zerovskij

TRAVAGLIO IN GLORIA DI ZEROVSKIJ, LA RISPOSTA SINFONICA A VASCO - NON IL SOLITO “SF-RENATO” DI "BARATTO", "TRIANGOLO", "MI VENDO" MA UNA SORPRENDENTE OPERA CORAL-POLIFONICA CON ORCHESTRA, CORISTI, 20 BALLERINI, 7 ATTORI E UN VIDEO-CAMEO DI PROIETTI  – I SORCINI SPIAZZATI DALL'ASSENZA DEI SUOI BRANI PIU' FAMOSI HANNO SUPERATO L'ESAME DI MATURITA' – VIDEO  

 

 

1. ZEROVSKIJ, ESAME DA SORCINI

Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano

 

RENATO ZERO - ZerovskijRENATO ZERO - Zerovskij

Lui, Renato Zero anzi Zerovskij, compie 50 anni di carriera (il primo singolo "Non basta sai" è del 1967). E i suoi fan, anzi sorcini, danno l' esame di maturità: l' ha deciso lui, senza ammettere discussioni. La prima prova s' è svolta sabato sera a Roma, al campo centrale del Foro Italico (seguiranno altri quattro concerti in una settimana, poi il piccolo grande tour estivo proseguirà fra Barolo, Lajatico, Arena di Verona e Taormina).

 

Il tutto in perfetta contemporanea e totale controtendenza con Vasco Rossi: alla bulimia gigantista e rockettara del Blasco, si contrappone il minimalismo intimista e sinfonico di Renatino. Per una volta niente percussioni, ritmi pop, balli scatenati sui cavalli di battaglia, concessioni ruffiane al pubblico.

 

Zero, con la sua "anima controvento", cambia pelle un' altra volta e si presenta al suo pubblico con una sorprendente opera coral-polifonica imperniata sull' ultimo album doppio "Zerovskij solo per amore" e su testi teatrali scritti dallo stesso artista e da Vincenzo Incenzo.

 

Il colpo d' occhio è subito di grande fascino: la scenografia di una vecchia stazione ferroviaria stile liberty, la "Stazione Terra", con un' orchestra di 61 elementi diretta da Renato Serio, più 30 coristi, 20 ballerini e 7 attori che impersonano Adamo, Eva, Tempo, Vita, Morte, Odio, Amore (paralizzato in carrozzella e infine miracolato), un video-cameo di Gigi Proietti, e due voci fuori campo: la sua e quella che Pino Insegno presta al Padreterno. È appunto, l' esame di maturità: e i sorcini lo superano con qualche fatica.

 

RENATO ZERO - ZerovskijRENATO ZERO - Zerovskij

Facile lasciarsi travolgere dal Renato di sempre, lo "SfRenato" di Baratto, Triangolo, Mi vendo, Sbattiamoci, e ballare con lui a ogni tournée. Più difficile seguirlo in un percorso di cambiamento, ancorché momentaneo, che non concede praticamente nulla al repertorio, alla nostalgia e alla trasgressione.

 

Basti pensare che il re del travestimento e il principe dell' eccentricità concede un solo cambio d' abito, dal nero al bianco, in tre ore e mezza di spettacolo. E non dismette mai il berretto di capostazione con su scritto "Zerovskij". Così regala, senza volerlo, uno spettacolo nello spettacolo: quello di osservare le reazioni del pubblico dei maturandi - le solite quattro generazioni che vanno dagli 8 anni agli 80 - che affolla il campo centrale e non si aspetta sorprese o forse le teme. Sulle prime, è incuriosito dagli esperimenti attoriali misti alle performance canore. Poi rapito dalla solita supervoce e dalle nuove sonorità zeriane (meravigliose Ti andrebbe di cambiare il mondo, Cara, Mi trovi dentro te, Aria di settembre).

 

RENATO ZERO - ZerovskijRENATO ZERO - Zerovskij

Poi sconcertato dalla totale assenza delle cover più famose, orecchiabili, cantabili e ballabili ("E mo' basta parla'! Cantace 'a favola mia!", urla una sorcina dalle retrovie durante un monologo troppo verboso della peraltro bravissima Lady Morte). Poi rincuorato dallo spuntare di rari classici (La stazione, Infiniti treni, Siamo eroi, Danza macabra, Padre nostro, Potrebbe essere Dio, cui non guasterebbe la compagnia di Marciapiedi, prevista in scaletta ma tagliata all' ultimo per esigenze di durata), che fanno subito scattare tutti in piedi per qualche passo di ballo liberatorio. Molto coinvolto quando sorella Morte rivendica la sua funzione pacificatrice contro gli accanimenti terapeutici delle macchine infernali nel fine-vita. 

 

Ma alla fine disciplinato, obbediente e soddisfatto, perchè Zero non si discute nemmeno in versione Zerovskij: si ama e basta. E gli si perdona tutto, anche qualche eccesso di buoni sentimenti senza i consueti antidoti della trasgressione e dello sberleffo.

 

In fondo, come sempre, il capostazione canta 27 brani e incanta per quasi tre ore e mezza senza risparmiarsi mai ("Se faccio di meno - è la sua regola - mi sembra di rubare i soldi del biglietto"), con quella voce che è come il vino: migliora - se possibile - col passare degli anni. Dunque alla fine tutti sotto il palco per la standing ovation, a chiedere un bis che non verrà. Tutti maturi.

zero travagliozero travaglio

 

2. RENATO ZERO, CAPOSTAZIONE TRA ATTORI, CORISTI E BALLERINI PER UN' OPERA IN CHIAVE POP

 

Laura Martellini per il Corriere della Sera

 

La Terra è una grande stazione, e Renato Zero è il capostazione, con cappello e paletta d' ordinanza. Sopra lui, solo Dio come un pannello luminoso, pronto a sferzare gli uomini moderni Adamo ed Eva («siete la mia più grande delusione»). Tutt' intorno si muovono attori che impersonano la Morte, l' Amore (in sedia a rotelle), l' Odio, il Tempo, la Vita. Ognuno un colore, rosso, nero, giallo.

 

«L' esistenza va, è un biglietto scaduto» esordisce Renato ormai «Zerovskij» e non più «Re dei Sorcini»: il live che ha debuttato al Centrale del Foro Italico («Zerovskij... solo per amore», come l' omonimo doppio album, fino al 6 luglio a Roma, poi a Barolo, Lajatico, Arena di Verona e Taormina) è quasi una rappresentazione teatrale, un' opera pop.

 

RENATO ZERO - ZerovskijRENATO ZERO - Zerovskij

Nella stazione Liberty per i 50 anni di carriera la poderosa Filarmonica della Franciacorta diretta da Renato Serio, con 30 coristi. E comparse e ballerini che riproducono il viavai dei binari, da cui Zero entra e esce per cantare e lanciare messaggi. In prima persona, o affidandoli a personaggi simbolici. «Io sono Odio, collante fra i popoli» si presenta un attore con boa al collo. «La notte più buia nasce nei pianerottoli di casa. Alla fine è "l' amore che ti cambia" » osserva il capostazione prima di lanciare la canzone omonima.

 

E gli altri pezzi del nuovo disco, con pochi ripescaggi: «Padre Nostro» , «Motel », «Siamo eroi », «Danza macabra» . E allora il pubblico si scalda, come tornasse a navigare in acque sicure. Intere famiglie, ex «zerofolli» con le madri ormai anziane, nuovi adepti e tutti gli accenti di una Roma trasversale. Parla l' Altissimo, che ha la voce di Pino Insegno: «La cultura è stata inghiottita dal sistema, la musica allontanata dalle scuole» ( «Potrebbe essere Dio» , 1981).

 

dago e renato zero 5dago e renato zero 5

Parla la Morte: «Sono una liberazione, a volte. Il respiro elettrico è una bugia». Così si affronta l' eutanasia. In video compare Gigi Proietti «barbone dinamitardo»: «Le atrocità del mondo civile sono peggio delle bombe. Sei bello Zerovskij!». Eva macchiata di sangue. Poi l' unico cambio d' abito. Zero in bianco capo dei cherubini: «Il viaggio continua. Dio vi benedica». Niente bis, più d' uno se l' aspetta: «Li ha sempre fatti», obiettano. Ma questa è un' altra storia: l' ennesimo trasformismo del Re di tutti gli Zeri del mondo. C' è da stare al gioco.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…