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LA VERSIONE DI MUGHINI - AIUTO, SALVATEMI DALLA TORTURA QUOTIDIANA VIA MAIL DI EDOARDO RASPELLI, UN GIORNALISTA IPERSPECIALIZZATO NEL "MAGNARE" - UNA ROTTURA INSOPPORTABILE DI COGLIONI CHE HA TOCCATO IL CLIMAX CON LA SUA FESTA DI COMPLEANNO

Giampiero Mughini per Dagospia

 

MUGHINIMUGHINI

Caro Dago, sai bene quello che succede a ciascuno di noi - tutti i giorni - se apre il computer alla voce “mail”. E’ l’odierno supplizio riservato a noi uomini del terzo millennio, quello di essere “connessi” 24 ore su 24 e dunque esposti a una marea di puttanate che ti vengono indirizzate da chi smania di promuovere se stesso, da chi vuole venderti qualsiasi tipo di merce, da chi ti raccomanda un articolo che ha scritto o un negozio che ha appena aperto o una mostra che si sta inaugurando a otto ore di treno da casa tua.

 

Né il filtro dello “spam” riesce a intercettare tutto, così come i tedeschi non riuscirono a bloccare i fanti angloamericani che si scaraventarono sulle spiagge della Normandia. Ore passate al computer a cancellare, e mentre sul telefonino sta arrivando altra sozzura pubblicitaria.

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C’è niente da fare, ogni giorno che viene in terra mi arriva un annuncio autopromozionale di Edoardo Raspelli, un giornalista iperspecializzato nell’assaggio e nella valutazione dei cibi, uno permanentemente in favore di camera mentre degusta leccornia o manda giù un buon vino, una rockstar di quel gran circo masmediatico che sono le trasmissione dedicate al “magnare”, uno che sta compiendo 66 anni e che molto tempo fa è stato un mio compagno di lavoro durante un’infelice trasmissione televisiva. Beninteso, auguro a Edoardo ogni bene, ogni assaggio, ogni fattura andata in porto a compenso del suo inarrestabile degustare e inghiottire.

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Solo che vorrei fare a meno di quei messaggi: un paio di volte li ho supplicati di non mandarmeli più, niente da fare. Solo che la rottura di coglioni di questa incessante autopromozione raspelliana mi è divenuta insopportabile. Non che lui sia l’unico, tutt’altro. Di certo è uno dei più aggressivi. Arriva la notizia, la data e il luogo dell’assaggio - siano essi gnocchi, prosciutto crudo superstagionato, vini così e cosà.

 

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E poi ci sono i nomi dei partecipanti al succulento banchetto, i nomi uno a uno dei vip che magnatina se la faranno anche loro. Immancabile la foto del mio amico Edoardo felice come una pasqua da quanto è sazio di cibo e avvolto nell’abbraccio di qualche sgualdrina, voglio dire di qualche fanciulla che nella foto fa di tutto per assumere l’aria da sgualdrina, convinta com’è che sia l’aria più chic del terzo millennio.

 

Per la festa dei 66 anni di Edoardo - pochi giorni fa - era stato apprestato un crepitio di stelle, un gioco di effetti pirotecnici da lasciare senza fiato. Un elenco lungo così di nomi altisonanti, altro che le star di Hollywood sul “tappeto rosso” di un qualche festival del cinema. Nomi da non credere, l’uno dietro l’altro, roba da sogno, roba da morire di invidia: c’erano in carne e ossa la visagista Daniela Nozza, il fotografo di fama Gino Maniscalco, il pittore Arledo Lorenzone, il chirurgo plastico Angelo Paolo Ariano, il talent scout Giuseppe Martelli, il giornalista Aristide Malnati, la giovane fotografa Roberta Freni, l’opinionista tv Sabina Negri Calderoli (tra parentesi se uno mi dà dell’ “opinionista tv” io lo querelo, a giudicare dalla compagnia con cui mi ritroverei).

Raspelli post Prandium Raspelli post Prandium

 

Tutti su una gran terrazza milanese a dare addosso ai bocconcini di storione e ai formaggi invecchiati di Piemonte. Un elenco di celebrità e di gente alla moda da far venire i brividi. Magari esserci stati, un solo attimo e avere fatto un selfie con l’uno o l’altra. Magari. E viene in mente, in non ricordo quale libro di Leo Longanesi, un suo elenco di gente che aveva partecipato a un evento di quelli che non si può mancare. Ed era un elenco esilarante. Non come quello che vi ho appena riferito, un elenco grottesco e per babbei. Buone fatture, caro Edoardo.

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