teen idol

COME TI FABBRICO IL TEEN IDOL - OGGI IL SUCCESSO ARRIVA ATTRAVERSO I SOCIAL: IL CASO BENJI & FEDE - NEL 1964, INVECE, PER IMPORRE UN CANTANTE SERVIVANO 15 PASSAGGI IN RADIO, 1 IN TV, L’INGRESSO NEI JUKE-BOX - RITA PAVONE: “QUANTI ROSPI ABBIAMO MANDATO GIU' IO E MORANDI. I NUOVI FENOMENI NASCONO FRA BELLE LUCI” - VIDEO

1. BENJI E FEDE - VIDEO

2. LA FABBRICA TEEN IDOL

TEEN IDOLTEEN IDOL

Angelo Carotenuto per “la Repubblica”

 

La macchina della gloria non si spegne mai. Costruisce fenomeni su un pugno di rime leggere. Tu canti l’amore e quelli ti cambiano la vita. Un attimo prima sei un ragazzino, un attimo dopo ti chiamano idolo.

 

Gli ultimi ad accorgersene sono due giovanotti di Modena, Benji & Fede, 44 anni a sommare le loro età, un popolo di adolescenti che ingrossa le cifre del consenso. Sono arrivati alle 50 mila copie del disco di platino con l’album d’esordio ( 20: 05) aggiungendo alla catena del pop italiano un anello che mancava: il successo attraverso Facebook.

 

Sei anni fa, Benjamin Mascolo e Federico Rossi si scambiano un messaggio sul social - alle 20 e 05, ecco spiegato il titolo - e cominciano a suonare insieme. Chitarra e voce. Pagano 100 euro un paio di amici disposti a riprenderli con una videocamerina in cameretta e mettono tutto su YouTube.

 

Risultato: boom. «Postavano una foto e nel giro di qualche minuto erano già a 55 mila like» racconta Sara Andreani, alla guida dell’ufficio marketing della Warner Music Italy, l’etichetta di Laura Pausini e Nek.

benji & fede

 

È lei la prima a mettersi sulle tracce del duo venuto dal nulla, fino a scoprire che i ragazzi hanno un pubblico disposto a spegnere il pc, uscire di casa e seguirli per un evento in una piazza. Basta e avanza per un contratto, nonostante la loro diffidenza a causa di un’esperienza finita male, un produttore che premeva per farne i One Direction italiani.

 

Ogni settimana un discografico va a Modena: porta dischi da ascoltare, suggerisce esperimenti. Facebook diventa così trampolino e laboratorio: si assaggia l’umore e si fa propaganda. Cinquantamila copie dopo, in linea con il percorso tipico delle neo-star, come lo Zac Efron di High School Musical o la Martina Stoessel di Violetta, Benji & Fede arrivano pure in libreria ( Vietato smettere di sognare, Rizzoli), con un volume che racconta la loro ascesa.

 

Un Facebook stampato; grafica e colori come il social, il tono pure, con la condivisione di gioie e dolori. Oggi cinque dei 52 dipendenti di Warner Music Italy lavorano alla costruzione di questo fenomeno low-cost, un investimento da 60 mila euro l’anno.

benji & fede

Marco Alboni, il presidente, spiega che «l’interferenza di una casa discografica nella vita di un artista riguarda la visione del futuro. Il repertorio, i tempi d’uscita, la programmazione». Meno il look.

 

In sostanza, il ciuffo di Benji & Fede è lo stesso che porterebbero se non cantassero. La Warner gli ha solo chiesto di non tingersi i capelli prima di Sanremo, dove hanno accompagnato Alessio Bernabei. Fede li vuole platino. Meglio aspettare.

 

Vecchi meccanismi hanno trovato nuovi mezzi. Gli anni 60 sono quelli della perdita dell’innocenza di fronte alla discografia che si fa industria. Nel ’61 Nico Fidenco vede scartata a Sanremo Legata a un granello di sabbia, ma è un pezzo troppo solare per restare nei cassetti. Così, sfidando la consuetudine dell’estate come stagione di pausa totale, il disco arriva nei negozi a giugno. Sconvolge classifiche e abitudini.

