bus in fiamme roma

POSTA! - TAMPONAMENTO FRA DUE TRAM A TORINO, A MILANO LE FRENATE NELLA METRO E I FILOBUS CHE SI SCONTRANO CON I CAMION DELLA NETTEZZA URBANA, A ROMA GLI AUTOBUS CHE SI INCENDIANO.  E POI DICONO "UTILIZZATE I MEZZI PUBBLICI"

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

Caro Dago, dall'Ue 600 milioni di euro a 301 ricercatori: 23 di loro sono italiani. Speriamo non li spendano tutti per la ricerca della felicità personale.

mattia santori in piazza

Tommy Prim

 

Lettera 2

Caro Dago, "Le Sardine sono antifasciste" puntualizzano i fondatori del movimento su Facebook dopo la bufera per la notizia che CasaPound sarebbe stato in piazza sabato a Roma. Ma non avevano detto che loro non odiano nessuno? Ah, quant'è difficile essere coerenti.

A.Sorri

 

Lettera 3

Caro Dago, in Finlandia il primo capo di governo più giovane di sempre, donna, e da famiglia arcobaleno. Il candidato ideale della sinistra dato che rappresenta una minoranza della minoranza. Se fosse stata anche nera l'avrebbero fatta direttamente presidente della repubblica

Glinder

datuna

 

Lettera 4

Caro Dago la banana attaccata al muro con uno scotch color argento, di Maurizio Cattelan, è stata mangiata dal performer David Datuna. Ai tempi della "Merda d'artista", di Piero Manzoni, queste cose non succedevano.

Gripp

 

Lettera 5

Caro Dago, un floppy disk con la firma del co-fondatore di Apple Steve Jobs è stato venduto alla cifra record di 84mila dollari. Perché un evento simile si verifichi, sono necessarie due condizioni. Un idiota che non sappia dove piazzare una simile cifra, e tanti cretini che lo invidino per l'acquisto. Più numerosi saranno i secondi, più propenso a spendere una cifra spropositata sarà il primo. La tendenza dell'essere umano a farsi pecora.

Tony Gal

datuna

 

Lettera 6

Caro Dago, tamponamento fra due tram a Torino, a Milano le frenate nella metro e i filobus che si scontrano con i camion della nettezza urbana, a Roma gli autobus che si incendiano.  E poi dicono "Utilizzate i mezzi pubblici"...

Piero Nuzzo

 

Lettera 7

Caro Dago, evasione fiscale, Mattarella: "Chi non paga le tasse toglie soldi ai cittadini". Però devono decidersi. Perché gli italiani o spendono per i consumi - e rilanciano l'economia - o pagano le tasse. Soldi per entrambi non ci sono.

Leo Eredi

 

Lettera 8

MARA CARFAGNA FRANCESCA PASCALE

Dago Grande, Ogongo, referente a Roma del movimento delle Sardine, invita Casa Pound, che accetta, al raduno di Piazza San Giovanni tra qualche giorno. La Pascale se vengono gli ultimi invitati, verrà? Domanda da fare nel salotto di Lilli ai soliti noti ( si far per dire eh).

Saluti - perpig

 

Lettera 9

I più vispi tra le sardelle hanno capito che con l'attività politica si può migliorare la propria condizione socio economica e quindi vivere bene e meglio e presto con un movimento o con un partito sostituiranno i 5 Stelle oramai prossimi a scannarsi tra loro per avidità di potere.

fine messaggio

giuseppem

 

Lettera 10

amazon

Caro Dago, disastro nucleare di Chernobyl del 1986. Il Corriere racconta la storia di un ragazzo scozzese curioso - all'epoca non ancora nato - che voleva saperne di più. "Nel 2011, appena 24enne, scova in rete un tour guidato a Pripyat, la città più vicina alla centrale. Per parteciparvi vende la sua chitarra elettrica. Prende un treno notturno da Aberdeen a Londra, poi un aereo per Borispol, vicino Kiev. E ancora treni e pullman che tagliano lo spettrale paesaggio sovietico". A via Solferino non sanno che nel 2011 l'Unione Sovietica non c'era più?

