tiziano renzi matteo boschi etruria maria elena pier luigi

POSTA! SE IL PADRE DELLA BOSCHI FOSSE STATO UN DIRIGENTE MEDIASET LO AVREBBERO GIÀ ARRESTATO - TROVATO L'ACCORDO SUL CLIMA, BISOGNERÀ TROVARE QUALCUNO CHE LO RISPETTI - PER FERMARE LE PEN I SOCIALISTI DEVONO FARE BUNGA BUNGA CON SARKOZY

MARINE LE PEN MARINE LE PEN

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

Caro Dago, per fermare la Le Pen i socialisti devono fare bunga bunga con Sarkozy.

Pino Valle

 

Lettera 2

Caro Dago, invece che vestirsi da Pippi Calzelunghe, la Boschi avrebbe dovuto presentarsi alla Leopolda con le dimissioni in mano.

Theo Van Buren

 

Lettera 3

Caro Dago, se il padre della Boschi fosse stato un dirigente Mediaset lo avrebbero già arrestato.

Raphael Colonna

renzi boschi banca etruriarenzi boschi banca etruria

 

Lettera 4

Caro Dago, adesso che hanno trovato l'accordo sul clima, bisognerà trovare qualcuno che lo rispetti.

Ezra Martin

 

Lettera 5

Caro Dago, alla Leopolda una Boschi sorridente e spavalda. Totale mancanza di rispetto per un morto suicida e 130.000 famiglie ridotte sul lastrico.

Eli Crunch

 

Lettera 6

Caro Dago, "Se non ci fosse stata la Leopolda non sarei a Palazzo Chigi". Il povero Renzi non può nemmeno dire (come si usa nei paesi democratici) "Senza i vostri voti non sarei premier".

Pat O'Brian

 

maria elena boschi banca etruriamaria elena boschi banca etruria

Lettera 7

Caro Dago, Renzi non ha scheletri nell'armadio. Sono tutti in Banca Etruria.

Mauro Soffianopulo

 

Lettera 8

Caro Dago, dopo quasi 5 anni Totò Cuffaro esce dal carcere. Ma non trova una Sicilia migliore.

Luisito Coletti

 

Lettera 9

Caro Dago, ricorda il meccanismo di "sicurezza e cultura". Per ogni euro speso dal Governo per comprarsi il voto dei diciottenni (bonus di 300 milioni), 2 euro e mezzo rubati ai risparmiatori col "salva banche" (780 milioni)!

N.Caffrey

 

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  6fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 6

Lettera 10

Caro Dago, certo che il Pd non ha scheletri nell'armadio. Sono tutti in Banca Etruria!

Nino

 

Lettera 11

Caro Dago, mi domando come fa questo Volo ha vendere oltre 7 milioni di libri in cosi pochi anni (neanche fosse Umberto Eco o Camilleri) malgrado non sia certo una persona con una grande cultura (ha solo la terza media). E mi chiedo come mai folle di ragazzi/e affollino le librerie quando è in uscita uno dei suo libri. Ci vorrebbe una intera puntata di "Voyager" diretta da Giacobbo per cercare di svelare questo mistero. S. Mancuso

 

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  5fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 5

Lettera 12

Caro Dago, nel 2010 quando ci fu la prima Leopolda la disoccupazione era all8,4% (e rimase tale anche nel 2011, in piena crisi). Oggi dopo due anni che Renzi  governa è all'11,5%: magari il premier ha motivi di soddisfazione a noi ignoti!

E.Moro

 

Lettera 13

Caro Dago, improprio, a mio avviso, l'accostamento tra la sconfitta del Front National al secondo turno delle regionali francesi e la sorte dei grillini in un eventuale ballottaggio tra loro e Renzi alle nostre prossime (speriamo!) legislative. Infatti, se davvero "al primo turno gli elettori scelgono con la pancia e al secondo con la testa", il Caro Leader non dovrebbe avere speranze... Con stima. Federico Barbarossa

 

Lettera 14

RENZI LEOPOLDA 2015RENZI LEOPOLDA 2015

«Quelli che chiedevano di mettere la bandiera alla Leopolda se ne sono andati. Noi la bandiera l'abbiamo stampata nel cuore», M. Renzi, 13.XII.2015.

