massimo colonna crash kid

LO CHIAMAVANO “CRASH KID” - UN LIBRO CELEBRA IL MITO DI MASSIMO COLONNA, CAMPIONE DI BREAKDANCE E PIONIERE DEL GENERE IN ITALIA - NEL 1995 VINSE LA PIÙ IMPORTANTE COMPETIZIONE MONDIALE, “LA BATTLE OF THE YEAR” - L’ARTE DI STRADA, I GRAFFITI, IL TRIBALISMO HIP HOP - IL MISTERO DELLA SUA MORTE, AVVENUTA NEL 1997 A SOLI 26 ANNI, SVELATO DA DAGOSPIA…

massimo colonna crash kid 4

1 - DAGONOTA

Come è morto Massimo Colonna, in arte Crash Kid? Sulla sua fine, avvenuta il primo novembre 1997 a Milano, è scesa una densa cortina fumogena. In rete, ad esempio, non circola nessuna informazione a riguardo, né ufficiale né ufficiosa. La vox populi sostiene che a portarlo via sia stato un incidente avvenuto in metropolitana, dove l’artista stava realizzando dei graffiti. Ma le indiscrezioni raccolte da Dagospia svelano un’altra storia: Massimo Colonna si sarebbe suicidato. Per rispetto alla sua memoria, la comunità di writers e ballerini di hip hop  romani crearono un muro di silenzio (e mistero) sulla sua morte, rimasto in piedi fino a oggi.

massimo colonna crash kid 7

 

2 - CRASH KID FA ANCORA GIRARE LA TESTA

Maria Egizia Fiaschetti per il “la Lettura - Corriere della sera”

 

Una rete sociale prima di internet. «Generatore di connessioni» nate dalla strada e lanciate dal passaparola. Sono trascorsi più di trent' anni da quando Crash Kid, ragazzino cresciuto nel quartiere Portuense a Roma, ribolliva di energia, scalpitando all' idea di spingere il proprio corpo oltre ogni limite, fino a conquistare un' aura mitologica dopo essersi esibito davanti a mostri sacri come Ice T e Afrika Bambaataa.

 

massimo colonna crash kid 6

Una gara dopo l'altra, si affermò come campione di headspin (virtuosismo atletico che consiste nel ruotare vorticosamente sulla testa) e animatore carismatico della scena, non solo italiana. Nell' underground e in televisione. Memorabile la performance a Fantastico, nel '90, condotto da Pippo Baudo e con la partecipazione di Jovanotti.

 

massimo colonna crash kid 5

Linguaggi d'oltreoceano reinterpretati con originalità e senso identitario, tra grandi raduni e concerti epici (Public Enemy, Run Dmc...). E, a dispetto di un'obsolescenza sempre più rapida e implacabile, la sua storia conserva la freschezza di una favola metropolitana. Va oltre il tributo, dunque, il ritratto corale intriso di nostalgia del volume “Crash Kid. A hip hop legacy”, in uscita il 18 ottobre (Drago editore) dedicato appunto a Massimo Colonna, vincitore nel' 95 della più importante competizione mondiale di breakdance, la Battle of the Year, scomparso nel '97 in un incidente a 26 anni. Autori del libro, nel quale la biografia si fonde col ritratto di una generazione, sono gli amici e compagni di strada Marcello «Napal» Saolini e Ben Samba Matundu: una sorta di operazione di restauro conservativo che mette insieme ricordi, storia del costume, estetica giovanile, neo-tribalismo.

graffito dedicato a massimo colonna crash kid

 

Testimone dei suoi esordi da ballerino Sebastiano Ruocco, in arte Ice One, 53 anni, che ha attraversato tutte le discipline dell'hip hop: graffiti, beatboxing (riproduzione di suoni attraverso l'uso della bocca e della voce), rime rap, acrobazie al ritmo dei beat sparati dal ghetto blaster , l'iconico registratore portatile dei videoclip o di cult movie come Fa' la cosa giusta di Spike Lee. Lo stesso utilizzato per allenarsi sul pavimento della Galleria Colonna, poi intitolata ad Alberto Sordi, in via del Corso, vicino a «Babilonia», leggendario negozio di abbigliamento eletto a punto di ritrovo.

 

MASSIMO COLONNA CRASH KID

«Massimo - racconta Ice One a "la Lettura" - sapeva che a Ostia io e il mio gruppo, la Special Breaking Crew, ballavamo. Quando il padre me lo portò aveva 13 anni, era esile e non si muoveva ancora in modo fluido ma in poco tempo diventò un fuoriclasse». Tra le molte scorribande che ancora profumano di spirito adolescenziale ne sceglie una: «Eravamo sul bus e un signore lo prendeva in giro per il caschetto e le ginocchiere. Per provocarlo, gli disse: "Hai sbagliato linea, l' aeroporto dei paracadutisti è da un' altra parte". Per tutta risposta lui scese e si mise a ballare con uno stile così sorprendente da lasciarlo a bocca aperta. Massimo sapeva come trasformare la beffa in energia creativa».

massimo colonna crash kid

 

Napal, writer della prima ora, oggi quarantatreenne artista e illustratore, non voleva rassegnarsi all' idea che la mole di materiale raccolta da Crash Kid fosse andata perduta, fino al ritrovamento in una soffitta polverosa grazie alla sorella: «Dopo aver riscoperto l'archivio, tre anni fa, ho curato il restauro fotografico per pulire i negativi e scansionare le immagini: uno spaccato ricchissimo del periodo 1982-1997».

 

Che cosa ha significato la vostra amicizia? «Quando abbiamo iniziato a fare graffiti io avevo 12 anni, lui 17. A volte non riuscivo a dipingere nella parte più alta del muro, lui mi prendeva sulle spalle e mi incoraggiava: "Su, finisci". Nel libro ho cercato di restituire quel clima, penso che mai come oggi l'arte debba tornare a parlare di sentimenti più che di like e visualizzazioni».

massimo colonna crash kid e jovanotti

 

Dj Baro (Colle der fomento), alias di Alessandro Tamburrini, ha come stampata nella retina l'istantanea del suo primo incontro con Crash Kid, nel febbraio dell' 89: «Mi colpì il modo di vestire: sneakers Puma, cappello Kangol e giacca di una squadra di football. L'abbigliamento tipico di artisti hip hop visto sulle copertine di qualche vinile che possedevo».

 

Dalla curiosità all'amicizia, cementata dalla passione comune: «La sua voglia di trasmettere quello che scopriva in giro per il mondo coinvolgeva tutti. Era un tipo tosto, si allenava ogni giorno al punto di diventare uno dei migliori power mover di quel periodo». Se potesse rivivere uno dei momenti più intensi condivisi con Massimo sarebbe «la prima jam internazionale di breakdance come gruppo (i Ready to Fight) a Berna, in Svizzera, nella quale ho avuto la fortuna di essere al fianco di uno dei più forti del settore».

massimo colonna crash kid

 

massimo colonna crash kid 3

L' editore, Paulo von Vacano, ha sposato il progetto per celebrare un movimento «che rappresenta un modello di società civile pionieristico, in cui le pulsioni negative della strada si trasformano in positive». Perché lo considera ancora attuale?

«Perché quei ragazzi sognavano di rafforzare la loro famiglia, il loro quartiere e molti sono ancora impegnati a costruire quel sogno. Per i nativi digitali sono l' esempio vincente, non utopistico, di chi continua a lottare per il diritto di vivere».

massimo colonna crash kid massimo colonna crash kid il primo a sinistra

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...