lory del santo

PRIVATO, PRIVATISSIMO ANZI DI DOMINIO PUBBLICO - LA TV E I SOCIAL HANNO STRAVOLTO IL SENSO DEL PUDORE - SE MARCO CARTA, OSPITE DELLA D’URSO, ANNUNCIA DI ESSERE GAY (IL GIORNO PRIMA DELL’USCITA DEL SUO ALBUM), ALESSANDRO GASSMANN PARLA DEI SUOI TRANQUILLANTI SU RAI1 - NADIA TOFFA HA RESO PUBBLICA LA BATTAGLIA CONTRO IL CANCRO E LA DEL SANTO HA FATTO LO STESSO CON IL SUICIDIO DEL FIGLIO

Renato Franco per il “Corriere della Sera”

 

marco carta

Forse tutto è cominciato quando in molti hanno iniziato a frequentare assiduamente il confessionale del Grande Fratello e quello del prete ha iniziato ad andare deserto. È da lì che il concetto di intimità e pudore è diventato parecchio più disinvolto e ha deciso di spogliarsi davanti alle telecamere.

 

Complice un codice culturale collettivo ormai ai passi con Instagram - patria del selfie, certificazione di un' esistenza che dubita di se stessa e dunque ha bisogno di mostrarsi - la tv diventa sempre più spesso luogo dove confessare quello che una volta nessuno avrebbe trovato normale dire davanti a milioni di persone.

 

piedoni alessandro gassman

La domenica televisiva appena trascorsa ne è stata la rappresentazione plastica. Su Canale 5 c'era Marco Carta che annunciava di essere gay, scanalavi su Rai1 e trovavi Alessandro Gassmann che confessava di aver fatto uso di tranquillanti per poter salire sul palco. L'idea di fondo è che non c'è nulla da nascondere (vero), che le tue esperienze possono essere di esempio agli altri (altrettanto vero), però il risultato generale è che si sposta sempre più in avanti il confine di quello che è accettabile dire in televisione.

A volte poi è anche questione di tempo.

 

lory del santo

Marco Carta ha scelto di fare coming out il giorno prima dell' uscita del suo nuovo disco, un po' di emozioni e un po' di business. Ha raccontato del primo bacio «che mi ha lasciato senza respiro, il primo bacio che ho dato a un ragazzo che ho amato. L'ho detto con una tale libertà perché deve essere normale, per le persone che sono a casa, per i ragazzi che ci guardano. Non devono fare lo sbaglio che magari ho fatto io. È un processo: c'è chi si sente pronto da subito chi dopo dieci anni, chi dopo un mese».

 

Nelle ultime settimane la rivelazione a favore di telecamera che ha colpito di più è stata quella di Lory Del Santo che a Verissimo ha raccontato un dramma di cui nessuno sapeva nulla, la morte di Loren, il figlio di 19 anni: «Si è tolto la vita a causa di una grave patologia cerebrale. Il suo cervello si è spento per un collasso mentale».

 

NADIA TOFFA

Ha anche spiegato il motivo di questa sua confessione pubblica: «Ho cercato di vivere da sola questo periodo senza parlare con nessuno. Senza amici. Senza poter dire la verità. Parlo per ritrovare la forza, per essere forte. Ora devo riprendermi. Devo incontrare le persone. Mi hanno detto che stare segregata nel mio dolore non mi può fare che male».

 

Per questo ha deciso di continuare la terapia sempre sotto l'occhio vigile e confortevole della telecamera ed è entrata nella casa del Grande Fratello. Dramma diverso, ma stessa scelta per Nadia Toffa che ha voluto condividere in pubblico, con il suo pubblico delle Iene, la sua malattia. In diretta ha parlato per la prima volta del cancro e in diretta ha parlato anche della recidiva.

 

Il confessionale di suor Barbara D'Urso accoglie molte anime in pena. Come quella di Gianfranco D'Angelo che ha rivelato davanti a un paio di milioni di spettatori che deve continuare a lavorare perché i soldi della pensione non bastano: «Prendo circa duemila euro al mese, sono pochini». Abbattuto un altro tabù, quello di parlare di soldi davanti a tutti.

 

gianfranco d angelo

Dove raccontare di essere stati operati d'urgenza al cuore? A Verissimo, altro salotto a misura di confessione, come ha fatto Bianca Atzei: «Ho passato dei momenti difficili, ma sono stata una guerriera». Ma i problemi di cuore sono anche metaforici, quindi due battute sulla fine della storia d'amore con Max Biaggi - ancora una volta il privato che diventa pubblico - non vuoi dirle? Il vissuto individuale che diventa di dominio collettivo ormai ha un solo limite: non avere nessun limite.

 

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