Lucio Breve

 

Lettera 11

Dago darling, il premier Conte ha detto che "il paese vuole chiarezza". Come dargli torto? Mica siamo a Bisanzio! Anche se molto fa pensare di essere tornati ai tempi della "sublime porta", anche per il sempre più diffuso e osannato uso improprio di una porta naturale umana. Molti sudditi temono infatti che nell'"inconing" cronoprogramma (!) governativo sia reso obbligatorio lo scoreggiometro digitale. Giusto che inquina di più con i suoi gas di scarico, paghi il dovuto. Ossequi

the world according to amazon 4

Natalie Paav

 

Lettera 12

Caro Dago, Amazon accusa Donald Trump di aver esercitato "pressioni inappropriate" sul Pentagono per evitare che il mega contratto di cloud computing fosse stipulato con Jeff Bezos, considerato dal tycoon un "rivale politico". Curioso. Però non si sono mai  lamentati durante gli otto anni di Barack Obama in cui l'inquilino della Casa Bianca ha lasciato che facessero ogni "nefandezza" - ad iniziare dal trattamento dei lavoratori - pur di far diventare il grande capo l'uomo più ricco del mondo, solo perché l'abbronzato lo considerava un "alleato politico".

Bug

 

Lettera 13

russia doping

Caro Dago, l'Agenzia Mondiale antidoping ha deciso l'esclusione della Russia da Olimpiadi e Mondiali per 4 anni. Lo ha comunicato un portavoce della Wada al termine del Comitato Esecutivo a Losanna. La Russia, condannata per recidiva nel falsificare i dati dei controlli antidoping sui suoi atleti.  Ma dai, perché gli altri sono onesti? Se lo ha fatto uno vuol dire che lo possono fare tutti. È come se si volesse escludere un Paese dall'Onu sostenendo che è corrotto. Dov'è che non c'è corruzione? È solo che alcuni sono più abili nel nasconderla. E idem per il doping.

F.G.

 

Lettera 14

Caro Dago, com'è che non si parla nulla della Cop25 - la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2019 - in corso a Madrid dal 2 al 13 dicembre? Forse perché si è universalmente capito che se Greta Thumberg è l'unica ad arrivare in barca a vela e treno, mentre tutti gli altri arrivano comodamente in aereo, parlare della riduzione della CO2 è solo una gran presa per il culo?

Diego Santini

IL QUESITO DI ROUSSEAU SULLE REGIONALI IN EMILIA E CALABRIA

 

Lettera 15

Caro Dago, tra oggi e domani i Cinque Stelle voteranno su Rousseau i candidati da selezionare per le liste sia in Emilia-Romagna che in Calabria. Ma Grillo non aveva detto che i politici andrebbero scelti a sorte anziché col voto? Perché non comincia dai suoi? Tanto - Di Maio docet - il risultato non sarebbe un granché differente.

Furio Panetta

 

Lettera 16

Caro Dago, alcuni genetisti all'Università della California a San Diego, hanno messo a punto una formula per calcolare l'età "umana" dei cani con qualche fondamento scientifico. Ottimo, ora serve qualcuno che stabilisca se i pelosetti hanno la fedina penale pulita e poi possiamo mandarli a governare al posto di quei politici che una volta saliti al potere governano da cani.

Maury

 

Lettera 17

Esimio Dago,

Sul MES gran parlare ed agitarsi avanti ed indietro nelle settime passate ed in quelle a venire. Qualsiasi cosa si faccia finta di discutere o decidere in parlamento (che ormai conta come Romolo Augustolo nel 476 d.C.), alla fine il MES si farà, “whatever it takes”. Anche le Sardine (movimento spontaneo che si oppone all’opposizione) stanno spingendo, non paghe di essere già sotto sale. E’ scritto nelle stelle, giganti rosse (del sangue degli europei) e prossime a collassare in un buco nero (totalitario) che inghiottirà perfino sé stesso. Altro che 2019. Il vero "anno bellissimo" sarà il 2020!

sergio mattarella

Auguri a tutti, ne avremo bisogno. Saluti orwelliani (con gentile richiesta di non essere censurato anche stavolta).

Timbrius

 

Lettera 18

Caro Dago, dopo la reprimenda di Mattarella contro gli evasori fiscali, apprezzabilissima da chi come me paga fino all’ultimo euro di imposte, è lecito attendersi dal capo dello stato (e, spero, presidente di tutti gli italiani) una dichiarazione altrettanto dura nei confronti dei dipendenti, in particolare pubblici, fannulloni che rubano lo stipendio, la denuncia degli immani sprechi messi in atto da stato e dintorni con denaro dei contribuenti, il netto dissenso verso il governo per l’adozione di ISA, indici sintetici di affidabilità, completamente inaffidabili (Gabanelli, tra gli altri, dixit) con i quali verranno persegui(at)i imprese e lavoratori autonomi. E poi, se è vero che citare l’elevatissimo livello di imposizione fiscale è (talora) un modo per giustificare l’evasione fiscale, è non meno vero l’opposto, ovvero che l’evasione stessa costituisce spesso il pretesto per lo stato per mantenere a livelli insopportabili l’imposizione fiscale.

