travaglio conte

JAMES CONT 007/1 – TRAVAGLIO DIFENDE IL PREMIER: "CIÒ CHE SFUGGE A SALVINI È CHE CONTE È SOSPETTATO (SI FA PER DIRE) DI RAPPORTI CON UN PAESE ALLEATO DA 75 ANNI, A CUI PRECEDENTI GOVERNI HANNO RESO SERVIGI INFINITAMENTE PIÙ SCANDALOSI…GIÀ IL FATTO CHE IL LEADER DEL CARROCCIO DIA DEL "FINITO", "CONFUSO" E CONTRADDITTORIO A CONTE METTE DI BUONUMORE: È COME SE ROCCO SIFFREDI DESSE DEL PORNODIVO A CARLO GIOVANARDI"

Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano

GIUSEPPE CONTE

 

Avevamo deciso di aspettare di saperne qualcosa di più, prima di commentare lo strano caso di James Cont detto 007, essendo abituati a basarci sui fatti e non sui boatos. Poi abbiamo letto la seguente dichiarazione di Salvini, rilasciata a un' ora pericolosamente tarda del pomeriggio dell' altroieri: "La parabola di Conte la vedo bella che finita può andare ovunque quando vuole. Lo vedo confuso, da cinque giorni dice tutto e il contrario di tutto, ma evidentemente c' è qualcosa che non torna. Chiedeva chiarezza da me, ora il popolo chiede chiarezza a lui".

 

LUIGI DI MAIO MARCO TRAVAGLIO GIUSEPPE CONTE

Già il fatto che Salvini dia del "finito", "confuso" e contraddittorio a Conte mette di buonumore: è come se Rocco Siffredi desse del pornodivo a Carlo Giovanardi. Il fatto poi che gli intimi di fare "chiarezza" a nome di un fantomatico "popolo" è davvero irresistibile. Conte non ha ancora detto una parola sul tema (dunque difficilmente, a differenza di Salvini, può dire "tutto e il contrario di tutto") perché chiede da dieci giorni di essere sentito dal Copasir, cioè dal comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti.

giuseppe conte alla global esg conference the hydrogen challenge

 

Invece da un anno il Parlamento chiede invano a Salvini di chiarire in commissione Antimafia e nelle aule parlamentari due faccenduole da niente: i suoi rapporti col fido Arata, indagato per una presunta tangente al fido Siri e socio occulto di quel Nicastri appena condannato a 9 anni per mafia a causa dei suoi legami con un altro Matteo (Messina Denaro); e le sue trasferte a Mosca con Savoini, indagato per corruzione internazionale con altri due italiani e tre russi che trattavano una fornitura petrolifera da Gazprom e una stecca di 65 milioni di dollari per la campagna europea della Lega (certamente chiesta, non si sa se versata).

 

 

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

Ciò che sfugge a Salvini è che Conte è sospettato (si fa per dire) di rapporti con un Paese alleato da 75 anni, a cui precedenti governi hanno reso servigi infinitamente più scandalosi (l' ok al sequestro di Abu Omar, il segreto di Stato per intralciare le indagini e infine la grazia agli spioni della Cia condannati, per non parlare della vergogna del Cermis e di tante altre). Invece Salvini e/o i suoi cari sono sospettati di rapporti con nemici chiamati Russia e Cosa Nostra. Se questa lievissima differenza sfuggisse solo a lui, poco male.

 

Ma siccome i giornaloni al seguito dei due Matteo azzardano ridicoli paralleli tra caso Salvini-Russia e presunto caso Conte-Usa, è forse il caso di rammentare qualche dettaglio. Tutto ciò che sono accusati di aver fatto Siri, Arata e Savoini - se confermato - sarebbe illecito.Tutto ciò che è accusato di aver fatto Conte - se confermato - sarebbe lecito.

 

 

conte travaglio

A meno che qualcuno non tiri fuori una legge, una norma, un regolamento, che vieta ai capi dei servizi di incontrare il ministro di un paese amico. Resta da capire se la condotta di Conte, oltreché lecita, sia stata anche opportuna. Al momento, risulta quanto segue. Il ministro della Giustizia americano Barr, in vacanza in Italia ad agosto, fa chiedere a Conte dall' ambasciatore Usa di poter incontrare i vertici dei servizi. Conte - che dirà di non averne mai parlato con Trump né con Barr - autorizza l' incontro. Che avviene il 15 agosto nella sede del Dis in piazza Dante a Roma, dove Barr arriva col consueto corteo di auto di scorta e rappresentanza: quanto di meno clandestino si possa immaginare.

