michele santoro

PROFESSIONE EPURATO – MICHELE SANTORO AVEVA ANNUNCIATO LA DISCESA IN POLITICA CON IL “PARTITO CHE NON C'È”, INVECE CE LO RITROVIAMO ANCORA A PIAGNUCOLARE (E A SPONSORIZZARE L'ENNESIMO LIBRO): “PROVO UN PROFONDO SMARRIMENTO, NEL SISTEMA POLITICO NON RIESCO A TROVARE NESSUNA FORMA DI RAPPRESENTANZA, NON C’È NESSUNO CHE SI OPPONGA IN MODO CREDIBILE ALLA GUERRA” – IL CONDUTTORE (PER MANCANZA DI PROGRAMMI) SCARICA ANCHE PEPPINIELLO CONTE: “AVREI VOLUTO UN CONFRONTO, HA PREFERITO COSTRUIRE UN PARTITO INTORNO ALLA SUA LEADERSHIP”

Niccolò Carratelli per “La Stampa”

 

michele santoro

Michele Santoro si avvicina a queste elezioni con «un profondo smarrimento, mai provato in vita mia». Una sensazione amara per chi ha sempre osservato la politica con passione, «pensando, con il mio lavoro, di spingere i partiti a rinnovarsi».

 

Oggi non più, spiega il giornalista, perché «nel sistema politico non riesco a trovare nessuna forma di rappresentanza, non c’è nessuno che si opponga in modo credibile alla guerra». Il suo ultimo libro, in uscita domani, si intitola “Non nel mio nome” ed è un atto di accusa, un grido di dolore, «che penso sia condiviso da tanti cittadini, umiliati e abbandonati dalla politica».

 

La guerra in Ucraina sembra un po’ sparita dalla campagna elettorale, no?

SANTORO PACE PROIBITA

«È un tema che è stato completamente rimosso per affermare il principio che non possiamo fare nulla di diverso da quello che stiamo facendo. Assistiamo a un’immane distruzione e continuiamo a sprecare risorse sulle armi, convinti che non sia possibile una soluzione politica. Si va avanti con un atlantismo di maniera, come fa il segretario del Pd, senza prendere il toro per le corna».

 

Ma tutti si preoccupano per la crisi innescata dall’aumento delle bollette, chiedendo al governo dimissionario di intervenire…

«Questo conferma che è stato un errore portare il Paese al voto così rapidamente. Si poteva trovare una soluzione per andare avanti altri 2 o 3 mesi con Draghi. Sono rimasto molto deluso dalla scelta del presidente Mattarella, che pure ammiro: costringere gli italiani a votare in queste condizioni è un colpo basso».

 

 

Ma, in quella situazione cosa avrebbe potuto fare il capo dello Stato?

SANTORO PACE PROIBITA 2

«Penso che una via d’uscita diversa fosse possibile, per far votare gli italiani con il massimo di coscienza e non con il minimo, come accadrà. E poi non si è permesso a nuove forze politiche di partecipare, anche impedendo la raccolta delle firme digitali. Tutto a vantaggio dei partiti esistenti».

 

Lei voleva provare a creare un nuovo soggetto politico, l’obiettivo è solo rimandato?

 

«Credo che in Italia si avverta forte l’esigenza di un partito che non c’è, che sappia rappresentare le persone partendo dalle loro condizioni di vita. Non voglio fondare nulla, ma provare a rispondere a questa domanda e verificare la possibilità di aggregare chi si sente come me».

NON NEL MIO NOME MICHELE SANTORO

 

Smarrito e arrabbiato?

«Abbandonati alla periferia della politica, così da non poter interferire con il potere. Umiliati nell’esercizio del nostro diritto fondamentale, espropriati della possibilità di scegliere i nostri rappresentanti, indicati dai partiti senza tenere in alcun conto i territori. Mi sento come se avessi subito un furto in casa».

 

Quindi non andrà a votare?

«Ci andrò, eserciterò il mio diritto come forma di opposizione, ma questo senso di frustrazione resterà intatto, perché sarà un po’ come giocare al vecchio Totocalcio. Ognuno farà i conti con la propria coscienza e deciderà se astenersi o far prevalere ancora una volta la maledizione del voto utile. Il problema, però, va affrontato: ormai metà della popolazione non partecipa alla vita politica, come se non si aspettasse più niente. Un vuoto pericolosissimo, che amplia le diseguaglianze».

 

A queste persone è rivolto il suo nuovo progetto politico-editoriale, la start up “Mondo nuovo”?

michele santoro

«Ho ricevuto migliaia di richieste di collaborazione, tanti giovani, intellettuali, ma anche operai. Un percorso difficile, perché basato sulle forze economiche di semplici cittadini. Ma nella mia vita sono riuscito a fare cose importanti con all’autofinanziamento e la partecipazione dal basso, da “Rai per una notte” fino a “Servizio pubblico”».

 

Cos’ha in mente?

«Un lavoro di inchiesta per andare in quel largo pezzo di società ignorato dalla politica, trovare persone capaci di dare vita a una nuova stagione. Personaggi veri, non virtuali, non usciti da parlamentarie fatte sul web, per capirci».

 

Ce l’ha con i 5 stelle? Con Giuseppe Conte non siete riusciti a trovare un percorso comune…

«Avrei voluto un confronto, lui ha preferito tentare una sorta di ritorno alle origini del Movimento, senza aprirsi all’esterno, pur di costruire un partito intorno alla sua leadership. Farà i conti con il risultato elettorale: la sua strategia non sarà sufficiente per il futuro. Io, comunque, sono disponibile a interloquire con tutti».

 

Anche con Enrico Letta?

michele santoro

«Credo che nemmeno lui tra un mese passerà sotto l’Arco di trionfo, non si è capito cosa avesse in mente: ha buttato a mare la possibilità di un’alleanza repubblicana e antifascista, rompendo con i 5 stelle, poi non ha dato vita a un progetto politico coerente. È una delle poche cose su cui sono d’accordo con Calenda. E non riesco a capire cosa separi Calenda e Renzi da Letta, se non le diatribe di potere».

 

Vede un pericolo estremista e sovranista in caso di vittoria della destra?

«È comico che ad agitare il pericolo dei cosacchi in piazza San Pietro sia la sinistra, ammesso che questa si possa dire sinistra. Non vedo fascisti alle porte, non credo che Meloni potrà permettersi derive autoritarie: se lo farà, troverà pane per i suoi denti. Sta facendo di tutto per risultare rassicurante, perché ha molto da farsi perdonare, a cominciare dall’esaltazione di Putin fatta in passato. La sua credibilità all’estero è scarsa, le sue convinzioni sono fragili, dettate dalla necessità».

 

Però è lanciata verso palazzo Chigi e il centrodestra si è compattato intorno a lei. O no?

michele santoro foto di bacco (1)

«Compattezza di facciata, dettata dalla propaganda. Basta vedere le distinzioni che fa Salvini in politica estera, di fronte all’atlantismo sbandierato da Meloni. Chiunque vinca, avremo un governo debole».

 

Da uomo di televisione: i confronti tra i leader, come avviene all’estero, non dovrebbero essere garantiti?

«Bisogna provarci, anche con questa frammentazione politica. In Francia o negli Stati Uniti è più facile. Da noi o elimini la legge sulla par condicio, e io sarei favorevole, o devi inventarti modalità alternative. Lo strumento della tribuna politica, rivisto, mi sembra il più adatto. Ma lì l’ultima parola veniva data ai partiti maggiori, basandosi sul peso parlamentare, non sui sondaggi, quindi non toccherebbe certo a Meloni e a Fratelli d’Italia».

 

Giusto, comunque, impedire il confronto tra Letta e Meloni a Porta a Porta?

michele santoro foto di bacco (2)

«Era una chiara violazione della par condicio, perfino l’Agcom ha dovuto riconoscerlo. Del resto, Vespa è uno specialista di violazioni non segnalate: quando consentì a Berlusconi di allestire il set con la scrivania per firmare il contratto con gli italiani fu clamoroso, un show che avvantaggiò il leader di Forza Italia, mentre il suo avversario rimase seduto a rispondere alle domande. Ma all’epoca l’attenzione dell’Agcom era tutta sulle mie trasmissioni».

berlusconi santoroMICHELE SANTORO CON LA PANZAMICHELE SANTORO CON LA PANZAmichele santoromichele santoro msantoro

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....