alessandro d alatri

IL MONDO DEL CINEMA PIANGE ALESSANDRO D'ALATRI: IL REGISTA DI "SENZA PELLE" E "I BASTARDI DI PIZZOFALCONE" SE NE VA A 68 ANNI. NELLA LUNGA CARRIERA HA LAVORATO SIA PER IL CINEMA CHE PER LA TV – PARLANDO DEL COMMISSARIO RICCIARDI AVEVA RACCONTATO IL PRIVILEGIO DI PORTARE IN TV LE PAGINE DI MAURIZIO DE GIOVANNI E LA CITTÀ DI NAPOLI – “SONO STUFO DI UNA CERTA INTELLIGHENZIA CHIUSA NEI SUOI SALOTTI. LA TV FA SCHIFO? FATELA VOI. AVETE IDEE PER MIGLIORARE IL PAESE? RACCONTATELE ALLA GENTE”

DA repubblica.it

 

ALESSANDRO D ALATRI 6

È morto Alessandro D'Alatri, regista di molti film per il cinema come Senza pelle con Kim Rossi Stuart e  tanti successi televisivi come I bastardi di Pizzofalcone, Il commissario Ricciardi e Un professore. È morto oggi dopo per malattia.

 

 Una carriera iniziata giovanissimo prima come attore, poi come regista pubblicitario, settore in cui si fa le ossa per cui quando nel 1991 fa il suo debutto sul grande schermo con il film Americano rosso vince subito il David di Donatello e il Ciak d'Oro come miglior film esordio. Con il secondo titolo presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes Senza pelle con Kim Rossi Stuart e Anna Galiena conquista il pubblico internazionale e il David di Donatello per la miglior sceneggiatura. Negli anni ha realizzato nove film per il cinema, l'ultimo è stato The Startup, storia vera di un ventenne romano che ha inventato durante il liceo un social network basato sul merito per far trovare lavoro.

 

 

ALESSANDRO D ALATRI 6

Negli ultimi anni si è dedicato molto alla fiction tv Rai firmando progetti di grandissimo successo come I bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi e Il Professore. Qualche stagione fa parlando di Ricciardi aveva raccontato il privilegio di portare in tv le pagine di Maurizio de Giovanni e la città di Napoli: "Il rapporto tra la vita e la morte è celebrato ogni giorno, ovunque vedi ‘le capuzzelle’: i teschi li vediamo all’ingresso delle chiese, il napoletano vede il rapporto con la morte non solo con il dolore, ma per l’esorcizzarla. Napoli nella storia di Ricciardi ha un peso specifico che gli è stato dato da anni di storia".

 

BIOGRAFIA DI ALESSANDRO D'ALATRI

Da www.cinquantamila.it - la storia raccontata da Giorgio Dell’Arti

 

Alessandro D'Alatri, nato a Roma il 24 febbraio 1955. Regista. Nel 1991 ha vinto il David di Donatello come miglior esordiente per Americano rosso. Nel 1995 David e Nastro d’argento per la sceneggiatura di Senza pelle. Poi, tra gli altri, Casomai (2002), La febbre (2005), Commediasexi (2006). «Sono uno che non ha mai fatto lo stesso film, non propongo piatti riscaldati, mi metto sempre in gioco».

ALESSANDRO D ALATRI 6

 

• Tra gli spettacoli teatrali Il sorriso di Dafne (2005): «Ho vinto agli Olimpici di Vicenza. È una commedia sull’eutanasia: il sacrosanto diritto che ha ciascuno di noi di decidere quando morire»; nel 2007 Diatriba d’amore contro un uomo seduto; nel 2011 Scene da un matrimonio, poi Disco risorgimento – una storia romantica e Tante belle cose.

 

• «Grazie al lavoro della madre entra a otto anni nel mondo dello spettacolo come attore. Al Piccolo Teatro di Milano recita con Giorgio Strehler, a Roma lo dirige Luchino Visconti, in televisione lavora con Sandro Bolchi, al cinema lo sceglie De Sica per Il giardino dei Finzi Contini» (Miro Silvera).

 

• «È un cane sciolto. Un po’ cattolico e un po’ no, un po’ rivoluzionario e molto pacifista, un po’ leggero nel modo di girare e molto pesante in quello di pensare» (Simonetta Robiony).

 

• «Sono stufo di una certa intellighenzia chiusa nei suoi salotti. La tv fa schifo? Fatela voi. I film di Natale non vi piacciono? Fatene altri. Gli attori di cassetta non vi convincono? Scegliete facce nuove. Avete un paio di idee per migliorare il paese? Raccontatele alla gente. In tv, sui giornali, nei film, perfino alla radio. E ascoltatene le risposte».

ALESSANDRO D ALATRI

 

• Apprezzatissimo regista di spot pubblicitari: quello per la Telecom con Massimo Lopez, quello per la Lavazza con Tullio Solenghi, e quello per “3” con Luciana Littizzetto (2008).

 

• «Occhi azzurri, di un azzurro innocente. Dentro c’è la luce dell’intelligenza. Se gli piaci, è fatta: hai una persona generosamente battagliera su cui poter contare, ed è capace di travolgerti con la sua carica di quotidiana umanità. In caso contrario, l’azzurro si fa ghiaccio duro, in grado di respingerti con cortese fermezza come se il pensiero fosse rivolto altrove, perso in terre irraggiungibili.

 

i bastardi di pizzofalcone

Ogni tanto lo si vede con la barba, ogni tanto con i baffi o il pizzo, oppure torna improvvisamente più giovane, col mento nudo, il volto difeso solo dagli occhiali con la montatura di metallo. Ecco, gli occhiali sono il suo scudo, l’argine agli assalti del mondo, il filtro di ogni immagine che giunge da fuori. Perché Alessandro D’Alatri con le immagini ci lavora e sono il suo pane quotidiano sin da quando era piccolo» (Miro Silvera)

 

• Di sinistra, ma critico col Pd.

 

• Appassionato di automobilismo sportivo

 

i bastardi di pizzofalcone

• Sposato dal 1995 con Cristiana, due figlie (Federica e Carolina).

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO