“@GIANKALEONE”, IL DIRIGENTE RAI SI INTRATTIENE SU TWITTER E GIOCA A FARE IL DIRETTORE GENERALE - È PIROSO IL COACH DELLA CARFAGNA CHE HA ANNIENTATO LA COSTALAGNA - “QUARTO GRADO” SCHIANTA LA7 E RAI3 - RIFORMA PENALE, RATZINGER INASPRISCE LE PENE - GIGGINO DE MAGISTRIS AVEVA ANNUNCIATO IL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI: UN BLUFF - LA FINANZA CREATIVA DEL SINDACO DI POTENZA - IL LEGHISTA BUONANNO PORTIERE DI NOTTE - TORNA LA CURA DI BELLA: PER I GIUDICI PUGLIESI DEV’ESSERE GRATIS…

Da "Panorama"

1 - SOTTILE IL VENERDÌ FA MURO...
Lo chiamano «il muro del venerdì». Il riferimento è a Salvo Sottile e al suo Quarto grado contro il quale sono andate a sbattere, in prima serata, tutte le icone del giornalismo più impegnato, più alla moda, più arrabbiato; di quel giornalismo che, per dare maggiore incisività all'antiberlusconismo così diffuso nelle redazioni di Rai 3 e La7, si affidava al glamour delle conduttrici, tutte piazzate al venerdì sera nella convinzione che alla fin fine i telespettatori avrebbero preferito la forza del «se non ora quando?» alla cronaca nera di Sottile.

Ma è stato un disastro. La prima che ha fatto flop è stata nell'autunno 2010 Maria Luisa Busi, con il suo Articolo 3: ascolti miserabili e chiusura anticipata. Poi è toccato a Daria Bignardi, con le Invasioni barbariche che ancora galleggia su La7 senza mai sfondare la soglia del 4 per cento di share. E infine ecco Luisella Costamagna per la quale, dati gli ascolti, si profila la stessa sorte toccata a Busi.

2 - ... E LUISELLA VA AL TAPPETO PER COLPA DI PIROSO
Sicurezza, piglio e «ganci» con cui Mara Carfagna ha messo all'angolo Luisella Costamagna nel ring della prima puntata di Robinson si devono, pare, a un'accurata preparazione di Antonello Piroso. Si dice che il conduttore de La7 sia il nuovo spin doctor dell'ex ministro. Oltre a essere un amico di famiglia della coppia Carfagna-Marco Mezzaroma, Piroso conosce molto bene Costamagna, ex volto de La7. L'uomo ideale per prevedere le domande insidiose della bionda conduttrice. (A.P.)

3 - @GIANKALEONE TWITTA DA DIRETTORE GENERALE
Il nome in codice è @Giankaleone, il ritratto un primo piano in cui scosta gli occhiali da sole dal viso. Si diverte su Twitter Giancarlo Leone, capo della nuova direzione Intrattenimento Rai: sforna messaggi, seri e non, a pieno ritmo. Il 19 marzo, sollecitato sul commissariamento Rai scriveva di essere «a corto di news su decisioni politiche». Seguiva battuta: «A pensarci bene una notizia ce l'ho. Rex ha vinto il sondaggio tweet sul commissario in Rai».

Prove mediatiche in vista della direzione generale? Lui su Twitter nega, ma nei messaggi detta la linea: «I tg delle 20 iniziano tutti 3-4 minuti prima, chi non lo sa perde i titoli», «La Rai proporrà di abolire lo share Auditel per concentrarsi sul numero degli spettatori », «La lunghezza dei programmi è inversamente proporzionale alla loro qualità». Punta anche a strappare Paola Cortellesi a Mediaset: «Favolosa. La Rai la pensa sempre». (A.P.)

4 - DEI DELITTI E DELLE PENE SECONDO RATZINGER
Benedetto XVI prepara un giro di vite sul diritto penale. È in dirittura d'arrivo infatti la riforma delle norme penali della Chiesa cattolica. Da oltre tre anni una commissione di esperti sta lavorando alla revisione del libro VI del Codice di diritto canonico. Il Pontificio Consiglio per i testi legislativi ha raccolto le osservazioni alla bozza di testo che è stata fatta circolare nei mesi scorsi e si prepara a presentare al Papa la versione finale. Senza stravolgere l'attuale impianto del Codice (che risale al 1983), l'obiettivo della riforma è rendere più incisiva la normativa penale della Chiesa, a cominciare dai delitti più gravi (abusi e violenze).

Nelle nuove norme ci sarà anzitutto una più dettagliata elencazione delle varie tipologie di delitti (contro la religione, contro le autorità ecclesiastiche, contro la vita e contro la libertà dell'uomo, il falso, l'usurpazione delle funzioni ecclesiastiche). Quindi si tenderà ad accentrare l'azione penale, poiché la scelta di affidare la giustizia penale primariamente ai vescovi diocesani ha mostrato molti limiti e debolezze. Infine si punterà a superare un sistema di garanzie e di «tolleranza» giudicato in troppi casi pericoloso e inefficace. Dopo le nuove norme sui «delicta graviora » nel 2010, Joseph Ratzinger completa così il nuovo sistema penale, ispirato a una maggiore severità. (I.I.)

5 - UNIONI CIVILI: IL BLUFF DI GIGGINO
«Napoli ha il registro delle unioni civili»: affermava trionfalmente il video del comune rilanciato attraverso la web tv e Youtube. La notizia ha campeggiato per giorni sul sito di Palazzo San Giacomo, accompagnata dall'immancabile strascico di polemiche. Ma le coppie di fatto finora non si sono potute iscrivere. Perché il registro tanto pubblicizzato non è operativo: bisogna ancora organizzarlo e adottare i «provvedimenti relativi», come raccomandava la delibera del consiglio comunale il 13 febbraio.

C'era un mese di tempo per dare il via al registro. Il termine è scaduto, ma dell'elenco non c'è traccia. Unioni civili, «una pagina storica per le cittadine e i cittadini» aveva detto Luigi De Magistris. Un mese dopo la rivoluzione rimane solo sulla carta. (M.P.)

6 - LA FINANZA CREATIVA DEL SINDACO DI POTENZA
Problemi di bilancio? Il Comune di Potenza li risolve in modo creativo: venderà il palazzo del tribunale, costruito dopo il terremoto del 1980 con soldi pubblici, e subito lo riprenderà in affitto per almeno 30 anni. La pigione prevista è di 4 milioni circa l'anno (iva inclusa), più 2 milioni di spese, più adeguamenti Istat. Da qui al 2042 fanno oltre 120 milioni di euro. Quasi quattro volte quanto si prevede di incassare dalla vendita: 32 milioni per un complesso di 39.446 metri quadrati, all'incirca 800 euro al metro.

Nel 2008 il consiglio comunale, su proposta del sindaco Vito Santarsiero (pd) aveva deliberato la vendita a 52 milioni. La Maya immobiliare srl di Napoli è riuscita però ad aggiudicarselo con uno sconto del 40 per cento e a imporre clausole di ferro: il comune non potrà recedere neppure se gli uffici giudiziari venissero chiusi o trasferiti. (L.M.)

7 - CURA DI BELLA: PER IL TRIBUNALE DI BARI DEV'ESSERE GRATIS
L'ultima sentenza è appena arrivata da Bari: un malato di cancro ha ottenuto dalla asl di potersi curare gratuitamente con la controversa «multiterapia» brevettata da Luigi Di Bella, il clinico modenese morto nel 2003. Ma non è un caso isolato. Marisa Cataldo, avvocato barese, da anni si occupa dei ricorsi di malati che scelgono la terapia Di Bella: «Sono almeno 250 pazienti in Puglia» dice «e tutti i loro ricorsi sono andati a buon fine, tranne uno».

Giuseppe Di Bella, 71 anni, figlio di Luigi e a sua volta medico, calcola che dal 1998, quando la multiterapia fu respinta dal sistema sanitario, in tutta Italia siano stati «più di 2 mila i ricorsi legali presentati dai pazienti dibelliani». Molte sentenze favorevoli in Puglia, Sicilia e Lazio. La più ostile è l'Emilia, con un solo ricorso vinto.(M.T.)

 

GIANCARLO LEONESALVO-SOTTILEcostamagna-carfagnacostamagna-carfagnaANTONELLO PIROSO de magistrisPAPA CON IL SOMBRERO IN MESSICOLuigi Di Bella

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