 

mike pompeo e giuseppe conte 3

Quando sa dagli 007 che tipo di informazioni interessano al ministro, Conte detta loro le regole d' ingaggio per il secondo incontro del 27 settembre, sempre in piazza Dante: nessun documento potrà essere consegnato, salvo richieste di rogatoria da Barr (che è pure General Attorney, cioè primo magistrato d' America e responsabile dell' Fbi) alla magistratura italiana. Invece le semplici informazioni sul Russiagate interessano a entrambi i governi.

 

conte travaglio

Se ci fossero state deviazioni di personaggi o ambienti legati ai nostri servizi (Link University, Mifsud ecc.) contro Trump o la Clinton alle Presidenziali 2016, la nostra intelligence dovrebbe saperlo e intervenire. Idem quella americana a parti invertite. Di solito questi scambi di notizie avvengono tra omologhi: cioè tra servizi e servizi. Dunque l' incontro fra un' autorità politica (ma anche giudiziaria) come Barr ed entità tecniche come i nostri servizi (ma sotto il controllo e con le regole dettate dal premier) è lecito, ma irrituale. Il che non significa che sia inedito: chi può dire che non sia mai accaduto in passato, solo perché non si è mai saputo?

 

LA CRINIERA AL VENTO DI GIUSEPPE CONTE

Diversi capi di Stato, soprattutto del Medio Oriente e dell' Africa, sono usi contattare personalmente alcuni capi dei nostri servizi, per antiche consuetudini. Ma ovviamente, trattandosi di regimi autocratici, nessun funzionario si sogna di spifferare la notizia ai giornali, come invece accade nell' America di Trump dilaniata dalla guerriglia politico-elettoral-spionistica. Perciò, prima di giudicare, è meglio attendere che Conte e i capi di Dis, Aise e Aisi raccontino al Copasir quel che è accaduto. Tutto dipenderà da un elemento che ancora nessuno conosce: quali notizie si siano scambiati gli italiani e l' americano.

salvini

 

alice martinelli da' un pezzo di parmigiano a mike pompeo e giuseppe conte la fulmina 1

Quando lo sapremo, capiremo se chi accusa Conte di nascondere altarini indicibili o addirittura di aver venduto i nostri servizi a Trump in cambio dell' appoggio al suo nuovo governo (col tweet pro "Giuseppi") aveva regione o raccontava balle. Al momento nulla autorizza i due Matteo e i giornaloni al seguito a menare scandalo. E tutto ci autorizza a sospettarli di voler screditare il nemico comune: Giuseppe Conte, che va abbattuto a ogni costo per motivi che ci sfuggono, ma forse un giorno scopriremo. Nell' attesa, ci orientiamo con la bussola dell' esperienza: di solito, se uno ha Salvini, Renzi e i giornaloni contro, è gravemente indiziato di stare dalla parte giusta.

mike pompeo e giuseppe conte 4mike pompeo e giuseppe conte 2salvini

 

salvini

Ultimi Dagoreport

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO

vladimir putin kim jong un xi jinping donald trump

DAGOREPORT – L’UNICO RISULTATO REALE OTTENUTO DA TRUMP NEI PRIMI 8 MESI DEL SUO SECONDO MANDATO È STATO RIABILITARE PUTIN: APPLAUDENDOLO IN ALASKA, HA RILEGITTIMATO LA MALCONCIA RUSSIA COME POTENZA MONDIALE, RAFFORZANDO LA FIGURA DEL “MACELLAIO DI MOSCA” (COPYRIGHT BIDEN) - DOPO TANTO PENARE E PROMESSE SCRITTE SULLA SABBIA, TRUMP SPERAVA DI OTTENERE ALMENO UNA TREGUA AEREA SULL’UCRAINA. E INVECE “MAD VLAD” HA FATTO SPALLUCCE E, TUTTO GAUDENTE, SI E' SCAPICOLLATO IN CINA ALLA CORTE DEL SUO VERO PADRONE, XI JINPING  – DISPIACE PER TRAVAGLIO MA LA RUSSIA NON HA ANCORA VINTO LA GUERRA: L’AVANZATA IN UCRAINA È SOLO PROPAGANDA. TRANNE DUE REGIONI E QUALCHE VILLAGGIO CONQUISTATO IN DONBASS, IN REALTÀ IL FRONTE È IMMOBILE DA MESI (A MOSCA NON BASTANO LE TRUPPE NORDCOREANE, ORA E' COSTRETTA A RECLUTARE IN PATRIA, DOPO I GALEOTTI, ANCHE LE DONNE IN CARCERE) – LA PRESSIONE SU PUTIN DEL MEDIATORE ERDOGAN E DI MODI PER UNA TREGUA IN UCRAINA - IL LEADER INDIANO, INCAZZATO CON “MAD VLAD” CHE LODA E IMBRODA XI E GLI FA FARE LA FIGURA DELL’AMICO SFIGATO, FA PRESENTE CHE L'ALLEANZA DELLO SCO E' SOLO ''TATTICA MA NON STRATEGICA'. MA UN DOMANI CHISSA'... 

trump meloni minzolini il giornale

DAGOREPORT - AVVISATE LA “TRUMPETTA” MELONI: L’ATTACCO PIÙ FEROCE AL BULLO DELLA CASA BIANCA LO SFERRA “IL GIORNALE” DIRETTO DAL SUO BIOGRAFO, ALESSANDRO SALLUSTI – L’ARTICOLO LO FIRMA QUEL VECCHIO VOLPONE DI MINZOLINI: “TRUMP HA SOSTITUITO IL CEMENTO DEI VALORI DI LIBERTÀ E DI DEMOCRAZIA CON IL DENARO, IL BIECO INTERESSE, LOGORANDO L'UNITÀ IDEALE DI QUESTA PARTE DEL MONDO” – “UNA TRAGEDIA PER CHI CREDE ANCORA NELL'OCCIDENTE. SOLO L'UNITÀ EUROPEA, LA DISPONIBILITÀ DELLE DEMOCRAZIE DEL VECCHIO CONTINENTE AD ASSUMERSI RESPONSABILITÀ MAGGIORI RISPETTO AL PASSATO, PUÒ FAR APRIRE GLI OCCHI ALL'ALLEATO” - L'ESATTO CONTRARIO DI QUELLO CHE VUOLE LA "PON PON GIRL" ITALIANA DI TRUMP, STRENUAMENTE CONTRARIA AI “VOLENTEROSI" (QUANTO DURERA' LA PRESENZA DELLA FIRMA DI MINZO SU "IL GIORNALE"?)

merz emmanuel macron

DAGOREPORT – ’STO CANCELLIERE TEDESCO È PROPRIO BRAVO A DARE UNA MANO ALLA GEOPOLITICA BALLERINA DI GIORGIA MELONI - L'HA IMPARATO A SUE SPESE MACRON, CHE AVEVA RIVOLTO ALLO SPILUNGONE CRUCCO DUE RICHIESTE: IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA. INVITO RISPEDITO AL MITTENTE: ''NON CI SONO I PRESUPPOSTI" – LA SECONDA: LA DISPONIBILITÀ DELLA GERMANIA A INVIARE SOLDATI “BOOTS ON THE GROUND” CON I VOLENTEROSI DI FRANCIA E GERMANIA IN UCRAINA A SALVAGUARDIA DELLA FUTURA TREGUA - PRIMA MERZ AVEVA APERTO, POI CON UNA GIRAVOLTA COME NEANCHE ROBERTO BOLLE, HA CAMBIATO IDEA, BATTIBECCANDO CON LA SUA CONNAZIONALE URSULA VON DER LEYEN, DIVENTATA GUERRAFONDAIA - COSI' LA DUCETTA, UNA VOLTA SCHIZZATA DA MACRON, PER NON FINIRE ISOLATA, SI ERA ATTACCATA ALLA GIACCHETTA DI MERZ, SI E' RITROVATA SBROGLIATA LA MATASSA CHE LA VEDE IN CONFLITTO COL DUO DEI ''VOLENTEROSI''...