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MALA TRANS – AL TRIBECA FESTIVAL DI NEW YORK IL DOCU-FILM “MALA MALA”, RITRATTO DELLA COMUNITÀ TRANSGENDER DI PORTO RICO - PRIVO DI COMPASSIONE, IN CUI ESPERIENZE PERSONALI E POLITICHE SI FONDONO NEL RACCONTO DELLA REALTA’ OLTRE LA CONCEZIONE BINARIA DEL SESSO - VIDEO

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Diana Clarke per http://www.villagevoice.com

 

 

È raro che l’arte politica sia buona arte. Le ideologie fanno fatica ad esprimersi attraverso un medium che cerca per natura di smontare qualsiasi assunto. Ma se un’esperienza personale è anche un’esperienza politica, la linea di confine tra arte e politica diventa molto sottile. Nel documentario “Mala Mala”, un ritratto della comunità transgender di Porto Rico, quella sottile linea rappresenta la vita di molte persone.

 

Trailer:

 

 

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Il documentario non vuole compiacere lo spettatore, chiede solo di cogliere un’occasione per esplorare un contesto. Nel corso di tre anni Dan Sickles e Antonio Santini hanno filmato la vita quotidiana, l’impegno politico, le relazioni personali di alcuni e alcune portoricane che vivono al di fuori della concezione binaria della sessualità.

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Ivana, per esempio, è un’attivista transgender molto impegnata, parla in televisione, distribuisce preservativi alle prostitute transgender e dirige un’associazione che raccoglie fondi per la causa. È molto interessante il dialogo implicito che si forma all’interno del film tra lei e Soryana, una delle poche donne transgender di Portorico che è riuscita a cambiare il suo genere sulla carta d’identità.

 

 Tra le tante altre storie interessanti c’è quella di Sandy, prostituta transessuale fidanzata con un cuoco cisgender, che molto umanamente spiega come sia indispensabile per lei essere bella per competere con ragazzi più giovani di lei. Ma non tutti nel film hanno ancora trovato la strada per diventare ciò che si sentono: Paxx è un uomo transgender che non ha ancora fatto coming out con i suoi genitori e sta trovando molte difficoltà nell’intraprendere il cambiamento.

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Drag Queen come Alberic e Queen Bee discutono della loro vita, divisa tra il lavoro e la transizione, e della difficoltà di mantenersi economicamente, mentre Samantha lotta per trovare sul mercato nero gli ormoni per completare il suo percorso.

 

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Il documentario Mala Mala racconta la storia di un movimento - che una volta affondate le radici nel terreno, riuscirà a superare la discriminazione basata sulla sessualità e sul genere. Se, come in questo caso, un’esperienza personale è un’esperienza politica, allora la politica vive nei nostri corpi. E di sicuro i nostri corpi riusciranno a liberarci dai limiti in cui, in un qualche modo, siamo incappati.

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