sabrina ferilli e maria de filippi con patrick dempsey scopiazzano jimmy fallon

NEL SEGNO DEL BISCIONE - IN TUTTO QUESTO CASINO DI OFFERTE E SCALATE, MEDIASET NON VA AFFATTO MALE: MENTRE RAI 1 PERDE L’1,4%, CANALE 5 TIENE LA STESSA MEDIA DI SHARE DELLA SCORSA STAGIONE - LA REGINA DEGLI ASCOLTI RESTA MARIA DE FILIPPI CHE INVADE QUASI LA META’ DEL PALINSESTO

CONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONICONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONI

Francesco Specchia per Libero Quotidiano

Parliamoci chiaro. Nonostante l' irresistibile ascesa de La7 che spesso supera Rete4 attingendo però ad una fascia di pubblico più alto, pubblicitariamente «pregiata», dal punto di vista dell' audience e dell' ordalia quotidiana della lettura delle curve d' ascolto, Mediaset non va affatto male. Anzi.

MARIA DE FILIPPI MARIA DE FILIPPI

 

Canale 5 diretto da Giancarlo Scheri (già demiurgo della fiction, fedelissimo della prim' ora di Piersilvio Berlusconi) in questa stagione ha raccolto una media del 15,5% di share, dato stabile rispetto alla scorsa stagione, mentre la concorrente Raiuno perde l' 1,4%.

 

Idem per la giovanilista Italiauno che registra il 5.6% e per la stessa Rete4 che chiude al 4,2% tentando sotto la nuova direzione di Sebastiano Lombardi il mix tra informazione pop e fiction ultrapop (Il labirinto-Storie di ordinaria ingiustizia era un ottimo format di servizio). E non si può dire nemmeno che il Biscione - di solito creativamente intorpidito nei programmi dell' usato sicuro - a livello di sperimentazione, stavolta, non abbia osato.

 

GIANCARLO SCHERI GIANCARLO SCHERI

Quarantadue nuove produzioni solo quest' anno indicano un' inversione di tendenza rispetto alla paura del nuovo quasi freudiana che ha pervaso i dirigenti di Cologno negli ultimi anni.

 

Certo, alcune nuove produzioni, come Selfie con una Simona Ventura fuori posto (Il brutto anatroccolo incrociato con C' è posta per te, lacrime e speranza, con contorno di risse tra signore attempate) o Pequenos Gigantes (l' ennesima strage degli innocenti tra bimbi in gara) magari affondano nella prurigine sentimentale. Certo. Certo le fiction sono il punto debole, da sempre, dell' azienda.

 

sabrina ferilli maria de filippi gianni morandi sabrina ferilli maria de filippi gianni morandi

Non reggono la concorrenza di Rai e Sky. Pure se alcune di esse -quelle di Teodosio Losito piene di rabbie, orgogli, passioni, Arcuri- fanno botti d' ascolti, mentre altre, più «scritte» -come Romanzo siciliano- si devono accontentare del plauso della critica. Certo, magari rimane, nella testa degli addetti ai palinsesti berlusconiani, l' idea gattopardesca che tutto cambi perchè nulla cambi.

D URSOD URSO

 

E quindi, mentre intorno il mondo muta, mentre la platea del pubblico si parcellizza e avanza lo spettatore «liquido» -quello che non usa la tv e si sceglie il proprio palinsesto- , ecco che a Mediaset si ricasca nella tentazione di rincorrere i successi d' un passato perduto.

 

sabrina ferilli giuliano peparini maria de filippisabrina ferilli giuliano peparini maria de filippi

Ed ecco, quindi ripresentarsi, riverniciati, il Karaoke con Pintus, nulla a che vedere con Fiorello; il GF Vip con la spoglie manzoniane di Valeria Marini; L' isola dei famosi presa da Raidue che l' aveva scartata per la vergogna; Cultura moderna, temibile riciclo di un programma già mediocre 12 anni fa; Mistero, dove oramai la sola grande sopresa sarebbero gli alieni scritturati come conduttori al posto di Daniele Bossari.

 

sabrina ferilli maria de filippi  sabrina ferilli maria de filippi

Di tutto questo all' apparenza rassicurante ritorno al passato alla fine resiste dal punto di vista qualitativo solo il redivivo Maurizio Costanzo non tanto nel talk a più voci, quanto nell' intervista in cui viene sempre applicata la tecnica prossemica della «cerniera dell' anima» della quale s' è impadronita anche la fenomenale Barbara D' Urso.

 

Insomma, essendo tv commerciale, appena i dati d' ascolto accennano a flessioni fisiologiche, la tv, lato intrattenimento, si rinchiude a riccio e sembra cristallizzarsi agli anni 90. E quella volta che tenta di ricercare soltanto il colpo di teatro senza un serio progetto autorale, be', partorisce programmi in stile About Love griffati da Federico Moccia, roba che non augureremmo al nostro peggior nemico.

 

gerry scotti a tu si que valesgerry scotti a tu si que vales

Epperò Mediaset rimane, nonostante tutto, specie nell' infotainment, una grande produttrice di storie, un serbatoio del consenso nazionalpopolare. D' Urso, Ricci, Scotti, De Filippi restano lo zoccolo duro di una straordinaria macchina d' ascolti. La regina di questa dimensione da strapaese malapartiano è Maria De Filippi. Che, da sola con la sua casa di produzione Fascino, invade, direttamente o indirettamente, quasi la metà del palinsesto.

 

Maria fa sfracelli d' ascolto perfino quando va ospite nella concorrente in Rai. Mediaset l' ha blindata per altri 5 anni, costringendola a maratone inesauste. È la sua pietra filosofale, ma anche la sua maledizione. Perchè se, putacaso, la De Filippi mollasse, Mediaset non avendo ancora in testa un piano B, potrebbe solo tentare di blandirla, o di tentarla con alleanze rinegoziate. Se al posto di «Maria» ci mettete «Vincent», il risultato non cambia...

gerry scotti a chi vuol essere milionariogerry scotti a chi vuol essere milionarioCONTI DE FILIPPICONTI DE FILIPPISABRINA FERILLI MARIA DE FILIPPISABRINA FERILLI MARIA DE FILIPPI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…