1- IL PROBLEMA NON È L’ITALIA, IL PROBLEMA È CHE I SIGNORI DI DOLLARO E DELLA STERLINA SI SONO STUFATI DI BUTTAR SANGUE PER COLPA DI UN EURO, NUOVA MONETA DI RISERVA. E ALLORA, IN ATTESA DI METTERE LE MANI SU PEZZI PREGIATI QUA E LÀ PER L’EUROPA, I POTERI ANGLO-USA SI SCATENANO E SALTANO ALLA GOLA DEI PIÙ DEBOLI, BERLUSKA O NON BERLUSKA. A SEGUIRE TOCCHERÀ ALLA FRANCIA E ALLA GRANDE GERMANIA 2- IL PADRONE IN REDAZIONE. POMPA MERAVIGLIOSA DEL CORRIERE DI DON FLEBUCCIO DE BORTOLI, IN ONORE DELL’AZIONISTA DI RIFERIMENTO CORRADO PASSERA, SUPER MINISTRO DELLO SVILUPPO “CON DELEGHE FORTI” A CORREDO DI FOTO IN STILE PANTOCREATOR 3- CHE FARANNO TUTTI I FAMIGLI DI STATO DISLOCATI A PALAZZO GRAZIOLI, VERA SEDE DEL GABINETTO BERLUSCONI, QUELLO AL QUALE PARTECIPAVA ANCHE PATTY D’ADDARIO? 4- DALLA VICENDA FINMECCANICA SI CAPIRÀ DAVVERO CHI SONO I DANTI CAUSA DI MONTI

A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota (Special Guest: Dj Pepper)

1- A.G.A.S.I. A.G.A.S.I. A.G.A.S.I...
All'Attenzione del Grande Architetto della Serva Italia. Nel superiore interesse degli Interessi Superiori abbiamo conferito appropriata lista dei ministri. A tutte le strutture operanti pregasi assicurare opportuno sostegno e ampia fiducia.

2- T'ADORIAM, MONTI DIVINO...
"Oggi i ministri. Monti: il quadro è chiaro". Corriere costretto a titolazioni surreali (p. 2 e non P2, fare attenzione). Ma anche "Il premier incaricato alla sfida: l'ultima parola sarà la mia" (p.3 e non P3, fare attenzione). Sul Cetriolo Quotidiano, Marco Travaglio piglia per i fondelli i nostri grandi giornalisti che anche in occasione della nascita del governo di Monti Mario l'Arrotino si confermano impareggiabili "cani da compagnia del potere" ("Tutti a cuccia", p. 1)

3- IL PADRONE IN REDAZIONE...
Distico del Corriere di don Flebuccio de Bortoli, in onore dell'azionista di riferimento e a corredo di foto in stile Pantocreator: "Corrado Passera, 56 anni, attualmente amministratore delegato di Intesa Sanpaolo. Dovrebbe essere chiamato alla guida di un ministero dello Sviluppo ampliato con deleghe forti" (p. 6). "Ampliato con deleghe forti" non è meraviglioso, nel suo de-genere?

4- O IL GOVERNO O LA BORSA (E GHIZZONI DOCET!)...
l problema non è l'Italia, il problema è che i Signori di dollaro e sterlina si sono stufati di buttar sangue per colpa di un euro che stava diventando moneta di conserva. E allora, in attesa di mettere le mani su pezzi pregiati qua e là per l'Europa, i mercati dei Soliti Noti si scatenano e saltano alla gola dei più deboli, Berluska o non Berluska. "Tassi Btp al 7%, lo spread fa paura. In tensione anche Francia e Spagna. Differenziale italiano sopra quota 540. Piazza Affari ancora giù" (Repubblica, p. 12). "Adesso tocca ai bond francesi. Non si ferma l'attacco all'euro" (Corriere, p. 17).

Dall'alto dei suoi brillanti risultati e delle sue scontate acquisizioni estere, il capoccione di Unicredit esplica il proprio Supremo Magistero dalle colonne della Repubblica degli Illuminati. "Ghizzoni: "Banche e imprese a rischio, ora riforme sostenute dal Parlamento". L'uomo intorno alla nomina del quale si affannavano Bisy Bisignani, Palloncione Pallenzona e i principali direttori italici (come risulta bene dalle intercettazioni di Napoli), ci viene a dire che "L'Italia deve riguadagnarsi credibilità sul campo: i mercati sono abbastanza semplici, se ti credono ti seguono". Vale anche per il titolo Unicredit in Borsa?

No, non vale per la Borsa cattiva. E Ghizzoni si è fatto lungamente intervistare anche dal Sole 24 Ore per dire che "Unicredit vuole restare una banca paneuropea" (p. 1 del dorso Finanza & Mercati). E soprattutto dirsi "sereno" sulla propria riconferma. Sereno lui, sereni tutti.

5- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Pensioni e privatizzazioni la cura choc per l'economia" (Stampa, p. 3). "Mutui, imprese, portafogli. Su chi pesa il mal di spread. Stretta al credito e maxicommissioni allo sportello" (Corriere, p. 18). Ok, ma chi ci guadagna? Poi la vasellina sociale: "Nuovo welfare, proposte (e coraggio)" (p. 19). Il loro coraggio, come le rinunce, tocca sempre ai più deboli.

