1- PRIMA CHE IL TEMPIO PRECIPITI GIANNI LETTA SISTEMA LA POLTRONA DELL’ANTITRUST TONINO CATRICALÀ DOVREBBE LASCIARE IL POSTO ALLO SBANCATO LORENZO BINI SMAGHI. MA NEGLI ULTIMI GIORNI È SALTATO FUORI IL NOME DI GIOVANNI PITRUZZELLA, UN COSTITUZIONALISTA DI PALERMO CHE GODE DELL’APPOGGIO DEL PRESIDENTE DEL SENATO 2- TRAVESTITOSI DA “KISSINGER EUROPEO”, ROMANO PRODI HA SCELTO LA STRADA DELLA POLITICA INTERNAZIONALE PER CREARE LA PIATTAFORMA IN VISTA DEL QUIRINALE 3- L’INPGI DI CAMPORESE IN TESTA ALLA CLASSIFICA DELLE CASSE PREVIDENZIALI PIÙ MERITEVOLI 4-“GRAND OPENING CONCERT” DI ABBADO PER DRAGHI E LE “GIORNATE CULTURALI DELLA BCE” 5- RANUCCI HA CAPITO CHE IL SUO DESTINO LO PORTERÀ A PERDERE LA POLTRONA DEL CAMPIDOGLIO DOVE IL CANDIDATO ORMAI SCELTO DAL CENTROSINISTRA È NICOLA ZINGARETTI

1- PRIMA CHE IL TEMPIO PRECIPITI GIANNI LETTA SISTEMA LA POLTRONA DELL'ANTITRUST
C'è un uomo a Palazzo Chigi che ha la stanza accanto al Presidente Patonza ma soffre terribilmente.

È Gianni Letta, il maggiordomo di Sua Santità che vede crollare sotto una valanga di pettegolezzi l'architrave politica che in questi anni ha cercato di costruire con pazienza. Ciò che sta accadendo segna il fallimento della trama che ha tessuto Oltretevere da dove si aspetta che le campane suonino a morto per l'uomo al quale ha dedicato quasi trent'anni della sua vita.

Il figlio adottivo di Andreotti e amico di Bisignani non ha mai creduto alle capacità divinatorie di Berlusconi, tantomeno a quel miracolo che avvenne anni fa all'Ospedale San Raffaele quando dietro le insistenze di una madre il Cavaliere disse a un giovane paralitico: "alzati e cammina". E un crampo allo stomaco Gianni Letta lo ha provato quando Bruno Vespa durante una delle sue trasmissioni in ginocchio fu invitato ad annusare l'odore di santità in quelle mani che secondo le ultime intercettazioni hanno profumi satanici.

Adesso il povero Letta vede crollare insieme al suo idolo anche la prospettiva di finire la carriera al Quirinale a causa di una connivenza che, nonostante comportamenti agli antipodi, rischia di coniugare la sua figura a quella del re del gineceo. Anche lui durante molte notti insonni "se ne è fatte otto lasciandone 11 in fila dietro la porta", ma non si trattava di donne affamate di denari e di prostata, bensì di questioni importanti che lo hanno messo a dura prova.

L'ultima grana sulla scrivania del Gran Ciambellano riguarda l'organigramma delle Authority dove si devono sistemare alcuni tasselli prima che il Tempio precipiti. Al primo posto c'è l'Antitrust dove ormai sembra segnato il destino di Tonino Catricalà, il 59enne magistrato calabrese che dovrebbe lasciare il posto a Lorenzo Bini Smaghi.

Quest'ultimo è stato fottuto nella gara per la Banca d'Italia, ma prima di lasciare Francoforte ha chiesto un risarcimento, e per i 277 dipendenti dell'Antitrust sembra scontato che Catricalà debba lasciare il posto (occupato dal marzo 2005) al banchiere fiorentino. Per Tonino si ipotizza che Gianni Letta abbia individuato la presidenza dell'AVCP, l'Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici, dove non più tardi di luglio è stato nominato il consigliere di Stato Sergio Santoro.