Mario - Bologna

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

 A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

matteo zuppi giuseppe conte

DAGOREPORT – IL CARDINALE ZUPPI SI ACCORGE SOLO ORA CHE LA CHIESA ITALIANA HA UN PROBLEMA CON L’8 PER MILLE E ACCUSA IL GOVERNO DI AVERE “MODIFICATO IN MODO UNILATERALE LE FINALITÀ DI ATTRIBUZIONE DEI FONDI” – IN REALTA’ I GUAI ECONOMICI PER LA MASTODONTICA STRUTTURA DELL’EPISCOPATO ITALIANO SONO NATI CON IL PRIMO GOVERNO CONTE, CHE HA MODIFICATO PER PRIMO IL MODELLO PER L’ASSEGNAZIONE DELL’8 PER MILLE – EPPURE, QUANDO PEPPINIELLO, PRESSOCHÉ SCONOSCIUTO, DIVENNE PREMIER, LA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIA ESULTÒ. NIPOTE DI UN FRATE CAPPUCCINO, DEVOTO DI PADRE PIO, SEMBRAVA QUASI UN DONO DELLA DIVINA PROVVIDENZA. INVECE CONTE E LE TRUPPE LAICISTE DEL’M5S HANNO PRODOTTO LE LEGGI PIÙ DANNOSE DEGLI ULTIMI 50 ANNI PER LE CONFESSIONI RELIGIOSE…

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - L’ESITO DEL REFERENDUM, LANCIATO DALLA SETE DI POTERE DI LANDINI IN CUI SONO CADUTI GLI INETTI SCHLEIN E CONTE, HA SPINTO UNA BEFFARDA MELONI A CANTARE VITTORIA DETTANDO AI SUOI GAZZETTIERI CHE IL RISULTATO “RISCHIA DI INCHIODARMI A PALAZZO CHIGI PER DIECI ANNI”. COME SE IL 70% CHE SE N'È FREGATO DI ANDARE A VOTARE, SIA TUTTO A FAVORE DELLA DESTRA. UNA FURBATA DA VENDITORE DI TAPPETI PERCHÉ IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI NON E' PER NIENTE DIPINTO DI ROSA. A PARTE LA DISCRIMINANTE GEOPOLITICA, CHE VEDE IL TURBO-SOVRANISMO ANTI-UE DI SALVINI COZZARE CON IL RIPOSIZIONAMENTO EURO-PPE DELLA CAMALEONTICA DUCETTA, IL PASSAGGIO PIÙ DIFFICILE ARRIVERÀ CON LE REGIONALI DEL PROSSIMO AUTUNNO, DOVE RISCHIA SERIAMENTE DI PERDERE LE MARCHE MENTRE IL VENETO È APPESO ALLE MOSSE DI ZAIA. I TIMORI DELLA MELONI SI SONO APPALESATI QUANDO È SBUCATO IL NASO AD APRISCATOLE DI DONZELLI ANNUNCIANDO UN’APERTURA SUL TERZO MANDATO CON LO SCOPO DI LANCIARE UN SALVAGENTE A SALVINI E NELLO STESSO TEMPO MANDARE ALL’ARIA IL CAMPOLARGO IN CAMPANIA - DALL'ESITO DELLE REGIONALI LA SGARBATA PREMIER DELLA GARBATELLA CAPIRA' SE HA I NUMERI PER ANDARE AL VOTO ANTICIPATO SENZA SALVINI TRA I PIEDI…

gabriele gravina luciano spalletti gianpiero ventura giorgia meloni carlo tavecchio franco carraro matteo salvini matteo renzi giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT! IL CALCIO È POLITICA! NEL FLOP DELLA NAZIONALE SI RINTRACCIANO GLI INGREDIENTI PEGGIORI DEL PAESE: INCOMPETENZA, IMPROVVISAZIONE, MANCANZA DI PROFESSIONALITÀ. L’ITALIA È UN PAESE G7 CHE È FUORI DAI TAVOLI CHE CONTANO (DALL’UCRAINA ALLA LIBIA) E NEL CALCIO AFFONDA NELLA MEDIOCRITÀ. GRAVINA È L’EMBLEMA DELLA MANCATA ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ AL PARI DI ELLY SCHLEIN CHE DOPO LA BATOSTA REFERENDARIA, SI AGGRAPPA AI NUMERI, PER DIRE CHE SÌ IL CENTROSINISTRA HA PIÙ VOTI DELLA MELONI. LA SCONFITTA? SOLO UN DETTAGLIO - NELLE SQUADRE I GIOVANI NON TROVANO SPAZIO, NEI PARTITI IDEM, A MENO CHE NON SIANO POLLI DI BATTERIA. LA CANDIDATURA ALLA GUIDA DEL CONI DI FRANCO CARRARO, A 85 ANNI, MOSTRA L’ETERNO RITORNO DELL’ETERNO RIPOSO - PER QUANTO ANCORA DOVREMO SORBIRCI LE SCENEGGIATE AUTO-ASSOLUTORIE DELLA FIGC? PER QUANTO ANCORA I NOSTRI POLITICI POTRANNO RIFILARCI SUPERCAZZOLE? - LE RESPONSABILITA' DEI MEDIA - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone giorgia meloni giovanbattista fazzolari mediobanca nagel alberto

