INTER FUORI DALLA CORSA, MILAN FUORI DI TESTA, ARBITRI FUORI DAL BALCONE, FIRENZE FUORI I SECONDI

Gianni Mura per "la Repubblica"

A Galliani, visto il numero di monetine lanciategli addosso, era meglio regalare un elmetto che un cappello da capotreno. Un uomo della scorta ferito a un occhio, scena da saloon, il sindaco Renzi che lascia il suo posto per fare da paciere, Galliani che lascia il suo posto per rientrare anzitempo negli spogliatoi.

Uno dei più esagitati pare sia un dirigente di basket. Un bel daspo a lui e a quelli che i filmati mostreranno in negativo, ma intanto non è un bel vedere, anche se è facile scaricare tutte le colpe sull'arbitro Tagliavento. Non è un bel vedere in assoluto, tanto più nella tribuna di una società, la Fiorentina, che al fairplay tiene più di altre, tant'è che ha istituito un premio ad hoc.

Che Tagliavento abbia commesso errori gravi è indiscutibile. Più ci si avvicina al termine del campionato, più gli errori, anche piccoli, sembrano grandi. Non è il caso di Tagliavento, ma lo stesso errore in settembre avrebbe un peso specifico diverso che in aprile. A me è piaciuta la reazione di Allegri: parliamo dei nostri errori. Il Milan ha buttato via la vittoria, era avanti 2-0 e con gli avversari in 10.

Aveva la prospettiva di tagliar fuori dalla corsa la Fiorentina e di mettere pressione al Napoli. Questo non è accaduto. Non solo per colpa di Tagliavento. Il Milan sembrava una comitiva in gitapremio. Montolivo ha dato una lezione di maturità (un gol e un assist), pur bersagliato dal suo ex pubblico, ma non è servito a far uscire la sua truppa da una persistente svagatezza forse figlia di un'eccessiva sicurezza.

Balotelli, ad esempio, poteva evitare l'ammonizione che farà scattare la squalifica col Napoli. Veniamo al dettaglio su Tagliavento: eccessivo il rosso a Tomovic, al massimo era da giallo. Inesistente il rigore fischiato a Nocerino su Ljajic, peraltro fin troppo libero di dribblare a destra e a manca dalle parti di Abbiati. Esistente il rigore del 2-2: ingenuo De Sciglio, furbo Cuadrado. Sulla spallata di Pasqual ad Abate, rigore molto più no che sì. Sul mani di Roncaglia, molto più sì che no.

Totale: tutti scontenti. Più il Milan, perché il mani di Roncaglia avviene agli sgoccioli. Per la Fiorentina pareggiare in 10, con il peggior Pizarro della stagione è quasi una vittoria e fa dimenticare la frettolosa espulsione di Tomovic. Lato disciplina: di fronte a una sola giornata di squalifica per l'intervento di Cambiasso su Giovinco, è sempre più difficile avere le idee chiare.

Per chiarire quelle sulla corsa all'Europa si aspetta il derby di Roma, stasera . Il Napoli non sciupa l'occasione di raddoppiare il vantaggio sul Milan, partita facile col Genoa. Molto spinosa per l'Inter. Finisce in rissa, Schelotto scatenato, Raimondi espulso. Brutte scene. Non chiaro il rigore contro Ranocchia, ce n'era uno anche a suo favore, ma l'Inter becca 3 gol in 12' e non può lamentarsi delle punte (a segno Rocchi e due volte Alvarez). Da 1-3 a 4-3, l'Atalanta ricorda nel modo migliore Ivan Ruggeri, un uomo che nel calcio oltre ai soldi aveva messo la testa e il cuore, e un pezzo di vita. Il 4-3 vale la salvezza, e per l'Inter la fine del sogno-Champions.

Per l'Europa che conta di più nel calcio, mercoledì toccherà alla Juve. Con Pescara ha dovuto sudare, per merito esclusivo del portiere Pelizzoli, ma di gioco ne ha costruito, mantenendo i 9 punti (che ne valgono 10) sul Napoli. Il Bayern il suo scudetto l'ha già vinto, arriverà a Torino concentrato e forte di un 2-0 che solo una grandissima Juve potrebbe cancellare.

Non è solo l'assenza di due in forma come Vidal e Lichtsteiner a rendere molto difficile l'impresa, ma anche la necessità di dover segnare almeno due gol senza subirne. Quindi, una gara di assoluta determinazione non solo in attacco ma anche nelle altre zone del campo, perché subire un gol per la Juve significherebbe doverne segnare quattro.

M'aspetto una squadra ben diversa da quella di Monaco, a cominciare dai due più esperti, Buffon e Pirlo. Una partita d'alto livello si può sbagliare, due no. Molto difficile non vuol dire impossibile. Anche se il Bayern è più forte, un gol nel primo quarto d'ora può farlo traballare. Ma per il k.o. servirebbe una Juve perfetta.

 

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