giornali quotidiani

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - TITOLO DAL “CORRIERE DELLA SERA”, EDIZIONE BRESCIANA: “BAR, NEGOZI E BOUTIQUE. IN DIECI ANNI BRESCIA HA PERSO IL SUO ‘APPEL’”. PROBABILMENTE SI TRATTA DI APPEL FIGLIO DI APPOL - MANCHETTE SULLA PRIMA PAGINA DELLA “VERITÀ” PER PRESENTARE L’USCITA DI “VERITÀ & AFFARI”: “NASCE IL FRATELLO ‘ECONOMICO’ DELLA ‘VERITÀ’”. IN EFFETTI COSTA 1 EURO (PREZZO DI LANCIO) ANZICHÉ 1,30…

Stefano Lorenzetto

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

Scrive il coltissimo Mephisto Waltz nella sua rubrica su Domenica del Sole 24 Ore: «Al Diavolo non parrebbe vero che, per coerenza, Francesco decidesse di rispolverare il Codex iuris canonici onde scagliare una tremenda scomunica e “consegnare il peccatore a Satana” (Corinzi, 5:5)».

 

Le Lettere ai Corinzi sono due e questa citazione appartiene alla prima, ma il povero diavolo non lo sa e quindi non precisa di quale si tratti. Subito dopo: «Paolo VI strinse la mano al Patriarca Atenagora I, record chiesastico, dopo ben 900 anni. Più del doppio usato per riabilitare Galilei».

 

federico ii

Si presume che al diavoletto sia rimasto del tempo nella tastiera. Poi aggiunge: «Federico II, Stupor Mundi, nel 1228 si beccò da Gregorio IX, l’Ugolino da Anagni, ritratto da Giotto nel Sogno ad Assisi (che canonizzò Francesco d’Assisi e Antonio di Padova, inventandosi anche il Breviario per rendere più accessibili le preghiere) l’anatema per ben due volte».

 

In realtà Federico II fu colpito da tre scomuniche: il 10 ottobre 1227, il 26 giugno 1229 (a conferma della prima) e il 20 marzo 1239. Anzi, quattro, con quella inflittagli da papa Innocenzo IV il 17 luglio 1245.

 

Corriere della Sera - Quante divisioni ha il Papa

Mephisto Waltz sostiene che «ultimo forse tra gli anatemi è quello affibbiato al Vescovo Milingo (2006) un’“amissio status clericalis” per l’aver preso moglie, malgrado l’ammonimento e senza pentirsene». Sorvolando su sintassi e punteggiatura, Emmanuel Milingo fu scomunicato latae sententiae il 26 settembre 2006 e fu colpito dall’amissio status clericalis il 17 dicembre 2009, come spiegava un comunicato stampa della Santa Sede.

 

conferenza di yalta

Amissio ed excommunicatio sono due istituti diversi, non necessariamente collegati. Il sulfureo commentatore conclude: «A Yalta Stalin fulminò chi sosteneva il potere di Pio XII: “Quante divisioni ha il Papa?”». Il coltissimo Mephisto Waltz dovrebbe ripassare la storia. La Conferenza di Yalta (1945) non c’entra nulla.

 

federico ii

La domanda in questione venne posta da Stalin dieci anni prima a Pierre Laval, ministro degli Esteri della Francia (poi presidente del Consiglio fino al 1936), in visita a Mosca. A riferirla è Winston Churchill nelle sue Memorie.

 

GIULIETTO CHIESA A MATRIX (2006)

Di qui il titolo su 3 colonne uscito di spalla in prima pagina sul Corriere della Sera il 23 aprile 1948: «“Il Papa! Quante divisioni ha?” domandò Stalin al ministro Laval», come racconta Stefano Lorenzetto nel libro Chi (non) l’ha detto. Dizionario delle citazioni sbagliate (Marsilio).

