bonolis laurentis bacio bonolis laurenti.pession

IL FESTIVAL DEI COMPENSI: DOPO ANNI DI PERDITE, STAVOLTA SANREMO VA IN PARI. TE CREDO, FANNO LE NOZZE CON I FICHI SECCHI: GLI OSPITI INTERNAZIONALI CHI LI CONOSCE?

1. SUPERBONOLIS, MORANDI, FAZIO QUEI CACHET STELLARI A SANREMO
Renato Franco per il "Corriere della Sera"

Diciotto milioni di euro a costo zero. È il paradosso virtuoso di Sanremo 2014 che da martedì 18 va in onda coprendo le sue stesse spese: 18 milioni (di cui 7 al Comune di Sanremo) che vengono ripianati da pubblicità e sponsor.

Quello dei costi è un tasto dolente per la tv pubblica, perché compenso fa spesso rima con polemica e perché la Corte dei Conti ha lanciato un monito alla Rai: serve più rigore. Il riferimento è al rosso da oltre 20 milioni di euro accumulato nelle tre edizioni del Festival tra il 2010 e il 2012.

E poi nel Paese tripolare (inteso politicamente, ma anche emotivamente) non fa differenza che il Festival sia di centrodestra o di centrosinistra (a quando la versione grillina?), sia tendente al pop piuttosto che al radical chic, tanto qualcuno che ha da ridire lo si trova sempre. Infatti ieri hanno protestato la Lega con Davide Caparini, il Movimento per Alleanza Nazionale con Adriana Poli Bortone («pagare di meno i vip») e l'Aiart (associazione telespettatori cattolici) che chiede trasparenza.

Erano i tempi pre-crisi, Berlusconi era al governo e i ristoranti erano pieni quando Bonolis (2009) svelò l'importo dell'assegno che Viale Mazzini aveva staccato per il suo ingaggio: «Un milione di euro. Questo è il mercato». Primo risultato: consiglio di amministrazione Rai spaccato, la politica (molti penseranno: da che pulpito) che protestava.

Secondo risultato: da allora nessun conduttore ha mai rivelato pubblicamente il suo compenso. Quell'anno non solo Bonolis. Anche per Benigni ci fu chi ebbe da ridire. Era l'ospite della prima serata: per averlo ci fu uno «scambio» da 350 mila euro. Al comico toscano furono ceduti i diritti home video (pari al cachet) di una parte delle sue apparizioni in Rai. Ci fu chi parlò di svendita, perché si diceva che quei diritti valessero molto di più.

Voci, rumors, indiscrezioni. Dopo Bonolis, le cifre sono tutto un «si parla», «si dice», «pare che», «sarebbe». Anche se poi non ci si discosta tanto dal vero, perché qualcuno che ha interesse a divulgarle lo si trova sempre. Antonella Clerici, unica conduttrice donna in questi ultimi anni, si sarebbe dovuta appellare alle Pari Opportunità: dovette accontentarsi di 500 mila euro.

Quell'anno per avere il celebre muscolo di appoggio ovvero lato B di Jennifer Lopez sul palco dell'Ariston si disse che Viale Mazzini avesse scucito 350 mila euro (J.Lo. si stabilì a Montecarlo dove le fu riservato un intero piano superlusso e si presentò con uno staff di 25 persone e 25 bauli). Antonio Cassano fu valutato poco meno di 200 mila euro (oggi, caduto in disgrazia, dovrebbe pagare lui). Ottantamila per la regina del burlesque Dita Von Teese: spogliarsi costa.

Nel 2011 e 2012 toccò a Gianni Morandi che - dicono - si assicurò 800 mila euro più 500 mila per le telepromozioni (questo poi è un capitolo a parte) per il primo anno e 800 mila per il secondo anno. Nel 2011 per avere sul palco Belén (il tatuaggio farfalloso lo tenne nascosto, fu la sorpresa dell'edizione successiva) e Elisabetta Canalis la Rai versò 150 mila euro a testa. Stessa cifra per un'altra coppia, Luca & Paolo. S

tallone sarebbe stato escluso per la richiesta eccessiva (300 mila euro), però Andy Garcia riuscì a prendere un'enormità (valutando peso specifico del personaggio e quotazione): 250 mila bigliettoni. Monica Bellucci sarebbe andata a titolo gratuito, a De Niro sarebbero stati versati 120 mila euro (erano in promozione per Manuale d'amore 3 ), 30 mila in più ai Take That accompagnati dal ritardatario Robbie Williams.

Il 2012 è l'anno delle due epifanie di Celentano, costate 700 mila euro (poi devoluti in beneficenza). Canalis e Belén replicano l'apparizione dell'anno precedente: per due serate ebbero 120 mila euro da smezzarsi. La modella con il torcicollo Ivana Mrazova intascò «solo» 30 mila euro (anche lei è nella lista degli ospiti che avrebbero dovuto pagare per esserci, non il contrario).

Le incursioni comiche e surreali di Rocco Papaleo furono valutate 150 mila euro: mentre intorno si scialava (lo spread tra Paese reale e Palco sanremese forse non fu mai così ampio), lui si presentava con il loden di Monti. Papaleo era l'unico ad aver capito la situazione, ma il pazzo sembrava lui.

Fabio Fazio è una delle ossessioni di Renato Brunetta e di tutto quello schieramento che chiede che i cachet delle star della tv di Stato siano resi pubblici e si scontra con il gruppo di chi replica che la Rai non opera in regime di monopolio, dunque le cifre non vanno divulgate. Per lui l'anno scorso 600 mila euro, mentre per Luciana Littizzetto 350 mila (cifre confermate quest'anno).

La svolta comunque è arrivata: quella passata e la prossima sono le prime due edizioni che vanno in pareggio di bilancio. Un po' aiuta il diminuito costo della convenzione con il Comune di Sanremo (scesa da 9 a 7 milioni nel 2012), un po' serve la manovra correttiva di attenzione ai costi: al Festival 2013 Maurizio Crozza, l'ospite più pagato, ha avuto un ingaggio da 120 mila euro.

Quest'anno c'è Laetitia Casta che l'anno scorso non si accordò sul budget: recita con Fabio De Luigi nel nuovo film di Giovanni Veronesi Una donna per amica in uscita il 27. Facile pensare che lo spottone al film abbia abbassato il compenso. Pare, si dice, sarebbe. (È così).

 

2. TE CREDO CHE QUEST'ANNO RISPARMIANO: GUARDATE GLI OSPITI CHE SANREMO EBBE NEL 1999 (SEMPRE CON FABIO FAZIO E LAETITIA CASTA)

Da Wikipedia

Anna Marchesini (comica)
Teo Teocoli (comico)
Michail Gorbačëv (premio Nobel per la Pace)
Neil Armstrong (astronauta)
Gustav Thöni (sciatore)
Roberto Mancini (calciatore)
Alessandro Del Piero (calciatore)

Leslie Nielsen (attore)
Michael Moore (regista premio Oscar)
Darlene Conley (attrice)
Mago Silvan (prestigiatore)
Cher (cantante) - Believe

Blur (gruppo musicale) - Tender
Gianni Morandi (cantante) - Vita e Lasciarsi per amore
Skunk Anansie (cantante) - Charlie Big Potato
5ive (gruppo musicale) - Everybody Get Up
Ivano Fossati (cantante) - Mio fratello che guardi il mondo e Una notte in Italia
Riccardo Cocciante (cantante) - Margherita

Cast di "Notre Dame de Paris" (cantanti)
R.E.M. (gruppo musicale) - Daysleeper e Lotus
Emilia Rydberg (cantante) - Big Big World
Franco Battiato (cantante) - Shock In My Town, Vite parallele e Il mantello e la spiga
Ricky Martin (cantante) - Maria, La Bomba e La Copa De La Vida

Lenny Kravitz (cantante) - Thinking Of You
Mariah Carey (cantante) - I Still Believe
Alanis Morissette (cantante) - Joinin' You


3. OSPITI INTERNAZIONALI 2014
Stromae, Rufus Wainwright, Paolo Nutini, Damien Rice e Yusuf Cat Stevens.

 

 

SANREMO FABIO FAZIO BIANCA BALTI LUCIANA LITTIZZETTO jpegSANREMO FAZIO E LA LITTIZZETTO VERSIONE FARFALLINA jpegBONOLIS, LAURENTI E BONOBONOLIS E ALESSIA PIOVANialanis morissette 002blurLAETITIA CASTARICKY MARTIN

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...