feltri roncone feltri

I PECCATI E "LA PUTREFAZIONE IMMORTALE" DI ROMA – FELTRI E LO “SPLENDIDO GIALLO” DI CAZZULLO E RONCONE TRA SESSO, INTRIGHI, VATICANO E POLITICA: “MI HA RICONCILIATO CON L'IDEA DI PADANIA. UNA BELLA SECESSIONE, E VIA" - "MEMORABILE LA STRONCATURA MORALE DI UN EX PREMIER, L'EMILIANO… SARÀ MICA PRODI?” – “DEL LIBRO DOVREBBE FARNE UN FILM PUPI AVATI. SORRENTINO NO, LO ROVINEREBBE COME GIÀ FECE CON ANDREOTTI”

Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

 

ROMA PECCATI IMMORTALI

Il romanzo di Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone mi ha riconciliato con l' idea di Padania. Una bella secessione, e via. Infatti il loro splendido giallo, scintillante di vocaboli che se li usassi su Libero sarei arrestato, è una introduzione del lettore nel corpo vivo di Roma, anima no, perché Roma è la dimostrazione che l' anima non esiste. L' Urbe in questo testo che si beve come un Negroni (i Mojito portano male) è viva, nel senso che è carne marcia che respira. Perché Roma è eterna non per meriti o grande bellezza, ma perché è in stato di putrefazione immortale.

roncone cazzullo

 

Il thriller si intitola appunto Peccati immortali (Mondadori, pag. 260, 18). Sono peccati che spaziano da quelli sotto la cintura, e perciò veniali, agli omicidi con killer prezzolati, ai tradimenti degli amici e all' uso di santi e madonne per scopi di potere più schifosi di quelli che immaginate.

 

Non è vero come alcuni dicono che non esista sotto il Cupolone e presso il Colosseo il senso del peccato. Esiste ma è rovesciato, rispetto alla giansenista Torino e alla calvinista Milano. Il fatto è che Roma non crede che il male sia poi così male come dicono, anzi esiste, ma fa bene. In fondo pure il diavolo è uno dei nostri, è romano, e deve mangiare anche lui alla tavolata con la pajata.

 

Insomma, la lettura è alquanto istruttiva. Mi conferma nella mia determinazione di stare il più lontano possibile da quella che Gianfranco Miglio, buon' anima, chiamava "palude tiberina". Qui - come dimostrano i due autori - si ruba e si corrompe con animo sereno. Il problema è che a essere derubati e vittime dei corrotti siamo noialtri di fuori. I protagonisti non ce l' hanno con Dio, di cui non temono i fulmini anche perché i cardinali lo hanno coinvolto come complice, ma con i nordici. Non tutti. Ci sono lombardi e veneti che si trasformano in cittadini onorari più intrisi dello spirito della Bestia di quanto non siano gli autoctoni.

CAZZULLO RONCONE COVER

 

Tali e quali i gabbiani emigrati qui e cresciuti, fino a essere il perfetto simbolo della Babilonia italica. Non più la Lupa ma il Gabbiano: «(I gabbiani) bestiacce ancora sporche del sangue dei piccioni predati in strada e degli avanzi rubati - con tecnica davvero pregevole - dai sacchi dell' immondizia». Si salvano in questa orgia di sesso, denaro e potere soltanto una prostituta a nome Emmanuelle e una suorina colombiana chiamata Remedios. Sono entrambe diversamente purissime.

 

IL CELLULARE PROIBITO Ci sarebbe anche un eroe-non-eroe,l' antiquario-agente-segreto-in-sonno Gricia, «ciccione di merda» e in fondo buono, proprio come la pasta che adora e gli ha dato il nomignolo: quella con il guanciale, gli spaghettoni e il pecorino, di cui viene fornita la ricetta, e che alla fine è la sola cosa onesta e pulita dei banchetti satrapeschi e satrapreteschi in cui il romanzo ci avviluppa.

 

Capita che un cardinale sia trovato morto, dopo una notte di bagordi con un telefonino in tasca. Il porporato fa in tempo a dire solo una frase prima di morire, e che me lo ha reso subito simpatico: «I poveri hanno rotto i coglioni». Il telefonino viene recuperato dalla suorina Remedios, che curò da vivo, e ora cura da morto, con amore devoto e casto (sul serio) il prelato di cui conosceva le debolezze esagerate della carne. Non resiste.

aldo cazzullo 1

Apre il telefonino. Nella galleria di fotografie dell' iPhone c' è quello che immaginate: l' orgia. Si vede lui e si nota anche l' inconfondibile tatuaggio di cui va orgoglioso il ministro plenipotenziario del "Partito dell' Onestà", ora al governo con il Pd (l' ambientazione è tra il 2020-2022).

