2023pulci1912

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – “AVVENIRE” TITOLA IN PRIMA PAGINA CHE NEL PROCESSO SULLA GESTIONE DEI FONDI DELLA SEGRETERIA DI STATO VATICANA SONO STATI “IN TOTALE ‘COMMINATI’ 37 ANNI DI RECLUSIONE. NEL LINGUAGGIO GIURIDICO, ‘COMMINARE’ SIGNIFICA STABILIRE UNA SANZIONE PER I TRASGRESSORI DI UNA LEGGE. QUANDO UNA PENA VIENE INFLITTA DAL GIUDICE, IL VERBO DA USARE È ‘IRROGARE’”

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

giornali

Su Affari & Finanza, supplemento della Repubblica, Mario Platero racconta l’ecatombe di giornali locali negli Stati Uniti: «In 20 anni la California ha perso 524 testate, solo a Los Angeles 104. Nell’area metropolitana di New York hanno chiuso 210 testate. In Texas ben 29 contee non hanno neppure un giornale, un record in America, e secondo il New York Times le chiusure complessive in poco meno di vent’anni sono state 2.900.

 

Secondo uno studio della Northwestern University, dal 2005 l’America ha perso i due terzi della forza lavoro giornalistica, con una media di 2,5 giornali a settimana che spariscono dalla circolazione». Preoccupante. Ma ancora più preoccupante è che un giornalista di solida esperienza sbagli a far di conto.

 

Avvenire, comminati anziche irrogati

Se in 18 anni hanno chiuso 2.900 quotidiani, la media è di 3,1 a settimana, non 2,5. E dire che Platero è stato a lungo responsabile della redazione di New York del Sole 24 Ore, giornale che campa di numeri, e oggi è direttore responsabile dell’edizione internazionale del New York Times che viene distribuita in Italia, cioè la stessa fonte della statistica farlocca.

 

•••

Michela Proietti intervista sul Corriere della Sera la stilista Raffaella Curiel e le fa dire, a proposito di pranzi con giornalisti, scrittori e artisti al ristorante Bagutta di Milano: «C’erano Luciano Baldacci e Italo Calvino».

 

Baldacci, fondatore del Giorno e poi del settimanale Abc, si chiamava Gaetano. E verso la fine fa indicare a Curiel il salotto più bello: «Quello di mia madre, con Indro Montanelli, Renata Tibaldi, e Mario Soldati».

 

raffaella curiel

Togliendo l’ultima virgola, del tutto superflua, informiamo Proietti che Tibaldi era Renata Tebaldi, inarrivabile soprano di fama mondiale. Ci pare improbabile che Curiel, avendola frequentata nel salotto materno, ne abbia storpiato il cognome durante l’intervista.

 

•••

Gianluigi Nuzzi festeggia il compleanno del Papa con un poderoso articolo sulla Stampa, nel quale, sfoggiando una prosa decisamente mistica, immagina Francesco «far riposare la salma a Santa Maria Maggiore».

 

gianluigi nuzzi foto di bacco (2)

È lì che il Pontefice «prega la madonna, in silenzio», anche se, miracolosamente, «le navate rilanciano le invocazioni». La «madonna» è citata due volte sempre in minuscolo, forse per distinguerla da Madonna Louise Veronica Ciccone.

 

Spiega Nuzzi, a proposito delle visite di Bergoglio in basilica: «Viene qui dai tempi che era arcivescovo a Buenos Aires». La mistica consente questi salti, la grammatica consiglierebbe «dai tempi in cui». Il realismo magico di Nuzzi giunge all’ermetismo immaginifico nel finale: «Il futuro della Chiesa deve imboccare la povertà». Così mette su carne?

 

•••

ultima foto di shane macgowan

Avvenire titola in prima pagina che nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana sono stati «in totale comminati 37 anni di reclusione». Nel linguaggio giuridico, comminare significa stabilire una sanzione per i trasgressori di una legge. Quando una pena viene inflitta dal giudice, il verbo da usare è irrogare.

 

•••

Giovanni Gagliardi su Repubblica.it riferisce che Shane MacGowan, «conosciuto come voce e frontman dei Pogues», è stato stroncato da «una rara encefalite cerebrale». Essendo l’encefalite l’infiammazione del cervello, vediamo difficile che possa esistere quella polmonare o intestinale.

 

•••

La Repubblica, encefalite cerebrale (1)

Intervistato da Francesco Rigatelli sulla Stampa, Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, dice la sua sull’universo mondo, passando in rassegna le principali questioni internazionali degli ultimi anni, inclusa la controversa missione russa nel Bergamasco durante la pandemia da coronavirus: «La spedizione sui vaccini fu però curiosa e l’idea che un Paese Nato come l’Italia abbia permesso a militari russi di scorrazzare liberamente meriterebbe un’indagine adeguata».

 

massimo franco foto di bacco

L’operazione «Dalla Russia con amore» (ribattezzata così da Mosca) non c’entrava nulla con le vaccinazioni: autorizzata dal secondo governo Conte, cominciò il 23 marzo 2020, quando il mondo ancora non sapeva come affrontare l’emergenza, mentre i vaccini anti Covid arrivarono nel nostro Paese solo nove mesi dopo, il 27 dicembre.

 

Siamo peraltro d’accordo con Caracciolo sul fatto che quella spedizione del ministero della Difesa russo, concordata da Vladimir Putin con Giuseppe Conte, meriterebbe un’indagine approfondita.

 

•••

PAPA FRANCESCO DON MARCO POZZA

«La sua carriera è tuttavia decollata anche sotto Trump», scrive M. Val. (Marco Valsania?) sul Sole 24 Ore. Il decollo è un atto istantaneo, non si può decollare anche sotto Donald Trump se già si era preso il volo con un altro presidente. Sarà proseguita l’ascesa, magari.

 

•••

Non di rado Massimo Franco, notista politico del Corriere della Sera, si occupa del Vaticano. In un articolo sul prossimo conclave scrive erroneamente che gli elettori del Papa sono 137 e, non pago dell’errore, per di più cambia il nome di uno di loro.

 

A poter eleggere il nuovo pontefice sono infatti, alla data odierna, 134 cardinali, mentre lo statunitense Burke non si chiama Edmund, come il celebre scrittore e politico settecentesco, bensì Raymond Leo.

 

•••

pecco bagnaia

Nella sua rubrica Strada facendo, su Specchio, settimanale della Stampa, don Marco Pozza, cappellano del carcere Due Palazzi a Padova, c’illumina: «Quando rompe gli argini, il male ha un qualcosa di devastante, d’incontenibile, di cinico e di barbarico».

 

Quindi ne deduciamo che quando il male resta negli argini ha un qualcosa di costruttivo, di contenibile, di rispettoso e di civile. Parola del prete che dà del tu a papa Francesco e lo intervista in scarpe da tennis.

 

•••

Dal Corriere della Sera, incipit del servizio di Paolo Lorenzi sul Gran premio motociclistico del Qatar: «Capolavoro Martin, vince partendo dalla seconda fila e dimezza lo svantaggio da Bagnaia, quinto dopo una corsa in difesa. Partivano affianco in Qatar, Pecco e Jorge, hanno corso due gare all’opposto». Affianco? O a fianco o affiancati. In italiano. In arabo non sapremmo.

 

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)