2020quarantenagiusti2008

IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA FERMI TUTTI, CHE SU "CINE 34" C’È “LA MOGLIE IN BIANCO… L’AMANTE AL PEPE” DI MICHELE MASSIMO TARANTINI CON LINO BANFI, SUSAN SCOTT ALIAS NIEVES NAVARRO E, SOPRATTUTTO, UNA DICIANNOVENNE PAMELA PRATI, GIÀ PLAYMATE DEL 1981, AL SUO PRIMO FILM. FINISSIMA LA FRASE DI LANCIO IN BANFESE: “E’ COSÌ BONA E AL PEPE CHE PUÒ FAR MALE AI MINORI. IL FILM È STATO GIRATO TUTTO IN PUGLIA E IO SONO IL MERITOLO, L’AMENTE TREDITOLO, IL PEDRE SFORUTNETO CHE HA FIGLIO PEDERESTOLO… INSOMMA FROSCIOLO…” – VIDEO

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

lino banfi pamela prati la moglie in bianco… l’amante al pepe

Che vediamo oggi? Stasera alle 22,50, fermi tutti, che su Cine 34 c’è “La moglie in bianco… l’amante al pepe” di Michele Massimo Tarantini con Lino Banfi, Susan Scott alias Nieves Navarro e, soprattutto, una diciannovenne Pamela Prati, già playmate del 1981, al suo primo film.

 

la moglie in bianco… l’amante al pepe 3

Finissima la frase di lancio in banfese che spiega un po’ il film: “Calma reghezzi, potete venire a vedere me e Pamela Prati solo se avete compiuto 14 anni. E’ così bona e al pepe che può far male ai minori. Il film è stato girato tutto in Puglia. Io sono il meritolo, l’amente treditolo, il pedre sfortuneto che ha figlio pederestolo… insomma frosciolo. Una gran disgrezia ma il mio sistema è infallibile: sposerà una supersimolleggiatola. Fra un mere di risetole, che nipote salterà fuori?!”.

pamela prati la moglie in bianco… l’amante al pepe 3

 

In pratica, Don Peppino Patanè, Lino Banfi, affermato dentista che non disdegna il gentil sesso, affronta un serio problema familiare. Per poter ereditare gli averi del nonno, deve far concepire un erede al suo figlioletto appena arrivato da Londra, Gianluca, tal Javier Viñas. Ma questo non sembra proprio interessato all’altro sesso. A far cambiare idea sulle donne e a fuggire ogni timidezza ci penserà la bella Sonia, Pamela Prati, anche se si presenta come ragazza occhialuta e bruttina.

 

pamela prati la moglie in bianco… l’amante al pepe 4

Girato dopo La moglie in vacanza… l’amante in città, che era un tentativo di softizzazione della commediaccia, questo è il passo trasversale, cioè la volgarizzazione della commediaccia sofisticateggiante. Infatti era vietato ai 14 anni,

 

Pamela Prati racconta che il film era stato interamente girato a Trani. “Per le scene di nudo mi vergognavo un po’. Era il mio primo film, Però mi dicevo, le ha fatte Edwige Fenech, le ha fatte Ornella Muti, perché non devo farle io?”.

 

la moglie in bianco… l’amante al pepe 1

Un giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Marco Schiralli, raggiunge Lino Banfi e Pamela Prati sul set, in data 27 settembre 1980, quando il film ha un altro titolo, La prima notte di nozze. Intervistato Tarantini risponde sugli incassi dei suoi film: “La verità è che i nostri film incassano cifre da capogiro.

 

Segno evidente che piacciono al pubblico. (..) Ma io punto soprattutto sul fattore divertimento. Il pubblico avverte il bisogno di passare due ore in tranquilla allegria. Cerca le risate genuine”.

pamela prati lino banfi la moglie in bianco… l’amante al pepe 2

 

E Banfi: “Guarda che siamo noi i primi a divertirci quando giriamo. Siamo i giudici di noi stessi. E poi la nostra comicità non è altro che la satira di un costume, di un modo di vita che ancora oggi trova riscontri in certi paesi”.