 

***

«Se diamo spazio ai Diego Fusaro e ai Giulietto Chiesa – che esistono solo perché noi li facciamo esistere – ne saremo infine solo i complici: ogni loro voce macchiettistica e di mero colore sarà una voce ragionevole in meno con cui il dibattito – pur vivo, vero – potrebbe confrontarsi», ammonisce Filippo Facci dalle colonne di Libero.

 

diego fusaro fa il piacione

È vero che siamo sotto Pasqua, ma far esistere Chiesa e dargli voce pare un’impresa soprannaturale: l’ex corrispondente da Mosca (prima dell’Unità e poi della Stampa) è deceduto il 26 aprile di due anni fa. Quindi il dibattito pur vivo è, almeno in parte, morto.

 

***

Dall’editoriale di Maurizio Belpietro sul primo numero del quotidiano economico Verità & Affari: «E Stellantis, cioè il nuovo gruppo nato dalla fusione di Fca con Peugeot, che farà?

 

Dopo il passo indietro degli Agnelli, il suo amministratore ha già fatto capire che gli stabilimenti italiani costano troppo e non si capisce se il discorso serva a preparare la ritirata o a mettere da parte le munizioni per battere cassa e avere altri soldi dallo Stato». Ha già fatto capire, ma non si capisce. Ok, abbiamo capito tutto.

FILIPPO FACCI

 

***

Manchette sulla prima pagina della Verità per presentare l’uscita di Verità & Affari: «Nasce il fratello economico della Verità». In effetti costa 1 euro (prezzo di lancio) anziché 1,30.

 

***

Gian Giacomo Schiavi rievoca sul Corriere della Sera: «La prima volta che si presentò in mutande fu davanti al fotografo del Corriere, in occasione dell’intervista ufficiale sui cento giorni da sindaco. Gabriele Albertini, in costume adamitico sullo sfondo di un prato alpino, spiazzò la cronaca milanese abituata a vedere i sindaci in giacca e cravatta anche nel mese d’agosto».

IL PRIMO NUMERO DI VERITA E AFFARI

 

L’espressione scherzosa in costume adamitico significa «nudo» (Lo Zingarelli 2022). Invece, come specificato nel testo ed evidenziato nel titolo e come documentato dalla foto a corredo dell’articolo, Albertini era in mutande.

 

***

Nella sua rubrica Un libro in gocce, sul Fatto Quotidiano, Giorgio Dell’Arti distilla da par suo Alla ricerca di Nino Manfredi. Una biografia (Sagoma editore) di Andrea Ciaffaroni: «Arrivò al giorno in cui, per puro caso, Nino incontrò un suo amico di parrocchia, Franco Giacobini, che stava andando all’Accademia d’Arte Drammatica di Silvio d’Amico per partecipare agli esami di ammissione.

 

Nino era cosi a digiuno del mestiere che neanche sapeva che occorresse studiare, per fare l’attore. Cosi lo accompagnò alla vecchia sede dell’Accademia, in piazza della Croce Rossa, e la segretaria diede i moduli d’iscrizione anche a lui.

maurizio belpietro

 

A volte Manfredi si esercitava portandosi a casa Panelli, e la madre non capiva perché li trovava ammucchiati in terra, cosi Panelli un giorno le disse che stavano imitando una fiamma. Con tenerezza, disse loro “Ok, però allontanatevi dalle tende, sennò prendono fuoco”». Vabbè che così fan tutti, ormai, in fatto di accenti. Ma così non si fa.

ANDREA CIAFFARONI - ALLA RICERCA DI NINO MANFREDI

 

***

Titolo dalla Gazzetta di Mantova: «Una festa per quaranta al traguardo del secolo». Pensate che siano stati festeggiati 40 centenari? Sbagliato: sono i 40 ad aver fatto baldoria con la scusa che un vegliardo è giunto al traguardo del secolo.

 

***

Titolo dal Corriere della Sera, edizione bresciana: «Bar, negozi e boutique. In dieci anni Brescia ha perso il suo appel». Probabilmente si tratta di Appel figlio di Appol.

 

nino manfredi pane e cioccolata 1eleonora giorgi nino manfredi nudo di donna

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?