lorenzetto pulci

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - DAL SITO DELLA REPUBBLICA: "CON UN PEZZO DI LUNA E DI MARTE NELLA STESSA MANO, LA SCENZIATA HA DOVUTO CHIARIRE PIÙ DI UN DUBBIO". SPERIAMO CHE SAPPIA SCRIVERE CON L’ALTRA MANO - SUL CORRIERE: "MONICA CIRINNÀ DEL PD, LA SENATRICE CHE DIEDE I NATALI ALLA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI". MA "DARE I NATALI A QUALCUNO" SIGNIFICA ESSERNE IL LUOGO DI NASCITA: CIRINNÀ È UN TOPONIMO? - LA "GAZZETTA" E IL METODO MANUALE...

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

strage ustica 7

Nel milionesimo articolo dedicato all’aereo di linea dell’Itavia inabissatosi nelle acque di Ustica il 27 giugno 1980, Davide Bartoccini sul sito del Giornale spiega che il velivolo «seguiva la sua rotta a una velocità di circa 323 nodi orari (800 chilometri all’ora)».

Parlare di «nodi orari» è una tautologia. Infatti, i nodi sono un’unità di misura della velocità, pari a un miglio marino internazionale all’ora, ossia a 1.852 metri orari.

 

Inoltre, specificare che l’aereo viaggiava a «800 chilometri all’ora» è un errore. Bastava un banale calcolo per stabilire che 323 nodi corrispondono a una velocità di 598 chilometri orari, non 800.

 

***

 

Stefano Lorenzetto

Su Domenica, il supplemento culturale del Sole 24 Ore, nella rubrica Mephisto Waltz, che prende il nome dall’anonimo estensore (dietro al quale si celerebbe l’erudita penna di Armando Torno), leggiamo che «alle Isole Marshall – che già subirono l’infamia delle esplosioni atomiche post-belliche (Bikini Athol, poligono nucleare USA dal 1946 al 1958) – enormi pescherecci sostano in attesa che piccoli elicotteri di bordo scoprano branchi di tonni».

 

Spiace dover correggere chi si nasconde dietro lo pseudonimo, ma athol non figura nell’Oxford Dictionary of English e neppure nel Ragazzini 2021 (Zanichelli). Né potrebbe essere diversamente, dal momento che atollo in inglese si scrive atoll, con due l e senza la h.

 

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vittorio feltri

Intervistando Vittorio Feltri sul Fatto Quotidiano, a un certo punto Antonello Caporale rievoca il caso Boffo con queste parole: «Siamo nel 2008, tu dirigi Il Giornale», e reitera così un errore già commesso dal suo collega Gianluca Roselli nel maggio scorso.

Feltri nel 2008 dirigeva Libero. Tornò a guidare il quotidiano della famiglia Berlusconi nel 2009, dal numero del 22 agosto. La campagna di stampa contro Dino Boffo, direttore di Avvenire, cominciò il 28 agosto.

 

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cirinnà

 

«La prima a dichiararsi interdetta è stata Monica Cirinnà del Pd, la senatrice che diede i natali alla legge sulle unioni civili», riferisce Alessandra Arachi del Corriere della Sera in un servizio sul ddl Zan.

 

Restiamo un po’ interdetti anche noi. La locuzione «dare i natali a qualcuno» significa esserne il luogo di nascita: «Pisa diede i natali a Galileo Galilei», esemplifica lo Zingarelli 2022. Cirinnà è un toponimo?

 

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La scenziata di Repubblica

Dal sito della Repubblica: «Con un pezzo di Luna e di Marte nella stessa mano, la scenziata ha dovuto chiarire più di un dubbio». Speriamo che sappia scrivere con l’altra mano.

 

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La Verità insiste nell’usare sinonimi errati riferendosi alla profilassi contro la pandemia. «Un altro anno perso. Alla scuola non basta la toppa dei sieri e delle lezioni online», è il titolo dell’editoriale di Maurizio Belpietro.

 

maurizio belpietro sulla terrazza dell atlante star hotel (2)

Ma i vaccini, di cui parla il direttore, nulla hanno a che vedere con i sieri, tant’è che Il grande dizionario dei sinonimi e dei contrari (Zanichelli) alla voce siero registra solo due alternative, antidoto e antiofidico.

 

Lo stesso errore appare in un titolo del Tempo: «Basta con la criminalizzazione di chi non si fa il siero».

 

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Metodo manuale della Gazzetta

«Francia, niente sesso: Deschamps impone l’astinenza», annuncia il sito della Gazzetta dello Sport. Alessandro Grandesso scrive: «Ai Bleus non resta che il “metodo manuale”, spiega un membro della delegazione al quotidiano Le Parisien». Ha parlato uno con cognizione di causa.

 

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Titolo sulla prima pagina dell’Osservatore Romano: «Pietro di fronte Paolo». Ignoriamo quale dizionario sia in uso nella Città del Vaticano, tuttavia, trattandosi dell’edizione italiana, facciamo sommessamente presente che la locuzione prepositiva di fronte richiede la a.

 

L’errore origina dall’articolo di don Luigi Maria Epicoco, il quale di Pietro e Paolo scrive che «bisogna imparare a considerarli l’uno di fronte l’altro».

 

vaticano

È pur vero che qualche occorrenza, soprattutto recente, dell’espressione di fronte qualcuno o qualcosa si rintraccia e che davanti o dietro, sopra o sotto ammettono la doppia reggenza (Davanti san Guido), ma resta il fatto che la forma corretta è «Pietro di fronte a Paolo».

 

Immaginiamo che fosse troppo temerario, per direttore e titolista, correggere un sacerdote che – fatto mai accaduto in precedenza – è stato proclamato editorialista dell’Osservatore Romano con tanto di nomina pontificia pubblicata sullo stesso giornale nella rubrica Nostre informazioni, riservata a decisioni e udienze papali, e sul Bollettino della Sala stampa della Santa Sede.

 

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Dalla Gazzetta di Mantova: «Il sanguinoso episodio potrebbe avere avuto dei testimoni. Non si è accorto di nulla il rivenditore di panini che ha il furgone parcheggiato in zona: a quell’ora aveva chiuso». La famosa logica stringente.

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