IL PARTO DEL “GRANDE FRATELLO” - MEDIASET PORTA LE TELECAMERE (E TRE FURGONI) IN OSPEDALE PER TRASMETTERE IN DIRETTA LA NASCITA DEL FIGLIO DI UN EX GIEFFINA - IL SANTO SPIRITO DI ROMA NEL CAOS, PERSONALE E PAZIENTI INCAZZATI COME BESTIE, MA LA DG DELL’ASL È TUTTA CONTENTA: “GLI EFFETTI POSITIVI DELL’INIZIATIVA NON SONO TARDATI. POCHI MINUTI DOPO LA DIRETTA, IL CENTRALINO DELL’AZIENDA È STATO SUBISSATO DI TELEFONATE DI DONNE INTERESSATE AL PERCORSO NASCITA ATTIVATO NELL’OSPEDALE”…
Flavia Amabile per "la Stampa"
Allora, lei è un'ex concorrente del Grande Fratello e compagna di Remo Nicolini, già fidanzato di un'altra starlette del reality show, Guendalina Tavassi. Ha mandato in tilt un intero ospedale due giorni fa per far assistere in diretta tv al suo parto.
E' accaduto al Santo Spirito in Sassia, a due passi dal Vaticano, dove pazienti e personale sanitario sono stati 12 ore sotto scacco: le troupe televisive di Mediaset hanno invaso l'ospedale e l'hanno occupato. Tre furgoni hanno campeggiato all'interno della struttura per consentire la diretta dalla mattina alla sera.
Per l'intera giornata il personale non ha potuto parcheggiare nemmeno i motorini, i pazienti sono stati costretti a rinunciare allo spazio dove passeggiano. Tra i reparti cavi, riflettori, folla, disagi. Grande caos e altrettanta incredulità del personale sanitario. «Non è possibile che un ospedale si presti a queste iniziative, a danno dei pazienti», dicono dal Santo Spirito. Sconcerto anche tra i malati.
Ma l'evento è andato in onda come previsto. Remo è diventato padre per la seconda volta. «Un'emozione stupenda», ha commentato in diretta per la gioia dei telespettatori. Inaccessibile la madre che ha firmato un'esclusiva per Mediaset.
Ieri la reazione dei medici. Il sindacato Anaao-Assomed del Santo Spirito ha scritto alla direzione sanitaria per esprimere «manifesta disapprovazione».
Mentre Cittadinanzattiva Tribunale dei diritti del malato chiede l'intervento del presidente della Regione Lazio Renata Polverini. «Siamo sconvolti e increduli - commenta il segretario regionale Giuseppe Scaramuzza -. Noi, che ogni giorno parliamo con i pazienti e con gli operatori sappiamo quanto sia difficile la situazione in questo momento. Bloccare un ospedale per un'iniziativa trash è veramente aberrante - sottolinea -.
Nello stesso ospedale da almeno sei anni esistono impalcature che rendono la vita difficile a lavoratori e pazienti. à difficile anche solo passeggiare. Ieri anche questo è stato impedito a pazienti ricoverati in attesa di accertamenti o di interventi».
«Per molti medici e infermieri è stato impossibile passare da un reparto all'altro - prosegue il segretario regionale del D.M. - Abbiamo perso il concetto di sanità come bene comune? Che tutto questo avvenga in un ospedale pubblico è troppo. Chiediamo alla presidente Polverini di sanzionare i responsabili per i disagi arrecati ai cittadini».
La direzione sanitaria tace. Il compito di chiarire viene affidato a Maria Sabbia, direttore generale dell'Asl Roma E. «Sono sorpresa dal rumore provocato da alcuni organi di informazione».
Dal suo punto di vista nessun problema, anzi. La diretta televisiva ha procurato pubblicità . «Faccio presente - prosegue - che la diretta tv nasce da una richiesta della produzione televisiva figlia dell'alta qualità del reparto di Ostetricia. Gli effetti positivi dell'iniziativa non sono tardati. Pochi minuti dopo la diretta, il centralino dell'azienda è stato subissato di telefonate di donne interessate al percorso nascita attivato nell'ospedale».






