villa clooney

FUORI DAI COGLIONI DA CASA CLOONEY - MULTATO CHI SI AVVICINA TROPPO CON LA BARCA ALLA VILLA DEL DIVO A LAGLIO, SUL LAGO DI COMO - SCOPPIA LA POLEMICA MA LA PRESENZA DI GEORGE PORTA SOLDI

VILLA CLOONEYVILLA CLOONEY

Paolo Emilio Russo per “Libero quotidiano”

 

Tira di più un bikini di Elisabetta Canalis mentre gommoneggia con Maddalena Corvaglia sulle acque del lago o un padiglione dell’Expo? Convincono di più ad alzarsi dal divano per una gita di Pasquetta fuori città lo sguardo fascinoso di George Clooney, i suoi capelli brizzolati e la camicia di fuori mentre pilota la sua barca sul Lario o la cartellonistica (in inglese maccheronico) dell’Azienda di promozione turistica? Di certo le prime opzioni non costano un euro al contribuente, le seconde, al contrario, un tot.

 

Il nome “Laglio”, fino a poco più di un decennio fa, ricordava vagamente quello di una pianta - per giunta poco digeribile-; da quando Gianni Versace prima e mezza Hollywood poi si sono trasferiti lì, “Laglio” è sinonimo in ogni parte del mondo di George Clooney, Brad Pitt e dei loro amici vip, di lusso, insomma.

 

la coppia clooneyla coppia clooney

I primi a rendersene conto sono stati - guarda caso - gli agenti immobiliari, che hanno visto lievitare domanda e valore degli immobili: se in tutto il resto del Lago di Como si trovano case a meno di 2mila euro al metro, nel raggio di dieci chilometri da casa Clooney - su entrambe le sponde del lago - anche i sottoscala ora ne valgono (almeno) 6mila. In assoluta controtendenza col resto del Paese, la provincia di Como, ha fatto segnare l'anno scorso un aumento dell’11% delle compravendite immobiliari e la parte del leone la fanno proprio le sponde del Lario.

 

Eppoi c’è l’indotto: gite in barca per vedere la casa «di George», il caffè nel bar «dove è stato George», la cena al ristorante «preferito da George». Fa niente se poi l’attore non ci ha magari mai messo piede. Attenzione: a guadagnarci non sono soltanto i ricchi proprietari terrieri, ma, ovviamente, anche le persone “comuni”, che a Laglio o nei dintorni vivono da sempre, magari da generazioni.

GEORGE CLOONEYGEORGE CLOONEY

 

Secondo la Camera di Commercio il valore del “marchio” Laglio è salito del 178% nell’ultimo decennio, ha un controvalore aggiunto di 50 milioni di euro; sono 54mila euro per ciascuno dei 923 abitanti “storici” del paese. Forse è questa la ragione per cui le autorità locali - e il sindaco di Laglio in primis - assecondano i desiderata dall’attore e regista, al punto da suscitare un po’ di sdegno e, ieri, la curiosità nientemeno che del Daily Telegraph. Ad attirare l’attenzione dei tabloid inglesi l’ordinanza - che risale a due anni fa, rinnovata da qualche giorno - firmata dal sindaco del Comune di Laglio, Roberto Pozzi.

 

GEORGE CLOONEYGEORGE CLOONEY

La disposizione del primo cittadino - che ahilui avrebbe competenza sul suolo e non sullo specchio d’acqua prospiciente il Comune - prevede il divieto di fermata e stazionamento delle barche a cento metri da villa Oleandra, la casa che l’attore comprò nel 2002 per 7,5 milioni di euro. Lo scopo è evidente: impedire ai curiosi di turbare la quiete dell’attore e della neo moglie, Amal Alamuddin.

 

Clooney sembra tenere particolarmente alla sua riservatezza: alcuni anni fa, e dopo avere provveduto a “rinforzare” le siepi della residenza dove vive per la maggior parte dell’anno, aveva sollecitato un intervento del Garante della Privacy per sanzionare i paparazzi che tentavano di scattare foto dal bacino d’acqua prospiciente la villa.

 

GEORGE CLOONEYGEORGE CLOONEY

Il suo nuovo obiettivo sono i “turisti della domenica”, coloro che si fanno un giretto in barca (a vela o a motore, di proprietà o presa a noleggio) e, armati di cellulare, si fermano davanti alla casa nella speranza di riuscire ad immortalarlo per poi vantarsi con famigliari e amici. A colpire gli osservatori inglesi - e non solo loro - le sanzioni: tra 50 e i 500 euro per chi venisse sorpreso a curiosare dentro casa dell’attore, a meno di cento metri dalla riva, specie in vista della annunciata festa di compleanno che l’attore che qualcuno s’immagina candidato dei Democratici alla Casa Bianca ha in programma a inizio maggio. In quel fine settimana - a sentire i bene informati - sarà praticamente l’intera Hollywood a trasferirsi sull’ “altro” ramo del lago.

 

GEORGE CLOONEY, BRAD PITT E ANGELINA JOLIEGEORGE CLOONEY, BRAD PITT E ANGELINA JOLIE

Sicuro ci sarà un altro habituè che non passa proprio inosservato, cioè Brad Pitt, per il quale Clooney ha ristrutturato una dependance. «Negli anni passati erano dei deterrenti», ha spiegato il sindaco, «ma quest’anno in previsione di un ulteriore aumento dei curiosi abbiamo deciso di passare alle sanzioni».

 

Immediate le reazioni indignate di coloro che - giustamente - rivendicano il lago come di un «bene pubblico» non cedibile, di avere scoperto le sue bellezze molto prima del divo. Che le intenzioni del Comune siano serie o meno, il sindaco e le autorità locali hanno un ottimo modo per fermare il dissenso: reinvestire immediatamente i (molti) soldi che l’attore paga di Imu e le eventuali entrate delle probabili sanzioni per un’opera pubblica fruibile da tutti. Se Clooney è il petrolio del Lario come crede, allora faccia come negli Emirati Arabi: tutti i cittadini possano trarne beneficio.

 GEORGE CLOONEY E BRAD PITT GEORGE CLOONEY E BRAD PITT

 

P.S.: Costeggiare villa Oleandra non solo può costare caro, ma è assolutamente inutile: non si vede niente. Parola di curioso.

SAG AWARDS 2012: ANGELINA JOLIE E BRAD PITT, GEORGE CLOONEYSAG AWARDS 2012: ANGELINA JOLIE E BRAD PITT, GEORGE CLOONEYSAG AWARDS 2012: GEORGE CLOONEY E BRAD PITTSAG AWARDS 2012: GEORGE CLOONEY E BRAD PITT

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...