1. FINISCE DEFINITIVAMENTE UN'ERA, QUELLA DELL'EROTISMO PATINATO TARGATO ‘’PENTHOUSE’’, RIVISTA CHE TRA GLI ANNI SETTANTA ED OTTANTA ARRIVÒ A VENDERE CIRCA 5 MILIONI DI COPIE MENSILI E CHE ADESSO PORTA I LIBRI IN TRIBUNALE E SPARISCE 2. IL “MERCATO” ORA PREFERISCE YOUPORN O XVIDEO O RIVISTE PIÙ HARD. E I MENSILI DI EROS SOFT, MAGARI CON FOTO GRIFFATE DA FOTOGRAFI DI GRIDO E INTERVISTE E INCHIESTE SCRITTE DA GIORNALISTI DI FAMA - LA FORMULA VINCENTE LANCIATA DA “PLAYBOY”, ANCH'ESSO NON PIÙ CON LA TIRATURA BOOM DEL PASSATO - SONO IN CRISI PESANTE

A. Full. per Corriere.it

VIDEO "PENTHOUSE"

  http://www.youtube.com/watch?v=2HeW38dYXVc&list=PL4F7EFD637469A34A

Finisce definitivamente un'era, quella dell'erotismo patinato targato Penthouse, rivista che tra gli anni Settanta ed Ottanta arrivò a vendere circa 5 milioni di copie mensili e che adesso sparisce dal mercato. «FriendFinder Networks», società che pubblica la rivista ha infatti depositato presso la Corte di Stato del Delaware la dichiarazione di fallimento.

Il «mercato» ora preferisce i video porno o riviste più hard. E i mensili di eros soft, magari con fotoservizi griffati da fotografi di grido e interviste e inchieste scritte da giornalisti di fama - la formula vincente di magazine come Penthouse e Playboy, anch'esso non più con la tiratura boom del passato - sono in crisi pesante. Per questo la società che edita Penthouse, in «rosso» dal 2006 ed esclusa dal Nasdaq, il 7 agosto ha avanzato la sua richiesta come passo obbligato verso la ristrutturazione del suo debito e un risanamento che però appare quanto meno difficoltoso, se non impossibile.


CONTI IN ROSSO - Nei primi sei mesi del 2013, la società ha subito perdite per 20,7 milioni dollari (15,5 milioni di Euro) , il 35% al di sotto le stesse perdite periodo del 2012. Nel luglio 2010, FriendFinder Networks un'offerta per assumere la proprietà del rivale Playboy Enterprises, che è venuto a presentare un'offerta di 210 milioni di dollari (158 milioni di Euro), che finalmente è stato respinto dalla società, che tornato a mani del suo fondatore, Hugh Hefner.

LA MORTE DI GUCCIONE - La crisi di Penthouse ha comunque radici profonde e risale alla morte - nel 2010 - del suo fondatore, l'eccentrico Bob Guccione, l'italo americano divenuto editore dopo aver aperto una lavanderia a Brooklyn. Per anni è stato uno degli uomini più ricchi d'America, appunto quando il mensile vendeva milioni di copie, divent Il suo primo grosso errore, alla fine degli anni settanta, fu la produzione di Io, Caligola di Tinto Brass.

LA CRISI - Il film aveva un cast stellare (Malcolm McDowell, Peter O'Toole, John Gielgud, Helen Mirren), e voleva essere la prima superproduzione erotica di qualità della storia, grazie anche alla sceneggiatura di Gore Vidal e Masolino d'Amico. Il film ha avuto una storia decisamente tormentata di liti, tagli, rimaneggiamenti e censure: alla fine fine Guccione ha stravolto l'opera originale girando molte scene personalmente (e a luci rosse) tanto che Brass e Vidal hanno sconfessato il prodotto finale. È stato il dilagare del porno-web a rovinare Guccione, che poco tempo fa si è visto nell'obbligo di mettere in vendita la sua casa newyorchese, prima a 100 milioni, poi a 59 milioni di dollari.

 

penth resize Penthouse Portugal penthousecover Penthouse Bob Guccione

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