LA "GATTAMORTA" CHATTA E FLIRTA IN MEZZO A NOI – MARINA LA ROSA SBARCA SULLE APP PER INCONTRI: “SCRIVO TANTISSIMO A PERFETTI SCONOSCIUTI. E LA COSA MI DIVERTE PIÙ DEL PREVISTO. LA TROVO INTERESSANTE ANCHE DA UN PUNTO DI VISTA SOCIOLOGICO (ORA SI DICE COSI’). IL GIARDINIERE, L’OPERAIO, IL MANAGER, IL VIAGGIATORE MISTICO, E POI LUI CHE DICE CHE DI LAVORO MANDA LETTERE D’AMORE INVECE LAVORA PER EQUITALIA. I MASCHI. CHE MONDO STUPENDO” – LEI DICE DI NON CERCARE IL FIDANZATO MA “QUALCOSA DI PIU’ INTIMO” (MA CHE VOR DI’?) – MA POI FISSA UN PALETTO ESTETICO: “CIOÈ, IO NON SONO COSÌ ALTA. SONO UN METRO E SETTANTA, QUINDI PIÙ BASSI NO. MI DISPIACE. NON È DISCRIMINAZIONE, È ERGONOMIA SENTIMENTALE”
Da ilmattino.it
«Ve lo dico io prima che lo facciano altri». Così esordisce Marina La Rosa in un post Instagram che in poche righe diventa molto più di una confessione personale. Icona del primo Grande Fratello, oggi opinionista e voce libera del dibattito pubblico, Marina La Rosa ha deciso di scaricare un paio di app di incontri. Non per cercare l’amore da copertina, ma per curiosità, per osservare, per raccontare. Un’esperienza suggerita da due amiche, A. e M., quest’ultima già pronta a trasformare tutto in un podcast. E così si rimette in gioco, o meglio, si rimette a scrivere. A sconosciuti. Scoprendo che questo dialogo digitale è più divertente e rivelatore di quanto immaginasse.
Il post che diventa racconto sociale
Nel suo racconto Marina La Rosa chiarisce subito il contesto. «Ho scaricato un paio di app di incontri. Così per chiacchierare un po’. Me l’ha consigliato A. una mia amica e poi anche M. altra mia amica che addirittura vorrebbe farci un podcast». Non c’è posa, non c’è strategia. Solo voglia di capire cosa succede dall’altra parte dello schermo. «E allora mi sono detta perché non andare a toccare con mano? Che poi a dirla tutta al momento non tocco nulla. Scrivo. Scrivo tantissimo. A perfetti sconosciuti. E la cosa mi diverte più del previsto». Un divertimento che diventa osservazione lucida, quasi antropologica.
«La trovo interessante anche da un punto di vista sociologico eh. Una specie di campionario umano del genere maschile». E l’elenco è impietoso e irresistibile. «Il giardiniere, l’operaio, il manager, il viaggiatore mistico, l’operatore non si sa di cosa e poi lui che dice che di lavoro manda lettere d’amore invece lavora per Equitalia». Una galleria di personaggi che racconta molto più di mille analisi sullo stato delle relazioni contemporanee. «I maschi. Che mondo stupendo
Non fidanzati, ma intimità
Nel post non c’è spazio per equivoci. Marina La Rosa non è in cerca di una storia tradizionale. «Io comunque ve lo dico: non cerco un fidanzato. Cerco qualcosa di più intimo». Un desiderio che si traduce in un’immagine semplice e potentissima. «Uno con cui andare al cinema e mangiare i popcorn dallo stesso contenitore mentre guardiamo il film». È la richiesta di una complicità quotidiana, lontana dalle etichette e dalle promesse eccessive.
Altezza, confini e onestà emotiva
C’è poi la parte più diretta, quella che ha fatto sorridere e discutere. «È difficile essere alla mia altezza lo so. Però se non lo siete non scrivetemi». E ancora. «E soprattutto mai più bassi. Cioè, io non sono così alta ecco. Sono un metro e settanta, quindi più bassi no. Mi dispiace». Nessuna polemica, solo chiarezza. «Non è discriminazione, è ergonomia sentimentale». Un modo ironico ma netto per rivendicare il diritto ai propri confini, anche fisici.
marina la rosa
marina la rosa
marina la rosa 2
marina la rosa
marina la rosa 1