 

shawn mendesshawn mendes

Nascono le ricerche di mercato, nasce lo studio della fisionomia degli acquisti, fino a scoprire che i giovani comprano 15 milioni di dischi in un anno, il 70% del totale. Passo successivo: i teen idol. Più o meno mentre Umberto Eco si sta domandando a proposito della cultura di massa «se salga dal basso o sia confezionata dall’alto per consumatori indifesi» ( Apocalittici e integrati, 1964). Quando il pop lo chiamavamo musica leggera.

 

Gli archivi raccontano che per imporre un cantante la ricetta del 1964 era: quindici passaggi in radio, uno in televisione, l’ingresso nei juke-box, 25 mila nel Paese. A 16 anni Gigliola Cinquetti vince Castrocaro avendo in tasca un diploma di solfeggio. Ma il divismo esige la mitografia.

 

jasmine thompson jasmine thompson

Così nascerà il personaggio della cantante che “non ha l’età”. Dopo la vittoria all’Eurofestival di Copenhagen, i giornali danesi si chiedono se quell’atteggiamento così marcatamente candido non sia in realtà costruito a tavolino: «Davvero è la bambina che nessuno ha baciato? ».

 

L’analisi dei fenomeni diventa smaliziata. Si scopre che il casco d’oro della ventenne Caterina Caselli è opera di un parrucchiere di via Montenapoleone, il Corriere parla di “prodotto creato per il consumo”. E quando la diciottenne Rita Pavone vende due milioni di copie di Pel di carota, l’opinione pubblica s’indigna perché le viene aperto il teatro greco di Taormina.

 

RITA PAVONERITA PAVONE

«Oggi esiste un approccio immediato alla cura del personaggio da parte dei discografici», ragiona Rita Pavone, dal geghegé poi cresciuta fino ad arrivare al varietà e alla prosa, «ma per i ragazzi è più difficile. Morandi e io avevamo alle spalle una gavetta di spettacoli in piazza, anni di rospi mandati giù. I nuovi fenomeni nascono fra belle luci, in bei teatri, con un bel pubblico.

 

Hanno più sicurezze che incertezze, mentre per sopportare il successo senza sentirsi immortali, bisogna aver conosciuto un momento buio. Se esplodi giovanissimo, dovresti darti la capacità di far crescere il tuo pubblico insieme con te. Si parlava del mio look da maschietto, molte ragazzine vestivano come me, con stivaletti e cravattina. Ma io me ne trovai uno da sola. Mi era piaciuto il taglio della Hepburn in Sabrina, e loro mi dissero: funziona».

 

RITA PAVONE 5RITA PAVONE 5

Loro sono i discografici. Antonio Coggio lavorava alla Rca negli anni 70. È l’uomo che si è preso cura del diciannovenne Baglioni. Racconta: «La costruzione di un teenager di successo nasce da molte idee buttate via. Costruire, provare, scartare, ricominciare. La tv era un momento: noi cercavamo qualcosa che funzionasse anche dopo la sigla finale. Ieri tutto si basava sull’invenzione, oggi sulla riproduzione: se una cosa funziona, nascono i surrogati. Noi pensavamo alle locomotive, oggi si fabbricano vagoni».

 

Benji & Fede portano a modo loro una frattura. È un esordio di successo che nasce fuori dai talent e dal festival. L’ultimo a imporsi allo stesso modo fu il ventunenne Tiziano Ferro: quindici anni fa.

gianni morandi claudio baglioni  2gianni morandi claudio baglioni 2

 

«La routine è nemica delle scoperte», dice alla Warner Marco Alboni, «un conto è il gusto, un altro il fiuto. Non possiamo rigettare lo spirito dei tempi sentendoci più avanti, non possiamo avere la pretesa di dettare un gusto. Sarebbe velleitario o nel peggiore dei casi il Minculpop».

 

3. FACCE IRRESISTIBILI E LOOK ACCATTIVANTE È LA RICETTA DEL POP

Giuseppe Videtti per “la Repubblica”

 

Alcuni muoiono, trascinati in una dimensione che li fa credere semidei. Altri, accecati dal successo fulminante, incapaci di rassegnarsi all’anonimato, si perdono in esistenze borderline. Molti appendono il nome a una sola canzone, indimenticabile, contagiosa, e ci restano appiccicati come insetti sulla carta moschicida, già a trent’anni sulla malinconica china dei revival show.

sinatra ssinatra s

 

In tanti si sono dileguati senza lasciare traccia se non nell’unica generazione che li ha celebrati, passando più o meno indenni dal sogno alla realtà, dal palcoscenico all’autosalone, all’ufficio, o magari al nightclub di una nave da crociera.

