1- LA QUESTIONE PIÙ INTERESSANTE DEL CARROCCIO CATORCIO: DA DOVE VENIVANO I SOLDI IN ENTRATA? TUTTI DAI RIMBORSI ELETTORALI, OPPURE ANCHE DA ALTRI CANALI? DA ACCORDI NOTARILI CON IL CAINANO. OPPURE DALLE SOLITE GRANDI AZIENDE PUBBLICHE CHE FANNO QUESTO MESTIERE DA CINQUANT’ANNI PER TUTTI I PRINCIPALI PARTITI? 2- COME IL SISTEMA SI E’ BEVUTO ANCHE LA LEGA LO SI CAPISCE TRA LE RIGHE DEI GIORNALI, IN PRIMA FILA DA GIORNI, “IL MESSAGGERO”: “QUEL SISTEMA FINMECCANICA: MAZZETTE CAMUFFATE DA CONSULENZE”. BELSITO E GLI ALTRI RISCHIANO L’ACCUSA DI RICETTAZIONE. I PM: POTREBBERO AVER UTILIZZATO DENARO PROVENIENTE DA TANGENTI” 3- I SEGRETI DI FINMECCANICA POSSONO ANCORA TERREMOTARE IL PARTITO DEL FU BOSSI

A cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1 - COME IL SISTEMA SI E' BEVUTO ANCHE LA LEGA...
Mentre infuriano il folclore e il cazzeggio su come i leghisti si sono pisciati un fiume di denaro, tra gigolò canterini, lauree taroccate e scuole dialettali, comincia a venir fuori anche la questione più interessante: da dove venivano i soldi in entrata? Tutti dai rimborsi elettorali, oppure anche da altri canali?

Perché se venivano tutti dai rimborsi elettorali, come si vorrebbe far credere, allora basta delegare la riforma ai tre probi viri della partitocrazia Alfano-Bersani-Casini (magari facendo presiedere la commissione tecnica a Lorenzo Cesa, Ugo Sposetti e Denis Verdini) e quelli ti risolvono il problema in quattro e quattr'otto uguale sedici.

Ma la faccenda diventa molto più interessante se invece i soldi al Carroccione venivano, tanto per dire, da accordi notarili con il CaiNano. Oppure da amici e simpatizzanti stranieri. O dalle solite grandi aziende pubbliche che fanno questo mestiere da cinquant'anni per tutti i principali partiti.

Qualcosa di tutto ciò, tra le righe dei giornali, si capisce. In prima fila da giorni, il Messaggero: "Quel sistema Finmeccanica: mazzette camuffate da consulenze". Belsito e gli altri rischiano l'accusa di ricettazione. I pm: potrebbero aver utilizzato denaro proveniente da tangenti. La svolta investigativa grazie a intercettazioni dell'imprenditore Bonet" (p. 5). Massimo Martinelli ricorda anche i verbali e le mezze ammissioni di Lorenzo Borgogni, l'ex direttore affari istituzionali e relazioni esterne (stampa silente compresa) della Finmeccanica, gestione Guarguaglini.

Che proprio dall'improvvida Lega Nord prese il calcio nel sedere finale, facendosi scalzare dalla corrente padana di Giuseppe Orsi. Proprio i segreti e le rese dei conti di piazza Montegrappa possono ancora terremotare il partito di Bossi. A 360 gradi, come si dice. Anche il Corriere comincia a puntare sulle cose serie: "Da Cipro alla Norvegia, la caccia ai fondi occulti. Le mazzette all'estero" (Giuseppe Guastella e Fiorenza Sarzanini, pp. 10-11).

Ma la vera bomba è l'intervista di Rosanna Sapori al Corriere (p. 3), anche se titolata a cazzo (Denunciai il malaffare e l'attuale tesoriere mi cacciò"). L'ex consigliere regionale lombarda - ed ex giornalista di Radio Padania - spiattella senza tanti problemi il contenuto economico dell'"accordo segreto Berlusconi-Bossi", con tanto di cessione del simbolo della Lega al Cavalier Bananoni. Una voce che girava da anni, ma che finalmente qualcuno mette nero su bianco con nome e cognome.

Intanto Repubblica va fuori giri, ma almeno si diverte a seminare un altro po' di panico: "Oggi vertice in Procura, imminenti nuovi avvisi. Inchiesta a una svolta dopo le rivelazioni delle segretarie leghiste ai pm". E l'ex contabile di via Bellerio Helga Giordano "ha parlato di Romolo Girardelli, presunto uomo di collegamento tra i clan calabresi e la Lega" (p. 7).