 

Questo telefonino passa dalle mani di una zingara ladra, che evita le grinfie del suo padre-padrone parente degli Spada. E lo vende a un "negro" (si scrive così nel libro, e usano tutti questa parola), che è un capo della mafia nigeriana, a sua volta braccio destro di un losco figuro amatissimo dal Papa perché dirige la Onlus "Fratello Migrante" da cui spreme denaro a gogo. Remedios corre dal suo padre spirituale a confidarsi, un cardinale di sinistra che scrive per Micromega e tiene una corrispondenza altissima e progressista con padre Enzo Bianchi, il frate più amato da Gad Lerner e da papa Bergoglio.

 

LA DOPPIA VITA Anche il cardinale santo è in realtà un satanasso dalla doppia vita: vuole anche lui il telefonino, così come lo desidera un vecchio democristiano, il quale si allea con una corrente del Partito dell' Onestà, e con un cardinale reazionario, mascalzone ma saggio.

 

Insomma. Un libro magnifico.

 

fabrizio roncone

Con spunti filosofici su cui rimarrete una mezzoretta a riflettere. Tipo questa frase detta da Gricia a Remedios: «L' uomo è sempre sostanzialmente incolpevole, ma solo perché mai è all' altezza della sua colpa».

 

La trama è intessuta con penna doppia e leggerissima. Siccome sono estimatore di entrambi gli autori, ciascuno dotato di una cifra inconfondibile e rara nel panorama giornalistico italiano (sono inviati del Corriere della Sera, capaci però di formidabili guizzi fuori dai ranghi del conformismo), mi sono stupito della loro capacità di mimetizzarsi uno nella scrittura dell' altro.

 

Certo i riferimenti a Beppe Fenoglio e una certa competenza ecclesiastica sono di Cazzullo, così come certi scorci crudamente poetici del male romano, mentre il linguaggio di certi dialoghi di cardinali e politici sembra trasferito direttamente dalle interviste e dalle cronache a volte surreali di Roncone. Ma i due sono riusciti a unirsi e fondersi senza omogeneizzare i sapori, un po' come Fruttero e Lucentini, di cui sono persino più disincantati.

ROMANO PRODI

 

Questo libro va letto. Dimostra con arte finissimamente greve che i luoghi comuni su zingari, negri, cardinali, politici sono proprio veri, per scorgerli basta uscire dai quartieri dei signorini, i quali tra l' altro sono in gran parte froci, come pure in Vaticano. Insomma. In ordine. Gli zingari qui sono tutti ladri e avvelenatori e perseguitano le donne. I negri sono violentatori, assassini arrivati con il barcone per fotterci, oppure finti sagrestani chierichetti ricattatore e pure peggio (non rovino il finale). I cardinali sono spietati criminali disposti a tutto per fare il bene, ovvio. I politici sono tutti uguali, ammorbati con i servizi segreti, con sottopanza manipolatori, ignoranti o sapienti, ma comunque tutti, vecchi o nuovi, pelosi di dentro.

feltri

 

LA CLOACA Da questo quadro infame, si stacca Gricia: con tutti i suoi vizi, difetti, antichi delitti, compromessi, arrotondamenti amorosi, rappresenta misteriosamente quell' aspetto di Roma che non si tira fuori del tutto dalla melma, ma la rende odiosamente simpatica. Remedios è invece la figlia che vorremmo avere, e l' idea che in fondo la Chiesa è sì prostituta (come Emmanuelle) ma anche casta. I giornalisti sono gli unici della cloaca trattati abbastanza bene.

 

Capisco Aldo e Fabrizio: in fondo cane non mangia mai del tutto cane, magari lo mozzica ma appena appena. Sono persino coraggiosi. Memorabile la stroncatura morale di uno che io ho capito benissimo chi sia, ma non lo dico: «L' ex presidente del Consiglio, che tutti consideravano e considerano un santo, l' emiliano, scriveva su giornali americani articoli a favore del leader ucraino, quello amico di Putin...». Ma sì, oso: sarà mica Romano Prodi? Di "Peccati immortali" dovrebbe farne un film Pupi Avati. Sorrentino no, lo rovinerebbe come già fece con Andreotti.

pupi avati foto di bacco (1)aldo cazzullo foto di bacco

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…