6- LOMBROSIANI PER SEMPRE...
Ritagliare e rimirare la foto pubblicata da Repubblica a pagina 4. Vi si contemplano le facce morte del trio piddino Finocchiaro-Bersani-Franceschini. Ingrigiti come vecchi politburo, si vede chiaramente che non ci credono più neanche loro.

Gaudiosa anche la combo della Stampa (pp. 6-7) in cui si vedono Culatello Bersani e Angelino Alfano vestiti uguale e con la stessa maschera di cemento. Sembrano perfino coetanei, nonostante il ventennio di differenza.

7- CORAGGIO CAVALIER POMPETTA, LAVITOLA CONTINUA...
"Il Cavaliere trasloca da Palazzo Chigi, negli scatoloni una spada e un vaso cinese. Tornano ai musei statue e quadri. Ripulite le memorie dei pc". Su Repubblica (p.10) struggente pezzo di Carmelo Lopapa. "Sessanta scatoloni su un camion, regista del trasloco la segretaria Marinella", quella che dava le "foto" in contanti a Valter Lavitola perché li girasse a Giampi Tarantini, il fornitore personale di bunga-girls del Sire di Hardcore. E adesso che faranno anche tutti i famigli di Stato dislocati a Palazzo Grazioli, in quella che fu la vera sede del Gabinetto Berlusconi, quello al quale partecipava anche Patty D'Addario?

8- MA FACCE RIDE! (IL CALCIO DELL'ASINO)...
"Potevamo gestire la crisi, ma Tremonti latitava". Paoletto Opus Romani secerne la sua al Corriere (p. 11).

9- SCHIZZA MERDA, CADONO ELICOTTERI...
in attesa di una micidiale puntata di Report che potrebbe spingere Guarguaglione Guarguaglini e la sua amata consorte Marina Grossi Cavoli un poco più in là, infuria la battaglia sulle spese pazze di piazzale Montegrappa.

"Disastro Finmeccanica. Crolla in Borsa l'ex gioiello dell'industria di Stato. Nella trimestrale rivelazioni degne di "Scherzi a parte". In un anno utile da 321 milioni di utile a 767 di perdita, in due è sfumato il 70 per cento del valore. Manager in guerra tra loro" (Vittorio Malagutti per il Cetriolo Quotidiano, p. 11).

"Conti Finmeccanica in rosso per 358 milioni. Il titolo crolla del 20%. Salta il dividendo, al via piano di cessioni" (Sole 24 Ore, p. 1) "La caduta di Finmeccanica, meno 20%. Conti in rosso per 767 milioni. Dimissioni e dividendo cancellato. Al consiglio assente il presidente Guarguaglini. Orsi: cambi al vertice? Non credo sia previsto" (Corriere, p. 37). Certo, strizza anche lui, l'uomo degli elicotteri che è stato fatto decollare da Bobo Maroni. Sulla Stampa, si legge che "sono in vendita i bus, forse anche Ansaldo-Sts" (p. 36).

Da questa vicenda si capirà davvero chi sono i danti causa del nuovo governo Monti.

10- CAMBIO DI REGIME, MANETTE AL SAN RAFFAELE...
Don Verzè, il prete veneto che avrebbe dovuto far campare l'amico Banana fino a 120 anni, si sente poco bene. Non ci sono più gli amici al governo, ai vertici del Sismi e degli altri apparati dello "Stato". Non solo, le banche e i fornitori si sono francamente rotti le palle di un gruppo gestito con la stessa trasparenza dei Rosacroce e con i bilanci rappezzati da un manipolo di goffi emuli del conte di Cagliostro.

E allora scoop di Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella: "San Raffaele, un arresto per i fondi neri. In carcere il faccendiere Daccò. Indagato per bancarotta anche don Verzè". (Corriere, p. 1). A questo punto, per la vera svolta, manca solo il filone dei finanziamenti ai politici. Ieri chi scrive ne ha visto uno che si aggirava per il Senato con la faccia da prete e la morte nel cuore. Oggi, giustamente il Corriere ripubblica con orgoglio anche il paginone sparato da Mario Gerevini lo scorso 25 luglio: "San Raffaele, gli affari a Lugano con il faccendiere dei politici".

11- CAPITALI IN FUGA...
Ci sono dettagli che rendono bene la situazione. Come questo colto con prontezza da Maurizio Ricci: "Più banconote da 500 euro, sintomo della corsa allo sportello. I dati della Banca centrale europea segnalano un aumento della circolazione nel corso degli ultimi mesi" (p. 16). Al netto anche del normale effetto mafia?

12- MARCHETTE IN FUGA...
E per finire in bellezza con uno degli sport nazionali, ecco il bel pezzo di Sergio Rizzo: "Le mogli, gli amici, i giornalisti. Ecco le nomine in zona Cesarini. Galan dà un posto nella Commissione cinema a Marzullo e Dall'Olio. E il governo invia Trevisanato all'Isfol" Corriere, p. 15)

 

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