2 - MA FACCE RIDE!...
"Soldi ai partiti: ‘Domani si cambia'. Vertice telefonico tra Alfano, Bersani e Casini: anche Di Pietro d'accordo" (Stampa, p. 6). Meritorio invece il pezzo del Giornale: "Le 39 proposte truffa dell'Aula: nessuna abolisce i finanziamenti" (Laura Cesaretti, p. 7)

3 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
Passata la Pasqua, torna l'allegra redistribuzione dei redditi all'italiana: l'inflazione. "Alimentari, in vista rincari del 5%. I prezzi alla produzione sono saliti del 4% in un anno. Coldiretti: pesano tasse e benzina. Unioncamere: aumenti nei prossimi mesi per pasta, riso, cereali" (Corriere, p. 35).

Vecchia ma sempre valida anche questa storia: "Il calvario di 240 mila piccole imprese in credito con lo Stato e braccate da Equitalia. Ricerca di Swg-Cna: "Gli enti pubblici italiani sono i peggiori pagatori d'Europa, il ritardo medio è di 180 giorni" (Repubblica, p. 12).

4 - SCHERZI DI PASSERA...
Airone Passera l'aveva promesso e allora eccoci: "Tv, svolta del governo: all'asta le frequenze. Azzerato il ‘beauty contest', si andrà verso una vendita a pacchetti. Per lo Stato introito possibile fino a 1,2 miliardi. Mediaset ora punta a uno sconto sul canone". Bene, bravi, bis. Ma conoscendo bene l'astuzia del banchiere prestato da Sant'Intesa alla Nazione, Paolo Gentiloni mette le mani avanti: "Cancellato un regalo ai soliti noti, ma ora evitiamo una gara low cost" (Repubblica, p. 15).

5 - IL DUCE ALLA CONSOLLE...
Una simpatica rissa tra fighetti romani in gita e giovani toscani autoctoni è andata in scena a Pasqua al King's Club di Cala Galera (nome perfetto). Repubblica titola così: "Argentario, rissa nella discoteca vip, gravi due giovani feriti a coltellate. Romani contro toscani. Alla serata anche Alemanno junior". Poi, alla faccia del garantismo per i bamboccetti, nel pezzo si legge solo: "La presenza di Manfredi Alemanno è stata confermata da alcuni testimoni", e poi via con notizie di archivio (p. 18).

Invece nelle cronache Messaggero, il nome di Alè-danno junior non compare. Come di nessun altro rampollo romano, del resto. Ma è divertente questo misterioso passaggio: "Tra i feriti anche un giovane che si trovava alla consolle. "C'era una ragazzo piccoletto che guidava la spedizione - racconta qualcun altro - urlava: in nome del duce, non rompete le righe. Non è stata una rissa, ma un'aggressione" (p. 14). Sante parole: non rompete le righe. Tiratele su col nasino fino.

6 - DISECONOMY...
A occhio maneggia un po' più grana di Belsito, ma non emoziona le genti padane la corsa per il nuovo presidente di Unicredit. Repubblica registra compita: "Unicredit, corsa a quattro per la presidenza. Il comitato giovedì sceglie tra Gros-Pietro, Vita, Tantazzi e Tononi. L'incognita Palenzona" (p. 22). La cosa bella è che sono già tutti strafoderati di regie poltrone, per una miglior conservazione del nostro famoso capitalismo di relazione.

7 - FREE MARCHETT...
"Le nozze? Ora ci pensa il mio wedding planner". Ci si sposa di meno ma si punta più in alto affidandosi a specialisti". Paginone imperdibile sulla Stampa (p. 27) alla voce "Tendenze". Lo scopo è raccontare che il 14 aprile, a Milano, si terrà il primo congresso degli Wedding Planner, "in cerca di riconoscimento". Insomma, vorranno un ordine professionale anche loro.

Pare che per organizzare una cosetta fine bastino "solo" 2-3 mila euro. E poi è in arrivo in Italia "Jean Paul Troili, guru della categoria, che ha organizzato il matrimonio di Tom Cruise e Katie Holmes nel castello di Bracciano e quello del ministro Corrado Passera e Giovanna Salza a villa Balbianello".
colinward@autistici.org

 

ANGELINO ALFANO PIERFERDINANDO CASINI ALFANO E BERSANI UMBERTO BOSSIUMBERTO BOSSI ASSALITO DAI FOTOGRAFI PIERFRANCESCO GUARGUAGLINI Giuseppe Orsi Lorenzo Borgogni BERLUSCONI E BOSSIPAOLO GENTILONIpassera

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…