mario lavezzi

LAVEZZI QUALITA' ORO: “ERO STATO COSTRETTO AD ABBANDONARE “I CAMALEONTI” PER IL MILITARE. ERO DISPERATO MA SE VUOI FARE L'ARTISTA, MAI AVERE IL CULO AL CALDO. “IL PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA”? INIZIALMENTE LA INTITOLAI “GIOVEDÌ 19”. LA FECI ASCOLTARE A MOGOL, CHE DISSE: “MA SEI SCEMO? È APPENA USCITA “29 SETTEMBRE”. COSA FACCIAMO, CANZONI O CALENDARI?”. LUI CAMBIA IL PRIMO VERSO E CAMBIA LA MIA VITA. MOGOL DOVREBBE AMMETTERE CHE TUTTE LE CANZONI CHE HA SCRITTO PER BATTISTI PARLANO DI SUE DONNE…”

Massimo Cotto per “il Messaggero”

 

MARIO LAVEZZI

L'ho sempre visto con quel sorriso che non è stampato in volto per abitudine, ma per la felicità del vivere. Mario Lavezzi compie 50 anni. Di musica, ovviamente. Per festeggiare, esce un cofanetto bellissimo formato 33 giri (che sarà presentato oggi alle 18 alla Feltrinelli di via Appia Nuova a Roma), con tre cd corrispondenti ai tre percorsi (autore, produttore, cantautore) e un 45 giri in vinile con alcune rarità. Titolo perfetto: E la vita bussò.

 

Come ha bussato la vita?

«Presentandosi sotto forma di chitarra. Una folgorazione. La prima volta che ne vidi una, apparteneva a mio cugino, era appesa a un muro. Rimasi a guardarla senza il coraggio nemmeno di toccarla. Mi sembrava enorme, come sono enormi i sogni a otto anni. Due anni dopo, mia sorella Annabella tornò a casa con una chitarra e mi disse: Guai a te se osi toccarla. Non la suonava mai, così un giorno le dissi: Senti, se non la usi, dalla a me. E cominciai a suonare».

vince tempera, loredana berte e mario lavezzi

 

Quali canzoni?

«Beatles, Stones. Nel cofanetto c'è una versione di Yesterday che zoppica tanto, ma che ho voluto mettere perché racconta l'ingenuità di quegli anni».

 

Che anni erano?

«Bellissimi. Un Nuovo Illuminismo. Si produceva in tutti i settori. C'erano valori, creatività e ideali in tutti i campi, dalla politica all'economia all'arte. Il nostro sogno era spezzare con il passato e guardare avanti. Oggi è il presente che si spezza, tutto è decadenza. Lo dico senza paura di sembrare vecchio. Una volta si inventava, oggi abbiamo smesso persino di sognare».

Mario Lavezzi e moglie

 

A chi deve di più?

«Alla mia famiglia, che mi ha permesso di non seguire le orme di mio nonno, pretore, e di mio padre, avvocato. A Franco Bastoni, che mi ha insegnato a suonare la chitarra e che mi consentiva di accompagnarlo nei festival studenteschi. Al Giambellino, quello di Gaber, che è stato il mio quartiere. Vivevamo tutti lì, io, Lucio Battisti e i Camaelonti. Su una panchina di piazza Napoli ho suonato le mie prime canzoni. Nella mia Milano».

 

La sua prima canzone è Il primo giorno di primavera.

«Ero stato costretto ad abbandonare i Camaleonti per il militare. Ero disperato. Il tormento aiuta la creatività. Se vuoi fare l'artista, mai avere il culo al caldo. La scrivo a casa dei miei, a Valganna. Stupidamente, la intitolo Giovedì 19. La faccio ascoltare a Mogol, che mi dice: Ma sei scemo? È appena uscita 29 settembre. Cosa facciamo, canzoni o calendari?. Così cambia il primo verso e cambia la mia vita. Primo posto in classifica grazie ai Dik Dik e via».

MARIO LAVEZZI E MOGOL

 

Bella amicizia, quella con Mogol e Battisti.

«Pensi che abbiamo fatto persino una battuta di caccia a Titograd, la capitale del Montenegro che oggi si chiama Podgorica. C'erano anche Mariano Rapetti e Alberto Radius. In 5 con 2 sole licenze, da pazzi. E poi siamo diventati tutti nemici della caccia».

 

Parliamo di donne.

«Ne ho solo una, Mimosa».

 

Con quel nome, impossibile sostituirla. Parlavo di artiste. Loredana Bertè.

mogol lucio battisti

«Mi ha forgiato. Una palestra, un vulcano. Un'intuizione dopo l'altra. Una volta tornò dalla Giamaica con una valanga di dischi reggae, un genere sconosciuto in Italia. Li ascoltai, poi, dopo aver tratto ispirazione anche dai Ten C.C., scrissi E la luna bussò. In alto mare, invece, nacque una sera al Divina, un locale di Milano, dopo aver sentito la Love Unlimited Orchestra. Sbagliano i ragazzi di oggi che ascoltano poca musica. Se lo fai, l'ispirazione arriva».

 

Con Loredana ha avuto anche una bella storia d'amore.

«Cinque anni. Due di idillio, tre di massacro».

 

Ornella Vanoni.

loredana bertè mia martini

«Ornella è Ornella. Che cosa si può aggiungere? Curiosa, intelligente, non molla mai. Sempre informata su tutto. Oggi che ha perso tutti i freni inibitori è irresistibile».

 

Fiorella Mannoia.

«Ho sempre scelto di lavorare con artiste di personalità vocale. Non basta saper cantare, bisogna anche aver voglia di comunicare. Arrivare al cuore. Fiorella è tutto questo. Jovanotti e Vasco cantano bene? No, per niente. Ma sono grandi comunicatori».

 

Ornella Vanoni

Una delle canzoni a cui è più legato è Vita.

«L'ho scritta con Mogol. In origine si intitolava Angeli sporchi. È dedicata a una ragazza di cui si era innamorato Mogol. Giulio dovrebbe ammettere che tutte le canzoni che ha scritto per Battisti parlano di sue donne. Di donne che ha avuto o anche solo conosciuto. Lei gli aveva raccontato per filo e per segno il suo passato. Ne aveva fatte di tutti i colori, non si era fatta mancare niente. Ma proprio niente. Poi, Lucio Dalla la sentì e cambiò storia e prospettiva. E la intitolò Vita. Lucio, in questo, era geniale. Prendeva canzoni di altri e le portava altrove».

 

Se si guarda alle spalle cosa vede?

«Il domani».

loredana berte mario lavezzi remo serrangeli

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”