DAGOREPORT - IL GIORNO DEL GIUDIZIO SI AVVICINA, CAMPO DI BATTAGLIA: L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA DEL 16 GIUGNO. IN CASO DI VITTORIA DELL'INFERNALE CALTAGIRONE, SI SPALANCHEREBBERO LE PORTE DI TRE DELLE PRINCIPALI ISTITUZIONI FINANZIARIE ITALIANE (GENERALI, MEDIOBANCA E MPS) AL GOVERNO MELONI: UN FATTO POLITICO EPOCALE – SUDORI FREDDI A MILANO CHE SI CHIEDE ATTONITA: COME PUÒ VENIRE IN MENTE A CALTARICCONE DI SCALARE IL GRUPPO EDITORIALE ‘’CLASS’’ PERCHÉ A LUI CONTRARIO (DETIENE IL SECONDO QUOTIDIANO ECONOMICO, “MILANO FINANZA”)? UN’ATTITUDINE AUTORITARIA CHE DEL RESTO FA MAGNIFICAMENTE SCOPA CON IL “QUI COMANDO IO!” DEL GOVERNO MELONI – SUDORI FREDDISSIMI ANCHE A ROMA: SI ACCAVALLANO LE VOCI SUGLI EREDI DEL VECCHIO, GRANDE PARTNER CON LA HOLDING DELFIN DELLE SCALATE CALTAGIRONESCHE, CHE SPINGONO IL LORO CEO FRANCESCO MILLERI A SGANCIARSI DAL BOSS ROMANO DEL CALCESTRUZZO. CHE UNA PARTE DELLA TURBOLENTA FAMIGLIA NON SOPPORTI MILLERI, È UN FATTO. CHE CI RIESCA, È UN’ALTRA STORIA - LA DECISIONE DELLA DELFIN (HA IL 20% DI AZIONI MEDIOBANCA) È INFATTI DIRIMENTE: IN CASO DI FALLIMENTO IL 16 GIUGNO, SAREBBE LA CULATA DEFINITIVA NON SOLO ALL’OTTUAGENARIO “PADRONE DI ROMA” MA ANCHE UN SONORO "VAFFA" AI SOGNI DI MELONI E FAZZOLARI DI ESPUGNARE IL POTERE IN MANO AI “BANCHIERI DEL PD”… 

biennale di venezia antonio monda pietrangelo buttafuoco alessandro giuli alfredo mantovano

DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA LA PARTITA PER LA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 2026 - UNA POLTRONISSIMA, CHE DOVREBBE FAR TREMARE I POLSI (È IN CONCORRENZA CON IL FESTIVAL DI CANNES), CHE DA ANNI TRAVAGLIA LA VITA E GLI INCIUCI DEL GIORNALISTA MONDA, MAGNIFICAMENTE DOTATO DI UNA CHIAPPA A SINISTRA (“REPUBBLICA” IN QUOTA ELKANN); MENTRE LA NATICA DI DESTRA, BEN SUPPORTATA DAL FRATELLO ANDREA, DIRETTORE DELL’”OSSERVATORE ROMANO”, GODE DEI BUONI RAPPORTI CON IL PIO ALFREDO MANTOVANO - ALL’ANNUNCIO FATALE DI GIULI, SU INPUT DI MANTOVANO, DI CONSEGNARE LA MOSTRA DEL 2026 NELLE MANINE FATATE DI MONDA, IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO, CHE NON HA MAI STIMATO (EUFEMISMO) L’AEDO DELLA FUFFA ESOTERICA DI DESTRA, AVREBBE ASSUNTO UN’ESPRESSIONE ATTONITA, SAPENDO BENE COSA COMPORTEREBBE PER LUI UN FALLIMENTO NELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, MEDIATICAMENTE PIÙ POPOLARE E INTERNAZIONALE (DELLE BIENNALI VENEZIANE SU ARCHITETTURA, TEATRO, BALLETTO, MUSICA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO)