA DANDINI PERDE UN PEZZO...
Tanto tuonò che piovve a La7. E fu così che nel silenzio lo scorso week end il preserale del sabato e quello della domenica, affidati a Serena Dandini, sono stati soppressi, in pieno omaggio al titolo The show must go off (la versione in prima serata comunque continua a non brillare: l'ultima puntata si è fermata al 2,69 % di share).

 

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