 

Alla stessa ora, si Iris, 23, 15, c’è “Le regole dell’attrazione” di Roger Avary, già cosceneggiatore di Quentin Tarantino su “Pulp Fiction”, tratto dal romanzo di Brett Easton Ellis, triangolo amoroso in quel del Camden Collage tra uno spacciatore, una vergine e un compagno di classe bisessuale. Mai visto da me, confesso. Con Jessica Biel, James Van Der Beek, Shannyn Sossaman. Avary non riuscirà, da solo, a diventare un Tarantino, ahimé.

 

Molto più che interessante alle 21, 10 su Rai Movie “Taj Mahal”, di Nicolas Saada, ricostruzione del vero attacco terroristico del 2008 nel grande albergo Taj Mahal Palace a Mumbai con la bellissima Stacy Martin e la nostra Alba Rohrwacher.

 

 

 

le regole dell’attrazione 12

 

Attenti che su Mediaset Italia2 alle 21, 20 torna “Batman Forever”, la versione più gaia del cavaliere mascherato e del suo fido partner Robin, Val Kilmer e Chris O’Connor, diretta dal da poco scomparso Joel Schumacher.

 

val kilmer nicole kidman batman forever

Con i due eroi un filo chiacchierati ci sono Jim Carrey magistrale Enigmista, Tommy Lee Jones come Due facce, Michael Gough come Alfred e Nicole Kidman come il Dr. Chase Meridian.

 

Su Tv2000 vede che passa “The Informant” di Steven Soderbergh con Matt Damon, che ricordo un po’ noioso e per noi non così comprensibile con le sue leggi sull’agro-bussiness americano.

 

jim carrey batman forever

E’ invece una rarità l’unico western diretto e interpretato da Robert Hossein su 7 Gold alle 21, 15, “Cimitero senza croci”, dove ricompone anche la coppia della serie Angelica con la favolosa Michéle Mercier. Questo film avrebbe dovuto essere coprodotto e interpretato da Folco Lulli, morto poco prima delle riprese.

 

the informant

Ma ci sarebbe dovuto anche essere, in un piccolo ruolo, Sergio Leone. Il suo ruolo, quello del proprietario d’albergo, è affidato al grosso Cris Huerta, anche se Marcello Garofalo, nella sua biografia sul regista, assicura che c’è. Non solo, riporta un’intervista di Leone che sulla sua presenza nel film dichiara: “Quando mi sono rivisto, ho deciso che non avrei ripetuto l’esperienza: recitavano meglio i cavalli”.

 

 

cimitero senza croci 1

Christopher Frayling, nella sua biografia su Leone, dopo aver descritto minuziosamente la scena interpretata da Leone, della durata di circa un minuto, dice che venne tolta al montaggio. Boh? Possibile? In un articolo di “Cinema d’oggi”, al 15 gennaio 1968, viene assicurato che Leone avrà un ruolo nel film assieme a tal “Berry Rivers”, che forse è Benny Reeves cioè il grande Benito Stefanelli.

 

cimitero senza croci 2

A sua volta, nella logica dello scambio, Hossein avrebbe dovuto interpretare un ruolo in C’era una volta il west. Ma non lo fece. Ipotizzo che avesse girato la scena e che poi, non piacendosi, avesse chiesto a Hossein di toglierlo. Ma è solo un’ipotesi. E resta il fatto che Leone nel film visto, me lo ricordo bene, allora non c’era.

 

le regole dell’attrazione 1

Anche se è comunque dedicato a lui, oltre che molto ispirato ai suoi film, e che ci lavora come sceneggiatore, sia qui che in C’era una volta il West, un giovane Dario Argento, probabilmente già attivo sul film di Leone. Non si sa, comunque, quanto si sia impegnato nella storia, che anche in questo caso, sembra ripresa da quella di Johnny Guitar di Nicholas Ray.

batman forever

 

Ma in chiave lugubre, visto che tutti moriranno. Una bella vedova, Maria, cioè Michèle Mercier, che ha visto il marito Ben Caine impiccato ingiustamente dalla potente famiglia dei Rogers, vuole vendetta e assolda un pistolero suo antico amante, Manuel, cioè Robert Hossein, per infiltrarsi tra i Rogers. “Aiutami”, gli chiede lei in una scena dal dialogo delirante. “Ho rinunciato a sparare”, fa lui. “Eppure è stato sempre il tuo mestiere”, risponde lei. “Ora non più”. “”Ricomincia”, conclude lei.

 

pamela prati la moglie in bianco… l’amante al pepe

Maria obbliga Manuel a rapire la figlia di Rogers, che verrà violentata dai fratelli di Caine. Notevolissimo il set della città morta dove vive il pistolero solitario e dove affronterà i Rogers. E comunque, rivisto oggi, un western commovente e che crede completamente a quel che mette in scena. Hossein ne parla come “un film sulla solitudine. Il mio è un eroe solitario che si dedica a una vendetta che non è la sua”.

 

cimitero senza croci 3

E arriva a dire che la sua è stata “una riflessione molto malinconica sulla condizione dell’anima”. Per Tom Betts è un “western davvero gotico con set e luci da Hammer Film”. Non solo, Betts rintraccia evidenti elementi di tensione che fanno in modo che si senta il tocco di Dario Argento.

 

Hossein toglie i colori al film per accentuare il paesaggio secco. Per Jean-François Giré è il miglior western francese che sia mai stato realizzato. Allora, però, non mi sembra che il film ebbe né questo successo né questa importanza. Mi sembrò soprattutto un bel po’ ripreso dai nostri spaghetti e rielaborato quel tanto per farne un film stravagante per la coppia di protagonisti.

 

cimitero senza croci 4

Ma nel west Hossein-Mercier non funzionavano bene come nel cappa e spada, anche se il film fu un successo in Inghilterra. Scott Walker, vero cantante americano, canta “The rope and the colt”, composta da Hal Shaper e André Hossein, padre del protagonista e regista. Rob a da commuoversi. Devo dire che ci si commuove un po’ meno nella scena cultissima della lavanda dei piedi di Daniele Vargas.

james van der beek le regole dell’attrazionecimitero senza crocibatman forever 2taj mahaltommy lee jones jim carrey batman forever batman forever 1the informant 1le regole dell’attrazionetaj mahal 3taj mahal 1 nicole kidman batman forever la moglie in bianco… l’amante al pepe 4la moglie in bianco… l’amante al pepejessica biel le regole dell’attrazionela moglie in bianco… l’amante al pepe le regole dell’attrazione 2

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron john elkann donald trump

DAGOREPORT – A PARIGI SI VOCIFERA CHE MACRON SIA UN PO' INCAZZATO CON JOHN ELKANN PER LA SUA AMERICANIZZAZIONE FILO-TRUMP (VEDI LA VISITA CON LA JUVE AL SEGUITO, ALLA CASA BIANCA) - IN BALLO LA GESTIONE DI STELLANTIS, GRUPPO AUTOMOBILISTICO DI CUI LA FRANCIA POSSIEDE IL 6,2%: DOPO TAVARES, MACRON VOLEVA UN CEO FRANCESE MA TRUMP SI E' OPPOSTO, ED E' ARRIVATO L’ITALIANO FILOSA - I CONTI IN ROSSO DI STELLANTIS PREOCCUPANO YAKI, COME DEL RESTO L’EDITORIA CHE NON GENERA PROFITTI MA SOLO ROGNE COL GOVERNO MELONI. E A PRENDERSI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NON CI PENSA PIU' NESSUNO (IMPOSSIBILE RIBALTARE LA LORO LINEA ANTI-GOVERNATIVA) - LA TENTAZIONE DI ELKANN DI MOLLARE TUTTO PER DEDICARSI AGLI INVESTIMENTI FINANZIARI DI EXOR È OGNI GIORNO PIU' ALTA, MA LA SOLUZIONE STENTA, PER ORA, A FARSI AVANTI...

ursula von der leyen donald trump emmanuel macron

DAGOREPORT - COME MAI IL SEMPRE LOQUACE EMMANUEL MACRON TACE DI FRONTE ALL’UMILIAZIONE EUROPEA CON TRUMP SUI DAZI? IL TOYBOY DELL’ELISEO, CHE SI È SPESO PER NON SCENDERE A COMPROMESSI CON IL TYCOON (ERA IL FAUTORE DELLA LINEA DURA, CONTRO QUELLA MORBIDA PROPUGNATA DAL DUO MELONI-MERZ), HA PREFERITO CONTATTARE DIRETTAMENTE URSULA VON DER LEYEN. E LE HA POSTO TRE DOMANDE: 1) HAI PARLATO CON TRUMP DELLA WEB TAX? 2) CHI FIRMERÀ L’ACCORDO MONSTRE PER L’ACQUISTO DI 750 MILIARDI IN ENERGIA USA? 3) CHE FINE FANNO I CONTRATTI GIÀ FIRMATI CON ALGERIA, QATAR, AZERBAIGIAN? LI STRACCIAMO?

giorgia meloni

DAGOREPORT - DOPO TRE ANNI DI FANFARE E BACI, UNA MELONI IN COSÌ TOTALE DIFFICOLTÀ NON S'ERA MAI VISTA - PER ESSERE COERENTE AL SUO ATTEGGIAMENTO DA "PONTIERA" USA-UE, FAVOREVOLE ALLA TRATTATIVA IN GINOCCHIO DI URSULA CON IL BOSS DELLA CASA BIANCA, MELONI È FINITA NEL TRITACARNE, FATTA LETTERALMENTE A PEZZI NON SOLO DALL'OPPOSIZIONE MA DA TUTTI: PER CONFINDUSTRIA, COLDIRETTI, FEDERACCIAI, CISL, ETC.: "L'ACCORDO CON TRUMP È UNA CAZZATA" - FUORI CASA, IL DILUVIO: LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' È STATA RIDICOLIZZATA PURE A DESTRA DAL LEPENISTA BARDELLA ALL'ANTI-UE, ORBAN – QUANDO IL SUO ALLEATO TRATTATIVISTA MERZ HA RINCULATO, TERRORIZZATO DAI POSSIBILI CONTRACCOLPI ALLA MAGGIORANZA DEL SUO GOVERNO, LA "PONTIERA" (SENZA PONTE) E' FINITA DA SOLA, COL CERINO IN MANO, A DIFENDERE URSULA VIOLENTATA DAL CETRIOLO DI TRUMP, MA GUARDANDOSI BENE DAL RIVENDICARE L'AMICIZIA (IMMAGINARIA) COL "PADRINO" DELLA CASA BIANCA – SE IL SOGNO MELONIANO DI AGGANCIARE FDI AL PPE SI ALLONTANA, LA RINTRONATA URSULA RIMARRÀ AL SUO POSTO: ALTERNATIVA NON C'È, HANNO TUTTI PAURA CHE LA DESTRA DEI ''PATRIOTI'' CONQUISTI BRUXELLES...

ursula von der leyen donald trump friedrich merz giorgia meloni emmanuel macron

DAGOREPORT - SIAMO DAVVERO SICURI CHE L’UNICA GRANDE COLPEVOLE DELLA ''DOCCIA SCOZZESE'' EUROPEA, COI DAZI TRUMPIANI AL 15%, PIÙ PESANTI IMPOSIZIONI SU GAS E ARMI, SIA LADY URSULA? - SE TRUMP NON DEVE RENDERE CONTO A NESSUNO, URSULA SI RITROVA 27 PAESI ALLE SPALLE, OGNUNO CON I SUOI INTERESSI, SPESSO CONFLIGGENTI: MENTRE MACRON AVREBBE VOLUTO USARE IL BAZOOKA CONTRO IL ''DAZISTA'', COME LA CINA, CHE HA TENUTO TESTA, DA VERA POTENZA, A WASHINGTON, MERZ E MELONI ERANO PER IL “DIALOGO”, TERRORIZZATI DALLE “VENDETTE” POLITICHE CHE TRUMP AVREBBE POTUTO METTERE IN ATTO (UCRAINA, NATO, MEDIORIENTE) - MELONI SA BENE CHE IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE: LA STANGATA SULL’ECONOMIA ITALIANA DOVUTA AI DAZI SI ANDRÀ AD ACCAVALLARE ALLA FINE DEL PNRR E AI SALARI PIÙ BASSI D’EUROPA - SE L'AUTUNNO SARA' ROVENTE, NON SOLO ECONOMICAMENTE MA ANCHE  POLITICAMENTE (CON IL TEST DELLE REGIONALI), IL 2026 SI PREANNUNCIA DA SUDORI FREDDI... 

riccardo muti concerto agrigento alessandro giuli

DAGOREPORT - “AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025” DOVEVA ESSERE PER IL MINISTERO GIULI-VO UN “APPUNTAMENTO CON LA STORIA” ED È FINITO NEL SOLITO “APPUNTAMENTO CON LA CASSA” - PER “INTERPRETARE IL SENSO DI UNA MEMORIA CONTINENTALE EURO-AFRICANA CONDIVISA E FARNE IL FERMENTO DI UN RITROVATO BENESSERE INDIVIDUALE DI CRESCITA COLLETTIVA” (SEMPRE GIULI), COME È POSSIBILE CHE LA REGIONE SICULA ABBIA SBORSATO LA FOLLIA DI 650MILA EURO PER UN SINGOLO CONCERTO NELLA VALLE DEI TEMPLI DELL’ORCHESTRA GIOVANILE CHERUBINI DIRETTA DA RICCARDO MUTI? LO STESSO EVENTO, ORGANIZZATO L’ANNO SCORSO DAL COMUNE DI LAMPEDUSA, ERA COSTATO APPENA 100MILA EURO - DEL RESTO, CON BUDGET DI 150 MILIONI, I 461MILA EURO PER LA “PROMOZIONE E PUBBLICITÀ DEL PARCO ARCHEOLOGICO” CI STANNO. COME IL “MOVITI FEST”: PER 473.360 MILA EURO, UN “PROGETTO CHE MIRA A COINVOLGERE E ANIMARE I LUOGHI DEL CENTRO STORICO AD AGRIGENTO” - ALLE CRITICHE, IL SINDACO DELLA CITTÀ DELLA CUCCAGNA, FRANCESCO MICCICHÈ, SI OFFENDE: “BASTA DILEGGIO STERILE. SE VINCE AGRIGENTO, VINCE LA SICILIA”! (QUI CE NE VOGLIONO 100 DI MONTALBANO…”)

temptation island

LE ANTICIPAZIONI DI “TEMPTATION ISLAND” - APPASSIONATI DI CORNA E FALÒ, AVETE PREPARATO GELATO E POP CORN PER LE ULTIME TRE SERATE DEL PROGRAMMA? SI PARTE DOMANI SERA E DAGOSPIA È IN GRADO DI RIVELARVI COSA ACCADRÀ TRA LE COPPIE - "FORREST GUMP" ANTONIO, DOPO ESSERE IMPAZZITO CON TANTO DI CORSA DISPERATA PER UN INVITO ALLO STADIO FATTO DAL TENTATORE ALLA SUA FIDANZATA, LA VEDE AL FALÒ E LE CHIEDERÀ DI SPOSARLO - L'AQUILOTTO VALERIO SI AVVICINA SEMPRE DI PIÙ ALLA SINGLE ARY E FINISCE PER TRADIRE SARAH. I DUE CHE ABITANO A ZAGAROLO DARANNO VITA A UNA SPECIE DI "ULTIMO TANGO A ZAGAROL". SARÀ LUI CHE, DISPIACIUTO E CON IL CUORE IN MANO, CHIEDERÀ DI POTER INCONTRARE LA COMPAGNA PER RIVELARLE DI PROVARE UN INTERESSE PER LA SINGLE E… - VIDEO