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LA FACCIA COME IL COVID – I CARABINIERI DEL NAS DI FIRENZE HANNO ACQUISITO LE LISTE DEI VACCINATI DI TUTTA LA TOSCANA DOPO IL SERVIZIO DELLE “IENE” SUI FURBETTI CHE SI FINGONO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE AL CENTRO VACCINALE DEL MANDELA FORUM – APERTE DUE INCHIESTE: C’È UN MESE DI VACCINAZIONE E 60MILA DOSI CHE NON TORNANO - VIDEO: FILIPPO ROMA INSEGUE UN VOLONTARIO "SOSPETTO"

 

 

 

 

 

Vaccini: Nas acquisiscono liste vaccinati in Toscana

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(ANSA) - FIRENZE, 12 MAR - I carabinieri del Nas di Firenze hanno acquisito le liste dei vaccinati di tutta la Toscana per verificare eventuali irregolarita' nelle somministrazioni, dopo il servizio girato dalla troupe della trasmissione 'Le Iene', e al momento non ancora andato in onda, all'hub del Mandela Forum nel capoluogo toscano, da cui emergerebbe che diverse dosi sarebbero state buttate via o somministrate a parenti e amici.

 

Sotto le lente d'ingrandimento, secondo quanto riportato oggi dal Corriere Fiorentino, ci sarebbero quasi 60mila dosi. Le verifiche, condotte d'iniziativa dai carabinieri che hanno acquisito documentazione negli uffici della Regione Toscana, riguarderebbero i vaccini iniettati nel mese di febbraio alle persone rientranti nella categoria 'personale scolastico universitario docente e non'.

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I primi accertamenti dei Nas inviati in un report al ministero della Sanita', si spiega sempre sulle pagine del Corriere Fiorentino, avrebbero fatto emergere centinaia di casi che presentano profili di irregolarita'.

 

Tra i vaccinati infatti risulterebbero tra l'altro anche figure come maestro di tennis, studenti, istruttore di autoscuola, modella in accademia. I militari hanno anche inviato un'annotazione di polizia giudiziaria alla procura per informare i magistrati.

 

Vaccini in Toscana, aperte 2 inchieste «Trovate centinaia di irregolarità»

Simone Innocenti per il “Corriere Fiorentino”

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C’è un mese di vaccinazione che non torna, sostengono i carabinieri del Nas di Firenze che nei giorni scorsi hanno fatto un controllo negli uffici della Regione Toscana e più precisamente a quelli della «sanità digitale e innovazione».

 

 È un periodo particolare ed è relativa al mese dello scorso febbraio: le dosi finite sotto la lente sono quasi sessantamila. Esattamente: 57.887. Tutte le pratiche sono state acquisite dal Nas e sono relative alla categoria del «Personale scolastico universitario docente e non».

 

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L’accertamento del Nas non rientra, almeno per il momento, in alcun fascicolo di indagine. Ma rientra nell’ambito delle competenze dei militari del Nucleo antisofisticazioni che, pochi giorni dopo, hanno mandato un report al Ministero della Sanità.

 

Per dire questo: i primi accertamenti avrebbero portato a una «certificazione di centinaia di casi che dai primi riscontri presentano profili di irregolarità». Il perché viene spiegato subito dopo: la somministrazione di quei vaccini del febbraio scorso sarebbe stata fatta in diversi casi «a soggetti non rientranti nella categoria del ‘Personale docente universitario e non’”». A chi sarebbero stati somministrati anche quei vaccini? La lista compilata dai carabinieri del Nas è questa: «Maestri di tennis, studenti, istruttori del Coni, insegnante di trombone, modella in accademia e istruttore di autoscuola».

 

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I carabinieri hanno inviato un’annotazione di polizia giudiziaria alla Procura per informare di quanto accaduto. E la magistratura ha aperto un fascicolo «esplorativo», senza alcuna ipotesi di reato. I carabinieri dovranno dunque stabilire diverse cose, a partire dal tipo di registrazione che avviene sul sito internet della Regione: può essere che qualcuno sia riuscito a prenotare usando uno stratagemma.

 

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Magari sfruttando nella piattaforma regionale — divisa in 24 categorie professionali — registrandosi sulla voce «altro». E, con scuse bislacche, a farsi vaccinare al posto di colui al quale il vaccino sarebbe stato destinato: il «Personale scolastico universitario e non». Una categoria ben diversa dalla modella in Accademia e dall’istruttore di autoscuola. Capire se — nel corso delle indagini — tutto questo sia avvenuto e stabilire di chi siano le eventuali responsabilità è il lavoro che in questi giorni i carabinieri del Nas stanno facendo.

 

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Questi accertamenti viaggiano in parallelo con quelli nati dopo le anticipazioni di presunte irregolarità che sono state denunciate nel servizio delle Iene forse in onda stasera su Italia 1. Subito dopo il reportage, il Nas è andato — senza alcuna delega formale — ad acquisire le liste delle persone che si dovevano vaccinare.

 

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La procura aveva poi aperto un fascicolo conoscitivo «modello 45», senza ipotesi di reato né indagati, per effettuare accertamenti preliminari sulle presunte irregolarità nella somministrazione dei vaccini al Mandela forum di Firenze. Dosi avanzate, non somministrate, «gettate oppure date agli amici»: è quello che sarebbe accaduto al Mandela, hub vaccinale, secondo quanto documentato dal servizio andato in onda lo scorso 9 marzo in serata su Canale 5.

 

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I carabinieri, prima che la Procura aprisse l’indagine, avevano acquisito negli uffici dell’Asl documentazione. Asl che aveva poi spiegato: «Dal giorno di inizio delle vaccinazioni fino all’8 marzo, presso l’hub sono state somministrate 17 dosi di vaccino in più rispetto a quelle ricevute: in alcuni casi, dell’undicesima dose estratta dalle fiale multidose del vaccino, possibilità esplicitata dall’Aifa solo pochi giorni fa». La Procura però ha formalmente delegato la polizia giudiziaria a fare luce su tutto questo. Nelle prossime ore si farà un punto nell’ufficio del procuratore aggiunto Luca Turco.

 

eugenio giani by emiliano carli

Intanto il governatore Eugenio Giani è intervenuto sulla questione dei vaccini al Mandela: «È un processo fisiologico, in tutte le cose della vita: se qualcuno cerca di avvantaggiarsi senza rispettare le regole sarà punito secondo le regole di questo Stato, e noi saremo inflessibili». «Ritengo che sia importante — ha aggiunto — fare, operare, dare più possibile velocità al processo vaccinale. Vedo che la Asl questo lo sta facendo, e io li sto incoraggiando, e sto ringraziando tutti gli operatori per lo sforzo che stanno facendo per poter vaccinare. Il vaccino va dato a quelle che sono le categorie essenziali in una comunità, la sanità, la scuola, la giustizia, poi devi passare per forza di cose all’età».

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