
L’USATO SICURO NON FUNZIONA PIÙ – L’ESTATE NERISSIMA DELLE FICTION RAI, TRACOLLATE SOTTO IL PESO DELL’USURA E BATTUTE QUASI SEMPRE DA CANALE5 – SE “DON MATTEO 13” ERA DESTINATO ALL’IRRILEVANZA CONTRO I NUMERI DA RECORD DI “TEMPTATION ISLAND”, HANNO STUPITO IN NEGATIVO I RISULTATI DI “IMMA TATARANNI”, “ROCCO SCHIAVONE”, “UN PROFESSORE” E “IO SONO MIA” – MA LO SCHIAFFONE PEGGIORE LO HA ASSESTATO GERRY SCOTTI, ANNIENTANDO “TECHETECHETÈ”...
Estratto dell’articolo di Francesca D'angelo per “La Stampa”
Erano sempre state la granitica certezza di ogni estate: l'usato garantito che faceva andare sul sicuro la Rai, assicurando buoni ascolti ("alti", a luglio o agosto, non è fisiologicamente possibile) con il minimo sforzo.
Bastava programmare la milionesima puntata di Rex, o l'edizione dell'ultima fiction autunnale con la scusa del "ripasso" in vista delle puntate in onda a settembre, e si vinceva la serata.
Facile, perfino scontato. Fino a oggi. Quest'anno, a sorpresa, a tradire la Rai sono proprio le repliche: improvvisamente l'usato sicuro non risulta più tale, e la riproposizione delle serie tv pubbliche si infrange contro le alternative della concorrenza.
Basta che ci sia qualcosa che abbia, anche solo vagamente, la parvenza del nuovo e il pubblico cambia canale: un concerto, una soap turca, o anche solo un film come Belle & Sebastien. Tutto sembrerebbe preferibile alla fiction già vista.
Il primo titolo ad arenarsi è stato Don Matteo 13: il buon Raoul Bova si è ritrovato battuto dalle corna (altrui) nel karmiko testa a testa con Temptation Island. La fiction di Rai1 si è barcamenata tra il 12% e il 13% mentre su Canale 5 fidanzati e tentatori volavano oltre il 30% di share, macinando record.
Ma forse questa sconfitta era stata messa in conto dalla Rai: l'anno scorso persino Noos di Alberto Angela era uscito con le ossa rotte dal confronto con il viaggio nei sentimenti targato Maria De Filippi, e a Bova non si poteva certo chiedere miracoli.
La sconfitta era stata probabilmente accolta come un inevitabile, e circoscritto, ko tecnico (durato però tutto luglio. ..). Invece ne sono seguiti altri.
MARCO GIALLINI - ROCCO SCHIAVONE
La soap turca La notte nel cuore su Canale 5 ha sistematicamente battuto la solitamente ottima Imma Tataranni […] Non è andata meglio ad Alessandro Gassmann: giovedì 7 agosto la seconda stagione di Un professore ha esordito con 1,3 milioni e l'11,3% di share, contro gli 1,7 milioni e il 15% del film Belle & Sebastien. La settimana seguente ha faticato persino contro Fragili 2: il sequel della fiction Mediaset ha prevalso in numero di spettatori (1,1 milione contro il milione Rai), ma non in share.
Niente da fare anche per Serena Rossi e la sua Mia Martini: lunedì 11 agosto il biopic Io sono Mia ha ottenuto 1,5 milioni e il 13.4% di share, mentre su Canale 5 il concerto Annalisa – Tutti in Arena ha vinto la serata con 1,6 milioni (14.6%).
Il sorpasso è di misura ma l'evento con la cantante Annalisa non era una novità: era stato già mandato in onda a settembre 2024. Vecchio per vecchio, la scelta è caduta sulla musica. Tra i titoli in affanno anche Rocco Schiavone che pur aggirandosi tra un buon 6% - 6,6% su Rai2, patisce la concorrenza della prima tv in chiaro di Chicago Med su Italia 1, come è accaduto un paio di mercoledì fa quando il titolo ha sfiorato 800 mila spettatori, superando i 771 mila del vicequestore interpretato da Marco Giallini.
Insomma, un'estate complicata per la Rai che, tra l'altro, ha dovuto fare i conti con un'altra delusione imprevista: quella di Techetechetè. La striscia a base di archivi e pezzi tv d'epoca (quindi, di nuovo: repliche) sembrava il gioiellino dell'estate: un appuntamento a cui gli italiani si erano affezionati. Invece è bastato che Canale 5 schierasse Gerry Scotti con La ruota della fortuna per perdere la leadership nella pregiata fascia che segue il Tg delle 20. Lunedì il game ha addirittura superato i 4,3 milioni.
È come se il mercato si stesse giocando sempre di più sulle alternative, che non sulle sicurezze. […] Basta avere un abbonamento streaming per trovarsi una novità a settimana, titoli da tutto il mondo, maratone da non perdere. Tre mesi – anzi, quattro, visto che i titoli editi erano spuntati già a maggio – di fermo totale non è più compatibile con la dieta mediatica dell'italiano medio. Quest'estate da dimenticare ne è la prova...