Esempio di bella frase che significa poco. Tipica del populismo. Dal punto di vista logico, vale come dire: quelli che ci chiedevano da mangiare, ora sono morti di fame. Sottinteso: quindi, ho fatto bene a non dar loro da mangiare, avete visto, sono morti, avevano già altri progetti.

Giuseppe Tubi

 

Lettera 15

Mitico Dago,

anche noi come la Russia abbiamo un premier che viene dai servizi segreti, il nome in codice è Pil 007, è in missione per conto delle banche e gli hanno dato pure la bond girl!

Stefano55

 

SETTIS BOSCHI LEOPOLDASETTIS BOSCHI LEOPOLDA

Lettera 16

Caro Dago,

le cronache dalla kermesse della Leopolda , sia sulla carta stampata che in tv, presentano l'avvenimento come se fosse stato epocale. Ho grande stima della carta stampata, molto meno della tv, ma mi sembra che ci sia stata una grande esagerazione. Il premier Renzi difende se stesso e l'operato del suo governo ma quello che conta è che, nonostante le riforme, per il vero ben poche, l'Italia si trova ancora in crisi e il rilancio dell'economia di là da venire, purtroppo. Cordiali saluti. Giovanni Attinà

 

Lettera 17

Caro Dago, l'accordo sulla limitazione dell'aumento delle temperature l'hanno firmato tutti tranne il Sole.

Ulisse Greco

 

renzi leopoldarenzi leopolda

Lettera 18

Mitico Dago,

mi sono sorpreso dell'uscita di Saviano in merito al conflitto di interessi della Boschi e del relativo stato omertoso della cosiddetta sinistra. Ma cos'è, si è perso l'ultima riunione dei grembiulini? Oppure è una mossa diversiva per smarcarsi dalla PDue (quella che possiede le banche e i suoi sistemi di "controllo", i giornaloni, la tv di stato, e che legifera per impadronirsi dei risparmi degli Italiani) in quanto ha intravisto l'iceberg su cui presto questo baraccone fatiscente si schianterà?  Quando i topi fuggono, non è un segnale incoraggiante per lo stato di salute della nave!

Stefano55

 

Lettera 19

Caro Dago, per non disturbare i trionfi imperiali del capo ieri sono stati <democraticamente> nascosti sotto al tappetino e allontanati come appestati dalla stazione leopoldina i famigliari dei 35 bruciati vivi dell'altra stazione (quella di Viareggio) tuttora preda della seconda tortura, quella di un processo senza fine. Che complessivo squallore !       

stazione leopoldastazione leopolda

Cincinnato 1945

 

Lettera 20

Caro Dago, il guaio col Premier "non eletto": invece di essere subordinato agli elettori, Renzi è subordinato alle Banche.

Franz Tissot

 

Lettera 21

Dago darling, moderne coreografie e luogocomunismi (in conformità allo spirito del tempo) a parte, sta' benedetta Leopolda dov'é? A Firenze  (Toscana) o a Predappio (Romagna)? Comunque é sempre una questione di 2 colori: il nero (prima) e il rosso (poi). Le regioni rosso-nero non si smentiscono mai: credere, obbedire, combattere. Qualunque sia il duce in carica.

 

Ai due colori, famosi anche per un grandissimo romanzo di Stendhal, si sono aggiunbti ora il bianco e il giallo del Vaticano. Insomma un gran casino, ovviamene a scapito dei più deboli, specie i famosi pensionati incapienti che un tempo furono cari a Prodi. Il caro leader Renzi però ha ragione nel dire che bisogna riformare il sistema bancario italiano. Sì, infatti servirebbe un nuovo Beneduce, il suocero di Enrico Cuccia, come tutti sanno (ma ovviamente non la truce Rai/Storia).

 

stazione leopolda  stazione leopolda

Altri tempi e altri duci. P.S. Mi pare che alla Predappia mancasse qualche Ras di Cremona, ma non ovviamente qualche novella Gianna Pederzini. In compenso ci sarà senz' altro stato il Ras di Reggio Emilia. Quello che ha fatto fare una dispendiosissima fermata (archistar ecc.) dei Freccia Rossa a Reggio Emilia e non a Parma, città esattamente a metà tra Milano e Bologna.

 

Nonché seconda città dell'Emilia Romagna, sede universataria importante, capitale della Food Valley italiana e capolinea della ferrovia Parma-La Spezia. Quando si dice avere buoni penati (anche Prodi ovviamente) nel paradiso dei comitati d'affari. Pace e bene

Natalie Paav

 

Lettera 22

Caro Dago,

RENZI CON ANTONIO CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDARENZI CON ANTONIO CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDA

nonostante sia iscritto nel registro dell’opposizione dal 2011 continuo ad avere, dalle varie aziende, rotture di scatole per cambiare gestore. Ma, in quest’ultimo periodo, arrivano telefonate da call center di aziende di elettricità e gas, senza che venga specificata la ragione sociale, che chiedono la verifica dei dati delle utenze, con la scusa che gli stessi abbiano subito dei danni nei computer. Oltre ad essere importunati possiamo, senza nostro consenso e a nostra insaputa, trovarci ad avere un nuovo gestore.

 

Perché  l’autorità competente in materia non interviene per evitare queste truffe? Dal momento che l’iscrizione al registro delle opposizioni non è servito ad un tubo e per non avere più rotture di balle ho chiesto al gestore telefonico di non apparire più negli elenchi. Augurandomi che dal 2016 non sarò più disturbato.

Annibale Antonelli

 

Lettera 23

Caro Dago,

RENZI E CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDARENZI E CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDA

“chi strumentalizza i morti, mi fa schifo!” Così sentenziò Matteo da Firenze. Qualcuno, ma non certo tra i presenti (tutti con la lingua a tappeto) avrebbe potuto ribattere, chi li causa dovrebbe chiedere scusa da qui al secolo venturo. Ma siamo a Firenze alla Leopolda, quindi in casa del gran capo del governo attuale. Quindi barricate in difesa e sortite in attacco. Quante morti occorrono per sentirsi in colpa?

 

Quali fatti debbono accadere, per un capo di governo, per capire che la fesseria, spacciata per operazione di alta finanza, è invece una emerita porcheria fatta ad uso e consumo di amici e compagni di merende?

 

Da Firenze il segnale è stato chiaro. Il lungo, lunghissimo viale del tramonto è stato imboccato. Il contatto con la realtà è ormai palesemente staccato. Adesso aggiungiamo anche la protervia ed abbiamo completato il cerchio. L’incapacità era presente da parecchi mesi, ma lo charme mediatico (per chi abbocca a queste cose) e il servilismo di parecchi giornali (sempre in posizione supina di fronte al potente di turno), hanno allungato l’agonia.

andrea guerra matteo renzi leopoldaandrea guerra matteo renzi leopolda

 

Siamo arrivati addirittura alla divinazione elettorale: “se andassimo alle elezioni domani, avremmo una maggioranza superiore alle europee, vinceremmo al primo turno”.

Voglio anche io le cose che prende Matteo da Firenze, qualunque cosa sia. Voglio anche io, momentaneamente, una visione della realtà tanto distorta da potermi buttare in politica domani stesso.

 

Cosa ci raccontano questi giorni di Firenze? Che i numeri reali sono drasticamente scesi. Che qualche defezione comincia a sentirsi e vedersi, malgrado i peana continui, e che la paura di qualche intoppo sul cammino si intravede a pelle. L’aggressività di Matteo da Firenze è sintomatica. Fossimo leoni sentiremmo l’odore della paura. Ci basta immaginare il nostro “capo di governo” in difficoltà. Le promesse sono arrivate alla fase del mantenimento, e qui cascherà l’asino. Capire chi sarà è un terno al lotto

Aspettando un governo sano e di gente per bene, incrociamo le dita in questa fase intermedia. Saluti

Pegaso Nero

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