elisa maino

FENOMENO ELISA MAINO - HA 16 ANNI, NEL 2018 HA FATTURATO MEZZO MILIONE DI EURO, SU “TIK TOK” HA 4,2 MILIONI DI FOLLOWER - “GLI HATER CE LI HO DA PRIMA DI INTERNET. DA PICCOLA SONO STATA VITTIMA DI BULLISMO PESANTE. AVEVO TANTI BRUFOLI, IN PRIMA MEDIA AVEVO ANCHE SMESSO DI ANDARE A SCUOLA, STAVO PROPRIO MALISSIMO. OGNI CRITICA MI UCCIDEVA…”

Nicolas Lozito per “il Messaggero”

 

elisa maino

Per capire gli effetti di Elisa Maino sulla gente, e in particolare sui giovanissimi, dovrebbero bastare tre numeri. Lei ha 16 anni; l'anno scorso ha fatturato quasi mezzo milione di euro; e su Tik Tok, piattaforma social ora di moda tra i giovanissimi, ha 4,2 milioni di follower. Per intenderci: più della trasmissione più vista in prima serata venerdì su Rai 1.

 

Sufficienti, ipotizzando tutti la votassero, a renderla il quinto, o addirittura quarto, partito in Italia. Nata a Roveredo, vicino a Riva del Garda, ora vive a Milano con la madre, dove studia, crea video e scrive. La troviamo di pomeriggio, finita la settimana a scuola liceo classico, media del 7.9 e finiti i compiti. «Sono un po' stanca, ma oggi ho preso 8 in greco, quindi sono felicissima».

 

elisa maino 9

Coreografie, apparizioni, sponsor, e la scuola. Frequenti la seconda superiore, sei in grado di gestire tutto?

«Non mettetevi a ridere: ma a me piace la scuola. Ed è la mia priorità. Quindi quando devo impegnarmi di più lì, magari non faccio dei video o delle collaborazioni».

 

Però sei famosissima, soprattutto tra i giovani. Come spiegare a un adulto cosa fai?

«Alcuni dicono che sono un'influencer, o una web star. Io non voglio avere nessuna etichetta. Io cerco di parlare, di raccontare, di dire quello che penso, e internet è il posto migliore dove esprimermi. Sono spontanea, nulla è programmato in questo pseudo-lavoro. Vengo da un paesino piccolo, non c'era molto da fare lì, internet è stato il mio modo per scoprire il mondo».

 

Quando e come hai iniziato?

«Ora ci mi ci fate pensare: a giugno saranno già cinque anni. Incredibile. Da piccola guardavo mio fratello, Omar, che ora ha 23 anni, pubblicare video su Youtube. Mi incuriosiva. Ma ero timida, così il primo canale Youtube l'ho fatto con un'amica. Mi sembrava una cosa carina, e anche un modo per stare con mio fratello, che ci aiutava. In un anno siamo arrivati a mille iscritti».

elisa maino 8

 

Poi hai debuttato da sola?

«Sì, apro un canale separato e inizio a dedicarmi tantissimo. Mi piaceva da matti. Poi è arrivato Musically, che ora si chiama TikTok, e da lì è cambiato tutto. Nel 2017 divento la madrina europea dell'app, e volo ad Amsterdam, e poi non mi fermo più».

 

Ma cos'è Tik Tok, spiegato alla nonna?

«In realtà è più facile spiegare Tik Tok che qualsiasi altro social network. Scarichi un'applicazione sul telefono che ti da la possibilità di registrare e condividere video brevi, da 15 a 70 secondi, dove si balla su una base musicale e si muovono le labbra a tempo. Non ci sono altri contenuti, solo questi video brevi. Super semplice».

 

Sei la più seguita in Italia. Perché l'app è così diffusa tra i giovani?

«Intanto perché la nonna non si mette a ballare. E poi perché è arrivato da pochi anni e noi ci siamo tuffati dentro».

elisa maino 7

 

Chi è il tuo pubblico, statistiche alla mano?

«Va dagli 8 ai 20 anni, ma soprattutto studenti e studentesse delle medie. Ci sono più femmine tra i miei follower, ma adesso arrivano sempre più maschi».

 

Torniamo al tuo percorso: dall'online sei passata alle partecipazioni di fronte a un pubblico. Ragazzi e ragazze fanno file di ore per salutarti. Ti sei spiegata come sia esploso il fenomeno?

«Il 15 maggio 2018 è cambiato tutto: è uscito il mio libro, #OPS, un romanzo, scritto con mia nonna e dedicato a lei, che non c'è più. Da lì i tour e le collaborazioni con i brand, con la musica. Da #OPS nasce un rossetto, poi una canzone, poi un film. Mi sono trasferita a Milano, sono entrata nella One shot agency con tanti altri creator di contenuti».

 

elisa maino 6

L'hai chiamato pseudo-lavoro, ma sei praticamente un'azienda.

«So che i contratti a volte possono essere di decine di migliaia di euro, ma non mi interessano i soldi, e non voglio viverla male. Se i miei genitori dicono che il contratto è giusto, mi fido, gestiscono tutto loro. Io però scelgo con chi lavorare. I brand devono essere nelle mie corde, non voglio sentirmi sfruttata».

 

Con che brand lavori?

«Sono tanti. Ma mi è piaciuto davvero tanto lavorare con Ghd, che producono piastre per capelli. Con loro sono andata prima in Finlandia, poi al Coachella (festival musicale in California, ndr). Ho amato anche la collaborazione con Puma, sono andata alla settimana della moda di Parigi. E poi Tommy Hilfiger, grazie a loro ho incontrato Zendaya, una delle mie attrici preferite. E La Roche Posay, con cui ho fatto una campagna di sensibilizzazione sull'acne».

elisa maino 4

 

Fra poco esce il tuo nuovo libro, #OPS 2, sempre per Rizzoli. Te l'hanno imposto?

«Nessuno mi impone niente. Uscirà il 29 ottobre. Come me, i protagonisti del libro sono cresciuti di due anni. La mia nonna non c'è più, quindi lo sento meno mio, è vero. Però il primo libro aveva avvicinato tantissime persone alla lettura, e per me questa è una missione. Ci sono persone del web che fanno libri di bassa qualità, autobiografici, per soldi. La scrittura mi viene naturale».

 

Hai tanti hater? Come li gestisci?

«Gli hater ce li ho da prima di internet. Da piccola sono stata vittima di bullismo pesante. Avevo tanti brufoli, in prima media avevo anche smesso di andare a scuola, stavo proprio malissimo. Ogni critica mi uccideva. Poi ho battuto l'acne e ho messo una corazza, con l'aiuto della mia famiglia. Non rispondo più, non blocco più gli utenti. Il cyber-bullismo mi fa tanta rabbia, per questo vado alle conferenze e a parlarne nelle scuole».

 

elisa maino 3

Il tuo rapporto con la politica qual è?

«Dirò un'altra cosa strana: la politica mi interessa e vorrei che in ogni scuola superiore ci fosse almeno un'ora a settimana in cui si parla di politica. Quando dicono che noi giovani non siamo interessati alla politica, vorrei dire che sono gli adulti a raccontarcela come una cosa brutta e malata, e questo ci rende meno curiosi».

 

Da grande cosa vuoi fare?

«Studiare medicina. Ma forse mi fa troppo senso il sangue».

 

E il mondo dell'intrattenimento, non credi di continuare?

«Sì, se potessi continuare a parlare per sempre lo farei. Inoltre, la mia più grande passione è il mondo della moda, vorrei fare la stilista, magari».

elisa maino 11

 

La tv la guardi? E la faresti?

«In Italia non c'è un programma dove io possa partecipare senza che tutto finisca nel trash. Ma guardo molta tv americana, mi piace Ellen. Forse vorrei essere come lei, o una Cattelan al femminile».

 

Altri idoli?

«Ho avuto una passione senza senso per Fedez. Poi guardavo molto Disney Channel, poi, e quindi i miei idoli sono stati Selena Gomez, Zendaya, Bella Thorne. E Justin Bieber, ovviamente».

 

Senti la responsabilità di avere un pubblico così grande? Cosa consigli a chi vorrebbe seguire le tue orme?

«Massima spontaneità, sempre. Non montatevi mai la testa. E se volete qualcosa, focalizzatevi e impegnatevi. Non ascoltate mai gli hater, mai i critici: se state facendo qualcosa di buono, continuate a farlo».

elisa maino 10elisa maino elisa maino elisa maino elisa maino elisa maino 5

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…