DALLE CREPE A CREPET, DA AVATI AGLI AVANZI - MENTRE L'EMILIA CROLLA SCOSSA DOPO SCOSSA, PERDENDO VITE, CASE E AZIENDE, SPUNTANO I CREPET E I PUPI AVATI, CHE AMMIRANO “LA POESIA” DEI TERREMOTATI CHE CELEBRANO NOZZE E COMUNIONI SOTTO LE TENDE: “AVERE QUALCOSA SU CUI RICOMPATTARCI È EMOZIONANTE” - MA CHE GLIENE FREGA, A UNO CHE NON HA PIÙ UN TETTO SULLA TESTA, DELLA ‘’POESIA’’ DA TENDOPOLI?...

Francesco Borgonovo per "Libero"

Fanno gli ottimisti con le macerie degli altri. Mentre le giornate e le notti emiliane continuano ad essere funestate dalle scosse, si manifestano i filosofi della pacca sulla spalla, pronti a sostenere che anche nella tragedia s'annida la bellezza (tanto la tragedia la vivono gli altri). Ecco il professor Paolo Crepet lesto a spiegare che il terremoto «è un lutto terribile, ma anche una grande opportunità di rinascita, di ricostruzione».

Ovviamente, il luminare si sente molto vicino alle vittime del sisma, ma «semplicemente» pensa che «un terremoto, quando è avvenuto, implica una ricostruzione immediata, e la ricostruzione è una grande opportunità per creare anche nuova economia come è avvenuto ad esempio in Friuli o in Umbria e nelle Marche. Insomma la ricostruzione porta nuovo lavoro». Oh, che grande idea, come avevamo fatto a non pensarci. Per risolvere i problemi di disoccupazione che attanagliano il Paese non c'è niente di meglio che una bella catastrofe naturale. I giovani escono dall'università e non trovano un impiego?

Basta uno tsunami, un'inondazione con i controfiocchi e in un attimo li abbiamo tutti sistemati, con tanto di caschetto e pala in mano. Non osiamo immaginare quale spinta all'economia abbiano fornito le sette piaghe d'Egitto: il rilancio del prodotto interno lordo faraonico sarà stato senz'altro micidiale. Si accende un telegiornale e si trova, immancabile, la storia zuccherosa della coppia che ha deciso di sposarsi anche se la chiesa del paese è andata distrutta.

O del parroco di Pieve di Cento che ha celebrato la messa per la prima comunione di una cinquantina di bambini all'aperto, sotto i tendoni. Sono storie di tenacia e di coraggio, di fede che unisce le persone anche nella disgrazia. Vicende da raccontare con il rispetto dovuto a chi non si fa abbattere e prosegue a vivere con dignità. Eppure vengono messe in scena con baldanza, a sostegno della tesi per cui il disastro ha fatto riscoprire gli antichi valori, ha cementato le comunità e dunque, in qualche modo, ha fatto bene al morale della truppa.

Persino un emiliano sensibile come Pupi Avati, ieri sulla Stampa, si è prestato alla retorica del tanto peggio tanto meglio. «Quella dei matrimoni e delle prime comunioni all'aperto, nei paesi devastati dal terremoto», ha detto, «è una fotografia meravigliosa. (...) Sono convinto che siano stati matrimoni e prime comunioni più emozionanti, e indimenticabili, di tanti altri festeggiati al ristorante o in una villa con il catering ».

Sembra una pubblicità atroce: volete rendere indimenticabili le vostre nozze? Ecco cosa fa per voi: una bella eruzione vulcanica. Fate infiammare d'invidia i vostri amici! Intanto, però, c'è chi è morto per i crolli, chi non ha più una casa o un'azienda, chi ha perso tutto. «Avere ora qualcosa su cui ricompattarci è emozionante», ha detto ancora Avati. «In un Paese che è privo di aspettative, progetti e speranze, ora gli emiliani hanno un progetto comune: quello di ricostruire». Immaginiamo quanto possano essere contenti. Ci voleva proprio, questo sisma, possiamo ricostruire assieme in amicizia. Ma che gliene frega, a uno che non ha più un tetto sulla testa, del fatto che possa nascere «una solidarietà» nelle tendopoli o che «scompariranno certe divisioni artificiose sulle quali ci scanniamo tutti i giorni»?

Sai quanto è consolante, per dei cristiani che hanno perso un marito o un fratello sapere che la loro storia di dolore è un bel film o una «fotografia meravigliosa». Se uno vuol socializzare, va alla bocciofila. Se vuol sviluppare la propria solidarietà, non ha che da scegliere un'associazione di volontariato. Mica ha bisogno che gli crolli addosso un capannone. E di certo non si fa consolare dall'idea che qualche maestro della settima arte possa cavar fuori un surrogato del neorealismo tra una faglia e l'altra. Se sotto i tendoni degli sfollati, negli abbracci e nelle lacrime degli emiliani c'è della poesia, forse è il caso di ascoltarla con rispetto. In silenzio.

 

PUPI AVATI TERREMOTO EMILIA TORRE DI NOVI TERREMOTO EMILIA CROLLATA LA TORRE DI NOVI TERREMOTO EMILIA CONTROLLI DELLE FORZE DELL ORDINE VIVERE NELLE TENDE IN EMILIA DOPO IL TERREMOTO VIVERE NELLE TENDE IN EMILIA DOPO IL TERREMOTO fen61 paolo crepetterremoto emilia

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)