La marcia di Bini Smaghi sull'Antitrust non sembra però scontata perché negli ultimi giorni è saltato fuori il nome di Giovanni Pitruzzella, un costituzionalista di Palermo dal curriculum abbondante che gode dell'appoggio del Presidente del Senato, Renato Schifani. Questo Pitruzzella ha rapporti stretti di consulenza con uno studio professionale di Palermo dove è partner il figlio di Schifani, Roberto. Il suo nome è balzato alle cronache nel 2008 quando il Presidente del Senato fece causa al giornalista Travaglio che lo aveva accusato di frequentazioni sospette con ambienti mafiosi.

Per Gianni Letta si tratta di sciogliere con diplomazia questo nodo senza subire i fulmini dell'inquieto Bini Smaghi e di Tonino Catricalà che proprio oggi in un'intervista al "Corriere Economia" boccia la manovra del governo sul tema delle liberalizzazioni e minaccia di rimettere in discussione il monopolio dell'Alitalia sulla Linate-Fiumicino.


2- PRODI HA SCELTO LA STRADA DELLA POLITICA INTERNAZIONALE PER CREARE LA PIATTAFORMA IN VISTA DEL QUIRINALE
Un tempo a Bologna c'era un sindacalista, Sergio Cofferati, che prima di essere colpito dagli strali di Cupido, era chiamato con affetto "il cinese".

Adesso questo appellativo viene dato a Romano Prodi che fa la spola tra Bologna e Pechino dove l'hanno visto girare in bicicletta perfino a piazza Tienanmen. Gli amici de "Il Mulino" e di Nomisma ritengono che il Professore "cinese" sia fra tutti gli italiani quello che ha le carte più in regola per convincere i governanti comunisti a investire nel nostro Paese. Ormai è chiaro che Prodi ha scelto la strada della politica internazionale per creare la piattaforma in vista del Quirinale, e il gioco gli diventa particolarmente facile in questo momento di fronte alla caduta di credibilità del Presidente Patonza.

Ha cominciato nel settembre 2009 quando il Segretario dell'Onu lo ha invitato a interessarsi dei rapporti tra i Paesi dell'Occidente e l'Unione Africana, ma rispetto al continente nero Romano è sempre stato convinto che il destino del pianeta si giocherà nei rapporti con quella Cina dove il Pil cresce del 10% l'anno. La settimana scorsa è volato per l'ennesima volta a Pechino dove per due ore ha parlato alla rete televisiva più importante in un programma che in passato ha avuto ospiti come Warren Buffett, Hillary Clinton e Soros.

Poi si è intrattenuto con i massimi esponenti del governo cinese ed è risalito sull'aereo per arrivare appena in tempo a Santa Margherita Ligure dove sabato sera gli è stato consegnato il "Gozzo d'argento". Alla cerimonia era presente anche la moglie e la giuria composta da giornalisti (Anselmi, De Paolini, Napoletano, Giannini, La Rocca) e da economisti come Giampaolo Galli di Confindustria e Paolo Savona (particolarmente felice per la nomina del suo amico Saccomanni alla Banca d'Italia).

Prodi è stato premiato insieme ad Alberto Quadrio Curzio, con il quale ha elaborato la proposta lanciata il 23 agosto sul "Sole 24 Ore" degli "EuroUnionBond" per la nuova Europa, uno strumento più solido dei bond di Tremonti e che dovrebbe tranquillizzare i tedeschi.

La fama di Kissinger europeo non impedisce a Prodi di andare cauto sulle prospettive della Cina nel mercato italiano ed europeo. Non più tardi di ieri ha buttato un secchio di acqua gelata su chi da per scontato l'acquisto di Btp italiani e lo ha fatto con un articolo sul "Messaggero" dove mette in luce la diffidenza dei cinesi nei confronti dell'Europa e della stessa Germania.

Secondo il Professore, fresco fresco dei suoi incontri con il governatore della Banca centrale cinese, l'attenzione di Pechino dove gli abitanti crescono di 700mila unità l'anno si è affievolita, e non basta l'attivismo della Germania a solleticare l'interesse nei confronti del Vecchio Continente.


3- L'INPGI IN TESTA ALLA CLASSIFICA DELLE CASSE PREVIDENZIALI PIÙ MERITEVOLI
I giornalisti non vivono solo di parole e di pettegolezzi. Dietro la prosa che a volte serve a nascondere i cimiteri delle idee c'è anche una buona dose di realismo che li porta a ragionare sul loro futuro, ed è per questo che tengono d'occhio i discorsi e le manovre sulle pensioni che devono essere garantite dai contributi versati all'Inpgi, l'Istituto nazionale di previdenza fondato con regio decreto nel 1926 e privatizzato nel '94.

Per loro fortuna l'Inpgi sembra essere al riparo dalle bufere finanziarie. Il bilancio 2010 si è chiuso con un risultato in crescita del 67,8%, ma ciò che più conforta è il valore del portafoglio mobiliare cioè degli investimenti fatti nell'ultimo anno. Secondo una tabella pubblicata sabato sull'inserto "Plus24" del quotidiano di Confindustria, il rendimento di oltre 730 milioni di investimenti ha reso il 5,18% facendo balzare l'Inpgi in testa alla classifica delle casse previdenziali più meritevoli.

A ruota segue la Cassa forense degli avvocati, poi quelle di infermieri, commercialisti, psicologi e a lunga distanza i medici, i veterinari e gli addetti all'agricoltura. Il merito di questa strategia va attribuito al management dell'Inpgi guidato da Andrea Camporese, un giornalista 42enne di Pordenone che a fine febbraio dovrà affrontare le elezioni per il nuovo presidente.

Il nome di Camporese, che piace a Giulietto Tremonti, è stato al centro di una polemica a maggio quando il Tesoro lo nominò tra gli amministratori di Terna, l'azienda del fulvo Flavio Cattaneo. In quell'occasione si parò di conflitto di interessi e per tagliar corto il giornalista manager decise poche settimane dopo di lasciare l'incarico.


4-"GRAND OPENING CONCERT" DI CLAUDIO ABBADO PER LE "GIORNATE CULTURALI DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA"
Avviso ai naviganti N.1: "Si avvisano i signori naviganti che Trichet e lo stato maggiore della Banca Centrale Europea stanno aspettando per questa sera l'arrivo a Francoforte di Mario Draghi e degli altri dirigenti di via Nazionale.

Nell'antico teatro dell'Opera, inaugurato dal Kaiser Guglielmo I nell'ottobre 1880, andrà in onda il "Grand Opening Concert" di Claudio Abbado che inaugura le "Giornate culturali della Banca Centrale Europea".

Le manifestazioni dureranno fino al 17 novembre e sono state organizzate dalla BCE in collaborazione con la Banca d'Italia. Tra gli sponsor tedeschi spunta anche il nome delle aziende italiane Delonghi, Eni e Fiat".


5- RANUCCI HA CAPITO CHE IL SUO DESTINO LO PORTERÀ A PERDERE LA POLTRONA DEL CAMPIDOGLIO DOVE IL CANDIDATO ORMAI SCELTO DAL CENTROSINISTRA È NICOLA ZINGARETTI

Avviso ai naviganti N.2: "Si avvisano i signori naviganti che Rana Ranucci, l'imprenditore romano che è passato alla storia per aver fatto incontrare sul suo yacht Azzurra Caltagirone e Pierfurby Casini, sabato è stato insignito della cittadinanza onoraria di Formia.

Davanti a una folla enorme che ha bloccato la città e la litoranea, il sindaco Michele Forte gli ha consegnato una pergamena che il senatore del Pd ha accolto con voce tremante. Alla conclusione della cerimonia nella quale ha ricordato il bisnonno panettiere e il padre avvocato (dimenticando le ricchissime zie), Ranucci ha capito che il suo destino lo porterà a perdere la poltrona del Campidoglio dove il candidato ormai scelto dal centrosinistra è il fratello di Montalbano, Nicola Zingaretti".

 

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