sergio castellitto

IL LAMENTO DI SERGIO CASTELLITTO: “SONO UN ELETTORE PD IN PIENO DISAGIO E CON I FIGLI CHE VOTANO M5S: NON POCHE RESPONSABILITÀ LE HA LA SINISTRA CHE HA USATO COME UNICO CEMENTO QUELLA DELLA DEMONIZZAZIONE DI BERLUSCONI. E ORA RICOMINCERÀ ANCHE A DIRE CHE GLI ITALIANI FANNO SCHIFO PERCHÉ HANNO SCELTO IL "PUZZONE". C’E’ TANTA RABBIA IN GIRO, SIAMO AVVELENATI”

SERGIO CASTELLITTO

Antonello Piroso per “la Verità”

 

Ho scoperto Sergio Castellitto, attore e regista pluripremiato in carriera, uomo di forti passioni civili, nel 1990. Al cinema aveva debuttato nel 1981 (Il carcerato, protagonista Mario Merola, non esattamente una commedia, in cui Castellitto veste i panni di Scapricciatiello). In tv nel 1984 (Western di cose nostre, tratto dal racconto di Leonardo Sciascia, sceneggiato da Andrea Camilleri, interpretato da Domenico Modugno, lo stesso Castellitto e Gabriella Saitta).

SERGIO CASTELLITTO

 

Io lo vidi in Un cane sciolto, miniserie della Rai, in cui era un magistrato integerrimo avversato dai suoi capi e da altri potenti. Ci ritroviamo per questa conversazione con l'annuncio che la Rai trasmetterà a gennaio la fiction in cui fa rivivere Rocco Chinnici, magistrato inventore del pool antimafia, con i giovani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che istruì il maxiprocesso di Palermo poi sfociato a dibattimento nel 1986, il primo a mettere alla sbarra Cosa Nostra; fu assassinato nel 1983 in un attentato di tipo libanese: un'autobomba carica di tritolo sotto casa, che uccise lui, i due carabinieri di scorta e il portiere dello stabile.

 

Di nuovo un magistrato.

«Un uomo esemplare. Che conduceva una vita normale in condizioni eccezionali. Ma indovina un po'? Per trovare una sua intervista l'ho dovuta cercare con il lanternino, anche se poi soccorre l'emozionante libro scritto dalla figlia Caterina, magistrato anche lei, È così lieve il tuo bacio sulla fronte. Il suo tratto caratteristico era la devozione: al suo incarico, alla toga, allo Stato».

SERGIO CASTELLITTO

 

È una critica al protagonismo di certi Pm?

«Non mi piace salire in cattedra diventando a mia volta giudice, però che ci siano magistrati rockstar che esternano e concionano in nome della libertà d' espressione garantita dalla nostra Costituzione, portati in giro come Madonne pellegrine e il cui verbo viene diffuso dalla Chiesa televisiva, mi pare indubbio. Ma è un tratto di questa Italia, o se vuoi della società contemporanea: tutti pronti a dire la loro, anche quando farebbero una figura migliore stando zitti».

walter veltroni paolo gentiloni la moderatrice e sergio castellitto (1)

 

Vuoi parlare di politica. O sto travisando?

«Parliamone, ma cosa possiamo dire di diverso da quello che purtroppo pensano molti nostri concittadini? Abbiamo visto la classe politica eccellere in quella che io chiamo "la ginnastica del cinismo", tutti agiscono come se fossero all'opposizione, anche quando magari sono al governo. per evocare un "nemico", o elencare "ostacoli" che impediscono di mantenere le promesse, inseguendosi sul terreno della demagogia nello stilare elenchi di proposte.

sergio castellitto

 

Così si rispondono colpo su colpo, uno dice reddito di cittadinanza, l'altro risponde reddito d'inclusione, una specie di rimasticatura. Hanno tutti realizzato che esistono i poveri, che però c'erano 5, 10 anni fa. E quindi la domanda sorge spontanea: ma scusate, nel frattempo che avete fatto? E poi si sorprendono se il 40, o magari il 50% degli elettori non va a votare».

 

Forse perché non sanno per chi, nonostante l'eccesso di offerta di sigle e movimenti.

sergio castellitto il sindaco pescatore

«Ma in Italia non si vota per, si vota contro. E lo dico da elettore Pd in pieno disagio, e con i figli che votano M5s: non poche responsabilità le ha la sinistra. Intanto perché se ti permetti di esprimere un dissenso motivato, automaticamente ti etichettano come venduto al nemico. Così la sinistra finisce per regalare all' avversario anche chi di destra non è, penso a giornalisti del calibro di Giampaolo Pansa, che per scrivere liberamente si è accasato in giornali che si rivolgono a un lettorato e a un elettorato di centrodestra.

 

RENZI E BERLUSCONI CON MAGLIETTA SU DELLUTRI

Il risultato alla fine è che riciccia Silvio Berlusconi, di cui si può dire o pensare tutto e il suo contrario, ma che è politicamente sopravvissuto a una miriade di indagini e processi, accuse più o meno infamanti, e adesso è ancora lì a giocarsela, rischiando pure di vincere. E poi cosa succederà? La sinistra ricomincerà a dire che gli italiani fanno schifo perché hanno scelto il "puzzone"?».

 

Temo la delegittimazione sia stata reciproca: tutti a accusare l'altro di essere unfit to lead, inadatto a governare.

«Certo, tutti ci hanno messo del loro. Ma se guardo alle cose dal lato della mia parte politica d'adozione, ai leader di sinistra chiederei: ha vinto Berlusconi o avete perso voi, visto che il vostro cemento è stato, in questi 24 anni, la demonizzazione del nemico?

RENZI NELLIMITAZIONE DI BERLUSCONI NELLA RECITA PARROCCHIALE DEL a

Avete passato il tempo non a dirci cosa dovevamo fare, ma a dirci che lui, no, lui non le poteva fare. Voi invece tutti all'altezza del compito? E allora perché la destra si è accaparrata temi di difesa sociale che una volta erano appannaggio della sinistra? Perché il Pd vince ai Parioli e perde in periferia, a Torpignattara?».

 

Sei pessimista.

«Perché, tu non la senti la rabbia, il rancore che c' è in giro? Siamo incazzati, "avvelenati", delusi perché forse ci siamo troppo illusi. Anche perché chi si è proposto come riformatore o innovatore ha dimostrato molti limiti. Quando invece tutti noi vorremmo chiedere ai politici: regalateci un sogno in cui sperare, in cui identificarci, ma concreto».

DI MAIO GRILLO FICO

 

Parliamo di Matteo Renzi, dei grillini, o di entrambi?

«Renzi sembra essersi avvitato su sé stesso, e soprattutto di non aver fatto tesoro del segnale che il Paese gli ha mandato. Come mai la gente, sempre più malata di disinteresse per la politica, è corsa alle urne il 4 dicembre 2016? Intanto perché quando chiami le persone a esprimersi direttamente su snodi importanti e concreti, quando avvertono che c' è una "polpa", rispondono. E poi mettici che Renzi ha trasformato il voto in un referendum su sé stesso, e il Paese non aspettava altro: votare contro, come si diceva prima. Così ora assistiamo all' inversione del canone di Ennio Flaiano: la corsa a saltare giù dal carro del vincitore».

 

E il M5s?

MARIA ELENA BOSCHI DA' IL CINQUE A MATTEO RENZI

«Ha incanalato il malessere presente in tanti strati della popolazione. Ma con quella stessa onestà che loro invocano come antidoto alla malapolitica, va detto che hanno mostrato imbarazzanti livelli di inadeguatezza. Scusate, tirate fuori i curricula, esponete quali sono le vostre competenze. Non è che esse possono esaurirsi nella rivendicazione dell' onestà. Che è un prerequisito.

 

Ma se poi manca la capacità di affrontare con serietà i problemi, allora poi non bisogna sorprendersi se c' è chi arriva a sostenere: preferisco uno magari non onesto al 100%, ma sicuramente più capace. Naturalmente il massimo sarebbe passare dall' aut aut (o onesto o incapace) all' et et (onesto e capace), ma pare non si sia destinati a tale felice sintesi».

 

Intanto c'è il riaffacciarsi di neofascisti o naziskin, con i loro slogan sulla cosiddetta politica di accoglienza.

veneto fronte skinheads

«Denuncio un mio pregiudizio: qui in ufficio sono venuti cinque volte i ladri a farmi visita, ho dovuto mettere un impianto di allarme a prova di bomba, il risultato è che se nel quartiere io vedo una faccia, come dire?, inconsueta, esotica, il riflesso è di guardarla con attenzione.

 

Non si può essere ipocriti: c'è il tema della sicurezza, che rimanda al tema dell'integrazione. Perché se li accogli in maniera indiscriminata non fai un favore a loro, perché poi se non hanno di che campare finiscono per delinquere, e quindi non lo fai nemmeno a te stesso. Se dopo averli accolti, non abbiamo il tempo, la voglia, i mezzi per integrarli (voglia di integrarsi che magari pure qualcuno di loro non ha), che succede?».

CAPALBIO E I MIGRANTI

 

Succede come a Capalbio, dove i radical chic predicano le porte aperte, ma quelle degli altri. È la sindrome nimby: not in my back yard, gli extracomunitari metteteli dove vi pare, ma non nel cortile di casa mia.

«Scusa, ma perché questi temi sono nell' agenda dei movimenti di estrema destra e non li ritrovo, o non li sento, nell' iniziativa dell' estrema sinistra? Perché c' è Casa Pound e non c'è più, che so, Servire il popolo?».

 

Be', se ti occupi di Casa Pound, ti replicano: sta' zitto brutta «zecca», pensa piuttosto ai centri sociali.

sostenitori di casa pound

«I centri sociali? Ma stanno chiusi lì dentro a rollare, a farsi le canne, a mobilitarsi su temi alti, le multinazionali, la Tav, ma al pensionato con 500 euro, al senza casa, ci devono pensare i nostalgici del Duce? Io inorridisco davanti a un carabiniere che appende sopra il letto un vessillo usato dai movimenti neonazisti, ma tendo a credere che sia o stupido o ignorante, voglio sperare non malvagio. Ma anche sollecitare lo scandalo su un episodio del genere è preoccupante, perché denuncia un limite: io non so più coinvolgere o emozionare, ma m' incazzo se qualcuno ci riesce, tanto più con parole d' ordine pericolose».

Margaret_Mazzantini_1

 

Interessante questo riferimento alla malvagità.

«Certo, esistono non solo il giusto e l'ingiusto, ma il Bene e il Male».

 

Anche tra uomini e donne?

«Se cerchi di farmi parlare dei recenti episodi di cronaca, ti stoppo subito. C' è stata una corsa disdicevole e penosa a dire la propria, ma io nel caravanserraglio delle opinioni non ci voglio entrare. Ma su un piano generale e "a prescindere", come diceva Totò: io sto dalla parte delle donne tutta la vita, sempre e comunque.

 

margaret mazzantini sergio castellitto

Perché il potere è maschio, inutile girarci intorno. Dall' universo femminile ho imparato tutto. Ubbidire all'intelligenza di mia moglie Margaret è il più grande privilegio della mia vita. E rivendico con orgoglio il fatto che in questo clima siano cresciuti i miei figli: Pietro e Cesare, Maria e Anna».

 

Tutti con secondo nome: Contento, Contenta.

«Perché la contentezza è un bello stadio della vita, è meno isterica della felicità, che hai sempre la paura di perdere. È un sentimento, la contentezza, che dobbiamo cercare di condividere. E anche se mala tempora currunt, visto che siamo in clima prenatalizio, consentimi di augurarla un po' a tutti noi».

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