 

Ma c’è chi ha resistito: successi immediati, trionfali; carriere longeve che hanno incrociato due, tre generazioni; adolescenti e post adolescenti da milioni di copie vendute che hanno schivato le manipolazioni dell’industria, le lusinghe dell’isterismo di massa, e hanno capitalizzato talento e creatività.

 

Non è vero che il fenomeno dei teen idol è indelebilmente legato alla cultura degli anni Sessanta. Ce n’erano prima, ci sono stati dopo, ce ne sono ancora. Nel primo dopoguerra erano quelli del cinematografo (le fan che nel 1926 deliravano al funerale di Rodolfo Valentino non erano tanto diverse dalle forsennate che aspettavano i Beatles da Ed Sullivan o allo Shea Stadium), poi arrivò Frank Sinatra e tra il pop e gli adolescenti fu amore a prima vista. E duraturo.

CACCAMO IURATOCACCAMO IURATO

 

Per mesi New York fu ostaggio dei “Sinatra riots”; ogni giorno cinquemila ragazzine urlanti paralizzavano Times Square in attesa delle matinée del divo al Paramount Theater.

 

Nell’ottobre del 1944, complice la vacanza del Columbus Day, se ne radunarono trentamila in gonna plissettata e calzini bianchi a invocare il nome di Frankie, in lacrime, come tante vedove minorenni. Quanto era potente la musica, quanto trascinante lo swing e quale il potere di quegli occhi blu, di quel viso tagliente, di quel fisico fragile e scattante, dei completi eleganti?

 

strizzatina justin bieberstrizzatina justin bieber

Sono ingredienti inscindibili quando si parla di pop. L’interprete e la canzone: una cosa sola. Sinatra, Elvis Presley, Beach Boys, Beatles, Rolling Stones e Michael Jackson sono stati teen idol di razza, adorati, venerati, idolatrati, hanno avuto centinaia di cloni a far da cuscinetto nelle hit parade, quelli che gli americani chiamavano “one hit wonder”, un successo, e via nel dimenticatoio.

 

Ciuffo impomatato e faccia d’angelo: irresistibili. Non sarebbero andati da nessuna parte Pat Boone, Frankie Avalon e Ricky Nelson senza il corredo del sex appeal. Il povero Frankie Lymon, che lanciò Why do fools fall in love insieme al gruppo dei Teenagers (1956), a quattordici anni intrigava adolescenti bianche e di colore (come Sam Cooke d’altronde, che però aveva più solide basi musicali).

justin bieber ai grammyjustin bieber ai grammy

 

Non riuscì a gestirsi una carriera da adulto (per gli artisti afroamericani la strada era in salita); nessuno più ricordava il suo nome quando nel 1968 lo trovarono morto per overdose di eroina nella vasca da bagno della casa della nonna – aveva 25 anni.

 

La sostanza non è cambiata, passando dalla Motown (la più grande fucina di teen idol della storia del pop con uno slogan formidabile: “The sound of young America”) a Osmonds, Duran Duran, Spandau Ballet, Culture Club, Wham!, Backstreet Boys, *NSync e Spice Girls. Sono cambiati i tempi, le mode, i consumi, ma la ricetta del successo pop è la medesima. Una canzone arriva più facilmente agli adolescenti se l’interprete ha la faccia di Justin Bieber piuttosto che quella di Giovanni Caccamo.

 

Oggi, vittime della prepotenza dei talent e di giudici improvvisati, i ragazzi che puntano tutto sul pop si giocano la carriera in poche ore. Gli adolescenti scelgono da soli, in tv, pagandosi il televoto. In base al sex appeal, alle vicende familiari che sbandierano senza pudore, alle dinamiche mortificanti che si scatenano tra i concorrenti. La canzone è un optional, il talento altrove.

TEEN IDOLTEEN IDOL

 

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO