tony fadell mark zuckerberg

IL METAVERSO DI TRAVERSO – TONY FADELL, CREATORE DELL'IPOD E TRA I MANAGER PIÙ CORTEGGIATI DELLA SILICON VALLEY, SMONTA LA RIVOLUZIONE DEL METAVERSO ANNUNCIATA DA ZUCKERBERG – “È SOLO MARKETING, È SPAZZATURA. IL METAVERSO DARÀ VITA A RELAZIONI TOSSICHE, CONFLITTUALITÀ E DISCORDIA. LE MENTI ANDREBBERO COINVOLTE NON PER FARE COSE STUPIDE, COME FACEBOOK, MA PER RISOLVERE I PROBLEMI REALI...”

Barbara Millucci per www.corriere.it

 

tony fadell

San Francisco, 23 ottobre 2001. Si alza il sipario. Steve Jobs presenta al mondo intero il suo nuovo gioiellino: l’ iPod. Dietro le quinte, lontano dai riflettori, siede colui che, poco più che 30enne, si scoprirà aver progettato quello straordinario mp3 che avrebbe rivoluzionato il modo di ascoltare musica. Ingegnere informatico americano di origini libanesi, Tony Fadell, oltre che papà dell’iPod, è stato anche parte del team di Apple che ha ideato l’iPhone.

 

Oggi è tra i top manager più corteggiati della Silicon Valley. Dopo una carriera folgorante trascorsa a inventare dispositivi deputati a semplificarci la vita, da qualche anno ha scelto di dismettere la felpa con cappuccio e indossare la giacca, diventando lui stesso mentore di nuove leve.

 

Marck Zuckerberg con il visore

A 53 anni, oggi guida la società di investimento Future Shape specializzata in startup tecnologiche e ha appena pubblicato il libro «Build: An Unorthodox Guide to Making Things Worth Making» (Harper Business), in cui ripercorre la storia della sua vita: il fatidico incontro con Steve Jobs, la vendita della sua azienda (Nest Labs a Google per 3,2 miliardi di dollari nel 2014, con cui progettò il primo termostato wifi della storia in grado di connettersi alla rete e di autoregolarsi), e tante altre curiosità legate ai 300 brevetti depositati a suo nome che, non contento, continua a sfornare.

 

Lo abbiamo incontrato in occasione del Maker Faire Rome, organizzata dalla Camera di commercio di Roma. «Oggi le persone hanno necessità di avere risposte su tre temi: cambiamento climatico, salute e cambiamento sociale. Tre settori su cui intendo puntare nei prossimi anni. Oltre 15 anni fa, pensavamo che l’iPhone avrebbe cambiato il mondo ma l’iPhone ha fatto molto di più, l’ha rivoluzionato».

 

Guardando al passato, rifarebbe tutto quello che ha fatto o cambierebbe qualcosa?

tony fadell steve jobs

«Non cambierei nulla. Quando incappo in problemi, cerco di risolverli. Quando abbiamo capito che la dipendenza digitale era un problema per l’umanità, era troppo tardi. Generava dipendenza tra le persone, ma come facevamo a rallentare i consumi? Abbiamo quindi pensato a dei sistemi di screen time per ridurre le ore trascorse dinanzi ai device.

 

Inoltre a quei tempi non sapevamo che l’e-commerce sarebbe esploso, facevamo cose per i geek, mentre la cosa più importante è capire sempre come la tecnologia si va a inserire nel quotidiano della gente comune. Oggi, imparata la lezione, cerco sempre di capire se da una determinata tecnologia potrebbero scaturire eventuali problemi».

 

L’errore da cui ha più imparato?

mark zuckerberg

«I fallimenti sono i migliori momenti di crescita. Per innovare, bisogna fallire. Si impara sempre sbagliando. Anzi, quando si fanno cose nuove si migliora. Iniziare con “cosa” e non con “perché” è profondamente sbagliato. Il “perché” deve stare sempre all’inizio di ogni progetto. Pensiamo alla struttura di un film (c’è la storia, il cast). Il perché deve sempre essere la guida di una trama che si va poi a sviluppare. Bisogna inoltre capire la propria missione nel mondo. Io ad esempio ho impiegato molti anni prima di realizzare la mia visione».

 

Un'altra domanda: la tecnologia è sostenibile?

tony fadell 2

«Sì e può essere la chiave per risolvere la crisi climatica. Tutti insieme siamo chiamati a ricreare questo mondo, nessuno escluso, e dobbiamo imparare a fare le cose con meno impatto ambientale, preservando il pianeta. Per fare questo sono necessari cambiamenti drastici. Bisogna infrangere i monopoli, rivoluzionando i settori».

 

Nel libro è scettico sul metaverso...

«Il Metaverso è puro marketing (e alza in contemporanea il dito medio di entrambe le mani, ndr) e nessuno sa ancora esattamente cosa sia. Abbiamo tecnologie straordinarie in grado di risolvere problemi delle persone e dispositivi che consentono di creare cose che non esistono. Con la gravity sketch per esempio possiamo creare in 3D in ambienti 2D. Mi vedete a giocare in Rete e inscenare i panni di un avatar?

 

mark zuckerberg e il metaverso

Il metaverso è solo spazzatura. Non ci si può relazionare con le persone solo tramite uno schermo, perché diventano relazioni tossiche. Quando non ci si relaziona fisicamente, si tende a dire cose che in una situazione reale non si direbbero mai. Così come Second Life prima e i social network adesso, creano conflittualità e discordia, lo stesso accadrà in modo amplificato con il metaverso. Provocherà solo problemi. Le menti andrebbero coinvolte non per fare cose stupide, come Facebook. Ma l’intelligenza delle persone andrebbe applicata per risolvere i problemi reali».

 

tony fadell 1

Oltre che in Edda (startup francese che ha raccolto 5,8 milioni di dollari), il suo fondo in che startup investe?

«Investiamo in 200 società del mondo. Conosciamo il metodo e vogliamo tramandarlo a giovani startupper promettenti. Voglio aiutare queste società ad avere successo, facendo le cose che vale davvero la pena di fare. È possibile avere diamanti senza miniere e carne senza mucche? Per me sì e lo dimostrerò. Anche perché non intendo affatto andare in pensione!».

Il mondo virtuale creato da Zuckerberg 3

 

Il mondo virtuale creato da Zuckerberg 2Il mondo virtuale creato da ZuckerbergMARK ZUCKERBERG I DUE FONDATORI DI NEST MATT ROGERS E TONY FADELL EX INGEGNERI DI APPLE

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO