vittorio feltri eugenio scalfari

LA TRISTE GIOVINEZZA DI SCALFARI - FELTRI STRONCA EU-GENIO CHE S'IMPROVVISA CRITICO CINEMATOGRAFICO DEL FILM DI SORRENTINO: "È UN PRETESTO PER PROMUOVERE IL SUO LIBRO E TENTARE DI APPARIRE GRANDE SCRITTORE. CHE NON È"

Vittorio Feltri per “il Giornale

eugenio scalfari con la moglieeugenio scalfari con la moglie

 

Eugenio Scalfari ha una vitalità incredibile per la sua età: 90. Nel 1976 fondò La Repubblica, che è diventata un gigante con la testa d'argilla, e la diresse per circa vent'anni. Ancora oggi ci scrive ogni domenica articoli sterminati; analizza fatti economici e politici con prosa torrentizia e, a parte qualche svarione (che egli non perdona a nessuno tranne a se stesso), rivela una lucidità invidiabile, benché le sue previsioni quasi mai trovino riscontro nella realtà: questione di sfortuna. Periodicamente nasce un suo libro che suscita ammirazione nei commentatori, specialmente se amici dell'autore, ma non entusiasma i lettori, almeno a giudicare dalle copie vendute: e in questo caso la sfortuna non c'entra.

eugenio scalfarieugenio scalfari


Le consorterie di sinistra incidono sulla fama di molti personaggi a esse cari, ma non influenzano il mercato librario, poco eccitabile dai peana dei recensori. Un saggio (o un romanzo) è come un figlio: tu lo fai, poi va per conto proprio se ha gambe.


Non pago della consueta attività pubblicistica, ogni tanto il vegliardo esce dal seminato e cerca gloria in campi a lui non congeniali. Ieri, per esempio, si è abbandonato a un capriccio: ha vergato un pezzo sui tre film italiani in gara a Cannes, definendoli bellissimi; uno in particolare, quello di Paolo Sorrentino, Youth - La giovinezza.

sorrentino keitelsorrentino keitel

 

La quale giovinezza in teoria non dovrebbe essere una materia consona a Eugenio, che ha l'età del dattero (chi lo semina non lo mangia); egli tuttavia, sfruttando i ricordi e l'esperienza, è in grado di trasformarla in plastilina e utilizzarla per costruire una filza di luoghi comuni, nobilitati da un paio di citazioni colte; tira in ballo Cicerone e Montaigne a proposito dell'amicizia. Per parlare di sé, tutto fa brodo, nella fattispecie un po' annacquato, anche se il fine è quello di strappare l'applauso agli estimatori del «cuoco».

youth di paolo sorrentinoyouth di paolo sorrentino


Il film di Sorrentino è un pretesto che offre il destro al grande giornalista per tentare di apparire un altrettanto grande scrittore, ciò che non è e che vorrebbe essere: non si accontenta di aver volato decenni con le ali (le pagine) della propria creatura cartacea. Infatti il pistolotto sfornato da Scalfari è teso a reclamizzare la prossima uscita di un ennesimo libro (dedicato alla vecchiaia) firmato da lui medesimo. E qui salta fuori il Narciso che c'è in tutti noi e che nel fondatore di Repubblica è prorompente, incapace di appisolarsi un istante; un Narciso inquieto, mai domo, ignaro dei dati anagrafici che lo condannerebbero alla rassegnazione.

YOUTH LA GIOVINEZZA PAOLO SORRENTINOYOUTH LA GIOVINEZZA PAOLO SORRENTINO


L'inossidabile penna svaria. Racconta l'ovvio con l'aria di svelare cose inedite: la rapida crescita dei bambini e le loro scoperte; le gioie e i batticuori amorosi degli adolescenti, che per la vita intera rimarranno impressi nella memoria; le conquiste dei giovani proiettati verso il futuro e indifferenti al passato; e, per concludere, le malinconie della maturità e le tribolazioni della vecchiaia avanzata.

vittorio feltri 3vittorio feltri 3


L'esistenza e il suo consumarsi, se si narrano di fretta in un articolo, e non vengono esplorate nelle pieghe più intime, sono scontate: raramente presentano aspetti interessanti per chi abbia campato abbastanza. Ma Eugenio è persuaso, descrivendole, di scoprire chissà che; non si accorge di spacciare l'acqua calda per intuizioni folgoranti. È talmente pieno di sé da non avere spazio per altre emozioni che non siano banali constatazioni della propria decadenza, comuni a ogni persona che si avvicini al traguardo. Nel peggio ci assomigliamo tutti, ma non lo ammettiamo, convinti erroneamente della nostra singolarità. Cosicché sbagliamo anche nelle valutazioni.

 

jane fondajane fonda

Non è vero che per i ragazzi il tempo scorra velocemente. Essi hanno sì la smania di diventare adulti, ma il cammino è lento e hanno la sensazione di non arrivare mai a destinazione. Però le loro giornate scorrono veloci, zeppe di impegni, anche ludici. Viceversa per i vecchi 24 ore sono interminabili, mentre un anno fugge via in un baleno.

sorrentino cainesorrentino caine


Può darsi che la fatica letteraria scalfariana di ventura pubblicazione sia un'opera d'arte. Nell'eventualità ne prenderemo atto e saremo pronti a lodarla, non essendo ottenebrati da preconcetti nei confronti dell'uomo, il quale, a differenza di noi, considera indegno chi la pensi in modo diverso da lui. Ma se ci dobbiamo basare sull'anticipazione che ci ha inflitto ieri sul suo quotidiano, non possiamo nascondere perplessità. Abbiamo la sensazione che sia sul punto di propinarci una mappazza, una sorta di manuale di psicologia spicciola e filosofia per casalinghe, buono per rotocalchi femminili, quelli di una volta, quando Berta filava. Speriamo di sbagliare.

DINO BOFFO DINO BOFFO


Scalfari dovrebbe sforzarsi di essere coerente col proprio passato oppure rinunciare ad avventurarsi in operazioni editoriali a scopo terapeutico, cioè dirette a combattere la depressione senile. Sia chiaro: egli è libero di agire come crede. Le nostre sono soltanto osservazioni, alle quali ne aggiungiamo un'ultima.


Alcuni anni orsono Eugenio dichiarò in tv che l'Ordine dei giornalisti avrebbe dovuto espellermi dalla corporazione degli scribi per la nota vicenda Boffo, sorvolando sul fatto che, per motivi ben più gravi, egli fu condannato e, onde non avere grane carcerarie, si fece eleggere deputato nelle liste del Psi. Nessuno ne chiese la radiazione, tantomeno io. Tornato in redazione, l'ex onorevole decollò e, morto Indro Montanelli, è ora considerato il papa dei giornalisti, tant'è che discetta con i pontefici di argomenti religiosi. Normale. La processione è lunga e, quando la candela sta per spegnersi, si guarda in cielo: e se Dio ci fosse?

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)